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Mostra Tarabocchia di Alice Luzzatto-Fegiz
“Un’immagine non ha significato se non racconta una storia. E conoscere una storia aiuta a comprendere il presente pensando al futuro”. Con questo spirito Annamaria Saganic (presidente della Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo) ed io abbiamo voluto dar vita ad un’esposizione che, attraverso documenti e fotografie, non solo raccontasse la storia privata di una famiglia lussignana un tempo proprietaria della villa, attuale sede della Comunità, ma anche desse un’idea dello stile di vita di una società, oggi scomparsa, legata prevalentemente alla cultura marinara. Pensando al futuro e al prossimo ingresso della Croazia nell’Unione Europea, abbiamo cercato di individuare tra gli abitanti di ieri e quelli di oggi le comuni radici lussignane, nel rispetto delle diversità, a cominciare dalla lingua. Tutte le schede, i testi e le didascalie sono infatti scritti in italiano e in croato. Come “manifesto” della mostra, ho voluto scegliere una fotografia, scattata nel 1934, che rappresenta la villa Tarabocchia: sul molo (allora la casa era sul mare, “pied
dans l’eau”) mio nonno Eustacchio che guarda compiaciuto la sua “passera” Mimosa che sta arrivando di bolina: al timone la figlia Ivetta (mia madre) allora ventunenne. Sistemare tutto il materiale raccolto (53 tra foto e documenti) nell’accogliente ma piccola sala conferenze, non è stato semplice, anche perché si dovevano rispettare certi criteri sia di cronologia sia di dimensioni. Cominciando dall’albero genealogico dei Martinolich (detti Colonich) e continuando con le foto d’epoca della coppia Cattarinich – Tarabocchia. La mamma di nonno Eustacchio Tarabocchia era infatti una Cattarinich, men tre sua moglie Iva era una Martinolich (poi Martinoli), figlia di quel famoso Marco U, l’armatore che fece una grande fortuna con i velieri del suo “squero” a cavallo tra l’Otto e il Novecento. Tra le curiosità, un documento del 1849 che ha come oggetto la compravendita tra i fratelli Cattarinich di una “porzione dell’orto situato nella Contrada Squero”. Ecco come sono indicati i confini: “da Scirocco strada comune”, “da Greco strada postale”, da “Maistro e da
Ritorno in villa dopo il matrimonio degli sposi Ivetta Tarabocchia e Pierpaolo Luzzatto Fegiz. Le damigelle sono le prime cugine di Ivetta: Mariangela e Tinzetta Martinoli, Claretta Stenta e Sonia Martinoli