Ottobre 2013
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50 GIORNI DI CINEMA • SPAZIO ALFIERI • HOMELESS#2013 • LUNGARNO IN LAGUNA CONTEMPORANEA • UN SEX SYMBOL AL MESE • THE HARSH TRUTH OF THE CAMERA EYE • LA SCENA • THE ITALIAN GAME STOP-DOWN • I PROVINCIALI • PALESTRA ROBUR • BASTA STARE TRANQUILLI • PAROLE • SUONI • L’AGENDA DI OTTOBRE
Sommario 4 5 6 7 8 9 12 16 17 18 19 21
N° 11 • OTTOBRE 2013
sipario
Editoriale
contemporanea e intercity di tommaso chimenti
pellicole
lungarno in laguna di caterina liverani
50 giorni di cinema di caterina liverani
arte
homeless#2013 domande
re-cubo
di eleonora ceccarelli
chi più ne ha più ne metal
serj tankian con l’orchestra di il sindaco del metal
cose nuove
spazio alfieri
di maria paternostro
agenda
Insomma, non per dire, ma mai come questo mese è sacrosanto avere un Lungarno sempre con sé.
ottobre un sex symbol al mese
the harsh truth of the camera eye
di il moderatore
di antonio viscido
i provinciali
Perché riaprono i locali storici - e quelli che storici lo saranno. Ritornano i concerti al chiuso, quelli che non sai mai bene come vestirti perché sì, è freschino, ma alla fine è pur sempre ottobre.
di pratosfera
Riapre lo Spazio Alfieri.
stop-down
basta stare tranquilli
di sandro bini
macchia mediterranea di simona santelli
Ritornano i Festival di Cinema, le rassegne, l’Odeon, lo Stensen - seconde case dei cultori del genere.
the italian game
palestra robur
I teatri alzano i sipari pesanti, e le compagnie cominciano il riscaldamento.
di ivan carozzi
di leandro ferretti
jurgen klopp
piccole incursioni nel sottobosco locale
il tuffo
niente è più come prima
la scena izis
scenari anni 70-80 via teatina parole
di sara loddo
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suoni
Direttore Editoriale Matilde Sereni Responsabile di redazione Leonardo Cianfanelli
Stampa Grafiche Martinelli - Firenze Distribuzione Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato Tommaso Chimenti, Sandro Bini, Caterina Liverani, il moderatore, Lespertone, Ivan Carozzi, Sara Loddo, Il Sindaco del Metal, Antonio Viscido, Leandro Ferretti, Ben J. Wood, Eleonora Ceccarelli, Maria Paternostro, Simona Santelli.
Noi abbiamo raccolto tutto in ventiquattro pagine. Adesso lasciateci godere lo spettacolo.
di lespertone
N. 11 - Anno II - OTTOBRE 2013 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it
Direttore Responsabile Marco Mannucci
Bene. Sia chiaro che non voglio sentir parlare di biciclette per un bel pezzetto. Ma non tanto per i mondiali; né per la mia totale, assoluta e innata inadeguatezza a qualsivoglia attività fisica. Quanto perché ad ottobre carimiei, c’è molto altro di cui parlare. Confesso che una delle cose che preferisco dell’essere parte di Lungarno, è l’avere - per necessità e prima del tempo - un mosaico scomposto di quello che sarà Firenze agli occhi degli altri e l’accaparrarsi la possibilità (e responsabilità) di giocare con i tasselli fino a trovare l’incastro perfetto affinché tutti, ma proprio tutti, possano apprezzare il risultato finale. In realtà mi piace anche molto perdere un anno di vita ad ogni paventato ritardo sulla messa in stampa con conseguenti sceneggiate di merolana memoria. Dovreste provare.
di elena magini
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012
Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481
di Matilde Sereni
Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.
Per sapere dove trovare Lungarno, cerca la lista completa dei punti di distribuzione su www.lungarnofirenze.it
in copertina: “wild rice” di Ben J. Wood La nuova scrivania di Ben J. Wood a East London, una tempesta di sintetizzatori, tisane e pennarelli di tutti i colori e tutte le sfumature, è ora casa dei disegni visivamente estatici e coinvolgenti e delle sue canzoni. Disegna nello stesso modo in cui scrive e si sente: stessi colori ed emozioni ma assolutamente nessuna regola. È un musicista, si occupa dell’artwork dei suoi dischi, crea i suoi vestiti e gestisce i suoi tour. Sta imparando a fare di più, sta imparando ad amare di più.
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sipario di tommaso chimenti
Contemporanea e Intercity T empo di ultimi festival. Che le stagioni ancora devono iniziare. Che l’eco ed i rimandi delle rassegne estive fuori dalle grandi città ancora rimbombano tra le poche novità, il pullulare di incertezza diffusa, lo scricchiolio del sistema. Vicino a Firenze si respira ancora, si aprono occhi e polmoni con due aperture come sono da una parte “Contemporanea” a Prato (dal 4 al 12 ottobre; contemporaneafestival.it), che ci fa annusare il nascosto del teatro nostrano e qualche perla europea, e dall’altra “Intercity” (fino al 25 ottobre al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino; teatrodellalimonaia.it; 055.440852; 15, 12 euro), alla ventiseiesima edizione ma ancora fresco, quest’anno dedicato a tre Paesi, Gran Bretagna, Olanda e Norvegia, già vivisezionati negli anni passati ma sempre capaci di sorprenderci. Il “Contemporanea”, un tempo biennale, diretto dal tenace e capace Edoardo Donatini (i direttori del Metastasio cambiano, lui resiste e rimane; forse, un giorno, lo promuoveranno), punta su nomi consolidati, alcuni cresciuti proprio all’interno del festival pratese. Non ci sono più i curiosi “Alveari” dove si potevano scorgere, in piccole frazioni o short, anteprime e studi di giovani gruppi, non c’è più lo spazio, decadente e d’archeologia industriale, degli Ex Macelli o altrimenti detto Officina Giovani. C’è il Fabbricone, il Metastasio, lo Spazio K.
I nomi: si passa dai Kinkaleri che ci consegnano John Giorno, poeta americano tra i pochi ancora superstiti della Beat Generation in una serata revival poetica vintage nostalgica tutta da scandagliare nel provocatorio verso “Someone in hell loves you”. Tornano anche Cuocolo Bosetti, duo piemontese australiano che quest’anno, sempre per piccoli ed intimi gruppi, con “The walk”, passeggiata con cuffie e sorprese auricolari da seguire con un filo di voce. Tra gli “amici” del festival certamente anche Roberto Latini che qui mostra il suo terzo lavoro sul progetto Noosfera. Dopo “Titanic” e “Lucignolo”, stavolta, il meno efficace delle prime due ambientazioni, ecco il “Museum”. Ed ancora la performer, artista ed ideatrice di situazioni Katia Giuliani o il collettivo Zaches, oppure i Codice Ivan (che ancora a pieno, dopo l’exploit del Premio Scenario, non hanno fatto vedere le loro potenzialità rimanendo nel limbo e nello stallo) o gli affermati Teatro Sotterraneo sempre in voga ed in auge qui con la novità “Be legend” fuoriuscito dalla mente vulcanica e fervida del dramaturg Daniele Villa. Tra i big, da non perdere, il “Pinocchio” di Virgilio Sieni (direttore della Biennale Danza veneziana), il nuovo studio di Claudio Morganti che affronta un altro testo (dopo l’approfondimento di anni ed anni sul “Woyzeck”) di Buchner, il “Lenz”, per finire con lo spettacolare “Woyzeck”, appunto, di Nadj,
una perla da vedere e rivedere per poesia, delicatezza, ruvidezza di plastilina, maschera e fumetto, pennellate e pastelli. Alla Limonaia si respira Nord Europa con “Intercity” e le scelte del direttore Dimitri Milopulos. Cinque i testi da tenere sott’occhio, al di là delle mostre, i workshop, il cinema, gli incontri, le mise en espace, le presentazioni, i musical. Da Oslo e dintorni “Vilde” con Silvia Guidi (4, 5 e 6) è un testo ambiguo di incesto e sofferenza, empatico ed erotico l’inglese “End of desire” (sempre 4, 5 e 6) dove si racconta un post-incontro di sesso occasionale. Ancora Norvegia con “L’eredità” (11, 12 e 13) con tre figli bamboccioni che devono spartirsi i beni materiali della madre appena defunta, Londra con “Anche la quiete respira piano” (ancora 11, 12 e 13) diretto da Michele Panella, fulcro del teatro sestese, per chiudere con l’Olanda “A tribute to art of football” (18, 19), che unisce danza e calcio, e che arriva dopo l’omaggio dello scorso anno al ping pong. Festival che sono buoni antipasti e gustosi aperitivi alle stagioni che verranno.
in alto: A Tribute to the Art of Football photo credits: Knut Bry http://www.contemporaneafestival.it http://www.intercityfestival.it
pellicole
di caterina liverani
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50 giorni di cinema
S
Lungarno in laguna U
n libriccino di non più di 50 pagine che per un pugno di giornate diventa il prolungamento della vostra mano, una guida, un vademecum ma anche un’agenda. Dentro le informazioni sono piuttosto scarne, solo nomi, paesi di provenienza e orari. Si tratta del programma della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel quale per ogni giorno della rassegna sono segnalati orari e luoghi delle proiezioni. Questo piccolo oggetto che diventerà fra le vostre mani sempre più logoro sarà però ben poca cosa una volta entrati in sala perché la magia del Festival sta soprattutto nel suo cerimoniale: la voce registrata che chiede il silenzio in sala, la presentazione del film e gli applausi prima dell’inizio. Il battesimo in laguna di Lungarno è avvenuto in un’edizione che ha visto l’Italia trionfare con la vittoria del Leone d’oro di Sacro Gra il bel documentario di Gianfranco Rosi oltre alla Coppa Volpi come miglior interpretazione femminile a Elena Cotta, 82 anni, interprete di Via Castellana Bandiera di Emma Dante. A ricevere importanti riconoscimenti anche cinematografie fuori dai circuiti più commerciali come Miss Violence dalla Grecia che si è aggiudicata la Coppa
Volpi maschile e il Leone d’Argento e Stray Dogs del taiwanese Tsai Ming-liang (trovate la recensione sul nostro sito). Tra le pellicole che non hanno ricevuto premi mi piace segnalare Locke, scritto e diretto da Steven Knight che ha posto in luce la versatilità di un giovane attore come Tom Hardy e Under the skin, interessante esperimento cinematografico di Jonathan Glazer, regista di videoclip come Karma Police dei Radiohead, con una Scarlett Johansson finalmente spogliata da ogni patina divistica e capace di sostenere un film totalmente anticonvenzionale con una prepotente carica erotica. È ancora presto per formulare ipotesi sulla fortuna e soprattutto sulla longevità delle opere presentate, che saranno determinate dalle nostre scelte e dal dibattito che ne seguirà; perché questo processo si compia continuiamo a riporre fiducia in una distribuzione italiana che si sta facendo sempre più attenta alle cinematografie emergenti e che ci auguriamo ci permetta di vedere e apprezzare i film del Festival nelle sale delle nostre città.
http://www.labiennale.org/it/cinema/
ta per partire la settima edizione della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze. Si parte il 25 ottobre con il Festival Internazionale di Cinema e Donne che quest’anno ha scelto di intitolarsi Volver con l’intenzione di raccontare la relazione tra donne e cinema. Dal 31 ottobre al 3 novembre France Odeon con una selezione di pellicole direttamente dalla croisette di Cannes insieme ai maggiori successi di pubblico, mentre il 4 novembre si terrà la seconda edizione della premiazione Corto Fiorentino. Arte, letteratura, teatro e tanto cinema per il Florence Queer Festival che dal 6 al 12 novembre festeggerà il suo undicesimo anno; seguirà fino al 17 novembre Lo Schermo dell’Arte con la sua riflessione su cinema ed arte contemporanea. Il 19 novembre l’associazione nata in memoria di Corso Salani presenterà pellicole di autori toscani insieme ai lavori dei vincitori del premio dedicato all’attore e regista fiorentino. Speciali sul cinema cubano e sub-sahariano e vincitori del festival Terra di tutti il 21 e il 22 per arrivare direttamente alla tredicesima edizione del River to River Indian Film Festival con tante anteprime e retrospettive. Il Festival dei Popoli dal 30 novembre al 7 dicembre proporrà una selezione tra i migliori film documentari internazionali, oltre alla sezione italiana Panorama. La donna che guarda le donne: uno sguardo al femminile da parte della rassegna di cinema finlandese Una finestra sul nord, 8-11 dicembre e il 12 e 13 dicembre, il Balkan Film Express. Il 13 dicembre durante una serata di gala sarà presentato il vincitore del Premio N.I.C.E Città di Firenze 2013 per arrivare alla sesta edizione di Immagini e Suoni dal Mondo con documentari in prima visione provenienti da Algeria, Finlandia e Spagna. Lungarno attraverso il suo sito e la pagina Facebook vi terrà informati su tutte le iniziative con approfondimenti sui film, gli ospiti e gli incontri. http://www.quellidellacompagnia.it/
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arte
di elena magini
Homeless#2013 Oggetti senza tetto V
i è nel lavoro di Sandra Tomboloni una dimensione fortemente autobiografica, un atteggiamento di identificazione con gli oggetti e la materia impiegati nelle sue opere. Sin dai primi lavori in plastilina, così nei più recenti in ceramica, l’artista si affida alla manipolazione del materiale per imprimere una traccia di sé, la memoria del proprio passaggio sulla superficie delle cose. Nel progetto Homeless#2013 il lavoro su oggetti provenienti dalla discarica simbolizza l’esperienza umana del rifiuto, il sentirsi tali e l’essere considerati come tali. Tomboloni intesse un legame con le cose, gli scarti, gli oggetti dimenticati e in disuso, proponendo in prima istanza un atto di cura che ne restituisca dignità e valore. Lontana dalla sola riflessione sul consumo critico o sulla coscienza ecologica, tematiche comunque care all’artista, l’operazione Homeless#2013 propone una diversa possibilità di relazione con l’oggetto e la sua obsolescenza, e allusivamente con l’altro: lo spettatore viene invitato ad abbandonare le consuete sovrastrutture culturali che vedono negli scarti e nei rifiuti oggetti privi di qualità e ad immergersi in un mondo simbolico. Nell’installazione proposta per Casa Rossa il collettivo Homeless costruisce una rappresentazione metaforica di questo processo: la relazione tra i due piani fisici dello spazio
simbolizza due diversi piani di approfondimento e conoscenza del reale. Il piano terra dell’edificio è totalmente saturato di oggetti prelevati dalla discarica: accolti e mostrati senza commenti accessori, sono accumulati al punto di raggiungere il secondo piano della casa, a ricongiungersi idealmente con la sala superiore. Il secondo spazio è quello dove l’artista ha operato una profonda manipolazione degli oggetti attraverso l’uso della plastilina: piccole figurine ad adornare specchi e culle, armadi oscuri da cui fuoriescono oggetti colorati e fantastici, patchwork di tessuti personali a cui si è restituita nuova vita, un insieme di forme ed elementi che vanno ad evocare storie e suggestioni. Si crea così un’equivalenza tra i due ambienti, la seconda sala differisce dalla prima nella forma ma non nella sostanza, gli oggetti provengono infatti dalla medesima dimensione di oblio e abbandono ma anelano tutti alla stessa legittimità. In questa doppia rappresentazione il materiale trasformato, e quindi salvato, rifiuta categorie, attiva ricordi e fantasie, ma sfugge a definizioni. Homeless#2013 è un progetto corale di scambio e collaborazione, che trova ragion d’essere nel coinvolgimento capillare delle persone. Sandra Tomboloni ne è artefice e regista, ma nel lavoro sono confluite sensibilità, punti di
Polo Espositivo Casa Rossa Pontassieve, Firenze dal 19 settembre al 13 novembre 2013 vista e competenze diverse, che hanno danno origine a interazioni fertili e aperture. Homeless #2013 è anche un progetto “senza tempo”, che non si riduce allo spazio fisico e temporaneo di un’esposizione: un lavoro in progress che mira ad attivare connessioni e riflessioni potenzialmente senza fine. Oltre ai laboratori per le scuole e alla fanzine – sorta di diario aperto del percorso di sviluppo del lavoro – si è pensato a un carretto mobile, che porterà per la Toscana parte degli oggetti presenti nella mostra. Una sorta di “cantiere” basato sui concetti di alterità, sensibilità, differenza e apertura, che promuove la possibilità di guardare al circostante in maniera più ampia e complessa da un punto di vista estetico ma soprattutto etico. Un viaggio fisico che si nutrirà e si arricchirà dell’esperienza e dello sguardo di quanti vorranno in vario modo contribuire.
in alto: Sandra Tomboloni, “Homeless#2013” photo credits: Marco Quinti http://homeless2013.tumblr.com
domande
di eleonora ceccarelli
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indumenti o accessori, modificandoli e aggiungendo un mio tratto distintivo. Qual è il tuo passato? Ho frequentato l’istituto d’arte e poi l’Accademia di belle arti a Firenze. Sono una pittrice di formazione. È proprio questo il particolare del mio progetto. Vuole essere un modo per esprimere il mio segno grafico. Provare ad utilizzarlo in un oggetto di uso quotidiano. Arte applicata, semplicemente.
Re-cubo R
iciclo, riuso, etica ed ecologia... non solo. Francesca mi ha aperto le porte del suo piccolo e meraviglioso mondo, un laboratorio-negozio nel cuore dell’oltrarno, via del Campuccio 46r. È qui da aprile di quest’anno, condivide lo spazio con una artista che si occupa di accessori e gioielli.
Come è nata questa idea? È nato tutto nel 2008 con il mio progetto Recubo indossare riciclando. Progetto partito molto bene con una collaborazione con “Coop” per una shopping-bag ottenuta totalmente da bottiglie di plastica, di cui ho curato la grafica e l’illustrazione. Perché io vengo da quel mondo. Nasco come pittrice e illustratrice. Poi ho deciso di intraprendere questa avventura. Dove prendi il materiale? Lo cerco a giro, tanti me lo portano, ho per esempio una tappezzeria che mi fornisce materiale. Ricerco materiale nei mercatini. Cercare, cercare e cercare. Ed il nome Re-cubo? Re sta per recupero, che poi è diventato un personaggio. Cubo sta per contenitore e per riciclo al cubo. Partecipi anche a Fiere? Dove possiamo trovarti? Quest’anno ho partecipato a Terra Futura e lo farò anche l’anno prossimo portando una
“linea vegan” di borse realizzate totalmente in stoffa, senza elementi di origine animale. Ho partecipato anche ad “Altrofest”, Festival di economia alternativa, consumo critico, creatività. Oggi parlare di riciclo ed essere sostenibili è diventata quasi una tendenza, non trovi? Verissimo. Non scordiamoci però che il riciclo è sempre esistito, in tutti i settori, non è niente di nuovo. Le aziende hanno sempre recuperato, le nostre nonne per prime, da una tovaglia, facevano tovaglioli, grembiuli ecc... Il riutilizzo è stato perso solo negli anni ‘80, dove primeggiava la cultura del consumo e quindi dell’acquisto. Questa pseudo-crisi ci ha riportato verso una maggiore attenzione e consapevolezza, e quindi fare di necessità-virtù! Quindi si, oggi il recupero fa tendenza, e non è niente di negativo, porta risparmio e l’ambiente ringrazia. Se riflettiamo sulla figura dell’artista, è colui che prova, e quindi il suo primo step è il riciclo. Fai una prova recuperando quello che hai.
Ed il futuro? C’è in cantiere di organizzare verso novembre un corso di ricamo, in collaborazione con una ricamatrice di grande esperienza. Il progetto Re-cubo vuole cercare di tenere in vita abilità artigianali come questa. Si terrà qua nel mio laboratorio, dando la possibilità a fine corso di portare con sé l’oggetto su cui si è lavorato. Sono stata contattata anche da scuole per tenere dei seminari sul riciclo, penso sia una buona opportunità per non perdere alcuni saperi e trasmetterli alle nuove generazioni. Fare questa bella conversazione con Francesca immersa nel suo atelier colmo di pezzi unici, collane, spille, dipinti e borse (l’oggetto in assoluto che più la rappresenta) fa pensare un po’ a quanto è tortuosa la strada di chi “cerca di fare quello che meglio sa fare”. E lei, devo dire, ci riesce molto bene. Energia da vendere, aria di novità. Energia positiva sognando un “vero co-working” come lei lo definisce, in cui si possa realmente creare una nuova rete di lavoro, in cui tutti condividono uno spazio e i loro saperi. Fateci un salto! Io sono qua a scrivere ed indosso una splendida collana...
Parlami del tuo messaggio. Sostenibilità e riciclo come un valore aggiunto, materia e saperi, contemporaneità e tradizione. L’oggetto che deve uscire dal riciclo deve anche essere un lavoro artigianale di alto livello, questa è la mia opinione. Ti occupi anche di remake e re-design? Si assolutamente. Cerco di riportare in vita
https://www.facebook.com/pages/Re-Cubo
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chi più ne ha più ne metal di il sindaco del metal
Serj Tankian con l’Orchestra L
a prima delle tre date italiane di Serj Tankian con l’Orchestra Filarmonica Italiana sarà nella terra del lampredotto: giovedì 3 ottobre al Teatro Comunale di Firenze. A seguire Padova e Roma. Bentornato fra noi, Serj. Serj Tankian è un personaggio anomalo, fuori dal comune, oseremmo dire quasi spiazzante nei suoi modi estremamente garbati e gentili. Non ha il difetto della maleducazione e anche per questo è riuscito a guadagnarsi un’ottima fetta di seguaci (non sempre e solo rockettari) anche nella sua carriera post-System Of A Down. Già, perché sarebbe riduttivo associare Serj solo ed esclusivamente alla band che ha scritto “Toxicity”, disco che ha venduto dodici milioni di copie e che dal vivo ancora oggi richiama più di trentamila persone come accaduto nelle ultime due date italiane di avvenute alla Fiera Milano Live di Rho a giugno 2011 ed agosto 2013. Ad un certo punto, quando la tua fama arriva su fino all’Olimpo, è lecito indietreggiare e tornare alle radici per esprimere ciò che hai tenuto dentro in anni di tour estenuanti. Insomma, il classico ed umano bisogno di “staccare dal passato”. I progetti solisti di Serj Tankian, infatti, prendono vita dal maggio 2006, quando i System Of A Down decidono di prendere un periodo di pausa. Il frontman, con la sua solita tranquillità e pacatezza, dichiara: “.” Tutto molto chiaro e lineare, no? Bene. Serj mette un punto, va a capo e riparte. E da solo
fonda un’etichetta discografica: la Serjical Strike Records (www.serjicalstrike.com). Il 23 ottobre 2007 esce il disco di debutto, intitolato “Elect The Dead”, il cui singolo “Empty Walls” diventa vera e propria hit di tutte le maggiori radio rock europee ed americane. Da questo punto in poi, Serj Tankian, decide di compiere un ulteriore passo in avanti ed iniziare a collaborare con le orchestre, nello specifico con quella di Auckland (Nuova Zelanda), nel 2009, con la quale pubblica la versione sinfonica di “Elect The Dead”... intitolata appunto “Elect The Dead Symphony”. Operazione riuscitissima, ovviamente. Del resto, la storia ci insegna il connubio rock/orchestra funziona: l’hanno fatto i Deep Purple con il loro “Concerto For Group And Orchestra”, i Kiss in “Alive IV” e i Metallica in “S&M” giusto per citarne alcuni. Serj Tankian non è da meno: gli arrangiamenti dei suoi brani sembrano pensati appositamente per essere accompagnati da un’orchestra e la sua voce è capace di adattarsi a qualsiasi situazione. Lui riesce in tutto: nel punk, nel metal, nel rock’n’roll e... vestito in giacca e cravatta in un teatro, con una bottiglietta d’acqua a lato palco, di fronte ad un pubblico discreto che non rutta fra un brano e l’altro (o almeno, si trattiene dal farlo), riesce ad elevare al massimo le sue capacità artistiche e canore. E questo sarà quello a cui assisteranno i fortunati che il 3 ottobre decideranno di sedere comodi al Teatro Comunale di Firenze e godersi lo show di Serj Tankian
Teatro Comunale, Firenze 3 ottobre 2013
che, accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Italiana, eseguirà la maggior parte dei brani della sua discografia solista in versione sinfonica. Dopo “Elect The Dead”, infatti, il Nostro ha pubblicato “Imperfect Harmonies” nel 2010, “Harakiri” nel 2012 e, appunto, “Orca Symphony No. 1”: quest’ultima vera e propria sinfonia firmata Serj Tankian. Si tratterà di un salto nella musica d’autore, fra folk e cultura armena, la cultura da cui nasce Serj Tankian. La coscienza sociale che Serj ha sviluppato è un aspetto fondamentale (vitale, oseremmo dire) della sua vita artistica e personale. Non dimentichiamo Axis Of Justice, l’associazione no-profit che nel 2002 fondò assieme a Tom Morello (chitarrista dei Rage Against The Machine) con lo scopo di combattere l’ingiustizia sociale manifestando attivamente durante manifestazioni musicali e non. Serj Tankian è un personaggio tutto da scoprire, in ogni sua singola peculiarità, dunque vi consigliamo vivamente di assistere allo spettacolo al Teatro Comunale ed immergervi in questo viaggio musicale armeno, ma pur sempre rock. E il rock, si sa, ha sempre unito tutti.
http://www.lenozzedifigaro.it/
cose nuove di maria paternostro
Spazio Alfieri C
hiuso sette anni fa per alcuni problemi strutturali, dopo un’attenta ristrutturazione, dal 25 settembre è tornato a nuova vita l’ex Cinema Alfieri di via dell’Ulivo, storica sala d’essai. La proprietà resta del Comune, ma la gestione per i prossimi tre anni è stata affidata ad un consorzio composto da Ad Arte, associazione culturale che si occupa dell’organizzazione di spettacoli ed eventi e che da anni collabora alla direzione artistica del Teatro Puccini, ENTR’ARTe, associazione che cura produzioni teatrali, eventi, mostre con una particolare attenzione al mondo dell’infanzia, e a Luca Bertini, ex patrono delle Rime Rampanti. Un mix che promette una programmazione multitasking con una sala da 230 posti, un bel foyer e uno spazio aperto 7 giorni su 7 dalla mattina alle dieci fino all’una di notte con un ampio bar gestito dalla BRAC che offre colazioni, light lunch, merende e apericena con prodotti biologici e possibilmente provenienti dal territorio toscano. Il tutto condito da eventi per tutte le fasce di età. Le matinée sono dedicate ad appuntamenti per un target che va dalla prima infanzia alla scuola primaria di secondo grado con spunti didattici sia con spettacoli sia con proiezioni cinematografiche, anche in lingua originale. Tante occasioni quindi per il pubblico in erba che potrà assistere anche a spettacoli per la famiglia nei fine settimana,
coordinati da Sergio Bustric, e partecipare a vari laboratori di arte circense e di strada, burattini, magia, proprio nel cuore del centro storico della città, in uno spazio che diventa innanzitutto luogo di aggregazione per gli abitanti del quartiere, ma anche fruibile, data la collocazione strategica, per tutti i fiorentini. In prima serata la programmazione prevede minimo nove proiezioni alla settimana con un’accurata selezione tra le migliori pellicole del momento, grazie anche alla dotazione di un nuovo proiettore e degli impianti per la traduzione simultanea. Il lunedì e il martedì, sono dedicati a rassegne cinematografiche a tema, spesso presentate da attori, registi e critici, cineforum, documentari, corti, film in lingua, pellicole su temi sociali e di attenzione all’ambiente per creare occasioni di approfondimento e confronto, avvalendosi dei contributi del Clorofilla Film Festival, del Festival del Viaggio di Firenze, di Fondazione Sistema Toscana. Inoltre, di sicuro successo sarà la ripresa delle Notti Bianche dell’Alfieri, iniziativa in cui occasionalmente venivano programmate proiezioni dopo la mezzanotte. Ma ci saranno anche momenti di spettacoli dal vivo. Dai recital alle jam session, dalle performance di danza a quelle di magia, dai reading alla drammaturgia (quest’ultima a cura del Teatro Puccini).
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Per quanto riguarda la musica, ci saranno occasioni d’ascolto che si declineranno dalla musica classica al jazz fino alle ultime tendenze della visual elettronica. Il tutto in stretta collaborazione artistica con la Scuola di Musica di Fiesole. La direzione artistica si dimostra molto aperta a tutte le idee degli operatori che vogliano rendere il nuovo Alfieri eclettico e multifunzionale, un concept in cui oltre agli spettacoli, c’è possibilità di condividere idee ed emozioni tra mostre, presentazioni di libri, gastronomia. Fra le curiosità: l’arredo del bistrot, rigorosamente composto da oggetti vintage legati al cinema, potrà essere acquistato e portato a casa.
http://www.spazioalfieri.it/
dj-set/aperitivi/quick lunch
Parco dell’Anconella via di Villamagna legabbie.firenze@libero.it
Ottobre martedì 01
sabato 05
SEARCHING FOR SUGAR MAN Spazio Alfieri (FI) ing. 5/6 euro
BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO Palazzo Corsini (FI) ing. NP
STEVE VAI Obihall (FI) ing. 30/38 euro
OPENING PARTY Glue (FI) ing. libero con tessera
LES NUITES DU MANOUCHE NOF Club (FI) ing. libero
RAZZABASTARDA Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro
mercoledì 02
PRIMAVERA D’AUTUNNO Circolo Vie Nuove (FI) ing. libero con tessera IO SONO QUI Spazio Alfieri (FI) ing. 4/5 euro SERGIO MONTALENI LIVE NOF Club (FI) ing. libero giovedì 03
SERJ TANKIAN Teatro Comunale (FI) ing. 37/47 euro IL GEOMETRA MANGONI Officina Giovani (Prato) ing. libero BELGRAVE ET LES FLEURS NOF Club (FI) ing. libero venerdì 04
FRA LA NATIONE FIORENTINA E VENEZIANA Palazzo Ricasoli Firidolfi (FI) ing. libero ÉCORCES Tethys gallery fine art photography (FI) ing. libero NAMRTA RAI / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP TEMPO REALE FESTIVAL Limonaia di Villa Strozzi/spazi pubblici (FI) ing. NP LUMINAL Controsenso (Prato) ing. libero con tessera TUTTI I RUMORI DEL MARE Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro THE REAL MOTHER FUNKERS NOF Club (FI) ing. libero
giovedì10
HIS CLANCYNESS Tender Club (FI) ing. libero WAMALI PERCUSSIONS / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP THE FLAMINGOS NOF Club (FI) ing. libero domenica 06
GRIDO/PULCE NON C’È Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro QUADERNI DI FAMIGLIA Teatro del Romito (FI) ing 5/12 euro lunedì 07
ROCK CONTEST Glue (FI) ing. libero
IL PAN DEL DIAVOLO Glue (FI) ing. libero con tessera
INTERNET FESTIVAL Varie locations (Pisa) ing. libero
CAPOSSELA E LA BANDA DELLA POSTA Obihall (FI) ing. 18/25 euro
MORENO Obihall (FI) ing. 17/21 euro
GO!ZILLA Tender Club (FI) ing. libero
GRANPROGETTO Officine Giovani (Prato) ing. libero
SURAYA HILAL / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP
GABBY YOUNG Tender Club (FI) ing. 5 euro
MORI MARTERA ROCK NOF Club (FI) ing. libero
INTO THE GROOVE NOF Club (FI) ing. libero venerdì 11
CITY OF GOD Glue (FI) ing. libero con tessera HOTEL BOSFORO Teatro di Rifredi (FI) ing. 14/12 euro TWO MORE CANVASES Controsenso (Prato) ing. libero con tessera CLOROFILLA FILM FESTIVAL Spazio Alfieri (FI) ing. libero
LA CIOCIARA Spazio Alfieri (FI) ing libero
MARCO MENGONI Teatro Verdi (FI) ing. 25/50 euro
GIACOMO RIGGI QUARTET NOF Club (FI) ing. libero
GUE’ PEQUENO Viper Theatre (FI) ing. 15 euro
martedì 08
THE SONG REMAINS THE SAME + CELEBRATION DAY Spazio Alfieri (FI) ing. NP mercoledì 09
I LOVE RADIO ROCK Spazio Alfieri (FI) ing 4/5 euro
sabato 12
VENTI OPERE DI GIANFRANCO BARUCHELLO Galleria Il Ponte (FI) ing. libero GREEN LIKE JULY Tender Club (FI) ing. libero CEREMONIA CON TIMBA ODARA / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP VANDEMARS NOF Club (FI) ing. libero
LA LOCANDIERA Teatro del Cestello (FI) ing 9/15 euro
domenica 13
CLAUDIO BAGLIONI Piazzale Michelangelo (FI) ing. 30 euro CORRI LA VITA / XI EDIZIONE Firenze (FI) lunedì 14
I CONTI CON LA STORIA Circolo Ass. Vie Nuove (FI) ing. 10 euro È STATO IL FIGLIO Spazio Alfieri (FI) ing libero NO PAIR QUARTET NOF Club (FI) ing. libero martedì 15
NOI NON SIAMO COME JAMES BOND Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro mercoledì 16
AUN + WITXES + MAI MAI MAI Il Moderno (Agliana) ing. 5 euro VINCENT PATERSON Spazio Alfieri (FI) ing 4/5 euro BLUES BOY RESIDENT BAND NOF Club (FI) ing. libero
ONE MAN 100% BLUEZ NOF Club (FI) ing. libero
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Perché a Firenze non c’è mai niente da fare... giovedi 17
ALOS? Controsenso (Prato) ing. libero con tessera
giovedì 24
domenica 27
CASA D’ASTE PANDOLFINI Stazione Leopolda (FI) ing. NP
TWO MORE CANVASES Tender Club (FI) ing. libero
ROCK CONTEST Glue (FI) ing. libero
ROCK CONTEST Glue (FI) ing. libero
LOW COST Teatro del Romito (FI) ing. 5/12 euro
ISOLE Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro
LUCIANO BERIO Teatro Verdi ing. 5 euro OCCASIONI Spazio Alfieri (FI) ing. NP
MONACI TIBETANI / MUSICA DEI POPOLI RUPREKT Officina Giovani (Prato) ing. libero Flog (FI) ing. NP GHOST TO FALCO+ARBOREA MANOLO Tender Club (FI) ing. 5 euro Teatro del Cestello (FI) ing 9/15 euro
SCHEMISTRY Officine Giovani (Prato) ing. libero
SCARAMOUCHE NOF Club (FI) ing. libero
SEA + AIR Tender Club (FI) ing. 5 euro BARO DROM ORKESTAR NOF Club (FI) ing. libero venerdì 18
BER Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. libero LA SCOMPARSA DI ALICE CREED Glue (FI) ing. libero con tessera GAETANO IL MAGO DI SAN FREDIANO Teatro di Rifredi (FI) ing. 14/12 euro QUASIVIRI Controsenso (Prato) ing. libero con tessera EFFETTO PARADOSSO Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro NEGRITA Teatro Verdi (FI) ing. 25/35 euro LJUBLIANA & THE SEAWOLF Tender Club (FI) ing. libero COLIN STETSON Sala Vanni (FI) ing. 10/15 euro THE ALLOPHONES NOF Club (FI) ing. libero
domenica 20
VALLONIA Il Moderno (Agliana) ing. NP
PARTY Glue (FI) ing. libero con tessera FLORENCE QUEER FESTIVAL Preview Varie locations (FI) ing. libero
RAGAZZI SCIMMIA NOF Club (FI) ing. libero
GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI Teatro del Cestello (FI) ing 9/15 euro EAMON MCGRATH NOF Club (FI) ing. libero lunedì 28
AL JAZZIRA - TALEBAN JAZZ PARTY NOF Club (FI) ing. libero martedì 29
venerdì 25
SUONI RIFLESSI Sala Vanni (FI) ing. 7/10 euro
THE SESSION Glue (FI) ing. libero con tessera
TUTTE ESAURITE Teatro del Romito (FI) ing. 5/12 euro
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE Cinema Odeon
DANIELE RUSTIONI Teatro Verdi (FI) ing. 13/16 euro
A.H. Teatro Cantiere Florida (FI) ing. NP
VICTOR VICTORIA Spazio Alfieri (FI) ing 4/5 euro
STA PER PIOVERE Spazio Alfieri (FI) ing libero
FEELING OF LOVE Tender Club (FI) ing. libero
AVANT Spazio Alfieri (FI) ing. NP
DION KEITH KERN IV PROJECT NOF Club (FI) ing. libero
APPLE PARTY & THE FIRST LADIES NOF Club (FI) ing. libero
BARONTINI RESIDENT BAND NOF Club (FI) ing. libero
lunedì 21
martedì 22
mercoledì 30
giovedì 31
sabato 26
MI SALUTA... CRISTIANO MILITELLO? Teatro Puccini (FI) ing. NP
JULIE’S HAIRCUT Glue (FI) ing. libero con tessera
ROCK CONTEST Glue (FI) ing. libero
TICKET AND TACK Teatro di Rifredi (FI) ing. 14/12 euro
ROMEO E GIULIETTA Teatro Verdi (FI) ing. 5 euro
HELLOWEEN PUNK Controsenso (Prato) ing. libero con tessera
SALVO Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro
ATELIER FLORENTIA Lungarno Cellini (FI) ing. libero
IMMANUEL CASTO Viper Theatre (FI) ing. 15 euro
FANTASIA PURA ITALIANA NOF Club (FI) ing. libero
ALBERTO CAMERINI Tender Club (FI) ing. 8 euro
LA SOLITUDINE DEL RE Glue (FI) ing. libero con tessera
HANG ON NIGHT Tender Club (FI) ing. libero
TIM BERNE “SNAKEOIL” Sala Vanni (FI) ing. 10/15 euro
GIULIANO MONTALDO Spazio Alfieri (FI) ing 5 euro
SUPEREROI Teatro del Romito (FI) ing. 5/12 euro
LAST MINUTE DIRTY BAND NOF Club (FI) ing. libero
ARTHUR MILES NOF Club (FI) ing. libero
QUINTETO EL DESPUES / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP
mercoledì 23 sabato 19
GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI Teatro del Cestello (FI) ing 9/15 euro
HIP HOP COMPETITION / MUSICA DEI POPOLI Flog (FI) ing. NP
VISITE SPETTACOLO AL TEATRO DELLA PERGOLA
Sabato 19 Ottobre _ ore 10.30 DEDICATO A PRATOLINI: UNA STORIA FIORENTINA
I luoghi romanzeschi dello scrittore
Sabato 26 Ottobre _ ore 10.30 SOVRA 'L BEL FIUME D'ARNO ALLA GRAN VILLA Itinerario dantesco
Via della Pergola 12/32 - Firenze - www.teatrodellapergola.com
Ottobre da non perdere Tempo Reale Festival 2013
Rock Contest
Torna il Tempo Reale Festival dal 4 al 17 ottobre a Firenze, la kermesse, a cura di Tempo Reale, dedicata alla musica di ricerca e alle esperienze più innovative del suono e delle sue relazioni con le altre arti. Tema centrale di questa sesta edizione: Il rapporto “suono e lavoro” con un programma che presenta declinazioni diverse e sorprendenti, in luoghi convenzionali e originali della città, con formule innovative che uniscono la promozione della nuova musica alla valorizzazione di spazi di interesse storico culturale. 4 - 17 ottobre - www.temporealefestival.it Claudio Baglioni
Tutto pronto per la 25a Edizione del Rock Contest di Controradio, il più longevo e prestigioso concorso nazionale dedicato ad artisti e band emergenti. La rassegna ha scoperto e lanciato artisti come Offlaga Disco Pax , Samuel Katarro/ King of the Opera, The Hacienda , Denise, Sadside Project, Violacida e tanti altri. Anche quest’anno torna il Premio Ernesto Pascale che vede come Presidente di Giuria Mauro Ermanno Giovanardi dedicato alle composizioni in italiano. Il Concorso è gratuito dedicato agli artisti più attenti alle nuove tendenze (dalle più canoniche fino a Dream Pop, Shoegaze, Alternative Folk, Cold Wave, Psichedelia, Folk Wave, Dubstep, etc...). 10, 17, 24, 31 ottobre al Glue www.controradiolive.info/rock-contest/
Internet Festival
Corri la Vita 2013
Il sogno è quello di vederlo arrivare controsole come il profilo del magnifico LP “E tu”, vederlo scendere da una Autobianchi a112 tutto un po’ compresso per via della statura, ammirare la brezza tra la cotonatura dei suoi capelli che nascondono un naso che nemmeno Gambaro, ex terzino occasionale del Milan dei campioni, poteva vantare. E lì, sul piazzale, vedere che afferra una chitarra un po’ marcia di salsedine e intona “Strada Facendo”. Invece arriverà abbronzato come un bagnino, vestito di bianco come Craxi ad Hammamet e con la pelle stesa come un djambè, ma sono convinto che mia sorella, che nel 1985 sapeva tutte le canzoni a memoria, sarà lì, magari non in prima fila ma sempre con un paio di Superga ai piedi.
Dal 10 al 13 ottobre 2013 sarà ancora una volta Pisa, capitale della ‘Silicon Valley’ italiana - 1300 imprese di alta tecnologia, oltre 800 del settore ICT, hanno sede in quest’area - a ospitare la nuova edizione di Internet Festival. Dopo il successo dell’edizione 2012 - 56.000 presenze ‘reali’ oltre ai 65.000 del popolo della Rete, 150 eventi, 400 relatori e decine di ore di live streaming - Internet Festival è entrato a pieno titolo nella top ten dei più importanti appuntamenti europei dedicati al mondo digitale e da Pisa rilancia la sua sfida per una nuova idea di futuro e di sviluppo condiviso. Le nuove tecnologie applicate all’informazione, le frontiere sempre più innovative della comunicazione digitale, i Big Data, le Smart City, le piattaforme tecnologiche che diventano strumenti di uso comune: un mondo di idee e visioni attraverso le quali contribuire a trovare soluzioni concrete alla crisi. 10 - 13 ottobre, Pisa - www.internetfestival.it
XXXV Festival Internazionale di Cinema e Donne
XXXV Festival du Cinéma et des Femmes – Florence
Volver
FIRENZE OGGI • CO SA
A C’È
FIRENZE OGGI • CO A SA C’È
A C’È
FIRENZE OGGI • CO A SA C’È
Sul mondo della danza e sulla danza nel mondo: su questo complesso obiettivo si focalizza il programma del Festival MUSICA DEI POPOLI 2013 che dal 28 settembre al 1 novembre ospiterà Une culture cinématographique les femmes ne faisaient-pas a Firenze – Auditorium Flog e Teatro Dante diSideCampi Bisenzio sans aucune femme est une cinéma, c’est comme si culture à moitié” l’humanité tout entière ne una selezione dei più interessanti gruppi di danzatori e musicisti regardait qu’avec un œil, au lieu qu’avec deux” provenienti da Africa, America Latina, Asia, Mondo Arabo e, naturalmente, dall’Italia. edizione del Festival où Titolo di questa 38°Comment è “Danza in Estasi” e sarà l’occasione per scoprire le diversità e le similitudini, l’importanza all’interno delle comunità e l’aspetto gioioso delle numerose forme di danza proposte, dalle rituali alle pourquoi sociali, dalle danze estatiche a quelle di corteggiamento, dalle invocazioni religiose alle celebrazioni di culti esotici. Quand www.musicadeipopoli.com/ 28 settembre - 1 novembre Prix: Sceau de la Paix, Prix Gilda, Prix Anna Magnani, Prix Alida Valli À la célébration de son 35ième anniversaire, le Festival du Cinéma et des Femmes fait le bilan de l’arrivée de nombreuses femmes dans le monde du cinéma et de l’audiovisuel. Des femmes qui choisissent ce métier à la fois éblouissant et difficile. Aujourd’hui, les réalisatrices, mais aussi les actrices qui se consacrent à la mise en scène, les scénaristes, les monteuses, les directrices de la photographie sont de plus en plus nombreuses, mais trop rares pour que le monde de la communication puissent se dire conçu et composé d’hommes et de femmes. Nous voulons raconter cette histoire à partir de la fin des années ’70 jusqu’à aujourd’hui.
François Truffaut
Maria Luisa Bemberg
À Florence, dans plusieurs endroits de la ville mais, en particulier, au cinéma Odeon, historique et magnifique ; entre la Piazza del Duomo et le Ponte Vecchio, où la ville toute entière se mobilise pour accueillir des invités très appréciés par le public.
Pour mettre en évidence ce qui difficilement est porté à l’écran, pour relier les femmes qui travaillent dans le cinéma à leur public passionné. Pour répandre les résultats de la recherche sur les femmes et les langages visuels, mettre en commun des idées et élaborer des projets. Partager les expériences dans le domaine de la production et distribution. Proposer des occasions de formation et de mise à jour.
13 ottobre - www.corrilavita.it
Festival Internazionale di Cinema & Donne
Musica dei Popoli
13 ottobre, Piazzale Michelangelo www.bitconcerti.it
Da qualche settimana ci sono avvistamenti di importanti personaggi del panorama cittadino che di mattina presto si arrampicano determinati per la salita verso il Piazzale. Non è semplice jogging, è la preparazione per Corri la vita 2013, l’ormai tradizionale manifestazione nata nel 2003 per contribuire a realizzare e a qualificare le strutture sanitarie pubbliche di Firenze specializzate nella lotta contro il tumore al seno. Un’occasione per fare due passi in centro, sensibilizzare su una causa importantissima e magari contribuire con una donazione all’operato di tanti volontari attivi sul territorio fiorentino.
Consacré à la relation femmes-médias, notamment à la relation femmes-cinéma pour une pleine expression de la « ressource femme » dans ce domaine, ce festival vise à faire connaître les œuvres les plus intéressantes réalisées par les femmes du monde entier, suivre les parcours des grandes autrices, découvrir de nouvelles réalisatrices et faire connaître aussi bien les pionnières que les réalisatrices d’aujourd’hui. Divisé en sections thématiques et en espaces géographiques et culturelles, le festival vous propose une série de long-métrages et de court-métrages, mais aussi de la docufiction et de l’animation.
25 – 30 octobre : six jours de projections et de rencontres, de soirées et d’événements spéciaux. Focus, tables rondes, séminaires pour autrices, experts et étudiants de cinéma et communication.
Pour participer à la sélection de 2013, veuillez remplir le formulaire d’inscription déchargeable sur le site du festival www.laboratorioimmaginedonna.it et l’envoyer avec le film en DVD à l’adresse suivant: Laboratorio Immagine Donna - Via Vittorio Emanuele II - 30350134 Firenze, Italia
Volver 25/30 ottobre 2013
La 35° Edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze presenterà, seiNana giornate, circa 50 film, Safi Faye Pratibha Parmar Moufida in Tlatli Djordjadze Sally Potter Nancy Savoca Marilou Mallet Fanta Regina Nacro Alina Marazzi Isabella Sandri Wilma Labate Anna tra medi, corti e lungometraggi;divisi in 8 sezioni tematiRoberta Torre Margarethe von Trotta Yannick Bonaiuto Bellon Liliane de Kermadech Rachida Krim Jocelyne Saab Anne Riitta Ciccone Barbara Cupisti Giovanna Gagliardo che,Costanza incontriQuatriglio con le registe edZakia eventi legati film selezioIzza Genini Tahiri Tizzaai Covi Dominique Cabrera Agnès Varda Ulrike Ottinger Helma Ula Stöckl Jutta Brückner Clara Burcknati;Sanders-Brhams quattro Premi; due Focus su “Appunti per una storia ner Emanuela Piovano Lana Gogoberidze Helke Sander Muzzi Loffredo Cecilia Mangini Maria de Medeiros Andrée Liana Badr Djamila Sarahoui Hejer Charf Kira del Davanture cinema delle “Confini invisibili: Mouratova Claudiadonne” CardinaleeCristina Comencini Agnès Polonia e Varda Moufida Tlatli Sabina Farji Amalie Rothschild Anna Karina Maria Luisa Bemberg Claire Simon Catherine Corsini Repubblica Ceca”.Maj PerWechselman festeggiare 35 anni, è Peistato scelto Paule Baillargeon Asli iÖzge Chen Pei Marta Meszaros Lara Guirao Aïssa Maïga Mariangela Melato Velia Santella Serra Yilmaz Nuray Sahin Simona il titolo/temaVolver, nessuna nostalgia, maRotonuna ottima ocCremante Rosalia Polizzi Paola Scarnati Loredana do Antonietta de Lillo Matilde Landeta Patricia Rozema Louise Carré Lina Wertmuller Piera Degli Esposti Pat Lovell casione da cogliere perHelga raccontare laIngrid storiaSinclair della relazione Joan Long Idanna Pucci Redemeister Wanjiru Kinyanjui Elina Suni Claudia Rorarius Matilde Tortora Alexia Muiños Julie Perron Elisabetta Pandimiglio tra cinema e donne negli ultimi trent’anni. Giuliana Gamba Marina Piperno Catherine Galodé Nadia Cherabi Joséphine N’Dagnou Robin Hessman Misia Barbara Sono venute a Firenze | Coming to Florence | Sont arrivées à Florence
Sass Lorella Zanardo Selma Bargash Assja Djebar Mady Saks Valentina Berardinone Claire Clouzot Matilde Gagliardo Silvia Lelli Michka Gorki Laura Mulvey Annabella
Alessandra Bocchetti Ester de Miro Rada Bieber25 Miscuglio - 30Yesim ottobre, Cinema Odeon stein Ustaoglu Caroline Leaf Julie Roy Anita Tacher Ursula Ferrara Vera Chytilovà Kamara Kamalova Kay Armatage Leida Laius Maria Novaro Nadia Tass Aline Issermann www.laboratorioimmaginedonna.it Cinzia Th Torrini Carla Apuzzo Rakhshan Bani-Etemad Anna
Di Francisca Elisabetta Lodoli Silvia Savorelli Bette Gordon Giovanna Sonnino Monica Stambrini Rosella Schillaci Elena Stancanelli Edith Bruck Livia Gyarmathy Deepa Metha www.laboratorioimmaginedonna.it tel +39 55 4288054
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un sex symbol al mese di il moderatore
una non precisata (ma di certo illuminata) mente alle prese con la vera essenza della bellezza
Jurgen Klopp
L
a trasformazione che sta subendo il mondo del calcio negli ultimi anni sta riuscendo a mettere in crisi ben più di un appassionato. La combinazione mortale di acconciature imbarazzanti, calendari spezzettati e inauditi giochi di potere fra signoraggio old school e nuove leve del rampantismo sportivo a cavallo fra Russia e Medio Oriente hanno allontanato dal pallone chi è cresciuto in epoche più fortunate. Ogni tanto però, per fortuna, appare qualche outsider che ci riporta tutti attaccati ai match di Champion’s League, un vero personaggio come Jurgen Klopp. Modesto giocatore dal tipico fascino brutale made in Germany, ad un tratto (nel 2001) viene promosso allenatore della squadra nella quale ha trascorso tutta la sua carriera (Magonza), inforca un paio di occhiali e comincia ad assumere delle dimensioni metafisiche. Dopo aver ottenuto la promozione in Bundesliga, porta in ritiro la squadra in un lago in Svezia, in tenda e senza energia elettrica, i giocatori lo prendono per pazzo, si vogliono allenare ma lui risponde: “Potete nuotare e pescare”, riesce a farceli stare per una settimana e quando tornano in Germania, la sua modesta squadra arriva all’undicesimo posto in campionato. La stagione successiva il Mainz si qualifica per la Coppa Uefa. Il Borussia Dortmund se ne accorge, lo chiama a guidare la squadra dalla curva più grande d’Europa, per provare a contrastare lo strapotere medievale del Bayern Monaco. Klopp arriva nel 2008, ci mette due anni per vincere il campionato e l’anno successivo concede il bis, fino ad arrivare, nella scorsa primavera 2013, a contendere la finale di Champion’s ai signori bavaresi della Germania calcistica. Perde la partita, ma dimostra che con la pianificazione, il gioco di squadra e una sana attitudine da cazzone, si può battere chiunque... http://unsexsymbolallasettimana.blogspot.it/
the harsh truth of the camera eye di antonio viscido
“ Per me, fotografare un concerto è come tuffarsi nel mare: che l’acqua sia fredda o calda, alla fine è sempre emozionante. A qualunque età.” www.dkgrafica.com
piccole incursioni nel sottobosco locale
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La Scena Identificati, in qualche modo Mi chiamo Michelle Davis, ho 26 anni e lavoro da quasi due anni per A Buzz Supreme, agenzia di management, promozione e edizioni musicali attiva dal 2008. Da anni mi diverto a organizzare concerti e eventi in giro per questa città. Mi hanno definita una “agit-prop della scena indiepop locale” e “agitatrice culturale” ma sono semplicemente una ragazza che ama la musica e l’arte, che crede fortemente in una Firenze diversa, giovanile e dinamica. Sono una fervida sostenitrice dell’idea che a Firenze c’è SEMPRE qualcosa da fare! Cos’è per te LA SCENA? La Scena è un po’ come una corrente marina... solitamente invisibile in superficie ma forte e decisa sotto il pelo dell’acqua - con una semplice sferzata riesce a creare dolci onde o indomabili tsunami! A Firenze La Scena è decisamente sottovalutata e molto frastagliata, ma la sua presenza è innegabile e da un paio di anni sento che la corrente sta diventando sempre più forte… Perché credere ne LA SCENA? La Scena è linfa vitale, una cartina al tornasole per misurare la creatività di Firenze che continua a vivere all’insegna di un florido passato che, per quanto illustre, a volte rischia di soffocare i germogli di un possibile presente o futuro. Per fortuna le piante della Scena fiorentina sono testarde e coriacee e spuntano ovunque! Credere nella Scena non solo vuol dire credere nella città, ma anche nella curiosità, nella crescita, nell’importanza della musica e della cultura giovanile - ma soprattutto vuol dire credere nella condivisione.
i provinciali
Niente è più come prima
A
vete presente quella lunga distesa di capannoni tra Firenze e Pistoia? Quella distesa grigia, agli occhi dei più anonima e davvero poco affascinante, porta il nome di Prato. Proprio quella: la città dei telai e dei cinesi, il posto che di “verde” sembra avere solo il nome. Così la pensano in molti, ne siamo certi. Noi invece siamo di un altro avviso. Perché quando ci hanno chiamato da Lungarno abbiamo scoperto che è
di pratosfera
vero quel che si dice intorno alle canzoni, che ce ne sono alcune che ritornano. Note, melodie e ritornelli che rispuntano dal nulla quando meno te lo aspetti e che ti ritrovi in testa così, magari dopo anni di oblio. E non è un caso che sia stato Bugo, con quel suo “Niente è più come prima e meno male”, a tormentarci fin dall’inizio. Perché quello è un verso perfetto per descrivere lo stato d’agitazione che serpeggia tra questi capannoni. Pratosfera è qui
per invitarvi ad un gesto rivoluzionario quale vi sembrerà prendere l’auto e guidare per dieci chilometri in direzione ovest. Niente è più come prima e meno male. Già per questo, una giornata a Prato converrebbe spenderla. Per respirare l’aria di una città che ha smesso d’essere una sonnacchiosa officina di provincia e reagisce, ci prova e sottopelle ribolle di creatività. Questo mese cominciate da Officina Giovani (piazza Ex Macelli) e dal ricco programma della rassegna “Allacciate le cinture”. Due le date, tra le altre, che vi consigliamo. La prima il 10 ottobre, con i pratesi Granprogetto (ex Camera Migliore). Le migliori chitarre della Piana (e non solo) su visionari testi in italiano. La seconda il 24 ottobre con i Ruprekt, un interessante progetto elettronico, da poco esibitosi in America, che fonde “Debussy con i Prodigy e i Mum con Herbie Hancock”. Gli amanti del teatro non potranno poi mancare l’appuntamento con “Contemporanea” (4-12 ottobre), che ogni anno porta a Prato il meglio della scena contemporanea. E non potete perdere la mostra sul Rinascimento ospitata a Palazzo Pretorio. Ne hanno parlato tutti i giornali. E merita davvero. foto: Darragh Hehir - www.darragh.eu www.pratosfera.com
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stop-down di sandro bini
pillole di fotografia
Izis, il poeta
ne con Prevert Charmes de Londres. Più legate alle ferite e alla dura realtà del dopoguerra rispetto a quelle parigine, queste fotografie ci mostrano con il loro inconfondibile stile la vita dei quartieri poveri e popolari della città, o una Londra notturna popolata da amanti e clochard. Le foto personali nate in occasione di alcuni reportage, costituiscono il corpus espositivo della sezione Sogni di Terra Promessa 1952-1955: una visione personale del paese ebraico in cui storia universale e storia personale si fondono in immagini metaforiche ed evocative. Per tutta la sua carriera di fotografo Izis non ha mai smesso poi di essere affascinato e dal mondo circo. Non poteva quindi mancare nel percorso espositivo la sezione ad esso dedicata (Sogni di circo 1949-1965). Giocolieri, mangiatori di spade, nani, donne cannone, clown: il fotografo getta il suo sguardo poetico, benevolo e complice su questa variegata e strana umanità, che la società spesso stigmatizza ma di cui si sente parte. Nel corso degli anni parte dell’attività professionale di Izis si è concentrata sul ritratto di artisti e intellettuali. Nella sezione della mostra ad esso dedicato (Il
della fotografia
I
l Museo Alinari di Firenze presenta dal 7 settembre 2013 al 6 Gennaio 2014 una retrospettiva del fotografo Izis Bildermanas, dal titolo “IZIS. Il poeta della fotografia”, una selezione di circa centoventi fotografie che ci danno l’opportunità di ripercorrere l’intensa attività del fotografo di origine lituana che negli anni trenta emigrò a Parigi, dove ha sempre vissuto e lavorato. Il percorso espositivo della Mostra non poteva quindi che aprirsi con le fotografie de I Sogni di Parigi 1945-1980. Frutto di interminabili flanerie nei quartieri parigini queste fotografie, vere o proprie poesie per immagini, andarono a costituire ben tre volumi dedicati alla città. I personaggi in esse ritratti e raccontati celebrano una Parigi popolare, al tempo stesso storica e atemporale, persa in una atmosfera di sogno e leggera plumbea inquietudine. La sezione Sogni di Londra 1952-1953 presenta invece le immagini del volume realizzato in collaborazio-
ritratto) sono presentati quelli dei personaggi famosi fotografati per Paris Match. Chiude la mostra la serie di scatti a colori che ci mostrano il pittore russo Chagall al lavoro sul soffitto dell’Operà. Al termine di un percorso espositivo interamente in bianconero, con le foto a colori dedicate all’artista russo il sogno del fotografo incontra quello del pittore in una assoluta complicità di visione. www.deaphoto.it credit photo: © Izis Bidermanas, “Homme aux bulles de savon”, 1950
basta stare tranquilli di simona santelli
Macchia mediterranea
L
ivio dice che questa sarà la sua ultima settimana di lavoro. Poi la pensione. Lo comunica inizialmente con timidezza, poi prende coraggio. - Torno in Sardegna! Là c’hò la casa, vicino a Nuòro. È vicina al mare - Ah bello, quanto vicina??- Èèh un’oretta, prendo le mie cose, i panini, e vado. Poi mi faccio l’òrto, tutte cose sane, l’aria buòna. aggiusto le biciclette èèhh. Di cose da fare ne hò. Praticamente la vita che ogni hipster vorrebbe avere. Adesso mi dirà pure che ha in progetto di imparare a suonare la launeddas: fra un anno andrò a fargli visita e lo troverò a fare il pecorino con Erlend Øye*, sicuro, già mi vedo la scena. Livio. Lo guardo mentre gli occhi prendono vita. Mentre nelle pupille si figurano marosi, spume e brezze marine. Agnelli al forno con finocchietto selvatico. Rosmarino. Che poi non ci sono neanche mai stata in Sardegna, quindi ho l’immagine un po’ stereotipata del posto
che ci sono stati tutti e tornano e ti dicono : B-E-L-L-I-S-S-I-M-A. Bella bella. C’è un acqua… io non l’avevo mai vista. Sembrava una piscina. Bella. (Fine della descrizione della Sardegna, ma d’altronde non è che volevo essere invitata a vedere le foto della vacanza, per quello c’è già lo spaccamaroni di Facebook). Ma insomma. Io a Livio in due anni ho sempre detto solo buongiorno e buonasera e adesso vorrei sapere tutto. I dolori del giovane concierge. Com’è stato fare il guardiano di un gioiello barocco del ‘400 per 30 anni, senza praticamente mai andarsene? Come si vive ospiti in casa di nobili? Li ha mai visti scomporsi? E le tue stanze Livio, come sono? Si invecchia bene in un palazzo vecchio? Lontano da casa? Invisibile ai più, apri la porta, salve, salve, buonasera, arrivederci, chiudi la porta. Salve. Ormai ha la macchia mediterranea dentro lo stomaco, che mentre parla gli escono i rametti di mirto, di ginepro, di ginestra dalla bocca. E quel sorriso.
Poi osservo Juan, che è molto giovane e prenderà il suo posto. Ascolta silenzioso e silenzioso impara. Li ho visti muoversi in coppia, i giorni seguenti, ma non c’era goliardia cameratesca, nessuno gioco della saponetta e pacche sulle spalle per intendersi. Juan impettito, un soldatino pronto a combattere. Con una tonalità grigio fumé di partenza sul volto, che sicuramente non gioca a sua favore. Muscoloso e tonico, i tratti del viso spigolosi. Oggi scendendo le scale ho trovato l’immenso portone sprangato, ah cccavolo chiude alle 13, me ne scordo sempre. Mi giro per andare verso l’altra uscita, e trovo lui, in semiombra. A fissare quell’immenso portone sprangato, braccia conserte, guardia giurata. E lì ho pensato: sembra Drogo, il protagonista del Deserto dei Tartari di Buzzati. Drogo che arriva pieno di belle speranze nell’avamposto dimenticato da tutti, aspettando i barbari che non arriveranno mai. Juan non ci schiattare nella penombra di un lavoro che è fatto di tempo che deve passare. Mi ha fatto molta tenerezza. Poi mi sono data una pacca sulla spalla per la citazione e sono andata a mangiare. *avete presente i Kings of Convenience? Non quello che canta, l’altro. Si è recentemente trasferito con la madre a Siracusa, sta studiando e canta in italiano… un sogno da hipster norvegese che si avvera - beato e bravo lui (ndr.)
the italian game di ivan carozzi
Scenari anni 70-80
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in una prospettiva retromaniaca Il processo si riferisce agli scontri avvenuti a Firenze il primo maggio 1969 tra maoisti di opposta tendenza. In seguito alla scissione del Partito marxista-leninista d’Italia, infatti, erano nate due fazioni entrambe filocinesi, ma nemiche: il gruppo di “Linea Rossa” e quello di “Linea Nera”.
Nell’autunno 1970, l’allora tecnico della Roma Helenio Herrera venne coinvolto suo malgrado in un incidente stradale. Proprio nei pressi di Firenze. Ricoverato, gli venne applicato un busto in gesso e al centro del busto gli venne collocato, per gioco, uno stemma della Fiorentina, purtroppo non visibile nella foto.
1986. Caccia allo juventino tra le stradine nei pressi della stazione Santa Maria Novella. Scontri e tafferugli. Il tutto al termine di un match molto teso, durante il quale la curva viola ha cantato “Liverpool\Liverpool”, rievocando la tragedia del maggio ‘85 all’Heysel, in cui persero la vita 39 persone, tra cui 32 tifosi bianconeri. La curva juventina ha invece replicato lanciando bengala e intonando cori sulle arie di ‘Faccetta nera’.
Francesco Nuti nel 1982, all’epoca del film di Maurizio Ponzi “Madonna che silenzio c’è stasera”.
La contessa De Micheli, bella donna, nel corso di un ricevimento nella sua villa a Lastra a Signa. Dice l’articolo: “Americani sull’Arno. I «buyers della moda», gli addetti alle «public relations» internazionali, forniti di un buon libretto di «travellers’ cheques» in dollari, hanno libero accesso anche nei gelosi palazzi patrizi. Ma i difensori della tradizione disdegnano i «cocktail parties» della nuova classe, organizzati per combinare affari, e non per il piacere di ricevere amici”.
http://theitaliangame.tumblr.com
palestra robur di leandro ferretti
lezioni di ginnastica culturale per fiorentini
Via Teatina
C
i sono a Firenze dei luoghi tanto oscuri quanto sottilmente affascinanti, delle strade dimenticate che non hanno ancora avuto un Dan Brown eppure sono un coacervo di piccole storie. Dei toponimi bizzarri, e delle viste rivelatrici. Via Teatina è una strada curva, quasi ad angolo retto, che inizia da Via degli Agli e sbuca in piazza di Santa Maria Maggiore. “Sbuca” è il verbo giusto perché, iniziando come un cammino stretto si trasforma man mano in un passaggio tra i palazzi. Gli amanti del modernariato potranno ricordare che all’angolo di via Teatina dalla parte di Via degli Agli sorgeva l’ultimo vespasiano nobile di Firenze, in un passage oggi inglobato da un negozio di abbigliamento. Il nome è stato imposto a questa strada non più di cento anni fa per rimarcare il fatto che da Chieti venivano i frati che ampliarono la vicina chiesa di
San Gaetano, in piazza Antinori, e che nei pressi costruirono anche un convento per star più larghi. Dove ora il passaggio è stretto un tempo la via dava accesso a una grande piazza, detta piazza Padella per via di un’osteria che lì sorgeva. La Teatina, già Padella, prima di diventar Teatina fu anche intitolata ai Bovi, per via di un ammazzatoio collocato più o meno in quel punto. Fatto sta che chi si avventura in via Teatina venendo da via degli Agli ha da sfidare la brutta usanza di usare la strada come se fosse quel vecchio vespasiano cui si accennava all’inizio; per venir poi colpito da una delle più belle vedute sulla Cupola che si possano godere, svettante sopra gli altri tetti, tagliata eppure icastica, quasi ieratica nel suo vegliarci. Questione di passi, di attimi e di curiosità.
parole 21 di sara loddo
NICK HORNBY Tutti mi danno del bastardo
HAMID GRINE Camus nel Narghilè
FLAVIO SORIGA Metropolis
L’autore britannico, maestro nel raccontare l’amore e i suoi aspetti collaterali con ironia e originalità, in questo romanzo breve pone l’attenzione sulla fine del matrimonio e sulle implicazioni che un evento così comune può avere se ci si ritrova sotto l’impietoso sguardo dei Media. Il protagonista, ex-marito di una giornalista della carta stampata, diventa il soggetto principale di una popolare rubrica intitolata “Bastardo!”, dove i suoi difetti e le sue mancanze vengono raccontate ad un pubblico sempre più ampio di lettori, che comprendono parenti, amici e colleghi. Un’idea forte e capace di far riflettere sulle derive di una società malata di gossip, che forse avrebbe meritato qualche pagina in più.
Un modesto professore di letteratura francese di Algeri, figlio di un ricco uomo d’affari, si trova ad affrontare la morte del padre, un’improvvisa ricchezza e le malelingue dei familiari, che gli instillano il dubbio sulla sua consanguineità con il defunto. Proprio durante il funerale che apre il romanzo, gli viene rivelato di essere il figlio illegittimo di Camus, il frutto di una relazione clandestina fra il celebre scrittore e una misteriosa donna algerina. Spinto dall’irrazionale desiderio di un’origine tanto illustre quanto improbabile, il protagonista Nabil intraprende una ricerca attraverso i ricordi e i quartieri di Algeri, dove farà degli incontri misteriosi e interessanti, che lo porteranno fino alla verità.
Un carabiniere antropologo, amante della musica argentina, di una donna dal sorriso radioso e di una città battuta dal maestrale che offre un’atmosfera di fine estate senza pari, si trova ad indagare sull’omicidio di Giulia Hernandez di San Raimondo, donna di origini nobiliari trovata morta in una cabina del lido Karalis, nella spiaggia cittadina del Poetto. Con uno stile scorrevole e un intreccio che tiene il lettore incollato al libro, Flavio Soriga offre un ottimo romanzo noir ambientato nel capoluogo della Sardegna, in cui l’indagine del capitano Crissanti tocca tutti i quartieri e le classi della società cittadina, dalla ricca borghesia fino agli strati meno abbienti.
80 pp. - Guanda - 2013
189 pp. - Edizioni E/O - 2013
247 pp. - Bompiani - 2013
Classique c’est chic FRANCIS SCOTT FITZGERALD Il Grande Gadsby 272 pp. - Mondadori - 2001
Il grande Fitzgerald, tornato alla ribalta più che mai in seguito alla trasposizione cinematografica del suo capolavoro, racconta lo sfarzo, le feste scintillanti, l’alcol a fiumi e la ricchezza ostentata dell’alta società statunitense degli anni Venti. “Il Grande Gadsby” è la storia di un uomo che ha trasformato la propria intraprendenza e il desiderio di far parte di una certa società in ricchezza. Mosso da un amore giovanile mai dimenticato e dal sogno del coronamento di questo amore, Gadsby costruisce un vero e proprio impero, per poi rimanere vittima della superficialità e arroganza dello stesso.
22 suoni di Lespertone
MAZZY STAR Season Of Your Day
OKKERVIL RIVER The Silver Gymnasium (Ato)
ARTIC MONKEYS AM (Domino)
(Rhymes Of An Hour Records)
Strano il caso degli Okkervil River. Pazzeschi dal vivo, esplosi (quasi) definitivamente con “Black Sheep Boy” nel 2005, dopo comunque due ottimi lavori, “Don’t Fall in Love With Everyone You See” ed il bellissimo “Down the River of Golden Dreams”, hanno sempre mancato di un soffio la totale consacrazione per raggiungere un pubblico più ampio. Non che i lavori successivi siano brutti, anzi, solo che poi è mancato il guizzo. Nel mentre c’è stata anche la più che riuscita collaborazione con Roky Erickson in occasione di “True Love Cast Out All Evil”. La band del cantastorie Will Sheff, a dirla tutta, non è stata neanche troppo fortunata. Gli anni in cui poteva realmente diventare grande - ehi, ci son riusciti i Mumford & Sons, perché loro no? - si son ritrovati gli Wilco che, più o meno, bazzicavano gli stessi suoni. Un po’ come il povero Borja Valero che si ritrova davanti Fabregas e Iniesta nella nazionale spagnola. Poi dopo, appunto, sono arrivati i Mumford & Sons, che hanno reso più fruibile quell’andamento indie-folk-rock, bravissimi e vispi nel fare tendenza col mandolino e le barbe. Ma qui già c’eravamo, e molti anni prima. Per questo dispiace che il nuovo lavoro “The Silver Gymnasium” rischi di fare la fine di dischi belli ma scivolati via come quelli post “Black Sheep Boy” o post “The Stage Names”. Dispiace perché anche in “The Silver Gymnasium” funziona tutto. Le storie raccontate da Sheff - questa volta autobiografiche - scorrono che è una meraviglia, il suo cantato rimane affascinante così com’è perennemente ad un niente dalla stecca, e la band è bravissima nel bilanciare tastiere, mai così presenti, fiati e organo. Struggente la doppietta finale di ‘All The Time Everyday’ e ‘Black Nemo’. Will, tranquillo, noi non ci dimentichiamo e vi aspettiamo sempre. Romantici.
Ed eccolo qui il colpo da KO degli Arctic Monkeys. Tolti i panni dei ragazzini prodigio con il debutto “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not”, i quattro di Sheffield mettono la freccia, sorprendono vecchi fan e ne acquisiscono di nuovi con l’ultimo “AM” (mattina? Arctic Monkeys? Omaggio a VU dei Velvet Underground? Boh). Se il già citato debutto, disco nato hype prima di arrivare negli scaffali dei negozi di dischi, era una micidiale raccolta di brani appiccicosi, freschi, frenetici e immediati, i successivi lavori davano l’impressione di aver qualche difficoltà a trovare la giusta quadratura. Rimanevano le buone trovate, ma sfilacciate. Quasi demoralizzati, pensavamo che dopo un esordio del genere, dopo esser stati definiti la band più importante della nostra generazione, non fosse facile, per gli Arctic Monkeys, ritrovare il filo del discorso. Non avevamo comunque perso le speranze, perché Alex Turner dava tuttavia l’impressione di essere assai presente e di avere il capolavoro a portata di mano. Infatti “AM” è, per certi versi, il miglior disco degli Arctic Monkeys. Sì, è il meno inglese delle loro uscite ed il più compatto. Massiccio se vogliamo. Forse la presenza di Josh Homme, seppur solo in ‘Knee Socks’, ha aiutato questo processo di solidità. Le soluzioni qui presenti, eccezion fatta appunto per l’esordio, non sono riscontrabili nel resto della loro discografia. Ci sono tracce di The Black Keys, echi sabbathiani (quel riffettino stile ‘War Pigs’ di ‘Arabella), falsetti tipici di Pharrell Williams (‘I Want It All’) e richiami ai Velvet Underground di ‘Sunday Morning’. C’è questo e tanto altro nei solchi di “AM”. Un disco che completa un processo evolutivo impressionante. Alla fine mica son passati così tanti anni da quando sentimmo ‘I Bet You Look Good on the Dancefloor”. Eppure. Enormi.
A volte si usa la parola trasognante per descrivere suoni eterei, celestiali, in qualche modo leggeri e poco tangibili. Non è un granché come termine, ma rende piuttosto bene l’idea. Come sinonimo in campo musicale non avremmo alcun dubbio ad accostarvi Mazzy Star. La voce di Hope Sandoval e le trame disegnate da Dave Roback sono uno di quei marchi di fabbrica riconoscibili dopo poche note. Ed erano 17 anni, che non avevamo la possibilità di ascoltare quelle note. Riavvolgiamo velocemente il nastro con un lapis. L’ultima volta che avevamo avuto loro notizie era il ’96 con “Among My Swan”, terzo lavoro dopo i clamorosi “She Hangs Brightly” e soprattutto “So Tonight That I Might See”, del quale tutti più o meno conoscono ‘Fade Into You’ e ‘Into Dust’. Brani cantati da una donna bellissima, Hope Sandoval, con una voce che era una via di mezzo tra una ninna nanna, un timido sussurrio ed un approccio un po’ scazzato. In una parola, irresistibile. Nessuno come loro è riuscito a legare folk, psychedelia e rimasugli del Paisley Underground con questa personalità e sensibilità. Hanno un suono così particolare e riconoscibile, che in tutta onestà è quasi impossibile uscirne. Così è per questo ritorno. Il nuovo “Seasons of Your Day” ha fermato le lancette a quel 1996. È stato preparato con cura – e ci mancherebbe, 17 anni, mica uno – in un lasso di tempo in cui abbiamo assistito ad un tentativo di reunion e ad un paio di brani, ovvero ‘A Common Burn’ e ‘Lay Myself Down’, usciti precedentemente come singoli e qui, in bella mostra. C’è tutto l’immaginario dei Mazzy Star in questo disco. I sospiri, il crepuscolo, il deserto, il fingerpicking e quelle melodie da sogno. Tutti abbiamo un cuore. Tutti possiamo amare i Mazzy Star. Senza tempo.
Made in Italy HIS ELECTRO BLUE VOICE Ruthless Sperm (Sub Pop) Un cuore pulsante predisposto per la corsa di un individuo X, persosi nel labirinto delle proprie fobie moderne: eccovi in un’immagine il sound degli His Electro Blue Voice, che sono italianissimi ma che cantano in inglese ed escono su Sub Pop (etichettina sconosciuta, vero?). “Ruthless Sperm” contiene sette canzoni martellanti, irrequiete, oltre il Punk come filosofia e dai contorni Wave e dalla spinta Noise. Prendete un brano come “Sea Bug”: ombre rumorose che si rincorrono nervosamente per poi cedere ad un abbraccio finale nel nome dei Killing Joke, della reazione al disagio e agli anni ’80 che sono finiti da un pezzo. Tra sperimentazione di ciò che è stato psichedelico anni fa e esplosioni Rock contemporanee, tutto il disco degli HEBV tiene sempre alta la testa, picchiando allo stomaco dove fa più male, senza scrupoli né timori. Testi cupi, rabbiosi; malinconia e sbagli, paura e ansia, ma senza lucrarci sopra. Musica come un bisogno sincero da esprimere con cura, per farsi capire meglio possibile. I Jesus And Mary Chain spogliati del romanticismo e rivestiti di sogni Kraut Rock; o forse, più semplicemente, gli His Electro Blue Voice e basta, visto che non hanno da chiedere la patente per fare rumore proprio a nessuno. Emanuele Giaconi - http://www.benoise.com