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Angelo Pogliani un comandante lussignano di Mauro Pogliani
Angelo Maria Annunziato Pogliani (Poglianich) nacque a Lussinpiccolo il 20 marzo 1889. Appartenente alla famiglia Poglianich del ramo dei Libricich, era figlio di Pietro, nato il 14 settembre 1853 da Antonio e da Maria Camalich. Sua madre era Giuseppina Picinich, nata nel 1857, figlia di Giovanni Angelo e Maria Teresa Chalvien. Angelo era l’ultimo di cinque figli: gli altri erano Antonio, Giovanni, Pietro e Giuseppe. Frequentò l’Istituto Nautico negli anni 1901-1906 e ottenne la licenza prima della scoppio della prima guerra mondiale, quan-
Angelo Pogliani in uniforme
do fu chiamato alle armi. Nel 1918, alla fine del conflitto, si imbarcò sulle navi della Società Cosulich e poi della Società Italia, risalendo tutti i gradi della carriera marittima fino a diventare Comandante nel 1940. Al l’insorgere della seconda guerra mondiale non abban donò il suo posto, Nomina di Angelo nel 1916 a cadetpur avendo già prima to marino di riserva subito un infortunio di bordo dalle conseguenze durature. In seguito, le vicende della sua vita si intrecciarono con i tragici destini italiani. All’alba del 7 novembre 1941 Angelo iniziò la navigazione da Napoli verso Tripoli al comando della motonave Maria, varata il 13 agosto 1926 nel Cantiere Navale Triestino della Cosulich e confluita poi nella flotta della Società Italia. La motonave Maria era una delle sette navi mercantili che costituivano il convoglio italo-tedesco Beta, meglio noto come Duisburg, dal nome del piroscafo tedesco in testa nella formazione. In quel periodo infatti venivano organizzati grandi convogli, scortati da navi da guerra, per rifornire l’esercito dell’Asse in Africa settentrionale. Purtroppo già nel mese di ottobre del 1941, con il preciso scopo di distruggere il traffico con la Libia, la Marina britannica aveva costituito a Malta la cosiddetta Forza K, che nel suo breve periodo di attività, e soprattutto nei suoi tremendi attacchi notturni, si rivelerà micidiale per l’Italia. Nelle primissime ore del 9 novembre, la Forza K, dotata di radar, aprì il fuoco contro il convoglio Duisburg, nella sorpresa totale. L’esito fu subito disastroso, con la scorta danneggiata gravemente e i mercantili tutti colpiti e incendiati: alcuni affondarono subito; altri, carichi di munizioni, esplosero; altri ancora, come la motonave Maria, restarono a galla per poco e affondarono nel corso della notte tra il fumo delle fiamme e le cortine delle nebbie.