DICEMBRE 2012
N째2
teatro
CRASH TROADES arte
YURY ANCARANI cinema
RIVER TO RIVER clubbing
NEXTECH SPECIAL AGENDA EVENTI diSPECIALE DICEMBRE MERCATINI
Sommario
N° 2 • DICEMBRE 2012
pag. 4 | sipario
crash troades
Editoriale
di tommaso chimenti
di Matilde Sereni
pag. 5 | pellicole
Si sa. Dicembre è mese di somme, divisioni, equazioni e totali. È il mese in cui ti senti addosso la grinta invernale, ma alla fine è pur sempre autunno. È il mese della resa dei conti. E per gli inguaribili ottimisti, quello dei buoni propositi. Potevamo esimerci dal rientrare a pieno nella categoria? Certo che no. Questo numero due di Lungarno ne è la prova tangibile. Quindi, i nostri buoni propositi si possono sostanzialmente suddividere in due maxigruppi: - arrivare al numero tre; - non fermarsi più.
river to river di chiara barbucci
pag. 7 | un sex symbol al mese
scialpi il mediatore
pag. 8 | clubbing
nextech special di andrea mi
pag. 9 | domande
zerocalcare di matilde sereni
pag. 10 | arte
Ambizioso? Non più del necessario.
yury ancarani di elena magini
In fin dei conti l’Italia è un paese surreale, dove tutto può succedere. Dove per affermare una cosa la devi negare due volte; dove “un euro sono quasi duemila lire”; dove puoi vedere il sole sorgere su un mare e tramontare su un altro. Lungarno parla per Firenze, certo. È solo la ciliegina sulla torta.
pag. 15 | storie
edison di librai edison
pag. 16 | emergenti
rock contest di gabriele giustini
Chi ha già avuto il piacere di ritrovarselo fra le mani, sa che non ci facciamo mancare nulla e non lo facciamo mancare neanche a voi. Si va dall’agenda, a tratti fredda ma impeccabile, all’articolo sulla libreria sotto i portici, entrata nel cuore di molti; dal coraggio di recensire dischi non esattamente “popolari”, all’intervista al fumettista del momento; dal teatro al cinema, alla musica, all’arte, alla cultura nel suo insieme.
pag. 18 | luoghi
palestra robur di leandro ferretti
pag. 19 | pionieri
everlast di flavio zocchi
pag. 21
pag. 22
parole
suoni
di sara loddo
di gabriele giustini
pag. 23 | matite
pesci
Tutti sanno che tre è il numero perfetto. Ma un due con lo spirito di un tre, è ancora meglio. Enjoy.
di cuoredicane
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 2 - DICEMBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481 Direttore Responsabile Marco Mannucci in copertina: “Vagoni” foto di Marco Vangelisti
Direttore Editoriale Matilde Sereni Responsabile di redazione Leonardo Cianfanelli
Stampa Nova Arti Grafiche srl - Signa (Fi) Distribuzione Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato Marco Vangelisti, Gabriele Giustini, Flavio Zocchi, Niccolò Chimenti, Cuoredicane, Chiara Barbucci, Il Mediatore, Andrea Mi, Elena Magini, Librai Edison, Tommaso Chimenti, Sara Loddo, Leandro Ferretti.
Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.
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sipario di tommaso chimenti
Crash U
n termine contemporaneo, nella lingua veloce e facile, internazionale e tecnologica, ed uno proveniente dal passato, dai millenni, dalla lingua antica per eccellenza, morta ma sempre foriera di stupore e novità, classica e classicista. Da questo incontro-scontro, da questo ossimoro in atto, dalla combinazione e corto circuito nasce “Crash Troades”, la catastrofe, l’incidente, il caos - punto di non ritorno delle Troiane. C’è Euripide dietro tutto il lavoro nella creazione di Giancarlo Cauteruccio (e del suo nutrito pool di professionisti) che, il 10 dicembre al Teatro Studio di Scandicci, presenta per la terza volta, e per la terza volta cambiato dal luogo stesso che si fa drammaturgia, impedimento e possibilità, questa nuova arcaica tragedia dei tempi antichi come di quelli moderni senza soluzione di continuità. Terza tappa del progetto “Teatro Urbano” ideato dalla compagnia Krypton, dopo le due tappe estive, in Piazza delle Erbe a San Gimignano, ed all’acciaieria Lucchini a Piombino (fondale della pellicola di Stefano Mordini e del libro di Silvia Avallone “Acciaio”), appoggiato da Daniele Spisa per le scene, Fulvio Cauteruccio per la recitazione, Virginio Liberti alla drammaturgia, Monica Benvenuti per il canto, Patrizia de Bari per le
dal 10 al 16 dicembre 2012 Teatro Studio - Scandicci (Fi)
Troades
coreografie, Loris Giancola alle luci, Alessio Bianciardi il video, Massimo Bevilacqua per i costumi. Tre luoghi, tre peculiarità diverse: “Abbiamo cercato tre luoghi non centrali nel panorama toscano - spiega il regista Cauteruccio - un itinerario che ci portasse ad un centro storico, alla criticità di un’area industriale, fino alla nostra area metropolitana”. Tre luoghi impattanti, fortemente caratterizzati, un viaggio, un racconto: “Abbiamo pensato al Mito immaginandolo come una rilettura del contemporaneo sulla condizione della donna. Abbiamo voluto mettere in relazione l’essenzialità e l’estetica della grecità, il ritmo ed il suono degl’inglesismi. Dieci le donne sulla scena (Laura Bandelloni, Irene Barbugli, Martina Belloni, Debora Daddi, Martina Lino, Hitomi Ohki, Flavia Pezzo, Elisa Prosperi, Daniela Ranzetti, Maria Elena Romanazzi), cinque attrici, tre cantanti liriche, due danzatrici, tutte vestite con abiti da sposa. Ma queste sono mogli scappate, fuggite dall’incendio di Troia, cosicché i loro abiti di festa e felicità nuziale, prima candidi e puri, sono bruciati, impastati, corrotti, sciupati, come se
fossero tele di Alberto Burri date alle fiamme, distrutti, consumati, divelti e corrosi con la fiamma ossidrica”. Il luogo determina l’allestimento scenico, ogni situazione prevede una sua peculiarità legata allo spazio che lo ospita: il grande muro della Cattedrale di San Gimignano, le macchine di ferro di Piombino. A Scandicci l’azione sarà divisa tra il filtro dell’esterno, prima che lo spettatore arrivi dentro la pancia del teatro. “Sarà come un attraversamento per giungere poi dentro la sala in una situazione di interiorizzazione, come entrare dentro il cuore, il corpo, con tutta l’esplosività dei due allestimenti estivi per trovare qui, invece, una sorta di rarefazione, il vivo della parola. A San Gimignano c’erano ambulanze e macchine sovrapposte e centinaia di assi di legno, a Scandicci l’elemento principe sarà l’acqua, ma anche la terra e la sabbia. Solo donne in scena, gli uomini-aguzzini e carcerieri e stupratori sono stati volutamente eliminati e soltanto evocati, all’inizio ed alla fine, attraverso la voce degli Dei che se ne sono andati abbandonando al loro destino le Troiane”. foto di Gabriella Di Tanno
pellicole
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di chiara barbucci
B
River to River
ollywood. Quanti di noi hanno usato questa parola riferendosi al cinema indiano? La fusione tra Bombay e Hollywood ha portato nell’immaginario collettivo mondiale qualcosa che invece è solo una parte della realtà sfaccettata, multiculturale e complessa del cinema indiano. Un cinema che anche se spesso erroneamente accostato a quello Hollywoodiano trash, col passare degli anni ha influenzato proprio quel cinema occidentale che aveva ispirato la sua nascita. Solo per citare alcuni nomi famosi Moulin Rouge, Il guru, Bombay Dreams, The Millionaire. Era il 21 aprile 1913 quando all’Olympia Theatre di Bombay veniva proiettato Raja Harishchandra di Dadasaheb Phalke, il primo lungometraggio girato e prodotto in India. Il regista dopo aver visto The Life of Christ fu così colpito da volerne riproporne una versione incentrata sulla realtà indiana. Centinaia di spettatori furono così entusiasti che il film diventò un evento e fu replicato nei più importanti cinema della capitale. A distanza di cento anni il River to River - Florence Indian Film Festival omaggia il centenario della nascita del cinema indiano con la versione restaurata del film muto (grazie alla collaborazione con la National Film Archive of India) che segnò l’inizio dell’industria cinematografica più grande del mondo. È un’edizione speciale quella di quest’anno che si svolgerà al cinema Odeon dal 7 al 14 dicembre 2012 all’interno della 50 Giorni di Cinema. Il River to River - Florence Indian Festival, arrivato alla sua dodicesima edizione, ci regala un programma ricco, non solo di proiezioni, ma anche di incontri, dibattiti, ospiti internazionali. Tutto quello che riguarda la cultura e la storia di que-
dal 7 al 13 dicembre 2012 Cinema Odeon - Firenze
sto paese è raccontato attraverso le immagini dell’unico festival in Italia dedicato all’India e il primo nel mondo a dedicarsi interamente a questo paese. Le pellicole in gara per questa edizione, tra cui cinque lungometraggi, otto documentari e otto cortometraggi, concorreranno per ciascuna sezione al River To River Bitebay Audience Award. La giuria è composta dal pubblico in sala. Ma veniamo ai nomi. L’ospite più atteso è sicuramente il divo Amitabh Bachchan, l’attore indiano più conosciuto e rappresentativo di Bollywood per la prima volta ospite di un festival italiano, presenterà oltre ad un documentario sulla sua vita anche tre suoi film: Deewaar, Sholay e Black. Con oltre centottanta film alle spalle l’attore è famoso anche per il suo ruolo di produttore e per il suo impegno politico e civile. Molti di voi lo ricorderanno nel ruolo di se stesso in The Millionaire, quando il piccolo protagonista Jamal fa di tutto per ottenere il suo autografo. Tra gli altri ospiti attesi c’è
anche il regista Anurag Kashyap (il più importante regista e produttore indiano del momento) che aprirà il festival il 7 dicembre con Gangs of Wasseypur parte 1 e lo chiuderà il 13 dicembre con la parte 2. Un altro grande ospite è sempre un regista, Imtiaz Ali, acclamato per la sua commedia, porterà in concorso Rockstar, girato in parte a Verona. I tre ospiti principali saranno tutti e tre sul palco del cinema Odeon la giornata di inaugurazione del festival, il 7 dicembre, per raccontare la loro vita e la loro esperienza. Tra le proiezioni da non perdere spiccano le anteprime italiane di Adaminte Makan Abu di Salim Ahamed, candidato agli Oscar nel 2012; Bhooter Bhobishyot (Future of the Past) di Anik Datta, commedia esilarante che ha spopolato in India e il film rivelazione dell’anno, Chittagong, il racconto nella nascita dei primi focolai che che hanno portato all’indipendenza dell’India, il cui regista Bedabrata Pain sarà presente a Firenze ad accompagnare il film.
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contest di anna maria giordano
BiancoSuBianco E
anche questo mese, puntale come sempre, arriva il momento di dare spazio a chi ci ha voluto bene. Lo scorso mese abbiamo lanciato il nostro primo photo-contest al quale avete risposto in tanti. Non è stato facile scegliere quale delle foto potesse avere il privilegio di accompagnare il suo autore al concerto di Everlast del 15 Dicembre alla Sala Vanni di Firenze, ma dopo alcune ore passate a discuterne e soprattutto grazie all’aiuto dei nostri amici di TerraProject, alla fine... eccola!
“Questa foto potrebbe essere stata scattata in qualsiasi giorno, in qualsiasi città. Invece è inverno a Berlino. Un inverno trascorso per lo più da sola. Con la stessa leggerezza del sorriso di uno sconosciuto, le bianche Briefkasten colorano la facciata.”
un sex symbol al mese “Rocking-rolling - sopravvivere Rocking Rolling - con la musica...”
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il moderatore
Una non precisata (ma di certo illuminata) mente alle prese con la vera essenza della bellezza ra il lontano 1983 quando, dimostrando notevoli doti divinatorie unite
E
ad una imbarazzante pronuncia della lingua inglese, Giovanni Scialpi piombava sulla scena popular della musica italiana, in un trionfo di jeans ascellari e sopracciglia dipinte con pennarelli punta 35 che qualche temeraria/o riuscì addirittura ad interpretare come qualcosa di affascinante. L’inspiegabile successo di questo suo primo singolo catapultò l’ambiguo replicante dalla Bassa Padana direttamente al Festivalbar, dove, purtroppo ancora convinto della sua confidenza con la lingua anglosassone, piazza la sua “Cigarettes and coffee” al secondo posto, dimostrandosi ormai pronto per il grande salto verso la kermesse per eccellenza della canzone italiana: Il festival di San Remo del 1986. Incredibilmente, non ancora appagato dalle staffilate inflitte nella povera schiena della carcassa di Shakespeare, continua imperterrito la sua fascinazione esterofila entrando in gara con la canzone “No East No West” (we are the best...), che lo consacrerà nello stardom degli anni ’80 scaraventandolo in una inarrestabile ascesa fatta di altri successi discografici e comparsate cinetelevisive, fino all’inevitabile tracollo degli anni Zero, nei quali il disperato sforzo di restare aggrappato allo show-biz lo porta a raschiare il barile dei musical e dei Reality show. A onor del vero, ho anche provato a recuperare informazioni recenti dalla rete ma al primo tentativo di ricerca mi sono imbattuto in una videointervista nella quale appare in gilet bianco sopra torso nudo ed ho quindi interrotto l’approfondimento, che lascio volentieri a voi temerari lettori... http://unsexsymbolallasettimana.blogspot.it/
Scialpi
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clubbing di andrea mi
7 dicembre 2012 Fortezza da Basso - Firenze
NextechSpecial Q ualcuno lo aveva dato per disperso, altri pensavano stesse decidendo di migrare verso altri lidi e invece no! Nextech Festival, il festival fiorentino che in sei anni di grandi successi alla Stazione Leopolda si è costruito una solida reputazione nello scenario elettronico europeo, torna rinnovato nella forma e nella compagine in regia. Quelli di Musicus Concentus (attivi anche su molti altri fronti tra i quali Fosfeni, Network Sonoro e Piano Hour Series, oltre che promoter dei recenti live di Atom Tm, Lucas Santtana e della premiata accoppiata 3D + James Lavelle) stringono un sodalizio con Decibel Eventi, emergente realtà italiana con base tra Firenze e Bologna che si è messa in luce promuovendo artisti come Aphex Twin, Autechre, Modeselektor, Apparat, James Holden e Caribou. Per quadrare il cerchio i capofila chiamano alla collaborazione altre due giovani realtà attive nell’ambito della musica elettronica: Atomic Events e It’s Saturday. In epoche di supporti istituzionali ridotti al minimo storico se non latitanti e di budget al lumicino o ci si avvicina, titubanti, alla canna del gas o si cerca di fare rete, di costruire network di produzione e collaborazione capaci di risolvere con la condivisione molte delle limitazioni endemiche nel “mercato” culturale. Il primo appuntamento è fissato per la notte Nextech Special il 7 dicembre al Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso di Firenze, con una line up che mette in campo due pesi massimi dello scenario club internazionale, Jeff Mills e Speedy J, e un eroe nostrano come Joseph Capriati. Se il primo è uno degli alfieri più conosciuti della storica scena techno detroitiana, il secondo è il più accreditato protagonista europeo del genere, mentre Capriati rappresenta al meglio quella scuola napoletana che pure tanto ha dato a questo universo sonoro. Nativo di Detroit, classe 1963, Jeff Mills appartiene alla stessa generazione dei più illustri pionieri della cassa in quattro: Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson. Per
l’incredibile capacità tecnica, dimostrata sin da giovanissimo nelle trasmissioni sulle emittenti locali WDRQ e WJLB, viene soprannominato “il mago”. Dai piatti al mixer di studio il passaggio è breve e nel 1988 vede la luce il progetto house-industrial insieme a Tony Srock, Final Cut. Due anni dopo molla il duo per creare, con Mike Banks, quello che sarebbe diventato il collettivo techno più importante della storia: Underground Resistance. Stesso lasso di tempo e Mills opera una svolta più individualistica, all’insegna di una maggiore attenzione verso la sperimentazione estetica rispetto all’atteggiamento più politicizzato di Banks, e crea una propria etichetta, la Axis Records. Le uscite su questa label, come quelle sulla berlinese Tresor e una infinita sequela di epici set in giro per il mondo, gli donano lo scettro di re della techno negli anni novanta. Il decennio successivo è quello che Mills dedica maggiormente ad uno dei suoi amori fondanti: il cinema. Prima s’imbarca nell’impresa di comporre una nuova colonna sonora per ‘Metropolis’ di Fritz Lang per tornare alle motivazioni iniziali, alimentate dall’utopia, da un pensiero futuristico e da un’autentica passione per i mondi e gli “straordinari scenari” della fantascienza. Un anno più tardi firma ‘Mono’, un’installazione scultorea dedicata al capolavoro di Kubrick ‘2001 Odiessea nello Spazio’, esposta in occasione del Festival Sonar di Barcellona e, infine, compone una nuova colonna sonora per ‘L’amore attraverso i secoli’, magia muta di Buster Keaton. Tra concerti con l’Orchestra nazionale di Montpellier e diversi DVD prodotti fondendo indissolubilmente suoni e immagini, Mills si conferma artista multimediale poliedrico e visionario, devoto ad un’arte sperimentale che sceglie i registri del minimalismo e dei toni atmosferici, anche quando sul dancefloor decide di picchiare duro. Nella sua data fiorentina lo
farà usando, contemporaneamente, quattro piatti e la sua inseparabile batteria elettronica Roland TR 909. Jochem George Paap, in arte Speedy J, è un dj e produttore in giro da oltre venticinque anni. Con un solido background nella scena hip hop si guadagna il suo nome d’arte per la grande velocità di mixaggio che dimostra ai piatti quando accompagna una crew locale, dedita ad omaggiare i suoni della vecchia scuola newyorkese. Già dal primo LP ‘Ginger’, pubblicato nel 1993, fa sfoggio di un suono estremo, ipnotico e visionario, coltivato negli anni attraverso una grande passione per collaborazioni con artisti eterogenei, compresi Cypress Hill ed Henry Rollins. Nel 2004 inizia una delle partner di più lungo corso, quella con Chris Liebing sul progetto Collabs e l’anno successivo esce ‘Metalism’, considerato a ragione uno dei più importanti album della storia techno. A conferma di essere artista che ha fatto la storia della musica elettronica e che ne ha tratteggiato i canoni estetici, si possono guardare anche le produzioni rilasciate su Warp Records e Plus 8. Quando si pensa alla scena techno Made in Italy è impossibile non far riferimento a Joseph Capriati, giovane e talentuoso artista partenopeo cresciuto a base di hip hop e classic house e poi infatuatosi della cassa dritta con le prime uscite del 2006 su Globox che gli valgono il supporto Richie Hawtin, Magda, Paco Osuna. Tra storiche collaborazioni con Rino Cerrone, uscite sulla Cymk di Alex Under e super hit come “C’est la vie” Capriati si è conquistato un ruolo di rilievo nella scena internazionale, fino all’approdo su etichette di culto come la Clr dell’autorevole Chris Liebing e la Drumcode del pioniere Adam Beyer. Se si cercano i piaceri del ritmo duro, l’estasi percussiva e marziale di certa sperimentazione dance dal taglio storico è difficile immaginare un tris d’assi più appropriato.
domande
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di matilde sereni
Zerocalcare Ciao Zero, per metterti a tuo agio, cominciamo con una domanda facile. Secondo te cosa c’entra un’intervista ad un fumettista romano in un mensile dedicato a Firenze? Me lo domando pure io, ma poi mi sono ricordato che in copertina del numero zero c’erano addirittura i Radiohead e manco loro sono fiorentini. Ok, lo so che ci sono due valide obiezioni: • uno loro sono venuti comunque a suonare a Firenze; • e due loro sono i Radiohead e tu sei un poraccio. Però alla fine pure io sono venuto a fare i disegnetti a Firenze al Glue il mese scorso, quindi un po’ c’entro pure io. Esatto! E più che altro mi hai lasciato un tuo contatto decretando la tua fine. Va bene, andiamo nel classico: dalla prima striscia sul tuo blog www.zerocalcare.it alla presentazione di “Un polpo alla Gola”, di strada ne hai fatta parecchia pur restando ben ancorato con piedi e cuore al tuo quartiere romano. Quando hai iniziato a capire che le cose “stavano andando bene”? Io in realtà non l’ho ancora capito, continuo a sentirmi praticamente uguale a quando sono uscito da scuola dieci anni fa, senza aver conseguito praticamente nulla. Che in parte è così, ma in parte no perche negli ultimi mesi per esempio l’affitto l’avrei potuto pagare anche solo col fumetto, che è una cosa che in Italia non è scontata per niente. Però tutto questo carrozzone del fumetto mi pare così fragile e precario che preferisco continuare a fare traduzioni e ripetizioni, nel caso sparisse tutto da un momento all’altro. Dopo l’esperienza di Lucca e i crampi alla mano derivanti, quali sono i tuoi obiettivi futuri? Sopravvivere a questo tour di presenta-
fare un giallo, poi invece è uscita fuori una cosa diversa ma che ha comunque una venatura mistery. Quell’elemento mistery che racconto, che scopro nella prima parte del libro dedicata alla mia infanzia, in realtà è veramente autobiografico, così come lo sono le situazioni, i personaggi, le emozioni raccontate in tutto il resto del libro. L’elemento di finzione sta nello svolgimento dell’intreccio e soprattutto nella sua risoluzione: quelli effettivamente me li sono inventati perché senno stavo in pretura e non a disegnare fumetti. D’altronde era l’unico modo che avevo per raccontare un giallo senza perdere un fondo d’autobiografia che comunque per me è indispensabile per raccontare le mie storie.
zioni e disegnetti in giro per l’Italia fino a metà dicembre, che mi sta logorando il tunnel carpale, come prima cosa. Poi vorrei concentrarmi sul blog, dedicargli un po’ di cura e al contempo lavorare con calma ad un nuovo libro, che mi piacerebbe uscisse l’anno prossimo, senza ritrovarmi ad avvelenarmi un’estate con dei turni di lavoro di 15 ore al giorno sette giorni su sette... Sono i tempi dell’editoria, caromio. Ne sappiamo qualcosa “La Profezia dell’Armadillo” è un libro tutto sommato autobiografico, stessa cosa per le strisce che pubblichi online ad allietarci i lunedì. Forse non possiamo dire lo stesso per “Un polpo alla gola”, sbaglio? A cosa è dovuta questa svolta? In realtà non è verissimo, nel senso che con il Polpo alla gola volevo raccontare una storia diversa: mi sarebbe piaciuto
Ed è quello che ti caratterizza maggiormente, a mio avviso, il primo motivo di questo più che meritato successo. Ok, torniamo in terra locale. Recentemente sei passato dalle nostre parti per interviste radio e disegnetti. Cosa ti è rimasto di questa nostra città a parte una pizza nello stomaco e scrosci d’acqua a non finire? Oltre al freddo e alla pioggia, la pazienza di chi è rimasto tutta la sera fino a notte per avere la dedica sul libro nonostante io sia lentissimo nel fare i disegnetti. E anche lo stupore nel vedere che c’era così tanta gente, malgrado le condizioni atmosferiche ostili e la concorrenza della rockstar Renzi che faceva il comizio a 100 metri di distanza. O forse quelli al Mandela Forum, avevano semplicemente sbagliato ingresso. Bene, siamo alle conclusioni. Me lo dici “vorrei una coca cola con la cannuccia corta corta” in romanesco? Me dai na coca caa cannuccia corta? “Corta” però non lo ripeto perché senno mi sembra di parlare come Ned Flanders dei Simpsons.
10 arte di elena magini
Yury Ancarani Ricordi per moderni dal 19 novembre 2012 al 5 gennaio 2013 Museo Marino Marini Firenze e dissonanza sia da un punto di vista filmico icordi per Moderni, personale del vi-
R
deo artista Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) inaugura EARLY ONE MORNING, programma espositivo a cura di Alberto Salvadori che si succederà per tutto il 2013 negli spazi del Museo Marino Marini. EARLY ONE MORNING si propone di indagare, attraverso la commistione di mostre ed eventi , il tema della scultura in termini inconsueti e plurali, intesa come peculiare unione di oggetto e corpo nello spazio. Ricordi per Moderni presenta 14 video, due su monitor e i restanti proiettati in tre sequenze di quattro video ciascuna su un sistema di quattro schermi. All’interno della cripta del museo, la particolare strutturazione delle proiezioni va a creare un continnum filmico, costituito da sedici metri lineari di superficie, dove significativo è il dialogo che si instaura tra lo scorrere delle immagini e la suggestiva architettura circostante. Lo spettatore è chiamato a compiere una sorta di viaggio, muovendosi contestualmente all’apparizione dei video che si susseguono alternandosi negli schermi: un percorso che termina e ricomincia per tre volte e che non è caratterizzato da una sequenza cronologica, narrativa o stilistica. La specificità del lavoro di Ancarani è costituita dall’alternarsi di uno stile documentaristico a un immaginario simbolico e talvolta lirico, un equilibrio estetico in cui si fonde armonia
che tematico. L’artista racconta i cambiamenti e le contraddizioni socio-culturali e paesaggistiche del territorio romagnolo attraverso singoli episodi disgiunti l’uno dall’altro: micro-narrazioni dove cronache di pulsioni sessuali si alternano a festeggiamenti di immigrati, scenari industriali a interni domestici e paesaggi palustri, il tutto contraddistinto da un’atmosfera intima e quasi onirica in cui viene data voce ad un’umanità ambigua, carica di desiderio e sfuggente.
Vicino al cuore, 2003 - still da video - Courtesy l’artista e ZERO…, Milano in alto: Baal, 2007 - still da video - Courtesy l’artista e ZERO…, Milano
Dicembre 03 lun
10 lun
EVERYTHING FLOWS - Spazio SUC (Firenze) ing. gratuito
CANTI ERRANTI+QUARTIERE TAMBURI - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. NP CRASH TROADES - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP
04 mar
11 mar
MARIA DEVIGLI - Volume (Firenze) ing. gratuito MARTIN BRANDLMAYR SOLO - Ex Wide (Pisa) ing. gratuito EXCALIBUR TRILOGY - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro MOSCHETA - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro SACRO E PROFANO di Marco Tamburro - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. 4/7 euro UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE BIS di Rocco Papaleo - Teatro Giotto (Borgo S. Lorenzo) ing. 15 euro
UMBERTO ORSINI in LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE - Teatro Verdi (Santa Croce sull’Arno) ing. 13-18 euro MY DYING BRIDE - Viper Theatre (Firenze) ing. 25 euro MELAMPUS - Teatro C (Livorno) ing. NP CRASH TROADES DA LE TROIANE DI EURIPIDE - Teatro Studio (Scandicci) ing. NP LA GRANDE MAGIA DI EDUARDO DE FILIPPO - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro
05 mer
12 mer
FFS con FEDRIGO | FAZZINI | SCETTRI - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing. gratuito MA PERCHÉ FACCIAMO TEATRO IN TEMPO DI CRISI? - Glue (Firenze) ing. gratuito DISQUIETED BY - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito GREG LAKE - Viper Theatre (Firenze) ing. 28 euro ABBADREAM Abba Tribute - Hard Rock Cafè (Firenze) ing. gratuito
SPAM - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing. gratuito CAPPUCCETTO ROSSO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro NINOS DU BRASIL - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito PAUL VAN KEMENADE, HAN BENNINK, AKI TAKASE - Ex Wide (Pisa) ing. 8 euro LO SCHIACCIANOCI , CON IL BALLETTO DI MOSCA LA CLASSIQUE - Teatro Verdi (Firenze) ing.NP PASSO - CANGO Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro
06 gio
13 gio
MIMES OF WINES - Tender Club (Firenze) ing. gratuito MASH-UP CINEMA: LA SECONDA VITA DELLE IMMAGINI - Cinema Odeon (Firenze) ing. 7,50 euro HUNGER di Steve McQueen - Glue (Firenze) ing. gratuito CHEAP TIME - Spectre Live Club (Bucine) ing. NP MASSIMILIANO LAROCCA - Teatro Everest (Firenze) ing. NP ROMEO E GIULIETTA - Teatro Comunale Niccolini (S. Casciano) ing. 16 euro CENTAVOLO - OTTO Luogo dell’Arte (Firenze) ing. gratuito
BLUE WILLA - Palazzo Strozzi (Firenze) ing. gratuito IL DIAVOLO CUSTODE - Teatro Excelsior (Empoli) ing. 19 euro ACAB di Stefano Sollima - Glue (Firenze) ing. gratuito PIANO MAGIC - Viper Theatre (Firenze) ing. 15 euro EGLE SOMMACAL (Massimo Volume) - Tender Club (Firenze) ing. gratuito ALICE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 25/37 euro GINEVRA DI MARCO - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. NP
07 ven
14 ven
WALKING THE COW - Tender Club (Firenze) ing. gratuito BOLOGNA VIOLENTINA - Ex Fila (Firenze) ing. 3 euro MELAMPUS - Il Moderno (Agliana) ing. gratuito NECESSARIA/MENTE - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro JESTER AT WORK+ live painting + El Luchador - Glue (Firenze) ing. gratuito MASSIMO RANIERI - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP NEXTECH SPECIAL - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 30 euro
FUZZ ORCHESTRA+UMANZUKI - Ex Fila (Firenze) ing. 3 euro CLANDESTINO - Teatro Puccini (Firenze) ing. 13/15 euro CLUB DOGO - Auditorium Flog (Firenze) ing. 15 euro KARIBEAN - Glue (Firenze) ing. gratuito DON GIOVANNI - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro LN RIPLEY + AUCAN DJ/VJ SET - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito APPALOOSA - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
01 sab
08 sab
15 sab
IL POSTINO DI NERUDA - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 18 euro RUE ROYALE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito STAPLE (The SPECIALS/UK) - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro LA VALIGIA DEI SOGNI - Glue (Firenze) ing. gratuito DIMARTINO + CRIMINAL JOKERS - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro MAURIZIO GERI SWINGTET - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro HAINS, ROTELLA / DECOLLAGES, ARTYPO, SEITA&SAFFA - Galleria Il Ponte (Firenze) ing. gratuito
NIMI FESTIVAL GIAPPONESE - Stazione Leopolda (Firenze) ing. 8 euro SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 18 euro ROCKCONTEST 2012 SERATA FINALE special guest GIARDINI DI MIRÒ - Auditorium Flog (Firenze) ing. 8 euro MORIR DAL RIDERE - Glue (Firenze) ing. gratuito TELESTAR - Tender Club (Firenze) ing. gratuito 20 ANNI DI ORTODOSSIA - Viper Theatre (Firenze) ing. NP MIRKO GUERRINI - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro
John Peter Sloan in I AM NOT A PENGUIN - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16/20 euro TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro LOLA E BILLY SHOW - Glue (Firenze) ing. gratuito HONEYBIRD & THE BIRDIES - Capanno BlackOut (Prato) ing gratuito EVERLAST - Sala Vanni (Firenze) ing. 15 euro THE VICKERS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito MAURO OTTOLINI - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro
02 dom
09 dom
16 dom
MANDRAKE - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito IL GIARDINO DEI CILIEGI- Teatro Fabbricone (Prato) ing. 17 euro SOULFUL SOAP - Ex Fila (Firenze) ing. O LA FINE DELL’AVVENTURA NP SANDOKAN- Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro VASCO BRONDI + ANDREA BRUNO - Sala Vanni (Firenze) ing. gratuito IRENE GRANDI e STEFANO BOLLANI - Teatro Verdi (Firenze) ing. 28/35 euro JETHRO TULL’S IAN ANDERSON PLAYS “THICK AS A BRICK” - Teatro del Giglio (Lucca) ing. 65/75 euro
RASSEGNA “SPAGNA ’500-’900” - Chiesa di S. Firenze (Firenze) ing. 8 euro BLACK EYED DOG - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing.NP A PIEDI NUDI NEL PARCO - Teatro Shalom (Empoli) ing. 19 euro SISTEMA FISICO - Studio MDT (Firenze) ing. gratuito
MELODY NELSON - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito THONY - Sala Vanni (Firenze) ing. 11,50 HONEYBIRD AND THE BIRDIES - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP ANTONELLA RUGGERO - Teatro del Giglio (Lucca) ing. NP MAURO GROSSI SPECIAL TRIO - Villa Medicea La Magia (Quarrata) ing. 5 euro
Mercatini
G
FIERA ANTIQUARIA Piazza Vittorio Veneto (Sesto F.no) 2 Dicembre IL MERCATALE DI FIRENZE Piazza della Repubblica (Firenze) 8+9 Dicembre FIERA DILADDARNO Piazza S. Spirito (Firenze) 2 Dicembre MERCATINI DI NATALE Via Pascoli (Scandicci) 2 Dicembre MERCATO DEL PICCOLO ANTIQUARIATO Piazza Mino (Fiesole) 2 Dicembre MERCATO DELLA LEGALITÀ Palazzo Medici Riccardi (Firenze) dal 4 al 9 Dicembre ARTOUR IL BELLO IN PIAZZA Piazza S. Maria Novella (Firenze) 7/8/9+21/22/23 Dicembre NATALEPERFILE 2012 Palazzo Corsini (Firenze) 7/8/9 Dicembre FIERUCOLA DELL’IMMACOLATA Piazza SS. Annunziata (Firenze) 8 Dicembre IL LIBRO IN PIAZZA Piazza Strozzi (Firenze) 8 Dicembre IL NEGOZIO DI NATALE DI EMERGENCY Palazzo Medici Riccardi dal 8 al 24 Dicembre FIERA DI S. SPIRITO Piazza S. Spirito (Firenze) 9 Dicembre MERRY CHRISTMAS Piazza Mino (Fiesole) 9 Dicembre MERCATINI NATALIZI Piazza Matteotti (Scandicci) 13 e 16 Dicembre FORTEZZA ANTIQUARIA Fortezza da Basso (Firenze) 15 e 16 Dicembre MERCATO DI NATALE DELL’ATT Palazzo Budini Gattai (Firenze) 15 e 16 Dicembre ARTIGIANI IN PIAZZA Piazza Mino (Fiesole) 16 Dicembre FIERUCOLINA DI NATALE Piazza S. Spirito (Firenze) 16 Dicembre MERCATINO BIOLOGICO IL PAGLIAIO Piazza Matteotti (Greve in Chianti) 23 Dicembre WEIHNACHTSMARKT Mercato di Natale Tedesco Piazza S. Croce (Firenze) dal 28 Novembre al 16 Dicembre
_ 8 dicembre, ore 10.30 piazza dell’Olio LE STRADE DEL CIBO _ 9 dicembre, ore 10.15 / 11.15 / 12.15 IN SUA MOVENZA È FERMO Visita spettacolo al Teatro della Pergola www.teatrodellapergola.com
17 lun
24 lun
31 lun
LA CASA DI BERNARDA ALBA - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
SYCAMORE AGE - Karemaski (Arezzo) ing. NP BOBO RONDELLI - Cage Theatre (Livorno) ing. NP QUARTER PAST ONE - Controsenso (Prato) ing. NP ORT. CONCERTO DI NATALE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
SPECIALE SUL CAPODANNO FIORENTINO NEL PROSSIMO NUMERO
18 mar
25 mar
Presentazione libro CALVINO AMERICANO. IDENTITA’ E VIAGGIO NEL NUOVO MONDO di Alessandro Raveggi - Palazzo Rucellai (Firenze) ing. gratuito BENVENUTI IN CASA GORI - Glue (Firenze) ing. gratuito COLORADO TOUR - Nelson Mandela Forum (Firenze) ing. 20/40euro SHREK MUSICA - Teatro Verdi (Firenze) ing. 25/50 euro MIMES OF WINE - Teatro C (Livorno) ing. NP BIRD’S EYE VIEW - Cango Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro
NEW YORK SKA JAZZ ENSEMBLE - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro FUZZTONES - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro
Dove
19 mer
26 mer
UMBERTO ORSINI LEGGE GIOVANNI PASCOLI - Teatro Metastasio (Prato) ing. 11,50/25 euro MASSIMILIANO SORRENTINI | DANILO GALLO | MIRCO MARIOTTINI “ON MONK” - Caffè Letterario Le Murate (Firenze) ing. gratuito BENVENUTI IN CASA GORI - Glue (Firenze) ing. gratuito IL MAGO DI OZ - Teatro del Maggio Musicale F.no (Firenze) ing. NP
CHI NUN TENE CORAGGIO NUN SE COCCA CH’ ‘E FEMMENE BELLE - Teatro Politeama (Prato) ing. 25/55 euro LE GRAN CABARET A BORDO - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16/20 euro VENUS IN FURS - Capanno BlackOut (Prato) ing. gratuito TWO NOT ONE - Ex Wide (Pisa) ing. gratuito SARTO PER SIGNORA - Teatro Shalom (Empoli) ing. 19 euro
20 gio
27 gio
FANTASTIC MR. FOX di Wes Anderson - Glue (Firenze) ing. gratuito OBLOMOV - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. gratuito SPIRIT OF NEW ORLEANS GOSPEL CHOIR - Lucca Winter Festival (Lucca) ing. NP OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE - Villa Demidoff (Firenze) ing. NP FAST ANIMALS AND SLOWKIDS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
THE LIFE OF DAVID GALE di Alan Parker - Glue (Firenze) ing. gratuito IO DOPPIO - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP OLTRARNO ATELIER, DE ANIMA - Cantieri Goldonetta (Firenze) ing. 10 euro CANI E GATTI - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro OBO - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
21 ven
28 ven
GIUDA - Ex Fila (Firenze) ing. 5 euro CREPAPELLE - Teatro Metastasio (Prato) ing. 11,50/25 SACRI CUORI+ live painting + Kropotnik - Glue (Firenze) ing. gratuito CLASSIC ALBUM “LIVE” IN THE COURT OF THE CRIMSON KING - Viper Theatre (Firenze) ing. 8 euro PASSOGIGANTE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito ALESSANDRO BENVENUTI+ANTONIO GABELLINI - Odeon (Firenze) ing. NP I LICAONI - Cage Theatre (Livorno) ing. NP
WERNER + KA MATE KA ORA + WALKING THE COW - Glue (Firenze) ing. gratuito CENTO DI QUESTI GIORNI - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro SINFONICO HONOLULU - La Cité (Firenze) ing. gratuito IL LAGO DEI CIGNI, CON IL NEW CLASSICAL BALLET OF MOSCOW - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP LA BEFFA DEL GRASSO LEGNAIUOLO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro I GANZI - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
22 sab
29
IL PICCOLO PRINCIPE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16 euro ZEN CIRCUS + FLORA & FAUNA - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro EGBERT - Viper Theatre (Firenze) ing. 20/25 euro DIMARTINO - Capanno BlackOut ing. gratuito NOBRAINO - Sonar (Colle Val d’Elsa) ing. 10/12 euro L’ANIMALE CHRISTMAS PARTY - Tender Club (Firenze) ing. gratuito GATTI MEZZI - Mattatoio n. 5 (Montepulciano) ing. 5 euro
BEATLES vs. ROLLING STONES PARTY - Auditorium Flog (Firenze) ing. 13 euro SYCAMORE AGE - Cycle Club (Prato) ing. NP NOMADI - Obihall (Firenze) ing. NP DIMARTINO + METRODORA - Karemaski (Arezzo) ing. 7 euro LA CUCINA DEGLI ANGELI - Teatro Reims (Firenze) ing. 12 euro CHAOS CONSPIRACY + THE AUTUMN LEAVES FALL IN - Rullante Club (Firenze) ing. gratuito SUS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito
sab
23 dom
30
GRANDE FESTA DI NATALE - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito MELLOW MOOD - Auditorium Flog (Firenze) ing. 8 euro CASA DEL VENTO - Karemaski (Arezzo) ing. NP SUBHUMAN - Bordeline (Pisa) ing. NP ANTONELLA RUGGERO - Duomo (San Miniato) ing. NP
‘B’ THE UNDERWATER BUBBLE WATER SHOW - Teatro Verdi (Firenze) ing. gratuito
dom
Auditorium Flog Via Michele Mercati, 24 Firenze Biblioteca delle Oblate Via dell’Oriuolo, 26 Firenze Caffè LaCité Borgo San Frediano, 20 Firenze Cinema Odeon Via dÈ Sassetti, 1 Firenze Circolo Aurora Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze Ex Fila Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze GLUE - Alternative Concept Space Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze Museo Marino Marini Via della Spada, 1 - Firenze Nelson Mandela Forum Viale Malta, 6 - Firenze NOF Gallery Borgo San Frediano, 17 - Firenze Nuovo Teatro dell’Opera Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze Palazzo Strozzi Piazza degli Strozzi - Firenze Sala Vanni Piazza del Carmine, 14 - Firenze Stazione Leopolda Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze Teatro della Pergola Via della Pergola, 18 Firenze Teatro di Rifredi Via Vittorio Emanuele II Firenze Teatro ObiHall Via Fabrizio De André, 50 - Firenze Teatro Puccini Via delle Cascine, 41 - Firenze Teatro Verdi Via Ghibellina, 101 - Firenze Viper Theatre Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze
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storie 15 di librai edison
L
a Libreria Edison, costretta a chiudere alla fine di novembre, è stata per Firenze qualcosa di più di un “negozio dove si vendono libri”. Ha rappresentato per la città un luogo di scambio, di ritrovo, di officina culturale. Centinaia di presentazioni, eventi, incontri culturali e dibattiti si sono svolti in quasi venti anni di attività. L’Edison è il posto dove incontrarsi, dove stringere rapporti, dove poter leggere e informarsi sulle novità editoriali, ma non solo. Uno dei pochi spazi e delle poche librerie non trasformate in supermercati del libro. Quindi la sua chiusura sarà una grossa perdita, e non solo la perdita di una libreria che non era in crisi, con conseguente perdita del posto di lavoro per i 36 dipendenti, ma anche la perdita di un luogo della città e dei cittadini. Un luogo di tutte quelle persone che l’hanno frequentata non semplicemente come negozio in cui comprare qualcosa in un classico “acquista e fuggi”, bensì come luogo in cui passare il tempo, consultare e approfondire, parlare e studiare, incontrarsi e fare conoscenza, ripararsi dalle intemperie ed anche innamorarsi. Davanti all’imbarbarimento culturale a cui tutti noi assistiamo e a cui molti, purtroppo, si stanno abituando, l’Edison ha rappresentato una realtà culturale viva e vivace aperta a tutti e per tutti, ed è quindi indubbiamente un bene comune. Far chiudere la libreria significa dare un duro colpo alla città di Firenze, significa far spegnere l’ennesima luce di una città che pretende di essere il centro della cultura europea. Ed a fronte di tale chiusura, causata dal mancato rinnovo del contratto di affitto da parte del proprietario dell’immobile non esiste an-
Edison cora nessun progetto ufficiale sul futuro riutilizzo dell’immobile di piazza della Repubblica. Secondo notizie fornite a suo tempo dalla stampa (ma appunto mai confermate ufficialmente dal proprietario dell’immobile) lo spazio avrebbe potuto essere dato in affitto ad un colosso dell’informatica oppure ad una grande catena di abbigliamento. Senza avere in linea di principio niente in contrario alla tecnologia o all’abbigliamento, i dipendenti della Libreria Edison hanno chiesto però che quel luogo rimanesse un luogo per la cultura, così come garantito anche da una norma del piano regolatore del Comune. E insieme a loro lo hanno chiesto più di 30.000 cittadini che fino ad ora hanno firmato una petizione istituita per chiedere al Comune stesso di non modificare il vincolo che garantisce la destinazione d’uso a carattere culturale. Lo hanno chiesto, naturalmente, perché ritengono che sia importante mantenere vivo uno spazio come quello e perché pretendono che l’amministrazione pubblica faccia una politica culturale che ab-
bia come scopo il bene comune. Altrimenti il rischio è quello che Firenze si trasformi in una città vetrina per sole multinazionali. Ma lo hanno chiesto anche perché ritengono che laddove una libreria ha sempre ben funzionato ed anche in futuro sempre ben funzionerebbe, non ci sarebbe neanche una motivazione di carattere pratico-economico per modificare il vincolo di destinazione d’uso. Notizia recente è che i dipendenti della libreria hanno avuto modo di incontrare il Sindaco Matteo Renzi, il quale ha dato rassicurazioni circa il mantenimento del vincolo culturale e la futura riapertura di un’altra libreria. Naturalmente la buona nuova è stata appresa, dai lavoratori, ma anche dalla città stessa di Firenze, con molto sollievo. Vero è però anche che i dipendenti della libreria, e con essi la città stessa di Firenze, non smetteranno di tenere alta l’attenzione e di seguire passo passo lo sviluppo della vicenda. foto: © Niccolò Chimenti - Beatnoir Studio
16 emergenti di gabriele giustini
Rock Contest S
iamo all’atto finale del Rock Contest 2012. Come da tradizione, la serata conclusiva si svolge Sabato 8 dicembre all’Auditorium Flog di Firenze, giorno in cui si esibiscono i sei gruppi finalisti. Il gruppo ospite di questa edizione è quello dei Giardini di Mirò, alle prese con il loro ultimo lavoro “Good Luck”. Per parlare della storia del Rock Contest, della sua crescita, del suo momento attuale e di tanto altro, abbiamo incontrato Giuseppe Barone, responsabile della programmazione musicale di Controradio Firenze e direttore artistico del contest. Il Rock Contest è giunto alla sua 24° edizione, un traguardo importantissimo. Da quanti anni stai seguendo attivamente la manifestazione e come è nato questo tuo coinvolgimento. Da quando entrai a fare parte dello staff di Controradio nel 2000 in qualità di Responsabile della Programmazione Musicale una delle mie “fisse” fu quella di far ripartire questo concorso che sapevo, da musicista, essere così importante per la scena locale. Ci riuscii nel 2002, l’anno della rinascita, grazie all’impegno della radio nel coinvolgere le istituzioni (il Comune di Firenze e, più tardi, la Regione Toscana) e nella collaborazione di Ernesto De Pascale. In realtà allora vedevamo la cosa ancora come limitata al bacino di emissione della radio, è piacevole vedere, a distanza di dieci anni come il Rock Contest sia diventata probabilmente la più importante manifestazione nazionale di questo genere in grado di lanciare dei veri casi nella musica alternativa italiana. Questa è la seconda edizione a svolgersi dopo la scomparsa di Ernesto de Pascale, una delle figure più importanti nella crescita della manifestazione. Come è cambiato il tuo rapporto con la manifestazione e quanto vi manca Ernesto? Beh, sicuramente l’impegno è raddoppiato anche se delle intuizioni e dell’esperienza di Ernesto abbiamo fatto tesoro. Certo, è più compli-
cato effettuare scelte difficili senza il confronto con una persona della sua preparazione, e le risate (lo confesso, a volte ciniche) che facevamo nella fase di ascolto dei demo mi mancano. Per me era prima che un collega un amico, e mi son trovato diverse volte a immaginare quello che gli avrei detto o le battute che avrebbe fatto. Il premio che abbiamo istituito assieme a Il Popolo Del Blues pensando a lui, dedicato alla Miglior Canzone in Italiano, è il nostro modo di portare avanti una delle istanze a cui lui era particolarmente attento, ed è stato carino vedere come Dario Brunori e poi Dente abbiano condiviso volentieri il progetto. Cosa è cambiato secondo te, se qualcosa è cambiato, fra le primissime edizioni del concorso e quelle odierne? Tutto. È cambiato il mondo, è cambiata la preparazione delle band ed il significato della musica per le persone. Le band degli esordi erano molto motivate e, in qualche modo vivevano il rock, ma erano musicalmente davvero naive. Oggi forse si vive meno quello che si suona, ma lo si fa con una grande preparazione e consapevolezza, ma preferisco non lanciarmi ora in pipponi sociologici. Quanto vi impegna il Rock Contest e quante persone sono coinvolte oltre te? Tutti i conduttori e lo staff della radio sono coinvolti nel Contest per tutta la durata del concorso, dal lancio del bando fino alle fasi live e poi nel dopo-contest per seguire i gruppi che ne vengono fuori. Marco Imponente è fondamentale per tutta la parte della raccolta fondi e del management, Giustina Terenzi per la realizzazione degli spazi radiofonici di approfondimento, Valentina Mori poi mi dà un aiuto fondamentale per le questioni organizzative relative ai gruppi e le serate, Marco Quinti e Giulia Naldini sono i nostri fotografi ufficiali. Che dire poi dell’insostituibile bravo presentatore Stefano Trevis Luporini?
Il concorso è gratuito, quanto è faticoso tutti gli anni riuscire a trovare tutte le risorse economiche ed umane per tenere in piedi la cosa? La produzione del Rock Contest impegna molte persone durante tutto l’anno. Le risorse derivano dalla volontà delle istituzioni (l’assessorato alla cultura della Regione Toscana e quello delle politiche giovanili del Comune di Firenze) che, nonostante i tagli, continuano a sostenere il progetto ritenendolo, evidentemente, importante per il territorio. Ma non basterebbero senza l’intervento di Controradio che mette a disposizione del concorso personale, logistica e promozione anche nazionale tramite il circuito Popolare Network. Il Rock Contest è un concorso nazionale, presumiamo vi arrivino demo da tutta Italia ed in quantità industriale. Ci saranno sicuramente molti esclusi alcuni dei quali scontenti e particolarmente delusi. Alcuni si manifestano on-line, cosa vorresti dire a tutti quei gruppi che per un motivo o per un altro non sono rientrati tra i 36 selezionati? Intanto è una questione numerica. Mi spiego. Se si presentano più di 500 gruppi dai quali selezionarne 36, vuol dire che per una media di 144 persone contente ci saranno circa 1850 scontenti. A volte le rimostranze sono comprensibili, gruppi anche bravi non sono selezionati perché rientrano poco nei nostri canoni, altre volte sono davvero incomprensibili, ma in quei casi è davvero difficile spiegare cercando di rimanere cortesi quando l’unica risposta sensata sarebbe fatevene una ragione, meglio se vi date all’ippica. Si chiama Rock Contest ma già da qualche anno la partecipazione è aperta a progetti che abbracciano anche generi musicali piuttosto distanti dal Rock. Quando, e come mai, avete deciso che era arrivato il momento di allargare gli orizzonti? Per quanto mi riguarda, da subito! Rock è una vecchia denominazione del Contest agli esordi, quando il Rock era un genere abbastanza definito, ma già negli anni in cui cominciavo ad occuparmene la commistione tra i generi era in uno stadio ben avanzato. Ad oggi per rock intendiamo una sorta di attitudine al do it yourself. Certo, cambiare nome dopo 25 anni avrebbe poco senso. Secondo te dovremmo pensarci? No, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Un cambio di nome avrebbe poco senso, onestamente. Proseguiamo. Immagino che il Rock Contest sia anche un veicolo importantissimo per la radio. Cerco di spiegarmi. Spesso i gruppi che partecipano sono molto giovani e, almeno che i loro genitori non siano già ascoltatori della radio, per loro potrebbe essere la prima volta che sentono parlare di Controradio. Riuscite poi a capitalizzare questa risorsa? Ci proviamo! Considerato che la radio non ci guadagna dall’organizzazione del Contest è ovvio che, oltre a crederci fermamente, per noi è un’occasione importante per confrontarci tutti gli anni con nuove generazioni di musicisti e di fan. Ormai nel tempo so per certo che tanti ascoltatori incominciano a seguirci proprio per quello, e tanti ragazzi che abbiamo incontrato come musicisti ora sono dei veri amici della radio. Va da sé che saranno più interessati all’aspetto musicale della radio più che a quello che si rivolge ad un ascolto più adulto. Una cosa che mi sta a cuore. Non son più di primo pelo ed anche io ho vissuto molte edizioni del contest. Una della cose che più mi piacerebbe vedere, ma che non accade quasi mai, è che ogni tanto nascesse qualche collaborazione fra i gruppi locali - considerando foto: © Marco Quinti e Giulia Naldini
anche la nostra tutto sommato piccola area metropolitana - e che soprattutto questi ragazzi partecipassero un po’ di più a eventi e concerti cittadini. Senza generalizzare ovviamente, ma a volte invece si ha la sensazione che molti partecipino al concorso e che dopo un po’ spariscano dalla circolazione. Davvero non si riesce a creare una sorta di zoccolo duro composto da un centinaio di ragazzi (fra musicisti e appassionati) che poi magari si ritrovano a vedere qualche concerto in città o in regione? Non so, Firenze è strana, lo dico da immigrato (Giuseppe è nato a Parabita in provincia di Lecce, NdR), un po’ troppo attenta al particolare. Più che alla formazione di una vera scena, a volte è più facile assistere alla formazione di conventicole chiuse e un po’ autoreferenziali in competizione fra di loro. Ho anche visto conventicole di questo genere spingere gli artisti di riferimento a fare scelte sempre più sbagliate fino a chiudersi nel masturbatorio (ma non farò nomi neanche sotto tortura!). Non mancano però le eccezioni, ho visto tantissime collaborazioni nascere tra gli artisti che si sono conosciuti al Contest, e spesso con artisti del resto d’Italia. Un’ultima domanda. Perché il Rock contest sì e altri contest musicali no? Come direbbero i politici navigati, ti ringrazio di questa domanda. Ora, seriamente...il Rock Contest è, grazie al supporto delle istituzioni e la spinta forte di una radio e di un network radiofonico, nonché alla fitta rete di amicizie e collaborazioni (XL di Repubblica, Audioglobe fra gli altri) una felicissima eccezione nel panorama nazionale. Noi non abbiamo bisogno di spremere i gruppi (come piuttosto spesso accade) né di usare gli stessi come corollario a margine di cose più articolate e dispersive. Il nostro interesse invece, per le ragioni che spiegavo, coincide con quello degli artisti partecipanti. Se loro crescono, cresciamo anche noi!
18 luoghi di leandro ferretti
Palestra Robur Lezioni di ginnastica culturale T
ra due giorni è Natale, non va bene e non va male: e dopo una settimana è Capodanno. A Natale siamo tutti più buoni, a Capodanno si fanno somme, sottrazioni e pronostici. Che ne sarà di questa città nel 2013, che ne sarà soprattutto della cultura di questa città nel 2013? Ci vorrebbe la capacità di attivare dei flashforward alla Lost. Stiamo per entrare in uno degli anni economicamente più incerti che le pubbliche amministrazioni in special modo locali abbiano mai vissuto: di soldi ne goccioleranno sempre meno all’interno dei già aridi serba-
per fiorentini
toi pluviali dei produttori di cultura. Giunta è l’ora della cassetta degli attrezzi, del massimo dell’inventiva, delle idee veramente vincenti, e forse di una pulizia d’aria utile in ambienti talora viziati da troppo conservatorismo. The 2013 Cultural Next Big Thing? L’Arno, siamo disposti a farci una scommessa di Capodanno. Dopo un paio d’anni di rodaggio fatti di attività soprattutto estive, il fiume è pronto a ritornare veramente al centro della città (dove tra l’altro dovrebbe stare regolarmente almeno per ragioni geografiche). A tutto tondo: qualità dell’acqua, pulizia delle sponde, infra-
strutture di servizio, possibilità di farci un giro in barca. Un fiume che comincia a Rovezzano e finisce davanti alla Piagge, dove par di stare in Louisiana, con nuove aree da colonizzare, dopo la Spiaggia di S. Niccolò e la zona della Zecca Vecchia. Un fiume da conoscere, un fiume per le famiglie e i bambini. Pieno di segni culturali che lo rendano vivo, partecipato, attraversato, fotografato e discusso, ripartendo dal Pensatoio che il Progetto RIVA ci ha installato nel corso dell’ultima estate. Abbiamo bisogno di posti dove stare per riposare, creare e ricrearsi. E di un fiume da contemplare. foto: © Serena Gallorini
pionieri 19 di flavio zocchi
F
irenze sarà per una sera il centro del movimento hip hop più vero e storico: il 15 dicembre si esibirà, in uno show speciale acustico, uno dei massimi esponenti del genere, Everlast, che da almeno venti anni ha contribuito a portare il tema hip hop da un’audience prettamente nera ai suburbi e all’orecchio del giovane bianco. Everlast è stato infatti uno dei primi artisti a lavorare in questa direzione, fin dai suoi esordi alla fine degli anni ’80. Everlast, che all’anagrafe fa Erik Schrody, nasce nella East Cost, a New York City 43 anni fa. Da giovanissimo, causa divorzio dei genirori, si trasferisce in California, non a Los Angeles, ma al di là della collina di Hollywood, nella San Fernando Valley. Come racconta in molte interviste, era un liceale normalissimo fino a quando non ascoltò uno e poi due e tre pezzi dei Run-DMC...e la sua vita cambiò. Si ritrova nel centro della nascente scena gangsta rap di Los Angeles: è infatti uno dei membri fondatori dei Rhyme Syndicate Posse, gruppo capitanato da Ice T (che sarà poi il futuro fondatore dei NWA insieme a Dr. Dre). Everlast ha solo venti anni e nel 1990 presenta il suo disco d’esordio che non viene molto considerato a Los Angeles. Questo primo fallimento lo avvicina a uno dei Dj più attivi della scena, quel Lethal con cui fonderà gli House Of Pain. I due iniziano così una parabola che porterà il gruppo ad essere considerato il migliore nel crossover per la capacità di fondere rock e rap insieme. Il disco di debutto degli House Of Pain è un classico anche al giorno d’oggi. Anticipato dal singolo “Jump Around”, raggiunge il platino, e per i due anni seguenti, non si parla che di loro. Il disco successivo “Same As It Ever Was” fu un successone. Poi, nel 1996, Everlast inizia il suo percorso di cambiamento umano e artistico: lascia la band con cui ha avuto successo e si avvicina alla religione islamica, iniziando la sua carriera solista
Everlast 15 dicembre 2012 Sala Vanni - Firenze
che ri-inizia con il disco “Whitey Ford Sings The Blues” che ottiene un enorme successo, arrivando per tre volte al platino. Il singolo What It’s Like riceve il Grammy Awards, nel disco si iniziano ad ascoltare le prime sonorità country e bluesseggianti che sono centrali nella filosofia artistica dell’Everlast di oggi. Negli anni arrivano poi altri album, la collaborazione con il chitarrista Carlos Santana, che frutta un altro Grammy per il brano “Put Your Lights On”. Durante gli anni 2000, Everlast ha girato il mondo, andando alla ricerca costante di religiosità e di nuovi stimoli musicali. Il suo hip hop, da sempre contaminato, nel tempo si sposa con suoni come blues e country. I testi sono introspettivi e molto meno “di strada” che all’apice della sua carriera anche se Everlast, intorno al 1999, ebbe un duro scontro in rima con l’astro nascente Eminem. Il percorso artistico di Everlast si è evoluto grazie a mille esperienze di vita, come lui stesso ha dichiarato: “Sesso,
droga e violenza sono cose che tutti possono provare, e io l’ho fatto. Ma giunge il momento di provare a vivere la vita in un altro modo”. Dopo diverse collaborazioni (suo un ruolo fondamentale nel progetto La Coka Nostra), negli ultimi tempi si è dedicato ad una sorta di cantautorato impegnato. Quella di Firenze del 15 dicembre è infatti una data speciale: un set acustico, in cui verranno presentate al pubblico italiano nuove e vecchie canzoni. In definitiva, il nuovo percorso artistico di Everlast, che potremmo definire “country-hop”, è frutto del percorso umano che il “nostro” ha iniziato negli ultimi dieci anni ed è un omaggio a due geniali cattivi maestri come Johnny Cash e Waylon Jennings. L’ascolto di questi due artisti, sostiene Everlast, “Mi ha colpito profondamente, mi hanno aiutato a iniziare una nuova carriera. Come una rinascita”. Non resta che vederlo on stage in Sala Vanni per un set sicuramente affascinante e senza tempo.
Parole STEFANO BENNI “Di tutte le ricchezze”
di sara loddo
SUSAN CAIN “Quiet. Il potere degli introversi”
Feltrinelli - 2012 Martin è un ex professore universitario, un vecchio intellettuale un po’ bizzarro, che ha scelto di passare la vecchiaia nell’isolamento dell’Appennino. Fra le passeggiate nei boschi, la scrittura e le conversazioni con gli animali che popolano quei luoghi, il professore sembra aver trovato la pace. La tranquillità scandita dalla routine, dopo una vita molto intesa. Se non che quella solitudine rassicurante viene turbata dall’arrivo di una coppia di vicini in fuga dalla città. Un lui scontento e iroso e una lei dotata di una bellezza sconvolgente, in grado di richiamarne un’altra lontana nel tempo. Così i ricordi riaffiorano e il professore viene sconvolto da sentimenti che sembravano sepolti nel tempo e che culminano in un poetico valzer finale.
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Bompiani - 2012 Il saggio di Susan Cain, 44enne americana ex avvocato di Wall Street, indaga la natura dell’introversione. Dividendo i tipi umani nelle due grandi categorie di introverso ed estroverso, l’autrice mette in luce pregi e potenzialità di un carattere considerato come secondario in un mondo fatto a misura di estroverso. Con un sistema scolastico che impone un metodo di insegnamento partecipativo, a scapito degli studenti portati per la riflessione solitaria e ambienti lavorativi dove vengono premiate le personalità più esibizioniste e socievoli, gli introversi si vedono costretti a negare la propria natura, fingendosi estroversi. La Cain capovolge questo sistema, affermando i valori positivi dell’introversione e mettendone in luce l’importanza per la società.
CHRISTA WOLF “August” Edizioni e/o - 2012 Scritto nel luglio 2011, a pochi mesi dalla scomparsa, “August” è l’ultimo racconto della scrittrice tedesca, dedicato al marito Gerhard. Con uno stile semplice, che riproduce il pensiero del protagonista, la Wolf utilizza il tema del viaggio - materiale e della memoria - per raccontare l’amore infantile del piccolo August per Lilo, una bambina più grande di lui, che fu il suo punto di riferimento durante il ricovero presso il sanatorio per malati di tubercolosi. Attraverso continui flashback, il protagonista ripercorre le tappe più importanti di quel particolare legame sentimentale, incentrato sulla brama di attenzioni di un bambino privo di riferimenti genitoriali, che aveva sviluppato un attaccamento quasi maniacale, in grado di sopravvivere al trascorrere del tempo.
CLASSIQUE C’EST CHIC GUY DE MAUPASSANT - Bel-Ami (Feltrinelli - 2012) Scritto alla fine dell’800, il capolavoro di Maupassant descrive le gesta di Georges Duroy, chiamato con il vezzeggiativo “Bel-Ami” dalle sue amanti, con uno stile tutt’ora attuale. Grazie al fascino e alle doti di abile calcolatore, Bel-Ami fa il suo ingresso nell’alta società parigina passando dalla porta del giornalismo, ne percorre i gradini a gran velocità, fino ad approdare al vertice. Con sfrontatezza e fredda strategia, Duroy sfrutta tutte le occasioni e il proprio ascendente sulle donne per fare successo, mostrando la pochezza e la superficialità degli ambienti di potere, dominati dall’intreccio fra politica, stampa e finanza.
Libreria de’ Servi SCONTI E PROMOZIONI FINO AL 60% w w w.f irenz elibri.net
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Suoni
di gabriele giustini
GOAT “World Music”
CODY CHESNUTT “Landing on a Hundred”
MUDHONEY “Live in Berlin 1988 DVD”
Rocket Recordings
One Little Indian
!K7 Records
Parte “Diabari” e la prima impressione è di trovarsi, ahinoi, protagonisti di “Wicker Man”, pellicola cult (pagan)horror del ’73. L’avete visto? Ne han fatto un orrendo remake (“Il prescelto”) con un altrettanto orrendo Nicolas Cage protagonista. L’aria che si respira in “World Music”, debutto degli svedesi Goat, sin qui sconosciuta band proveniente da un piccolo e remoto paesino che si chiama Korpolombolo ed intorno al quale circolano graziose leggende, è quella di una band scoppiatissima che si diverte da matti a re-inventare il genere World. Svezia, World? Eh sì. Tribal-rock, psychedelia acidissima, mantra kraut, riti voodoo e spiritualità. È abbastanza World? Potenzialmente ce n’è per tutti i gusti. Vi piacciono i Jaga Jazzist? Beccati i Goat. Mulatu Astatke e Fela Kuti. Prova con i Goat? Siete rimasti sotto con gli acidi dei Jefferson Airplane? Li hanno pure i Goat. Ah, c’è anche del Metal, che non fa mai male. Uno dei dischi dell’anno. World Music.
Ma si può quasi scomparire per una decina d’anni dopo aver fatto un doppio capolavoro come “The Headphone Masterpiece”, sì quello dove c’era ‘The Seed’, e dare ogni tanto solo qualche sporadica notizia di sé, tipo gli adolescenti coi loro genitori? Evidentemente sì, se ti chiami Cody ChesnuTT, che però non è certo adolescente. E se, soprattutto, dopo quei dieci anni ne fai un altro di capolavoro, seppur molto diverso. Tanto, infatti, era scarno e casalingo “The Headphone Masterpiace”, sia pure ricco di spunti funk, folk e hip-hop, quanto il nuovo “Landing on a Hundred” è ricco, nel senso di produzione e arrangiamenti. Dodici brani che regalano una nuova luce, più moderna, al termine soul. Se Al Green fosse ancora in palla e se, principalmente, il padre di Marvin Gaye non avesse avuto una pistola a portata di mano, chissà, magari un “Landing on a Hundred” sarebbe già uscito. Mica dobbiamo aspettare il 2022 per il prossimo, vero?
Lungi da noi salire sul carro dei vincitori, ma i Mudhoney, per tutta una serie di motivi che non stiamo qui ad elencare per non correre il rischio di apparire tediosi, sono una di quelle band rock’n’roll che è difficile non amare. Non hanno avuto la fortuna dei Nirvana, che li adoravano, neanche quella dei Pearl Jam, che se li portano in tour, o dei Soundgarden o degli Alice In Chains. Eppure sono arrivati prima di tutti questi, non si son pianti addosso se a loro, di torta, ne è toccata poca, ed hanno continuato a fare dischi eccellenti anche dopo il pazzesco EP d’esordio ‘Superfuzz Bigmuff’, 1988. E sempre in quell’anno, addirittura prima che uscisse l’EP, ci fu la loro prima volta in Europa - in verità è la prima volta di una qualsiasi band grunge - che potete adesso rivivere qui, nel DVD “Live in Berlin 1988”. La furia di quel movimento, l’ingenuità e la passione, è in questo concerto. Tra i bonus, un’intervista esclusiva Mark Arm. Touch me I’m sick.
LA DISCOTECA Bigiotteria di musica italiana FLAVIO GIURATO - “Il tuffatore” (1982) - Ad avercelo il vinilone, da mettere su tutte le volte che devi fare colpo sugli ospiti. La scenetta la sai già: “L’hai mai sentito Flavio Giurato?” e la risposta “No” e allora “Te lo faccio sentire, è il fratello di Luca”… “Ah, quello rincoglionito”. Questo è un disco al pari dei grandissimi della musica italiana, è una cosa che quando la senti pensi che il mondo sia stupido e ingiusto. Perché “Il tuffatore” è un capolavoro dimenticato, fuori catalogo, fuori categoria, fuori area di rigore. Che poi che palle dover sempre analizzare le canzoni. I dischi sono fatti di un sacco di parole che come provi a decifrarle, si perdono. Lo dice lui stesso in apertura: “amore non andare coi cantautori, che poi finisci nelle canzoni”. Perché è la parola che vanifica sempre tutto. Qua dentro si trova il futuro e il passato della canzone italiana, stella polare tra le più ispirate della nostra storia. Lo struggersi nella limpidezza di un amore impossibile ad Orbetello, il situazionismo pop e la visionaria pacatezza del Flavio lo fanno più cantautore dei cantautori e meno cantante dei non cantanti tipologia Ciampi. Mille trovate di arrangiamenti, versi profondissimi e disincanto beffardo, quello di chi ha capito come stanno davvero le cose e che non ci possiamo fare più un cazzo. E allora “consumiamo la nostra passione e il nostro brevissimo giorno”. I ragazzi di Via Bardelli
CRAXI
“Dentro i battimenti delle rondini” CD
I CRAXI sono, anzi erano visto che non esistono più: Luca Cavina (Zeus!, Calibro 35) al basso, Andrea Belfi (Hobocombo, Rosolina Mar) alla batteria, Alessandro Fiori (Mariposa) alla voce e alla tastiera ed Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35) alla chitarra elettrica e al sax. Non c’è apologia nei CRAXI. CRAXI è solo un nome che suona bene, come il disco! è una divisione di
AUDIOGLOBE
ANCIENT SKY “T.R.I.P.S.”
CD/LP
ANCIENT SKY sono nati nel 2008 a Brooklyn, NY, dall’incontro più o meno fortuito di un quartetto di musicisti provenienti dalla Virginia. “T.R.I.P.S.” è il loro 2° album. Melodie ipnotiche che si scontrano come onde su di una sezione ritmica compatta come scogli, adornate da linee vocali ululate e sognanti. Un viaggio onirico a cavallo tra psychedelia e post-rock.
In arriv o nel 2 collab 013, in o TANN razione co EN RE n C il nuo vo alb ORDS, um de gli “O in ed izione pera!”, LP, sia CD e d stand limitato ch ard. e
ZEUS
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pesci 23 di cuoredicane