Marzo 2017
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L A VO C E
D E L
SINDACO DI
FIRENZE
- LE NAZIONI DEL G7 -
7 CURIOSITÀ 7 VIAGGI
S U O N I E PA R O L E L’ A G E N DA D I
MARZO
80° Maggio Musicale Fiorentino
CONCERTO DI INAUGURAZIONE
ZUBIN MEHTA
OPERA DI FIRENZE 24 aprile OPERA
IDOMENEO
di Wolfgang Amadeus Mozart TEATRO MANZONI – PISTOIA dal 26 aprile al 6 maggio
CONCERTO
KARL-HEINZ STEFFENS OPERA DI FIRENZE 18 maggio CONCERTO
THIERRY FISCHER/ SARA MINGARDO OPERA DI FIRENZE 21 maggio OPERA
OPERA
HISTOIRE DU SOLDAT
di Giuseppe Verdi
TEATRO GOLDONI dal 24 al 29 maggio
DON CARLO
OPERA DI FIRENZE dal 5 al 14 maggio CONCERTO
ZUBIN MEHTA/ PABLO FERRÁNDEZ OPERA DI FIRENZE 10 maggio CONCERTO
ZUBIN MEHTA/ AVI AVITAL OPERA DI FIRENZE 13 maggio CONCERTO
CAMERISTI DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO OPERA DI FIRENZE 15 maggio
Info su operadifirenze.it
di Igor Stravinskij
CONCERTO
KRISTJAN JÄRVI/ STEFANO BOLLANI OPERA DI FIRENZE 25 maggio CONCERTO
ENSEMBLE INTERCONTEMPORAIN OPERA DI FIRENZE 26 maggio EXTRA FESTIVAL CONCERTO
BERLINER PHILHARMONIKER/ GUSTAVO DUDAMEL OPERA DI FIRENZE 26 giugno
LA SERENATA di Matilde Sereni Qualche mese fa ho comprato un paio di occhiali da vista. Dopo dieci anni ininterrotti di lenti a contatto i miei occhi gridavano pietà e, non senza remore, mi sono decisa al grande passo. Questi, quelli, rossi, neri, segretaria sexy, quadrati, hipster. Scelto il modello, apro tremante la mia finestra sul mondo e.… nulla, nessuno che si sia accorto della rivoluzione, a fatica mia mamma a cui l’avevo anche detto prima. Un buon 99% delle conoscenze si sono azzardate ad un “hai fatto qualcosa... ai capelli?”, vince il primo premio il temerario “...hai cambiato montatura?”. Vengo al dunque. Evidentemente, dopo lungo riflettere, ho scelto la forma che più si aggrada al mio volto, quella che naturalmente si fonde con i lineamenti e i colori. Nessuno stravolgimento, solo giuste misure. Così mi aspetto si comporti Firenze con quello che si preannuncia essere l’evento di punta del mese. Il G7 della cultura. Nessuno chiede l’impossibile, non c’è bisogno di snaturare la propria essenza per diventare parte integrante della comunità che ti circonda. Basta saper unire il passato con il presente, il presente con il futuro. Con le giuste misure. Appena annunciato l’appuntamento, noi di Lungarno ci siamo sfregati le mani perché - con tutto il rispetto - nella cultura ci sguazziamo da sempre. Quale migliore occasione per farvi vedere quant’è facile trovare un pezzetto di mondo in tutto ciò che ci circonda? C’è una bambina - che bambina non è più - nata in un giorno di sole, a marzo. Per questo, dice, non si sveglia mai di cattivo umore e sente la primavera con mesi di anticipo, come le rondini. Adesso la primavera è arrivata e con i fiori ci auguriamo possa sbocciare anche qualcosa di più. Buona lettura.
IN COPERTINA SPRING’S VASE
di Geometricbang
Un racconto sulla “rinascita” della primavera. I fiori diventano esseri umani, che rinascono come le piante in primavera. Il vaso è un racconto di questa stagione. L’amore, il sole, le piante e un senso di felicità e rinascita. Tutto molto zen. Nato a Lodi nel 1984, vive a Firenze, dove lavora come illustratore e muralista. Ha esposto i suoi lavori in molte parti del mondo Russia, Cina, Canada, Spagna, Germania, Sud Africa e ha realizzato opere murali in Italia, Francia, Spagna. Tutti i suoi lavori sono basati su una continua ricerca sui colori e sui personaggi della vita quotidiana - persone, oggetti, piante - che danno vita a illustrazioni bidimensionali facili da vedere ma profonde da leggere.
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 49 - Anno V - MARZO 2017 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore: A ssociazione Culturale Lungarno - Via A. Scialoja, 33 - 50136 Firenze - P.I. 06286260481 Direttore Responsabile: Marco Mannucci • Direttore Editoriale: Gabriele Ametrano Responsabile di redazione: Riccardo Morandi Social Media Manager: Bianca Ingino, Valentina Messina Impaginazione: Samuele Alberti • Editor: Arianna Giullori, Veronica Brandi Responsabile commerciale: Monica Falco
SOMMARIO
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Dario Nardella di Tommaso Ciuffoletti La cultura ci salverà di Riccardo Morandi Bill Viola di Erika Gherardotti e Alessandra Pistillo Wondercon di Alba Parrini Dove nacque il cinema di Caterina Liverani Disneyland Parigi di Alba Parrini Eros Uber Alles di Riccardo Morandi Festival di heidelberg di Alba Parrini This is my (new) generation, baby di Gianluca Danti
La foresta di Harry Potter di Alba Parrini Polpi, barbe e puck di Alessia Ronge Aurora boreale di Alba Parrini Shodo, l’arte della calligrafia giapponese di Sara Vergari Hanamir di Alba Parrini
Gli altri di Tommaso Chimenti
L’AGENDA DI MARZO 18 MARZO DA NON PERDERE
Reliquia di Pratosfera Cercasi borghese gentiluomo di Silvia Amerighi Cercasi uomo virtuale di Silvia Amerighi Fondi musicali news dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio
Librerie di Mattia Marasco Il teatro dell’amicizia di Leandro Ferretti Tattly di Valentina Messina Mettete fiori nelle vostre pozioni di Ester Santacroce Io, tè, noi di Silvia Amerighi Marzo bambino di Cristina Romeo
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I turisti americani
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Pagine
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American Pancakes di Marta Staulo Sauternes di Tommaso Ciuffoletti
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di Giulia Focardi
di Francesca Corpaci e Marta Staulo
di Gabriele Ametrano
Amministrazione: Arianna Giullori Stampa: Grafiche Martinelli - Firenze • Distribuzione: Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato: Caterina Liverani, Cristina Romeo, Alba Parrini, Valentina Messina, Marta Staulo, Francesca Corpaci, Alessandra Pistillo, Alessia Ronge, Sara Vergari, Silvia Amerighi, Erika Gherardotti, Ester Santacroce, Tommaso Chimenti, Riccardo Morandi, Mattia Marasco, Giulia Focardi, Pratosfera, Leandro Ferretti, Tommaso Ciuffoletti, Virginio, Gabriele Ametrano, Mattia Botta, Gianluca Danti, Gabriele Sobremesa. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Con il contributo di
PER INFO E PUBBLICITÀ
MONICA FALCO monica@lungarnofirenze.it - 389 1067456 www.lungarnofirenze.it
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Movimento perduto
Suoni di Gianluca Danti e Gabriele Sobremesa
Stelle di Virginio
4 italia
Dario Nardella di Tommaso Ciuffoletti
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ei pieno di linee qua, vediamo un po’. Beh sei uno estremamente impulsivo e onesto, hai la linea della testa molto vicina a quella del cuore. Sei un fancazzista, ma quello lo si sapeva. Non ami il comando, ma stai bene in squadra. Interessante il triangolo fra le linee, che significa il successo nella professione. E sei sensibile, sì, hai una grande sensibilità verso l’arte, la musica e le lettere”. Chi mi sta leggendo la mano è il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Lo fa sorridendo, ma in maniera talmente professionale che gliela butto lì. “Dario, ma prendiamo un banchino e ci mettiamo qui in via Calzaioli”. “Te ridi, ma se dovesse andare tutto male, io ho un futuro come artista di strada. Posso andare dalla sviolinata, alla lettura della mano”. La prima immagine che conservo di lui risale alle amministrative del 2009. A tarda notte, nel chiostro delle Mantellate, al termine dell’ennesima serata elettorale. Dario aveva addosso una t-shirt almeno una taglia più grande. Sudato, stanco e visibilmente provato dai ritmi di quei giorni, eppure aveva ancora la forza di essere cortese con chiunque incrociasse. Lo avevo già visto e conosciuto in altre occasioni, ma per la prima volta lo studiai un po’. Da stronzo quale sono, aspettai che stringesse fino all’ultima mano, facesse fino all’ultimo saluto, conce-
desse fino all’ultima risposta a domande del tipo “vinciamo al primo turno?”, “farai l’assessore?”, “come andiamo al Quartiere 5?”. E quando pensai che non ne potesse davvero più, mi presentai col sorriso odioso di quello che sta per farti perdere i dannati 5 minuti di troppo. Non feci in tempo a dirgli ciao, che fu lui a salutarmi “Ciao Tommaso, come stai? Tutto bene? È un piacere vederti”. Mi aveva fregato. Da allora è stato vicesindaco, deputato e oggi sindaco. Ma ha sempre mantenuto quel tratto che gli vidi addosso quella sera: la forza di una persona cortese. La stessa cortesia, e prontezza, con cui mi risponde quando provo a metterlo in difficoltà giocando sulla sua origine campana. “È meglio la pastiera o la schiacciata alla fiorentina?”. “La schiacciata alla fiorentina per Carnevale e a Pasqua la pastiera”. “Batistuta o Maradona?”. “Batistuta come uomo, Maradona come calciatore”. “Meglio sindaco o deputato?” “E vabbè, questa è facile, meglio fare il sindaco. Per ogni rottura in più che hai, c’è la soddisfazione di poter dare una mano a migliorare davvero qualcosa per la comunità e magari ricevere in cambio anche il sorriso di un cittadino”. “Ok, va bene, ma tua moglie cosa ne pensa, meglio sindaco o deputato?”
“Ecco, in effetti, considerando che poco prima della mia candidatura a sindaco avevo stipulato un mutuo trentennale per l’acquisto di casa, quando ho parlato con mia moglie della scelta di abbandonare il Parlamento beh, non era esattamente felicissima! Però abbiamo condiviso anche questa scelta”. “Meglio Gabbani o la Mannoia?”. “Gabbani è simpaticissimo, ma dico Fiorella Mannoia. Oltretutto nel mondo in cui sono cresciuto politicamente, la Mannoia era un’icona. Anche se io la scelgo come artista”. “Meglio Renzi o Mozart?”. Allarga le braccia. “Mozart è Mozart”. “L’amore ai tempi di Renzi – l’intervista è stata fatta a San Valentino ndr – passa per un messaggino di Whatsapp. E quello ai tempi di Nardella? Per una lettera vergata a mano?”. “Per un messaggio d’amore io dico che la lettera scritta a mano non ha eguali. E oggi è pure un atto rivoluzionario. Però bisogna saper usare anche Whatsapp. Guarda qua – mi mostra il telefono e scorre tra i messaggi di Whatsapp – questa è la chat con cui comunico con i miei tecnici quando vedo qualcosa che non va in giro per la città. Il gruppo si chiama “Traffico e buche”. E qua posso mandare foto e video in diretta ed avere risposta immediata. Per cui bene la lettera d’amore vergata a mano, ma per segna-
5 lare traffico e buche meglio Whatsapp”. “Mi sa che hai ragione, ma … meglio Sangiovese o Primitivo?” “Beh ... dai, Sangiovese. Son due grandi vitigni eh, ma il Sangiovese è più ...”. “Elegante”. “Sì, anche se bisogna essere bravi per fare un Sangiovese elegante”. “E allora possiamo svelare che sei anche un produttore di vino, in quel di Puglia?”. “Ebbene, vengo da una famiglia che da tre generazioni è stata legata al vino in tutto e per tutto. Mio nonno iniziò a produrre vino nel Gargano, ma mio padre è stato l’unico, di sette fratelli, che non si è messo a fare il vino perché è stato quello che ha studiato. Mio nonno disse posso permettermi di far studiare solo uno dei miei figli. E toccò a mio padre. Gli altri: tutti con il vino. I miei cugini portano avanti quella storia e devo dire che nel tempo hanno iniziato a fare dei vini più curati, più precisi”. “Confermo, di recente ho assaggiato il bombino che fa l’azienda Nardella. Ma ti ci vedi di qui a qualche anno, a ritirarti anche te a fare il vigneron?” “Non lo escluderei affatto!”. “Occhio che poi ti tocca metterti a fare concorrenza a D’Alema, Bruno Vespa e Al Bano (tutti produttori di vino, ndr)”. “No però D’Alema il vino lo fa in Umbria e comunque non sarebbe, diciamo, la mia aspirazione quella di far vino per fare concorrenza a D’Alema, quello proprio no!”. “Sei scaramantico?”. “Ebbene sì, è un retaggio dei miei anni napoletani”. “Gatto nero?”. “Sì”. “Sale sulla tavola?”. “Sì e poi il cornetto che si rompe, sfortuna terribile. Guarda, ti dico una cosa, qualche giorno prima del 25 maggio, data infausta in cui crollò la spallina del Lungarno ero a casa e cadde un cornetto di ceramica spaccandosi in due. E mentre mia moglie e i miei figli mi prendevano in giro io ero disperato. Quando poi arrivò quella notizia terribile ovviamente avevo ben altro a cui badare, però poi ammetto di averci ripensato. Per cui lo confesso, sono scaramantico”. E dopo aver scoperto che ha questa passione per la chirognomia (l’arte di leggere la mano), gli chiedo. “Un sogno per Firenze?” “Un sogno realizzabile: lo stadio” “Ma sei sicuro?” “Io dico che è realizzabile” “E uno irrealizzabile?” “Una città senza macchine”. Ora, io non la so leggere la mano, ma se a Dario riesce di farlo davvero, lo stadio, vuol dire che la sua linea della fortuna è proprio una gran linea. Buona fort … pardon. In bocca al lupo.
LA SCIABOLATA
La cultura ci salverà di Riccardo Morandi
“Domande risposte a tutti i tuoi perché” (Cristina D’Avena, 1997)
S
iamo convinti che la cultura ci salverà. Ci salverà dalle mode passeggere, come i capelli colorati male, anzi scolorati che popolano le teste delle signorine non più -ine. Ci aiuterà a comprendere perché non esiste un cantautore sotto i trenta anni che si chiami con il proprio nome e cognome. Riuscirà a farci capire perché le sigarette elettroniche siano tutte all’aroma di brigidino di Lamporecchio. Non riuscirà forse a dare un senso ai testi di Franco Battiato, ma ci farà riflettere sull’enorme supercazzola emotiva di questo distinto signore.
La cultura ci salverà, o forse noi salveremo lei. La salveremo dalle prof. delle superiori vestite come Enza Sampò, con lo scialle ed i crackers mangiati durante i compiti. La salveremo dalla erre arrotata della bionda ed occhialuta presentatrice di Sanremo dalla voce fioca come i ragazzi della Curva Fiesole. La salveremo dalle nostre vanità, che non nasciamo tutti artisti, anche se è bello crederlo: del resto se Guido Catalano è un poeta, tutto è possibile.
6 usa
Bill Viola di Erika Gherardotti
di Alessandra Pistillo
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ill Viola, Viola così come si pronuncia in italiano, dato che suo padre era originario di Pavia, è uno dei massimi esponenti della video arte. Nato a New York il 25 gennaio del ‘51. Nel ‘73 si laurea al College of Visual and Perform Arts della Syracuse University. Nel ‘75 si trasferisce per un anno e mezzo a Firenze come direttore tecnico di produzione di Art/Tapes/22; uno dei primi studi europei di video arte. Nel ‘77 espone alla Trobe University di Melbourne, invitato da colei che diventerà la sua compagna di lavoro e di vita: Kira Perov. Nell’80 i due si trasferiscono per un po’ in Giappone ed è lì che Viola, lavorando nel centro ricerche della Sony, ha modo di sperimentare nuove tecnologie. Si avvicina al buddismo zen e la filosofia orientale diventerà parte integrante della sua arte e della sua vita. Si può dire che la sua carriera iniziò all’età di soli 6 anni, quando cadde accidentalmente in un lago. Questa esperienza l’ha segnato profondamente, infatti l’elemento acqua è molto ricorrente nelle sue opere. I suoi quadri in “slow motion” sono catalizzanti, certamente influenzati dall’arte rinascimentale, classica e orientale. Guardandoli, si ha come la sensazione di esserne coinvolti. Le sue mostre personali e le sue retrospettive hanno fatto il giro del mondo. In Italia ha rappresentato gli USA alla Biennale di Venezia. Si è tenuta la sua mostra Visioni Interiori al Palazzo delle Esposizioni di Roma. E nel 2013 ha esposto e donato alla Galleria degli Uffizi il suo Self Portait, Submerged.
alutato Ai Weiwei, la Fondazione Palazzo Strozzi continua a stupire Firenze con la sua carrellata di mostre di livello internazionale. Dal 10 marzo al 23 luglio i riflettori sono su Bill Viola, Rinascimento elettronico: una mostra che celebra la vita artistica del maestro della video-arte contemporanea e il suo legame con Firenze – la culla dei suoi esordi - in un inedito confronto con i grandi capolavori del Rinascimento che l’hanno sempre ispirato. Il percorso espositivo racconta l’immersione tra spazio, immagine e suono delle sue prime sperimentazioni degli anni Settanta, fino alle grandi installazioni successive al Duemila. L’arte del passato e la tecnologia sono invitate a camminare insieme, in un dialogo tra antico e contemporaneo che esplora spiritualità, esperienza e percezione. La forza dell’arte di Bill Viola risiede nell’umanità: al centro della sua indagine ci sono i corpi e i volti. L’uomo è chiamato a interagire con le forze della natura che si esprimono con tutta la loro potenza, portandolo a manifestare evoluzioni e trasformazioni. Così l’acqua, il fuoco, la luce e il buio determinano cicli di vita e di rinascita che riecheggiano archetipi come amore o paura, innescando momenti traumatici, spesso narrati “al rallentatore”. Le sofisticate e innovative opere in movimento di Viola gettano un ponte sensoriale tra presente e passato, per riflettere sulle profondità dell’animo umano. A noi, la possibilità di attraversarlo.
Vale il viaggio: Wondercon Quando andare: 31 marzo di Alba Parrini
Q
uando andare: la fiera inizia il 31 marzo, ma non volete prima fare un salto in spiaggia a Santa Barbara o Santa Monica? Fanatici di manga, anime, serie TV e supereroi? Dopo il successo del Comi-Con di San Diego (previsto ogni anno a luglio) la arriva a Los Angeles una sorella minore ma di grandissimo appeal: la Wonder-Con si svolgerà infatti al centro di Anheim, sulle colline della città degli angeli, a partire dal 31/03. Non potete mancare, e davvero vale il viaggio, se volete incontrare tutti i vostri beniamini del mondo dei fumetti e dei super-heroes, come ad esempio i creatori della squadra Marvel: Avengers, Iron Man, Suicide Squad, X men, James Dashner (autore della serie di libri Maze Runner), i disegnatori di Ninja Turtles, Harley Quinn, Wonder Woman, Tomb Raider. Top secret per ora la top line degli attori previsti, anche se ci si aspetta grandissimi nomi dalle serie TV. Al ComiCon di San Diego si è infiltrata di nascosto anche Maisie Williams (Arya di game of Thrones), chissà che succederà a Los Angeles!
francia 7
Dove nacque il cinema di Caterina Liverani
«La lavorazione di un film somiglia al percorso di una diligenza nel far west: all’inizio uno spera di fare un bel viaggio, poi comincia a domandarsi se arriverà a destinazione» François Truffaut, Effetto notte
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ellicole diventati veri e propri cult nel giro di una sola stagione come The Artist o La vita di Adele, ma anche i successi commerciali di Quasi amici, La famiglia Bélier e Cena tra amici da cui è stato tratto il fortunato remake italiano diretto da Francesca Archibugi Il nome del figlio. Senza volere andare troppo indietro nel tempo e scomodare il pioniere degli effetti speciali Georges Méliès, le innovazioni di Jean Renoir o la gloriosa stagione della Nouvelle Vague, il cinema francese contemporaneo si conferma, anno dopo anno, come uno dei più solidi a livello mondiale. Lo sappiamo bene noi cinefili fiorentini che, oltre all’appuntamento con France Odeon che porta in città il meglio della cinematografia francese, abbiamo la possibilità di continuare a seguire le più recenti produzioni d’oltralpe grazie alle iniziative dell’Institut Français Firenze. Corsi di cinema in lingua italiana alla scoperta dei grandi autori (attualmente in corso quello su cinema di François Truffaut), proiezioni per le scuole, appuntamenti con i grandi film di ieri – con accompagnamento musicale al piano – e di oggi, una finestra sulla produzione dal Québec e non solo, perché il celebre istituto di Piazza Ognissanti promuove la cultura francese e francofona in ogni suo aspetto. Per tornare a parlare di cinema francese, del suo prestigio e di un impegno nella promozione e nella diffusione che coinvolge tutta la nazione, abbiamo incontrato Isabelle Mallez, direttrice dell’Institut Français Firenze e Console Onoraria di Francia a Firenze. Quali sono gli appuntamenti più interessanti di marzo? Abbiamo recentemente perfezionato il nostro sistema di proiezione per rendere sempre più piacevole l’esperienza per gli spettatori. Una importante novità è che il nostro appuntamento del “Jeudi Cinema”, per il quale selezioniamo film di recente produzione ancora inediti in Italia, sarà replicato il lunedì alle 18. Ma non proponiamo solo cinema contemporaneo, ci teniamo a promuovere anche i grandi classici del muto con la III edizione di Pia-
norama al cinema: film degli anni 1916-1932 e la grande arte dell’improvvisazione musicale classica. Il 16 e il 17 marzo, durante la settimana della Francofonia, spazio al cinema quebecchese che in Italia è divenuto popolare grazie all’opera di Xavier Dolan, ma che annovera altri ottimi autori tutti da scoprire. Quanto è importante integrare allo studio un ciclo di visioni di film in lingua originale? È fondamentale, specialmente se parliamo di cinema contemporaneo in cui si sente parlare la lingua colloquiale, quella “della strada” insomma. È molto utile non solo per chi si accosta per la prima volta allo studio del francese, ma anche per chi ricomincia a praticarlo e magari non lo parlava da anni. Vedere e ascoltare un film risveglia la memoria e poi ci sono i sottotitoli per non perdere nessuna sfumatura. Come va l’industria del cinema in Francia? C’è una politica che agevola la produzione e anche la diffusione. Probabilmente ciò dipende dal fatto che, a dispetto di tutte le difficoltà, noi per il cinema teniamo duro. È motivo di grande orgoglio nazionale quando vediamo un nostro film o un interprete francese spiccare il volo verso platee sempre vaste e prestigiose, come è capitato quest’anno con Isabelle Huppert candidata all’Oscar con Elle di Paul Verhoeven. È un’industria culturale nella accezione migliore della parola industria, perché è un tramite attraverso il quale conoscere e scoprire un mondo. È anche per questo che all’Institut Français diffondiamo il nuovo cinema francese, specie quello degli autori più nuovi e brillanti: il cinema oggi parla a tutti con un linguaggio universalmente conosciuto in quanto semplice e immediato. La Francia è la patria del cinema e pur con questa forte identità nazionale i film italiani sono molto amati. Il cinema è nato in Francia e da subito è diventato importante dal punto di vista produttivo
grazie alla creazione di teatri di posa dove poterlo realizzare. È vero, il cinema italiano è molto importante per noi. Quando frequentavo il liceo io stessa ho divorato tutto quello che era stato prodotto in Italia negli anni ‘40 e ‘50. Sono film che hanno un posto speciale nel nostro cuore e quando in Francia esce un film italiano il pubblico risponde sempre con affetto. Come descriverebbe il cinema francese di oggi in una parola? Vivace!
Vale il viaggio: 25° compleanno Disneyland Parigi Quando andare: 26 marzo di Alba Parrini
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embra ieri che i fan Disney scoprirono con felicità che il mega parco divertimenti di Orlando avrebbe aperto una branch europea, e invece sono già passati ben 25 anni! Per festeggiare il quarto di secolo, Disneyland Parigi propone una serie di eventi da non perdere. Primo fra tutti una nuova attrazione, o meglio una nuova parte di parco, interamente dedicata alla saga di Star Wars, attraverso un “viaggio intergalattico” interamente in 3D. Inoltre al calare della sera, per i più romantici, il resort mette in scena lo spettacolare Disney Illuminations: un meraviglioso spettacolo pirotecnico con luci ed effetti speciali che condurrà tutti i personaggi Disney all’interno del Castello della Bella Addormentata. Gli ospiti saranno catapultati nel mondo di Frozen, della Bella e la Bestia, Star Wars, Pirati dei Caraibi e chi più ne ha più ne metta.
germania 9
Eros Uber Alles di Riccardo Morandi
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arebbe troppo facile parlare dei nostri cugini di secondo grado tedeschi (quelli di primo sono i francesi, attenzione) parlando dei prodotti tipici alimentari o di quella strana sindrome che si manifesta calzando dei sandali con i calzini: tutti sappiamo come funziona. Oltre ai wurstel, ovvero l’unico cibo che hanno regalato al mondo intero i teutonici, potremo parlare della birra, che comunque viene prodotta in tutto il mondo. Sul calcio potremmo scrivere un tomo intero, contando con un pallottoliere a 1000 le sconfitte storiche che la nazionale tedesca ha rimediato contro gli azzurri: ma questa è un’altra storia, come direbbe Lucarelli. C’è invece qualcosa di sottile, per usare un eufemismo, che contraddistingue la storia del popolo tedesco nel nostro immaginario: qualcosa che per qualcuno ha dello scabroso, del peccaminoso, ma che invece tutti sanno essere di dominio popolare. Qualcosa che ognuno sa ma che nessuno dice, roba leggendaria, qualcosa con cui siamo cresciuti, come gli spot erotici dell’144 in onda dopo 23.00 sulle tv private. Parliamo di eros, anzi di Germania + eros ed il gioco è pronto: non diteci che non lo sapevate, sarebbe come negare di conoscere il nome
di Gabriel Pontello (il padre putativo di Rocco Siffredi) o ignorare che la moglie del grande Paolo Frajese fosse la calda attrice svedese Marina Lotar. Il nostro immaginario prescinde, fa un volo pindarico e ricorda che nonostante il sesso dell’età moderna abbia avuto origine in Svezia, è proprio la Germania che ha reso pane e salame, o meglio pane e wurstel, questo tema. La popolarità, il mito dell’eros con i calzini da tennis è Made in Germany: ma stiamo attenti che parliamo di cose serie. Stiamo calmi e caldi, che il nostro italico immaginario è stato toccato dal mito della femmina teutonica in vacanza sull’Adriatico, e lo testimoniano capisaldi del cinema italiano come “Rimini Rimini Un Anno Dopo”. Lo ribadisce peraltro Amburgo, capitale europea dell’eros in tempi non sospetti, con Mino Reitano ed i Beatles che si dividevano i palchi nel quartiere a luci rosse. Se gli svedesi sono stati i primi, gli italiani sono il prototipo, i tedeschi hanno reso popolare il sesso, istintivo come piace a loro, con calzini e baffi biondi. Immagine di un tempo che è reso immortale dai fotoromanzi e dalle prime VHS stirate e ricolme di strani dialoghi in lingua che hanno reso popolare una cosa che lo è, ma che a causa forse del tricolore ars amandi ha perso spontaneità. Eros uber alles.
Vale il viaggio: Festival di primavera di Heidelberg Quando andare: dal 25 marzo di Alba Parrini
L
a primavera di Heidelberg, per dirla in lingua originale Heidelberg Fruhling, è il festival più importante di musica classica in Germania. Quest’anno festeggia la sua ventesima edizione con circa 120 eventi. Ogni anno il festival coinvolge la romantica cittadina tedesca con una vivace musicalità; di particolare interesse la categoria “canzone”, così saldamente legata alla città di Heidelberg, con ospiti provenienti dalla Filarmonica della BBC, il multi percussionista Martin Grubinger e l’orchestra da camera di Mahler.
10 inghilterra
This is my (new) generation, baby di Gianluca Danti
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h, il ricambio generazionale. Quel meccanismo bellissimo e necessario, ancora sconosciuto nel Belpaese, che chiude un ciclo lungo e importante, agevolando l’entrata in scena di nuove energie, nuove realtà, nuovi talenti. Dobbiamo ammetterlo, in questo gli inglesi sono molto più bravi di noi. Appurato che le grandi band britanniche ormai sono morte così come lo spirito indipendente che si respirava in UK tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90, la terra d’Albione riesce comunque a sfornare un’incredibile nuova generazione di talenti. La mia missione di questo mese su Lungarno è quella di farveli scoprire alcuni: molti già apprezzati, altri ancora ingiustamente trascurati. No, non parleremo dei Coldplay o di Adele e neanche di Calvin Harris, state tranquilli. Da tempo nelle produzioni musicali britanniche si nota come l’attenzione si sia focalizzata sulla credibilità e la qualità artistica, le band non fanno più a gara a chi firma per prima un contratto con una major ma passano più ore in sala prove, in studio e a contatto con gli uffici stampa. Un esempio sono gli Arctic Monkeys che hanno raggiunto il successo grazie a MySpace, piattaforma digitale ormai demodè, ma che a quel tempo (nel 2002) era il trampolino di lancio per molti. Alex Turner e soci, con un accurato lavoro di promozione, hanno tratto beneficio da BBC Radio, il più grande e autorevole network radiotelevisivo del Regno Unito, che ha offerto loro una campagna pubblicitaria. Un segnale di come in Inghilterra si investa ancora in cultura e, in questo caso, in un prodotto musicale: qualcosa di impensabile oggi in Italia soprattutto se non si è già nel circuito delle grandi case discografiche. Riguardo alle nuove proposte in pole c’è King
Krule, il giovane dalla poetica punk romantica che condensa afro-jazz, folk e hip hop in un unico disco. Una risposta più che attendibile a chi pensa che il nuovo cantautorato britannico sia soltanto Ed Sheeran o Tom Odell. I londinesi The XX, con il loro electropop minimale e affascinante, hanno ormai raggiunto la cosiddetta “cultura di massa”, sfociando addirittura in spot televisivi di cioccolatini o automobili. Ma quali sono i nuovi artisti d’oltremanica di cui sentiremo parlare in questo 2017? La prima è Låpsley, giovanissima songwriter di Liverpool, il suo esordio uscito per XL Recordings racchiude un synth-pop emotivo e souleggiante. La seconda è nigeriana ma di base ad Hackney, East London, si chiama Phoenix Martins e ha pubblicato un EP di pop elettronico, bassi profondi, dalla dimensione quasi meditativa. Ideale se vi piacciono Massive Attack e FKA Twigs. Con i GoGo Penguin invece ci spostiamo a Manchester; un trio strumentale capace di creare una texture sonora con pianoforti in crescendo, elementi che vanno dal trip-hop, al postrock fino all’avant-jazz. Vengono da Brighton invece i Fear of Men, il loro ultimo album dalla struttura dream-pop venata di folk ha già conquistato il mercato estero: la loro marcia in più è il saper esplorare emozioni e infiniti stati d’animo, coniugando picchi melodici e densità shoegaze con una poetica degna dei grandi nomi, The Smiths su tutti. Se è vero che l’Italia è il secondo paese in Europa con la maggior percentuale di spesa per album di artisti inglesi, proviamo a prenderne spunto: facciamo come loro, rigeneriamoci e svecchiamoci almeno nella musica. “I hope I die before I get old”, cantavano gli Who.
Vale il viaggio: La foresta incantata di Harry Potter Quando andare: 31 marzo di Alba Parrini
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e siete fan del mondo di creato da J.K. Rowling c’è un luogo che è davvero un must see: i Warner Bros. Studio Tour London – The Making of Harry Potter, che si trova a Watford, periferia nord-ovest di Londra. Il 31 marzo ci sarà un motivo in più per visitarli: gli studios inaugurano la foresta proibita, composta da alberi enormi di diametro di circa 4 metri, dove i visitatori che coraggiosamente varcheranno la sua soglia potranno passare al di sotto delle grosse radici durante il loro percorso e perfino controllare il tempo atmosferico usando le stesse tecniche usate dai produttori dei film. L’ingresso sarà presidiato da riproduzioni di Rubeus Hagrid con costumi originali ripresi dai film, e all’interno della foresta si dovrà inchinare al cospetto di Fierobecco (l’enorme ippogrifo riprodotto in scala 1:1) e ci si ritroverà faccia a faccia con Aragog, l’Acromantula spaventosa che tanto ha terrorizzato i maghi e i babbani.
Canada 11
Polpi, barbe e Puck di Alessia Ronge
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rendete una pista con superficie ghiacciata rettangolare, lunghezza fra 56m e 61m, larghezza tra 26m e 30m, porte di 122cm per 183cm. Usate l’immaginazione e fate proseguire la pista anche dietro le porte ed aggiungete alcune parole d’ordine: liti, scontri, zuffe e risse. Avete visualizzato tutto? Bene, benvenuti nello sport simbolo del Canada: l’Hockey su ghiaccio. Praticato dai bambini ai trisavoli, la sua origine pare risalire ad antico sport irlandese, l’Hurling. Nel 1850 si ricorda la prima partita fra soldati britannici mentre il 3 marzo 1875 la
prima gara ufficiale, con il il puck, il disco. Le gare durano 60 minuti e vince la squadra che fa più reti. È vietato giocare il puck sopra la spalla e vige la tolleranza-zero: ostruzioni, trattenute, colpi di bastone e agganci sono sanzionati puntualmente. Il campionato più importante è la NHL (National Hockey League) in cui giocano i Toronto Maple Leafs, i Montreal Canadiens, gli Ottawa Senators, i Calgary Flames, gli Edmonton Oilers e i Vancouver Canucks. La nazionale canadese è quasi inarrivabile. Ha vinto 7 Olimpiadi, 1 Coppa del Mondo, 24 Campionati Mondiali, 11 Spengler Cup, 1 Summit Series e 4 Canada Cup. Difficile stargli dietro. Come è stato difficile veder perdere Wayne Gretzky, il più forte giocatore canadese di tutti i tempi. In suo onore il numero 99 con cui giocava, è stato ritirato da tutte le squadre NHL. Nel tempo ci sono stati eventi che sono entrati nel mito dell’hockey, come quando i Red Wings disputarono i playoff nel 1952 e fu lanciato un polpo sulla pista. Gli otto tentacoli simboleggiavano le vittorie necessarie alla conquista della Stanley Cup: da allora, la loro mascotte è un polpo. Negli anni Ottanta, invece, gli Islanders giocarono 4 match in 5 giorni. Erano talmente stanchi che non si tagliarono mai la barba e vinsero la Stanley Cup per 4 volte consecutive. Da allora i giocatori diventano dei barboni durante i playoff della NHL.
Vale il viaggio: l’aurora boreale e i festival dello sciroppo d’acero Quando andare: dal 4 al 31 marzo di Alba Parrini
L
’aurora boreale è al suo massimo splendore e massima visibilità nel mese di marzo nel nord del Canada. Munitevi di tuta antifreddo e ciaspole e dirigetevi verso Yukon, nella parte nord ovest del paese. Inoltre proprio qui, durante il periodo di spring break delle scuole dell’Ontario, è possibile praticare il dog sledding notturno (le slitte trainate dai cani) per trovarsi nel mezzo a un vero e proprio manto di neve bianca, dove vedere riflessi i magici colori delle “luci del Nord” (così viene chiamata qui l’Aurora borealis). Se avete bisogno di una pausa dal freddo, scendete più a sud e godete dei festival dedicati alla cosiddetta “ambra d’oro”: lo sciroppo d’acero. Si inizia con le zone del Quebec, dove gli alberi di acero rilasciano la linfa a inizio mese, e si conclude con la Contea del Prince Edward, con il festival “Maple in the County” dal 26/03.
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12 giappone
Shodo, l’arte della calligrafia giapponese di Sara Vergari
Q
uanto siamo affascinati da quell’isola così lontana e misteriosa che è il Giappone? Tanto, così tanto che a volte ci convinciamo di conoscerla perché mangiamo sushi e leggiamo fumetti, perché sappiamo che esiste il teatro No e la pratica dell’Harakiri, perché ci piace ascoltare Sakamoto e guardare il cinema di Ozu. Tutto questo è già abbastanza indicativo di quanto sia vasta la cultura giapponese, tuttavia se ci trovassimo in terra nipponica la maggior parte di noi non capirebbe nulla. Il motivo è semplice: non conosciamo la sua scrittura. Il sistema di scrittura giapponese si basa su logogrammi, quindi totalmente lontano dal nostro che è invece alfabetico. A complicare le cose è la presenza di due sistemi diversi usati contemporaneamente: segni più semplici corrispondenti a sillabe detti kana e caratteri più complessi provenienti dalla scrittura cinese detti kanji. La scrittura giapponese non è solo un mezzo per comunicare ma è considerata una vera e propria arte, quella della calligrafia, chiamata Shodo. Tutte le arti in giapponese finiscono infatti con il suffisso –do, come Judo, Kjudo e Kendo. L’arte della calligrafia ha una storia millenaria che risale alla pratica di grandi maestri quali Wang Xihzi vissuto nel IV secolo. Lo Shodo è strettamente legato alla pittura,
il cui apprendimento avviene di pari passo e richiede un esercizio continuo. Tutto il corpo deve essere concentrato sulla mano che si muove e deve assumere la posizione che permetta la maggiore scioltezza. Solitamente il calligrafo deve stare seduto con il foglio all’altezza dell’ombelico così che il braccio non appoggi sul piano mentre il busto deve essere eretto per favorire la respirazione. I materiali usati, detti i quattro tesori, sono il pennello, l’inchiostro nero che generalmente si presenta in forma solida, il calamaio in pietra e la carta della massima qualità. Accanto alla scritta nera è necessaria la presenza di un sigillo come firma, di solito di colore rosso. Lo Shodo è legato anche alla filosofia e alla ricerca di sé. L’azione immediata e naturale del calligrafo con movimenti lenti o veloci, con pennellate più dure o più leggere lascia sulla carta un percorso di emozioni che si delinea volta volta. È possibile per tutti imparare l’arte della calligrafia anche se è indispensabile una profonda conoscenza della cultura e della scrittura giapponese. A Firenze l’Associazione Lailac offre corsi di lingua, cucina e arte giapponese per entrare in contatto con la cultura nipponica. Forse lo Shodo non diventerà famoso come il sushi ma è un’arte millenaria che sicuramente non si estinguerà.
Sito italiano della calligrafia sino-giapponese http://www.shodo.it/introduzione/shodo-la-via-della-scrittura/ Associazione culturale giapponese a Firenze http://www.lailac.it
Vale il viaggio: Hanamir Quando andare: dal 24 al 28 marzo 2017 di Alba Parrini
L
’Hanami è la fioritura dei boccioli di ciliegio, il momento di maggiore poesia del paese del sol levante. Se volete assaporare tutta la delicatezza e malinconia dell’isola di Tokyo, non potete perdervelo. I templi, le strade, gli stagni, diventano un mare infinito di petali bianchi. A partire dal periodo Heian (794-1185), ogni anno in primavera, durante l’hanami (letteralmente significa “guardare i fiori” ma il termine viene utilizzato esclusivamente in riferimento al fiore di ciliegio), i giapponesi festeggiano la bellezza effimera del Sakura (fiore di ciliegio), uno dei simboli del Giappone, così fortemente presente nella cultura del paese del Sol Levante. La fioritura dura pochissimi giorni, e viene celebrata perché insegni all’essere umano che la felicità è effimera e quando arriva, va colta e celebrata, e successivamente lasciata andare con cuore puro.
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14 sipario
Gli altri di Tommaso Chimenti
A
vere la possibilità di assistere a spettacoli stranieri, a pièce internazionali, ci fa riflettere su di noi, sulle nostre convinzioni, e condizioni, sul nostro modo di vedere il reale, di confrontarci con il mondo esterno. Idee e approcci dati per scontati vengono letteralmente rivoluzionati da una semplice visione di un pezzo teatrale proveniente da un altro paese. Ed è palpabile, le differenze sono lì tangibili che aleggiano: il rapporto tra l’attore e la scena, tra questa e la platea, l’uso delle luci, i temi messi in campo, le modalità con le quali vengono trasmesse, il legame con la religione, con una morale differente dalla nostra. Ti siedi, respiri, e ti arriva una boccata d’ossigeno nuovo, fresco, non perché sia necessariamente migliore, ma perché è profondamente diverso dal già visto, dal già sentito. Qui proveremo, minimamente, ad evidenziare alcuni gruppi, che conosciamo e che abbiamo avuto modo di vedere all’opera, provenienti dai sette Paesi che comporranno il G7 culturale fiorentino: U.S.A., Canada, Giappone, Inghilterra, Francia, Germania e ovviamente Italia, padrona di casa nella culla del Rinascimento. Il sindaco Nardella e il ministro Franceschini. Senza provincialismo né esterofilia. A Firenze e dintorni possiamo vedere teatro internazionale grazie, principalmente, a Fabbrica Europa, a Intercity del Teatro della Limonaia, alla sezione International Visual Theatre del Teatro di Rifredi. Per quanto riguarda Londra e dintorni, la ruota panoramica della City e i portuali di Manchester, la Premier League e i cartoncini Bristol, le scogliere di Dover e il fish and chips che non esiste più, segnaliamo i “1927”, (visti a Messina) con “Golem”, che abilmente, e sorprendentemente, usano tecnologie raffinate, video come se fossimo dentro MTV anni ‘90 o un videogame vintage, una band musi-
cale per un concerto, un quasi musical avvolgente e coinvolgente, che fa rockeggiare fino all’ultima poltroncina. Per l’Inghilterra non possiamo certo dimenticare non tanto i gruppi o le compagnie, quanto le continue infornate di drammaturghi (esistendo là delle scuole ad hoc per la scrittura di scena): John Hodge e Irwine Welsh, Philip Ridley e Edward Bond, Martin Crimp per non parlare di Tom Stoppard, Mark Ravenhill, Declan Donnellan e Tim Crouch (e Alan Bennett). E molti ne abbiamo dimenticati. Un giro al festival di Edimburgo (quest’anno sarà dal 4 al 27 agosto) è fondamentale per sentire il peso di quelle parole senza buonismi né accondiscendenza. In Italia tra i più attivi sul fronte inglese possiamo citare Bruno Fornasari dei Filodrammatici di Milano e Fabrizio Arcuri degli Artefatti di Roma che da anni prendono, e con ottimi risultati, testi d’oltremanica regalandoci quelle atmosfere, quelle parole sferzanti alle quali la nostra latitudine e abitudine mai potrebbe portarci. Per fronte del Sol Levante interessantissimo il giovane gruppo di Tokyo Mum&Gipsy, passati a Messina e a Pontedera in produzione, visti in “Dots and lines” che ci ha fornito uno sguardo profondo e ulteriore sulla vita dei ragazzi nipponici, il senso di colpa e di frustrazione delle giovani generazioni e una scrittura a scatti, la definirei “illogica”, a sprazzi, emotiva e sognante, che cova rabbia punk ma è calmata dalla morale e dal benpensantismo soffocante. Scovando particolarità tra le proposte dei cugini francesi mi è saltato subito alla mente la meravigliosa magia e sogno etereo nel quale si è ritrovata la platea che ha assistito a “Celui qui tombe” (visto a Berlino) di Yoann Bourgeois, teatro danza di forza sopraffina ed infiniti rimandi fisici e metafisici. Da casa di Trump ci arrivano più che altro echi di grandi
produzioni da Broadway, spettacolo e show più che teatro, aggrappati ancora da una parte a Tennessee Williams e Arthur Miller e dall’altra alla Mama’s o l’eredità del Living Theatre o sul fronte danza contemporanea Merce Cunningham. Forse i drammaturghi a stelle e strisce trovano migliori sbocchi, di libertà e soddisfazione economica, nelle tante serie televisive che on the stage. Tra le compagnie tedesche mi sarà impossibile non menzionare (oltre Ostermeier) i tipi della Volksbuhne che con il loro “Murmel, murmel” (visto a Tbilisi in Georgia) sono riusciti, con una sola parola ripetuta all’infinito, nel corposo e astratto gioco di salite e decompressione, di crescita e ridiscese, di zoomate e rimpicciolimenti nella metafora delle dimensioni temporali da sezionare o sgranare. Per il Canada ci vengono in mente due drammaturghi (oltre a Robert Lepage) collegati al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, “scoperti” da Barbara Nativi con il loro Intercity Quebec ‘92 e ‘93 e Toronto ‘06, Michel Tremblay con le fantastiche “Cognate” e Michel Marc Bouchard con “Le mammole” e “Il sentiero dei passi pericolosi”. Cosa scegliere della nostra Italia, proveniente dal nostro Stivale sempre così vituperato e deriso? E allora proviamo a fare un nome consolidato che continua a sfornare qualità abbinata alla quantità, fiorentino ma ormai di caratura internazionale, Stefano Massini (teniamocelo stretto questo “figlio” non così amato dalla Firenze teatrale), ha in giro “L’ora di religione” e la riduzione del “Nome della rosa” oltre ovviamente ai “Lehman”, il libro e il film tratto dall’omonimo “7 minuti” per la regia di Michele Placido, e un nome “nuovo”, uno che ha qualcosa da raccontare mai con modalità scontate: Simone Perinelli. Da seguire.
SEGNALATI DALLA
CRITICA SETTE FILM SCELTI E INTRODOTTI DAL SINDACATO NAZIONALE CRITICI CINEMATOGRAFICI (SNCCI)
MARZO/APRILE 2017
Tutti film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano
Incontro con Marco Bellocchio 14 MARZO ORE 21,30 FAI BEI SOGNI di Marco Bellocchio 21 MARZO ORE 21,30 IL CASO SPOTLIGHT di Tom McCarthy 28 MARZO ORE 21,30 WEEKEND di Andrew Haig
4 APRILE ORE 21,30 TUTTI VOGLIONO QUALCOSA di Richard Linklater
25 APRILE ORE 21,30 NERUDA di Pablo Larrain
11 APRILE ORE 21,30 LA MEMORIA DELL’ACQUA di Patricio Guzman.
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18 APRILE ORE 21,30 FIORE di Claudio Giovannesi
con il contributo di
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INGRESSO
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l’agenda di
MARZO
MERCOLEDÌ 1 URBAN NATURE (01-17/03) Street Levels Gallery (FI) ing. libero ITALIAN HOURS (fino al 19/05) Ist. Univ. Olandese di Storia dell’Arte (FI) ing. libero VINCENZO PANAREA - UNIVERSI DI COLORE Palazzo Borghese (Fi) ing. libero GIULIO TORCATO - INVENTARE GLI SPAZI (fino al 14/04 ) Galleria Il Ponte (FI) ing. libero TRA ARTE E MODA (fino al 07/04) Museo Salvatore Ferragamo (FI) ing. 6 € VITTORIO SGARBI IN CARAVAGGIO Obihall (FI) ing. 20/25 € THAT’S ALL FOLKS! Volume Café (FI) ing. libero L A BASTARDA DI ISTANBUL (1-4/03) Teatro Rifredi (FI) ing. 14/16 € ELVIRA (01-12/03) Teatro Niccolini (FI) ing. 20/24 €
GIOVEDÌ 2 IANCO SU BIANCO B Teatro Puccini (FI) ing. 23/27 € L A CITTÀ INCANTATA L’Appartamento (FI) ing. libero BESTIE DA VITTORIA Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 12/15 € NIK GONNELLA & ZAC Rex Café (FI) ing. libero CALENDAR GIRLS (02-05/03) Teatro Verdi (FI) ing. 19/31 € CANOVA + ZERONAUTA Combo Social Club (FI) ing. libero LESSJAZZ 4ET Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
VENERDÌ 3 FUGA DA VIA PIGAFETTA (03-04) Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 € MISERIA E NOBILTÀ Teatro Verdi (PI) ing. 16/20 € LE CINÈMA (03-04) Cinema di Castello (FI) ing. libero MILLELEMMI Combo Social Club (FI) ing. 7 € CONCERTO DI BENEFICENZA PER SAN GINESIO Circolo Arci il Progresso (FI) ing. a offerta JEAN-FRANCOIS LAPORTE TRK. Sound Club (FI) ing. libero
SABATO 4 ISIONI DAL NORD (fino a maggio) V Museo del Novecento (FI) ing. n.p. COSMETIC Glue (FI) ing. con tessera JAMES SENESE E NAPOLI CENTRALE Auditorium Flog (FI) ing. 18 € L A CUCINA (04-05) Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € A PIEDI NUDI NEL PARCO Teatro Reims (FI) ing. 11 € CALDE ROSE. RACCONTI D’AMORE PER CARLO Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 10 € TOSCANI SI NASCE Teatro Aurora (FI) ing. 13/15 € FRANCESCO GARITO Circolo Arci il Progresso (FI) ing. a offerta SBANEBIO + LUSIANO&SECCIO Combo Social Club (FI) ing. libero
SABATO 11
MALARIMA Circolo Aurora (FI) ing. libero PE NO CHAO Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
DOMENICA 5 OMENICA AL MUSEO D Firenze ing. libero DA BACH AI GENESIS Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 10 € IL CLIENTE (05-07/03) Cinema di Castello (FI) ing. libero I MUSICANTI DI BREMA Ospedale Pediatrico Meyer(FI) ing. libero
LUNEDÌ 6 BAUSTELLE Opera di Firenze (FI) ing. 28 € IL LAGO DEI CIGNI Teatro Verdi (FI) ing. 19/31 €
MARTEDÌ 7 C RISTIANO DE ANDRÈ Obihall (FI) ing. 23/40 € FIGLI DELLA LIBERTÀ Fondazione Stensen (FI) ing. a offerta LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA (7-11/03) Teatro Rifredi (FI) ing. 14/16 € MILANO, VIA PADOVA Spazio Alfieri (FI) ing. 6/7 €
MERCOLEDÌ 8 I MONOLOGHI DELLA VAGINA Teatro Puccini (FI) ing. 10/15 € FIRENZE DI PLASTICA Volume Café (FI) ing. libero IL DIARIO DI UNO SCOMPARSO Museo di Casa Martelli (FI) ing. libero FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Teatro Verdi (FI) ing. 15/18 €
GIOVEDÌ 9 P AELLA IN TEATRO Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 25 € CLEO T LIVE Centro Luigi Pecci (PO) ing. 7/10 € MAELA CHIAPPINI Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
VENERDÌ 10 ILL VIOLA (fino al 23 luglio) B Palazzo Strozzi (FI) ing. n.p. THE ATROPHONIX CPA (FI) ing. con tessera IL BACIO (10-11/03) Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € IL SIGNORE DEGLI ANELLI (10-11/03) Obihall (FI) ing. 16,50 € BIANCANEVE E I SETTE NANI Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 18/20 € L .A. WITCH Tender Club (FI) ing. 7 € MAURIZIO GERI Circolo Arci il Progresso (FI) ING. 10 € SANDOKAN (10-11/03) Teatro Scandicci (FI) ing. 14 € BILLY ELLIOT (10-12/03) Teatro Verdi (FI) ing. 28/41 € MANITOBA+LE FURIE+SOMEGIRL Combo Social Club (FI) ing. libero
UMBA DE BODAS R Combo Social Club (FI) ing. libero L ANG LANG Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. n.p. MONACI DEL SURF & CAPSULA Auditorium Flog (FI) ing. 10 € L A FOTOGRAFIA HA ROTTO IL CAZZO Caffè Letterario Le Murate (FI) ing. libero FIGLI DI UN DIO MINORE (11-12/03) Teatro Politeama Pratese (PO) ing. 14/20 € IL PAN DEL DIAVOLO Tender Club (FI) ing. n.p. SEXUAL CHOCOLATE ORIGINAL BLUES & LOVE Volume Café (FI) ing. libero A PIEDI NUDI NEL PARCO Teatro Reims (FI) ing. 11 € ROMEO E GIULIETTA Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 12/15 € TASTE N.12 (11-13/03) Stazione Leopolda (FI) ing. 15 € UMBERTO MARIA GIARDINI Glue (FI) ing. con tessera TRIBUTO A BOB DYLAN Circolo Arci il Progresso (FI) ing. a offerta AURORA MOBIL Circolo Aurora (FI) ing. libero MAMBO TRIO Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
DOMENICA 12 F IERA DI SANTO SPIRITO Piazza di Santo Spirito (FI) ing. libero ROCKY HORROR NIGHTS Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 16/20 € IN BOTTEGA, LA DORATURA Palazzo Vecchio (FI) ing. 4 € FIORENTINA-CAGLIARI Stadio Artemio Franchi (FI) ing. n.p.
LUNEDÌ 13
MARTEDÌ 14 ACY GRAY M Obihall (FI) ing. 28/40 € NEW TROLLS Teatro Puccini (FI) ing. 23/31 € L A TRAVIATA Cinema Teatro Everest (FI) ing. 13 € FAI BEI SOGNI Spazio Alfieri (FI) ing. 6/7 € ARTOUR-O (14-20/03) Varie location (FI) ing. libero LOCANDIERA B&B (14-19/03) Teatro La Pergola (FI) ing. 18/34 € IL QUINTO ELEMENTO Teatro Politeama Pratese (PO) ing. 5 €
MERCOLEDÌ 15 J -AX & FEDEZ Obihall (FI) ing. 48 € THAT’S ALL FOLKS! Volume Café (FI) ing. libero
GIOVEDÌ 16 EMMANUEL HOLTERBACH Galleria Fritteli (FI) ing. 5€
Domenica 12 marzo ore 10.00 / 11.00 / 12.00
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Visita spettacolo al Teatro della Pergola In collaborazione con La Compagnia delle Seggiole
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MUSICA • TEATRO • ARTE • CINEMA • EVENTI P OSSA IL MIO SANGUE SERVIRE Teatro Puccini (FI) ing. 16 € MARIO BIONDI Obihall (FI) ing. 31/57 € CONCERTO ORT YVES ABEL Teatro Verdi (FI) ing. n.p. CONCERTO D’ORGANO Basilica di San Lorenzo (FI) ing. libero L A MER (16-17-18) Cango (FI) ing. 10/12 € TRK SOUND CLUB Frittelli Arte Contemporanea (FI) ing. 5 € UN SACCHETTO D’AMORE (16-18/03) Teatro Rifredi (FI) ing. 14/16 € BYGA & MICHAEL BYRNE Rex Café (FI) ing. libero L A BOUTIQUE DEL MISTERO (16-18/03) Teatro Scandicci (FI) ing. 14 € Y VES ABEL Teatro Verdi (FI) ing. 15/18 € NVSV PARTY+JAMIL Combo Social Club (FI) ing. 8 €
VENERDÌ 17 BRUNORI SAS Obihall (FI) ing. 17 € BEST OF (17-18/03) Teatro Puccini (FI) ing. 23/30 € MARK FELL + PERFECT LIVES Sala Vanni (FI) ing. 15 € BOBO RONDELLI Teatro Verdi (PI) ing. 16/20 € L A BELLA E LA BESTIA Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 18/20 € SANDRO’S BAND Circolo Arci il Progresso (FI) ing. a offerta BARO DROM ORKESTAR Combo Social Club (FI) ing. 5 €
SABATO 18 GERD JANSON Tenax (FI) ing. n.p. SKA PUNK IS BACK IN TOWN! CPA (FI) ing. con tessera ALLEGRETTO PER BENE… MA NON TROPPO Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € I RACCONTI DEL BAR SPORT Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 12/15 € MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO Tender Club (FI) ing. 14 € TANKS AND TEARS Glue (FI) ing. con tessera JULITHA RYAN Circolo Arci il Progresso (FI) ing. 10 € PAOLO ANGELI Centro Luigi Pecci (PO) ing. 7/10 € FLAME PARADE Combo Social Club (FI) ing. libero GIANLUCA NARDI Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
DOMENICA 19 PAOLO ANGELI MASTERCLASS Zap (FI) ing. libero RENZO ARBORE Teatro Verdi (FI) ing. 36/86 € WAO!MARKET Via dei Serragli (FI) ing. libero ENSEMBLE FANTASIA Ospedale pediatrico Meyer (FI) ing. libero
MESCARÌA Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
LUNEDÌ 20 EQUIEM DI MOZART R Auditorium Santo Stefano al Ponte (FI) ing. 15/20 €
MARTEDÌ 21 I RACCONTI DEL BAR SPORT (21-25/03) Teatro Rifredi (FI) ing. 14/16 € IL CASO SPOTLIGHT Spazio Alfieri (FI) ing. 6/7 € IL SECONDO FIGLIO DI DIO Teatro Francini (Pistoia) ing. 11 € DEVOZIONI DOMESTICHE Teatro Politeama Pratese (PO) ing. 5 €
MERCOLEDÌ 22 LIGABUE (22-23) Nelson Mandela Forum (FI) ing.49/87 € PULCINELLA (22-25/03) Cango (FI) ing. 10/12 € STEAL SHIT DO DROGS Nof (FI) ing. libero
GIOVEDÌ 23 F LORENCE KOREA FILMS FESTIVAL (23-31/03) Cinema La Compagnia (FI) ing. 6 € GIORGIO POI Combo Social Club (FI) ing.libero IL SECONDO FIGLIO DI DIO Teatro Puccini (FI) ing. 20/25 € STOCKFISH COMBO Volume Cafè (FI) ing. libero AH COM’È BELLO L’UOMO Teatro Puccini (FI) ing. 17 € MILLELEMMI & RICKY CARDELLI Rex Café (FI) ing. libero FEDERICO FIUMANI Circolo Arci il Progresso (FI) ing. 5 € PRIMA DELLA PENSIONE (23-25/03) Teatro Scandicci (FI) ing. 14 € W MOMIX FOREVER (23-28/03) Teatro Verdi (FI) ing. 27/43 €
VENERDÌ 24 S HAKE AROUND NIGHT Volume Café (FI) ing. libero DIARIO DI UN BRUTTO ANATROCCOLO Teatro Verdi (PI) ing. 18/20 € LE ALLEGROSOPRANO DI WINDSOR Circolo Arci il Progresso (FI) ing. 5 € CIAO (24-02/04) Teatro della Pergola (FI) ing. 18/34 € DEMONOLOGY HI-FY Combo Social Club (FI) ing. 10 € MAMBO KIDS 4ET Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
SABATO 25 L A TRAVIATA DELLE CAMELIE Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 € L A TRAVIATA Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 20/25 € HO UN SASSOLINO NELLA SCARPA Teatro Aurora (FI) ing. 13/15 € LUNGOMARE PARANOIA TOUR Fab (PO) ing. 10 € IL PADRE Teatro Verdi (PI) ing. 16/20 €
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DOMENICA 26 T RIO DELLE MERAVIGLIE Volume Cafè (FI) ing. libero REQUIEM DI MOZART Auditorium Santo Stefano al Ponte (FI) ing. 15/20 € I SEGRETI DELLO CHEF Ristorante Le Fate (FI) ing. 10 €
LUNEDÌ 27 LOREENA MCKENNITT Obihall (FI) ing. 40/51 €
MARTEDÌ 28 F IERA MEF (28-01/04) Stazione Leopolda (FI) ing. n.p. WEEKEND Spazio Alfieri (FI) ing. 6/7 € MAX PAIN & THE GROOVIES Nof (FI) ing. libero CHORO E DINTORNI Teatro Politeama Pratese (FI) ing. 5 €
MERCOLEDÌ 29 ROBERTO VECCHIONI Obihall (FI) ing. 25/46 €
GIOVEDÌ 30 7 DELLA CULTURA (30-31/03) G Varie location (FI) ing. libero AFTERHOURS Obihall (FI) ing. 28/32 € MADAMA BUTTERFLY Cinema Teatro Everest (FI) ing. 13 € LETIZIA PONTO & HZHA Rex Café (FI) ing. libero CESARE BASILE Circolo Arci il Progresso (FI) ing. 10 € IL NULLAFACENTE (30-31/03) Teatro Scandicci (FI) ing. 12 € MAELA CHIAPPINI Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
VENERDÌ 31 MANNARINO Nelson Mandela Forum (FI) ing. 28/40 € ACHILLE LAURO Viper Theatre (FI) ing. 15 € FRANKOSTEIN Teatrodante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 12/15 € PIETRO PAN Teatro Rifredi (FI) ing. 14/16 € MARX ATTACKS Circolo Arci il Progresso (FI) ing. 8/10 € PAZ-ZIA:UN EVENTO FATTO A PEZZI Combo Social Club (FI) ing. 5 € MAMBO KIDS 4ET Bistrot Cafè 19.26 (FI) ing. libero
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Direttore: Zubin Mehta OPERA DI FIRENZE Dal 5 al 14 maggio
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IL FLAUTO MAGICO Teatro dell’Opera di Firenze (FI)
Sembrano i Ricchi e Poveri ma non lo sono: nonostante il naso del grande Bianconi ricordi quello di Franco Gatti, e Rachele sia moretta quanto Angela Brambati. Nonostante le sonorità dell’ultimo lavoro tocchino i tasti tanto cari a noi amanti dei suoni ‘70-‘80. Sono i Baustelle, la band che ascoltavate quando nessuno li ascoltava, quando erano un mix micidiale fra Pulp, De André ed i Divine Comedy. La band di quando la nicchia era nicchia, di quando vestirsi come nel 1972 era un segno importante. Piacevano alle donne, si diceva. Scherzi a parte, i Baustelle sono un’eccellenza toscana, sono un vino rosso importante aperto dopo lavoro, sono la rovesciata di Parola sull’album Panini. Quello che scrive Francesco Bianconi ha un bollino proprio, un marchio di fabbrica unico, che fa emozionare. Il consiglio di partecipare è valido per chi li conosce e per i novizi, anzi: non si spaventino per l’eccesso di introspezione, che è raro trovare un perfetto rapporto musica parole come in questo caso. Stile. Stile. Stile.
Il mese scorso Voltarelli, adesso Dario Brunori. Si può dire che Firenze sia diventata una piccola Cosenza? No, perché nonostante gli artisti della città di Marulla (chi non lo conosce studi a casa, please), ancora nel capoluogo gigliato si evita di mangiare costantemente sazizze piccanti. Scherzi a parte Dario Brunori in arte “Brunori SAS”, è un pezzettino di Firenze. A Firenze lo abbiamo visto nascere, quando al posto della barba indossava giovane due baffi alla Nino Manfredi. Lo abbiamo visto senza baffi, con la giacca, con il maglione. E lo vedremo, perché l’appuntamento è da non perdere adesso, con un disco che si candida ad essere uno dei migliori nel panorama del cantautorato italiano degli ultimi anni. La sua carriera è stata progressiva, onesta e di talento, come un Claudio Ranieri che arriva a vincere in Inghilterra: il suo essere cantautore somiglia al percorso che hanno avuto i grandi cantautori. No talent show, no esterofilia compulsiva. In Italia sappiamo fare questo, e la Brunori SAS lo fa come pochi.
Torna la primavera e torna Mozart al Teatro dell’Opera di Firenze con il capolavoro de “Il Flauto Magico”. Le sei serate, dal 23 al 29 marzo, vedranno sul palco fiorentino, fra gli altri, Roland Boer e Alessio Arduini in questo nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia. Un appuntamento importante per uno spettacolo che ci rimanda alle scuole medie, quando la professoressa ci faceva ascoltare l’audiocassetta, e se andava bene ci portava a qualche prova. Del resto su questo Mozart spiega bene il regista Damiano Michieletto: “Il flauto magico è una grande allegoria delle forze che si contendono l’umanità”. L’allestimento è nuovo, molto stimolate e curioso, tale da definire questo appuntamento come imperdibile.
14 MARZO - 25 APRILE SEGNALATI DALLA CRITICA Spazio Alfieri (FI)
Terza edizione per “Segnalati dalla critica”, rassegna curata dagli espertoni rodati di “Quelli della compagnia” insieme al polivalente e amato Spazio Alfieri, a due passi da piazza Santa Croce. In ballo ci sono sette film accuratamente selezionati tra le recenti uscite italiane e internazionali. Si parte con Bellocchio e il suo “Fai bei sogni” (probabilmente un augurio per lo spettatore), l’enigmatico “Il caso Spotlight” (che vi consiglio di vedere almeno tre volte prima, per capirci qualcosa), “Weekend” (il preferito di ogni impiegato), per continuare ad aprile con “Tutti vogliono qualcosa” (e voi sapete cosa), “La memoria dell’acqua” (...ma senti), “Fiore” (W la primavera) e il chiaccheratissimo “Neruda” (qui si ride, tranquilli). Pop corn BIO e buona visione!
GIOVEDÌ 16 EMMANUEL HOLTERBACH Galleria Frittelli Arte Contemporanea (FI)
Giovedì 16 marzo è in programma il quinto concerto alla galleria Frittelli Arte Contemporanea del TRK. SOUND CLUB, progetto dedicato alla scena sperimentale del centro di ricerca musicale Tempo Reale (www.temporeale.it), che quest’anno festeggia il suo trentesimo anno di attività. Ospite della serata è l’artista francese Emmanuel Holterbach, per la prima volta in concerto a Firenze. Sound artist e compositore di musica concreta (di musica, quindi, che usa registrazioni di eventi sonori ambientali come materiale principale), Holterbach realizza performance, composizioni ed installazioni elettroacustiche per le quali ha coniato il termine di “acusmagia”, lasciando intravedere suggestioni quasi alchemiche nei confronti del trattamento dei suoni. È anche inventore e costruttore di oggetti sonori acustici (come dimostra il suo duo Orbes, con la performer francese Sophie Durand), di macchine per la spazializzazione del suono (chiamate acousmotopographes) e di altoparlanti mutanti. Con Lionel Marchetti e Jérôme Noetinger, Holterbach è parte di quella new wave di compositori e performer che hanno rinnovato la tradizione della musique concrète francese, ampliandone lo spettro d’indagine e assimilando le nuove tendenze della musica sperimentale praticata fuori dalle accademie e dalle università. Holterbach è il curatore degli archivi di Eliane Radigue, nonché uno dei maggiori esperti mondiali dell’opera della grande compositrice francese, di cui ha scritto la biografia ufficiale per le edizioni INA-GRM di Parigi. A lui si deve la “riscoperta” e la valorizzazione dei lavori per feedback della Radigue, dei quali ha anche curato le pubblicazioni uscite per le etichette discografiche Alga Marghen e Important Records. Sarà un’occasione imperdibile per ascoltare la musica di uno dei più importanti musicisti europei degli ultimi anni. Galleria Frittelli (www.frittelliarte.it ) h 21:00. Biglietto d’ingresso: € 5,00.
Fino al 5 marzo GIULIO SCARPATI VALERIA SOLARINO
UNA GIORNATA PARTICOLARE
regia Giorgio Gallione
21 / 22 marzo EMANUELE SALCE PAOLO GIOMMARELLI
LOCANDIERA B&B
regia Roberto Andò
QUELLO CHE NON HO
QUADERNI
regia Nora Venturini
14 / 19 marzo LAURA MORANTE
7 / 12 marzo NERI MARCORÈ
4 - 9 / 11 marzo MARCO VICHI LORENZO DEGL’INNOCENTI
24 marzo / 2 aprile MASSIMO GHINI FRANCESCO BONOMO
MUMBLE MUMBLE...
CIAO
regia Piero Maccarinelli
regia Timothy Jomm
Fino al 12 marzo TONI SERVILLO
TEATRO DELLA PERGOLA
ELVIRA
regia Toni Servillo
Via della Pergola, 12/32 - Firenze 055.0763333 - pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com
14 / 19 marzo MARCO MESSERI
10 / 11 marzo
ZACHES TEATRO
MALEDETTI TOSKANI
SANDOKAN MigrAzioni#Scandicci
regia Marco Messeri 21 / 26 marzo GEPPY GLEIJESES MARIANELLA BARGILLI
16 / 18 marzo
WOODY NERI ALICE CONTI MAURA PETTORRUSO STEFANO PIETRO DETASSIS
IL BUGIARDO
regia Alfredo Arias
LA BOUTIQUE DEL MISTERO
28 / 29 marzo MADDALENA CRIPPA
regia Giulio Costa
L’ALLEGRA VEDOVA
23 / 25 marzo
PRIMA DELLA PENSIONE OVVERO COSPIRATORI
TEATRO STUDIO MILA PIERALLI
regia Bruno Stori
30 marzo / 2 aprile
regia Andrée Ruth Shammah
Via Donizetti, 58 - Scandicci (FI) 055.0763333 - pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrostudioscandicci.it
TEATRO NICCOLINI
3 / 12 marzo
MICHELE CIPRIANI SILVIA PASELLO FRANCESCO PULEO MICHELE SANTERAMO TAZIO TORRINI
IL NULLAFACENTE regia Roberto Bacci
1 / 7 aprile
IL NULLAFACENTE CARLO CECCHI IL LAVORO DI VIVERE
Via Ricasoli, 3 - Firenze 055.0763333 - pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellatoscana.it
4 / 5 marzo MASSIMO RANIERI
TEATRO DEL PORTO
21 / 22 marzo
regia Maurizio Scaparro
LOCANDIERA B&B
17 / 19 marzo
ELENA BUCCI MARCO SGROSSO ELISABETTA VERGANI
PRIMA DELLA PENSIONE OVVERO COSPIRATORI
regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
www.teatrodellatoscana.it
TEATRO ERA Parco Jerzy Grotowski - Via Indipendenza - Pontedera (PI) 0587.55720 / 57034 - teatroera@teatrodellatoscana.it www.centroperlaricercateatrale.it
30 marzo | matinée MARINA ROMONDIA
RIEN NE VA PLUS
regia Nicoletta Robello Bracciforti
20 PRATO
EMPOLI
PISA
Reliquia
Cercasi borghese gentiluomo
Cercasi Uomo virtuale
di Silvia Amerighi
di Silvia Amerighi
C
D
di Pratosfera
F
ebbraio è il mese dell’amore ma a Prato, in questa città che ribolle, è stato il mese dell’amor proprio. Se conoscete appena appena la storia della città, avrete sicuramente sentito parlare della Reliquia con la erre maiuscola: la Sacra Cintola. Ecco, proprio “Legati da una cintola” è il titolo della nuova grande mostra che prenderà il via a Palazzo Pretorio il prossimo 7 settembre. L’occasione giusta, come sostengono gli organizzatori, per rendersi conto di quanto importante sia stata Prato per l’arte e come sia capace adesso di accogliere turisti, richiamati dall’arte del Trecento. Una centralità rivendicata anche dal sottotitolo: “L’assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città”.
ome l’avaro e il malato immaginario di Molière, anche questo borghese sogna di diventare un gentiluomo. L’attore Emilio Solfrizzi interpreta il ruolo del protagonista ne “Il borghese gentiluomo”, giovedì 16 marzo, alle 21:00 al Teatro Excelsior di Empoli. Il famoso testo, nato nel 1670, è una comédie-ballet, in cui si paragonava Re Luigi XIV ad un buffone di corte, attorniato da persone adulatrici e scroccone, che lo raggiravano e assecondavano nelle sue richieste folli, pur di ottenere dei privilegi.
al 22 marzo la nuova mostra di Palazzo Blu racconta l’Uomo virtuale. Curata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Fondazione Palazzo Blu, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e l’Associazione “La Nuova Limonaia,” la mostra racconta come possiamo esplorare, conoscere e studiare il nostro corpo, grazie alle idee e alle tecnologie nate dalla ricerca fondamentale in fisica. Il nostro corpo è un mondo straordinario, che nasconde sorprese ed enigmi, come gli spazi cosmici più remoti o il nucleo infinitamente piccolo della materia. Da vedere.
foto di Mario D’angelo
L’agenda di Empoli Domenica 5 marzo Le sorelle Materassi Teatro Shalom, via Ferruccio Busoni 24/26 Empoli (FI)
P
rato è la città dei cortocircuiti. Li viviamo così intensamente ogni giorno che arriviamo addirittura a cercarne altrove, perché alla fine “cortocircuito” non significa altro che piccola, possibile rivoluzione. Tutto questo discorso per raccomandarvi uno spettacolo al Metastasio dal 16 marzo. È il Faust di Goethe, messo in scena dall’Opera di Pechino. Ovvero dai portatori di quella particolare forma artistica che mescola canto, recitazione, danza, arti acrobatiche e arti marziali. Probabilmente è la cosa più alta e folle cui potrete assistere questa primavera a Prato, e non solo. “Una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino” che racconta il patto col diavolo raccontato da Goethe.
Lunedì 6 marzo #Centodieci è Ispirazione con Simona Atzori Teatro La Perla, via dei Neri 5 - Empoli (FI) Martedì 7 marzo Concerto con Uto Ughi e Bruno Canino “Giornate busoniane” Teatro Excelsior, via Ridolfi 75 - Empoli (FI)
L’agenda di Pisa Domenica 5 marzo Visita guidata sulle mura di Pisa City Grand Tour - Guide Turistiche di Pisa, piazza del Duomo - Pisa (PI) Martedì 7 marzo “Figli della Libertà” Cinema Arsenale, vicolo Scaramucci 2 - Pisa (PI) Sabato 11 marzoo Penelope, arrivo! ... butta la pasta Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP
Giovedì 16 marzo “Il borghese gentiluomo” Teatro Excelsior, via Ridolfi 75 - Empoli (FI)
Domenica 26 marzo Didone abbandonata Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP
Sabato 18 - Domenica 19 marzo Stage di scrittura collettiva con Paolo Nori Libreria Cuentame, piazza Farinata degli Uberti - Empoli (FI)
Venerdì 31 marzo Banff Mountain Film Festival WT Italia 2017 Multisala Isola Verde, via Vittorio Frascani 4 Pisa (PI)
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News dalla Fondazione CR Firenze
Fondi musicali: un bene comune, un bando per valorizzarli.
S
apete cos’è un fondo musicale? In pochi lo sanno veramente ma tutti noi ne usufruiamo ogni giorno, anche quando la musica ci dona l’energia per affrontare la nostra giornata. Un fondo musicale è una raccolta di musiche, manoscritte o a stampa, edite o inedite, prodotta da una istituzione o da un singolo, un musicista, durante la propria attività creativa. Un fondo musicale è composto di spartiti, partiture, edizioni musicali, autografi o copie, che viene conservato interamente o solo in parte. Sono migliaia di note, accordi, musiche che affollano gli scaffali e rappresentano il corpo di quella musica che anche oggi ascoltiamo. Di fondi musicali nell’area fiorentina ne esistono circa quaranta ma quasi nessuno sa dove siano. Forse la più conosciuta è la Biblioteca Nazionale, con i suoi fondi antichi e moderni, e le biblioteche d’autore del Gabinetto Vieusseux e dell’Archivio Contemporaneo Bonsanti. Esistono però anche i fondi delle famiglie fioren-
tine depositate all’Archivio di Stato, le raccolte provenienti da Palazzo Pitti e della settecentesca Accademia di Belle Arti oggi al Conservatorio di Musica Luigi Cherubini o le collezioni storiche della Biblioteca Marucelliana. In queste, e sono solo alcuni esempi, c’è un patrimonio musicale inestimabile. Anche in Duomo, in SS. Annunziata, nel Seminario arcivescovile e nella Basilica di San Lorenzo esistono collezioni ricchissime e di altissimo pregio, come nell’Oratorio di San Filippo Neri dove decine di partiture superstiti dopo l’alluvione del 1966 sono conservate. Anche istituti culturali come il Lyceum, l’Istituto francese, Tempo Reale e il Teatro della Pergola custodiscono la vita musicale fiorentina più recente. Ciascun luogo conserva uno o più fondi musicali: un bene comune che va costantemente riordinato, catalogato ma soprattutto valorizzato. Ed è per questo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha deciso di indire un bando pubblico per per-
mettere a queste istituzioni di poter accedere a dei fondi che possano sostenere le attività di tutela e valorizzazione di questo enorme patrimonio. Già pubblicato lo scorso 28 febbraio, accoglierà domande fino al 2 maggio. Un’occasione unica ed un sostegno fondamentale per mantenere vivo nel presente e nel futuro il lavoro del passato. Per maggiori informazioni www.fondazionecrfirenze.it/bandi
22 FERMOIMMAGINE
Librerie di Mattia Marasco
L
a storia di Firenze può essere ripercorsa attraverso la storia delle tante librerie che hanno segnato la vita di molti fiorentini, così come hanno fatto con la mia. Molte ci hanno lasciato nelle braccia di grandi marchi e negozi temporanei, ma sono vive nei miei ricordi d’infanzia e ancora più dell’adolescenza; l’immensa scaffalatura rosso-arancione di Marzocco penso che continuerà a farmi compagnia ancora per molti anni, così come lo stupore nel vedere la libreria Edison aprire il primo moderno caffè interno. Data la mia l’età i ricordi non riescono a scindere nella profondità del passato ma Firenze è sempre stata – e lo è anche adesso seppur a fatica – una miniera di piccoli mondi letterari, più o meno prestigiosi, più o meno “radical chic”, che hanno incrociato il cammino di molte generazioni.
http://www.lamiafirenze.mattiamarasco.it - mattia.marasco@gmail.com
PALESTRA ROBUR
Il Teatro dell’Amicizia di Leandro Ferretti
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iace incuneato tra una serie di altri edifici, lungo la retta via del Prato che si diparte dalla porta omonima. Nulla lo qualifica come il teatro che fu, ma con questo nome gentile, memore di serate e pomeriggi allegramente passati, l’Amicizia è stato il vero tempio del teatro in vernacolo fiorentino. Era un regno, con una regina: Wanda Pasquini, per qualche decennio dominatrice di una scena che attirava centinaia e centinaia di spettatori. Oltre alle commedie come il rappresentassimo “Gastigamatti” negli anni Settanta vi si ambientava anche la versione televisiva di una fortunatissima trasmissione radiofonica, “I’Grillo Canterino”, nella quale la Pasquini dominava nei panni della sora Alvara, la macellara. Cambiati i gusti del pubblico, il teatro chiuse i battenti. Rimane lì come testimonianza muta di un pezzo di Firenze destinato a non tornare, probabilmente, mai più.
da sessantanni
SEMPRE APERTI
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CULTURA, DIRITTI, PARTECIPAZIONE
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23 SULLAPELLE
SOUL MAKEUP
Tattly
Mettete fiori nelle vostre pozioni
di Valentina Messina
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atuaggi temporanei. Ci sono parole che fanno più paura di altre e temporaneo è un aggettivo quasi sempre visto nella sua accezione negativa. Ricorda qualcosa che dura per un periodo di tempo limitato, che non è definitivo, ma appunto provvisorio, momentaneo. C’è chi di questa “sospensione temporale” ne ha fatto una virtù. Non è un tatuatore e non ha una sua tecnica personale, ma si rivolge alle persone alle quali i tatuaggi piacciono sì, ma ancora non hanno avuto il coraggio di confrontarsi faccia a faccia con degli aghi sputa inchiostro. Vari flashback invadono la mia mente: dalle mani unte nei pacchetti di Wackos alle confezioni fredde dei ghiaccioli alla frutta, fino a quelli trovati nelle meravigliose edizioni dei “Cioè”. Sto parlando dei temporary tattoos, tanto criticati quanto usati, soprattutto nella fertile terra delle mode “passeggere”, the United States of facciamo-sempre-quello-che-ci-pare. Partono proprio da Brooklyn, New York City, i deliziosi tatuaggi temporanei, disegnati e spediti con amore in tutto il mondo di Tattly. Tattly nasce dall’idea di una mamma, Tina Roth Eisenberg che, stanca di scarabocchiare disegnini confusi sul braccio della figlia, decide di fondare una società che raccoglie illustratori da tutto il mondo confezionando tatuaggi non permanenti per grandi e piccini. “Fake tattoos by real artists” si definiscono e non c’è bisogno di aggiungere altro. Avvertenze: non è necessario avere cinque anni per innamorarsi di questi tatuaggi, dalle frecce argentate ai gelati anni ’80 di polarettiana memoria e l’applicazione dura meno di trenta secondi. A volte, le parole di cui dovremmo aver paura sono altre: tipo “permanente” o “indeterminato” - ma chissà.
ERBARIO
Io, tè, noi
di Ester Santacroce
S
e proprio siete impossibilitati a recarvi a Guangzhou in Cina per la colossale Expo internazionale di bellezza che si svolgerà in questo mese di marzo, sappiate che per ottenere un miglioramento visibile dell’aspetto del vostro viso potete ricorrere alla ginnastica facciale fatta nella vostra cameretta. Come si pratica? Dipende dalla zona da trattare: per le zampe di gallina il segreto è mantenere le palpebre toniche. Sbattete velocemente le ciglia per venti volte e per rendere l’esercizio più intenso potete alternare, chiudete cioè per una decina di minuti l’occhio destro lasciando il sinistro aperto e viceversa. Per avere labbra toniche e senza rughe: accartocciate le labbra come per dare un bacio, quindi distendetele. Ripetere l’esercizio dieci volte. Spiegate a chi vi è intorno che non è un ostentato tentativo di ammiccamento, a meno che… Per la cura del corpo guardatevi intorno, annusate e puntate dritto una pianta di acacia dealbata (mimosa): il segreto di bellezza è racchiuso nel gambo, nei fiori e nell’olio essenziale che se ne ricava, dal potere rilassante, astringente, depurativo, antidepressivo (perché non potete recarvi a Guangzhou), antinfiammatorio e vi aiuterà contro la cellulite. Mescolate un po’ di argilla con dell’acqua per formare una pastella morbida e aggiungete 4 gocce di olio essenziale di mimosa. Applicate sulle zone colpite dalla cellulite, fasciate con una pellicola trasparente, tenete l’impacco per un venti minuti e risciacquate.
MAMME A FIRENZE
Marzo bambino di Cristina Romeo
di Silvia Amerighi
I
l tè è una bevanda consistente in un infuso o decotto ricavato dalle foglie di una pianta legnosa, chiamata Camellia sinensis, coltivata principalmente in Cina, India, Giappone e Kenya. L’arbusto sempreverde può arrivare a due metri di altezza. Le raccolta delle foglie avviene due volte l’anno: le foglie vengono “accartocciate” e poi essiccate. Dalle proprietà antiossidanti e disintossicanti, questa bevanda ha riscosso molto successo anche in Europa, diventando una vera e propria icona della tradizione inglese. Un rito antichissimo, ancora praticato in Giappone, è la Cerimonia del tè o sadō, cioè “La via del tè”. Si tratta di una vera e propria filosofia di vita che insegna l’ospitalità, il rispetto e la capacità di vivere un momento di intensa armonia con gli altri. La forte connotazione spirituale della cerimonia va intesa come un momento di meditazione e una fonte di ricerca interiore. A Firenze, l’associazione culturale giapponese Lailac organizza corsi dedicati a “La via del tè”. atteggiamenti, c’è un animo gentile che attende di essere scoperto.
’amore per la cultura si coltiva fin da bambini e noi genitori fioL rentini, dobbiamo ammetterlo, siamo privilegiati. La città ci offre molti spunti ed occasioni per far vivere ai nostri figli delle esperienze culturali a loro “misura”, che arricchiscono il bagaglio di conoscenze che li accompagnerà in tutta la loro vita. Alla Biblioteca delle Oblate hanno pensato anche ai piccolissimi e così, ogni mercoledì, c’è uno spazio dedicato alla lettura ad alta voce, in cui vengono forniti consigli gratuiti su cosa e come leggere ai bambini da 0 a 3 anni. È sufficiente prenotare chiamando lo 055/2616512. Uno dei monumenti fiorentini che più incuriosisce, fin da bambini, è il “Porcellino” alla Loggia del Mercato Nuovo. Chi resiste alla tentazione di fermarsi a strofinare il suo grugno “portafortuna”? Al Museo Stefano Bardini, che ospita la scultura originale, il 4 marzo i bambini la osserveranno da vicino in un’attività dedicata proprio al cinghiale-porcellino. Per informazioni: 055/2768224.
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25 ESSERI URBANI
I turisti americani di Francesca Corpaci e Marta Staulo
I
primi turisti americani erano membri molto coraggiosi di una civiltà evolutissima, a cui un giorno giunse voce di società ultra oceaniche dedite a pratiche bizzarre come mangiare i conigli e non dare le mance. Avrebbero potuto incassare l’informazione e rimanersene a poltrire sulle loro verande, ma no. Increduli e intrepidi, baciarono i propri cari e si imbarcarono su voli con possibilità di pasti senza lattosio, alla volta di nuovi mondi affascinanti e misteriosi. Arrivati dall’aeroporto di Pisa col Terravision, e ancora incerti sulla natura amichevole degli autoctoni, vennero accolti dalle autorità con doni creati appositamente per loro, che in seguito divennero il perno dell’economia locale: una felpa in poliestere con lo stemma “Università di Firenze” e un cono gelato al gusto Oreo. Constatando la docilità della popolazione, i turisti americani avrebbero potuto chiamare rinforzi, isolarla in comode riserve e godersi poi in santa pace le bellezze del luogo, ma no. Generosissimi, ricambiarono con copricapi di piume e perline colorate, e le relazioni diplomatiche vennero avviate. Da quel momento, la storia dei turisti americani divenne tutt’uno con quella della città, in un intersecarsi di reciproche attenzioni e proficuo scambio. Loro hanno portato le studentesse d’arte, noi gli abbiamo dato lo Space perché non si sentissero sole. Loro ci hanno insegnato a camminare con l’infradito, noi a pronunciare “gelato” e “Michelangelo”. Loro ci hanno comprato le campagne, che tanto non ci servivano a niente, noi li abbiamo ringraziati spiegandogli scherzi divertentissimi come la supercazzola e paga la mossa. In occasione del G7 della cultura è importante ricordare quanto i turisti americani abbiano significato e tuttora significhino per questo piccolo centro. Per celebrare, ogni due birre uno shottino gratis per tutti al Red Garter.
26
PAGINE
di Gabriele Ametrano
Il senso della lotta di Nicola Ravera Rafele Fandango Libri - pag. 440 - 18,50 €
Questo libro è capace di porre una questione fondamentale: la storia ci appartiene? E per storia dobbiamo pensare sia a quella con la S maiuscola sia quella personale. Il protagonista è Tommaso Musso, un quasi quarantenne cresciuto con gli zii dopo che i veri genitori, Michele e Alice, lo abbandonarono. Una coincidenza lo farà precipitare nel dubbio e nell’ossessione di capire chi erano i suoi genitori, morti in un incidente stradale. Il passato, la lotta armata, gli anni di piombo: la figura materna e paterna vengono ricollocate in un quadro coperto di silenzio e menzogna. La ricerca personale si unisce alla necessità storica, alla riflessione che coinvolge ogni lettore. Facciamo veramente parte della storia prima di noi? Abbiamo il diritto di giudicare o trarre conclusioni? Siamo veramente figli della Storia o semplicemente protagonisti del nostro presente?rispetto alcuno per quell’oblio che tali benpensanti voglio calare sulle loro vite, sono tornati.
Canada
Inghilterra
Germania
Nemico, amico, amante…
Bambini nel tempo
Vita di Galileo
di Ian McEwan Einaudi - pag. 254 - 12 €
di Bertold Brecht Einaudi - pag. 150 - 12 €
di Alice Munro Einaudi - pag. 315 - 18 €
Probabilmente il suo libro più conosciuto è “Espiazione”, ma la potenza di McEwan non si esaurisce in quelle pagine. Questo potrebbe essere considerato un classico (è del 1988) ma la vera letteratura è senza tempo. La figlia di Stephen viene rapita in un supermercato. Il destino mostrerà tutte le fragilità di una vita, diverse per ciascuno di noi. (Post Scriptum: l’Einaudi ha ripubblicato i libri di McEwan con le copertine di Antonello Silverini.
Leggere un’opera teatrale di Bertold Brecht è sicuramente una bellissima esperienza: di coscienza, di approfondimento, di sicura necessità per comprendere un grandissimo autore di cui oramai si fanno solo citazioni, ma che non si conosce realmente. Brecht è stato una voce fuori dal coro. Se avete tempo leggete anche le sue poesie. Anzi, trovatelo il tempo.
Francia
Giappone
Stati Uniti
Più forte della paura
Confessioni di una maschera
Una vita come tante
Alice Munro va letta, per comprendere la sua grandezza. Coronata con il Premio Nobel per la Letteratura nel 2013, la sua carriera è stata da sempre una grande esperienza di letteratura fin dal suo esordio nel 1968. I suoi racconti sono un’immersione nella realtà, che con esemplare capacità riescono a cogliere nella narrazione apparentemente banale le sfumature più profonde dell’animo umano.
di Marc Levy Rizzoli - pag. 302 - 17 €
Il panorama letterario francese mette in crisi: i nostri amici d’Oltralpe hanno una carrellata infinita di autori da leggere e rileggere. Ho scelto quello di cui meno vi aspettavate il nome: Marc Levy. Architetto, decide di pubblicare il suo primo libro nel 2000 (“Se solo fosse vero”) e supera ogni aspettativa: il suo libro viene tradotto in 42 paesi. Una lettura facile, sentimentale, senza pretese ma anche di questo è composto il panorama editoriale.
di Yukio Mishima Rizzoli - pag. 224 - 9 €
Haruki Murakami, Banana Yoshimoto, Kenzaburo Oe: a letteratura giapponese ha oramai varcato il mare e sta proponendo da un paio di decenni autori di incredibile capacità. Io torno indietro nel tempo e vi consiglio un classico. Yukio Mishima rappresenta la quinta essenza della vita contraddittoria di un paese: nella sua purezza troviamo l’archetipo di una società alle porte con i drammi del pensiero moderno.
di Hanya Yanagihara Einaudi - pag. 1104 - 22 €
Per leggerlo ci vuole coraggio e dedizione. Chi ha cominciato a leggerlo non è più tornato indietro. Questo è il libro sulla bocca di tutti (e probabilmente se ne parlerà ancora molto) e la scrittrice statunitense, di origini hawaiane, sta coinvolgendo critica e pubblico in un consenso favorevole senza pari. Raccontarvi la storia è la cosa più difficile che possiate chiedere a chi scrive di libri.
esercizi di stile / gabrieleametrano.com
27 PALATI FINI
American Pancakes di Marta Staulo
C
’erano una volta i protagonisti indiscussi delle colazioni dell’italiano indie: i biscotti Gentilini, compagni di merende e di fami chimiche 24h. Se adesso solo a nominare i Gentilini la bocca ti si secca e la mente ti va dritta al Quirinale a ricordarti “un governo che non hai eletto” (cit.), pensa a chi sta peggio; pensa ai fratelli ammerrigani, tira fuori l’Albertone nazionale che c’è in te ed ingrana la giornata in iperglicemia correndo verso la cucina al grido di #Famostacolazione! Le pancakes (pan=padella, cake=torta) nascono in terra di Albione, dove sono celebrate con una giornata commemorativa che coincide con l’ultimo giorno di Carnevale (che ahimè era ieri, 28 febbraio ndr), giornata in cui si gareggia addirittura in corsa con padella alla mano. Ma quelle inglesi, diffuse anche sulla east coast (vedi la voce “familiari terroni emigrati a Boston”) differiscono dalle americane per diametro maggiore ed altezza minore, poiché la loro preparazione non contempla il lievito e sono consumate spesso con zucchero e succo di limone. Ma agli americani non immigrati piacciono ciccione e soffici, annegate in sciroppo d’acero e burro fuso. Ed è così che brandendo alta la padella, ora che avevi appena digerito il cenone, potrai dire anche tu “Let’s Make COLESTEROLO Great Again”. GOLE PROFONDE
Sauternes, il vino per chi ha il sole in tasca di Tommaso Ciuffoletti
C
’era una volta un signorotto di Barsac, proprietario di qualche vigna nei dintorni di Bordeaux. Non era molto ricco, ma la sua fortuna era esattamente la fortuna. Aveva il sole in tasca e fischiettava tutto il giorno. Sapeva che a lui avrebbe provveduto la sua buona stella. Ed era bello. Tanto da piacere alla moglie del suo fattore, che gli si concedeva ogni qualvolta il marito si distraeva. Ma i contadini son gente sveglia e il tradimento venne presto scoperto. Per vendicarsi dell’onta, il fattore decise di lasciare che le uve del signorotto finissero a marcire aggredite da quella strana muffa grigiastra che sul finire dell’estate iniziava a formarsi sui chicchi bianchi del Sémillon e del Sauvignon Blanc. Rimandò la vendemmia fino all’ultimo, mentre la muffa banchettava con le uve del signorotto, facendole diventare completamente rôti, arrostite. Quando arrivò il momento di fare il vino il signorotto vide le uve ammuffite, ma invece di disperarsi, fischiettando, disse di procedere. Quel che ne venne fuori era un vino eccezionale. La muffa aveva succhiato via tutta l’acqua dai chicchi, concentrandone gli zuccheri e tutte le altre sostanze. Il vino che se ne ottenne era un nettare divino. Inutile dire che il fattore ne rimase cornuto e mazziato. Questa è la storia di come è nato il Sauternes, per come me l’ha raccontata un oste di Barsac un pomeriggio d’estate. All’enoteca Bonatti trovate una bottiglia piccola di Chateau Lamourette a 14,80 euro.
28 CASA JAZZ
Movimento perpetuo di Giulia Focardi
“L
a scelta di confrontarsi e aggiornare la cultura e il patrimonio musicale dei nostri tempi allora fu condivisa da Luca Conti, Giuseppe Vigna e me: una scelta avventurosa che ancora oggi ci riserva soddisfazioni e patemi, perché ci costringe continuamente a rimettere in discussione i nostri punti di riferimento e i traguardi raggiunti, Tradizione in Movimento appunto”. Così Fernando Fanutti ci raccontava, quasi un anno fa, l’inizio della “nuova era” di Musicus Concentus, di cui è anima e mente. Un movimento perpetuo, che non si è mai più fermato e che, negli anni, ha assunto forme mutevoli: SuperJazz, Glorytellers, Piano Hour, Hand Signed e molto ancora. Venticinque edizioni quest’anno e Tradizione in Movimento pulsa creatività, innovazione, libertà espressiva, propensione verso i nuovi linguaggi – musicali e tecnologici – tutti elementi alla base dei molteplici progetti organizzati e che fanno da spina dorsale all’intelligente programma che ruota attorno alla Sala Vanni. Ci lasciamo alle spalle un febbraio al profumo prevalente di jazz (la collaborazione con Metastasio Jazz, altra fondamentale realtà italiana;
i TORRIO! di Mirko Guerrini) per entrare nel turbine “pazzerello” di marzo, all’interno del quale il Musicus riesci a farsi spazio – l’offerta generale di concerti è infinita – con il terzo live della nuova edizione di Hand Signed, la rassegna (iniziata a fine gennaio) che coniuga la migliore musica elettronica sperimentale mondiale con la libertà di una sonorizzazione “in progress”. L’appuntamento è per venerdì 17 marzo con Mark Fell, artista multidisciplinare, pioniere della techno più sperimentale e avanguardistica, conosciuto a livello globale per la capacità di combinare techno, elettronica e composizione d’avanguardia attraverso complessi sistemi algoritmici e matematici; sonorità contemporanee fuse con la ritmicità della house music che denotano il suo stile e la sua musica come qualcosa di inconfondibile. In apertura della serata, la proiezione della prima parte della TV-opera di Robert Ashley, “Perfect Lives - the Park (Privacy Rules)”.
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SUONI
di Gianluca Danti e Gabriele Sobremesa
Julie’s Haircut / Invocation and Ritual Dance of my Demon Twin (Rocket Recordings)
Sarà per quel perfetto ibrido tra psichedelia e space rock, sarà per la capacità di cambiare volto ad ogni disco, sta di fatto che i Julie’s Haircut sono la più bella anomalia della scena indipendente italiana. Attivi dal 1994, questo collettivo di cinque musicisti emiliani seppur sia partito da una base indie-rock, si è sempre distinto come un corpo estraneo sfornando dischi difficilmente paragonabili a quelli di altre band. Durante la loro carriera hanno collaborato con Damo Suzuki, Peter Hook e Sonic Boom, iniziando nel 2005 un percorso di ricerca sonora, senza perdere contatto con il loro suono d’origine, ma “allargando le vedute”, sin dal loro terzo lavoro “Adult situations” infatti godranno di una distribuzione internazionale. Con “Invocation and Ritual Dance of my Demon Twin” i Julie’s Haircut si consacrano firmando per Rocket Recordings. Nel suo immaginario psichedelico questo album vi sorprenderà per le sue dissonanze, i suoi differenti stati d’animo, la sua profonda bellezza e la sua voglia di superare le barriere mentali. La Femme / Mystère (Disque Pointu)
L’ascolto del secondo album dei La Femme certifica che l’hype creato intorno alla band negli ultimi anni è decisamente meritato. Dopo l’acclamato esordio “Psycho Tropical Berlin” i francesi non si danno più limiti e se ne escono con un album di 17 brani, un’ora e un quarto di durata e un eclettismo invidiabile. “Mystère” è una folle compilation di synth pop, chanson, psych, kraut, surf rock e richiami morriconiani dove ogni brano potrebbe essere una possibile hit. Coraggiosi, forse sfrontati, ma ci piacciono così. Rose Elinor Dougall / Stellular (Vermillion Records)
Secondo album solista per Rose Elinor Dougall, sorella del frontman dei TOY e già presente sulle scene da un decennio con le Pipettes e con Mark Ronson & The Business Intl. Con i dieci brani di “Stellular”, l’affascinante cantante inglese incanta con il suo dream pop elegante condito di elementi psych, dance e new wave senza sfociare mai nel revivalismo fine a se stesso ma creando un piacevole crossover di influenze che a tratti fanno tornare in mente anche gli indimenticabili Broadcast. Shadow Band / Wilderness Of Love (Mexican Summer)
Shadow Band è l’ultima metamorfosi del collettivo di musicisti che ruotano attorno a Mike Bruno, cantautore originario del New Jersey ma che da ormai un lustro è parte attiva della scena underground di Philadelphia. Dopo un paio di cambi di moniker e decine di concerti a fianco di Weyes Blood, è la Mexican Summer a catturare la band dai nebulosi scantinati di Philly e a presentare al mondo “Wilderness Of Love”, ossia il risultato della perfetta alchimia tra il folk magico, oscuro e psichedelico dell’ensemble e il canto onirico di Bruno. Austra / Future Politics (Domino)
Tira aria di cambiamento in casa Austra, dopo un paio di album colmi di aspettative non esattamente realizzate, la band entra in una nuova fase evoluta che, per forza di cose, va a braccetto con la crescita e le esperienze personali della frontwoman Katie Stelmanis. In “Future Politics” il synth-pop si trasforma in uno strumento per veicolare riflessioni post-capitalistiche influenzate dal manifesto accellerazionista, e nonostante qualche trama musicale incerta, l’album ci mostra una band concreta che potrebbe aver finalmente imboccato la strada giusta per una definitiva consacrazione. Max Richter / Three Worlds: Music from Woolf Works (Deutsche Grammophon)
Deutsche Grammophon presenta la riedizione della colonna sonora creata due anni fa dal compositore tedesco per “Woolf Works” di Wayne McGregor, balletto dedicato a tre opere della scrittrice americana Virginia Woolf (“Le Onde”, “Orlando” e “Mrs Dalloway”) andato in scena alla Royal Opera House. Richter si fa travolgere in pieno dalla forza narrativa della Woolf e arricchisce le sue composizioni classiche con fluttuanti interventi ambient senza cadere eccessivamente in scontate soluzioni da cinematic music. MONO / Requiem for Hell (Temporary Residence Limited)
Tornano alla carica i portabandiera del post-rock nipponico, con Steve Albini alla regia e muniti dell’ispirazione che sembrava essersi consumata lentamente a partire dall’inizio di questo decennio. In “Requiem for Hell” il caratteristico suono dei Mono rimane invariato, ma le manette di un genere musicale a dir poco monodimensionale (nella concezione attuale) stringono meno ai polsi e pare quasi di riascoltare la sana imprudenza compositiva degli esordi affiancata però alle capacità tecniche che la band ha acquisito dopo quasi 20 anni di attività. suoni@lungarnofirenze.it
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STELLE
di Virginio
Adesso hai l’opportunità di rafforzare il tuo carattere, e approfittarne per migliorare la tua occupazione. Non aver paura delle tue idee né tantomeno di metterle in pratica, sono molto interessanti e sapranno farti fare bella figura. Ma occhio a non sottovalutare i consigli che ti vengono dati, vedrai che serviranno solo a migliorare.
Sicuramente ti verrà riconosciuta la giusta ricompensa per l’impegno e l’attenzione che stai mettendo in quello che fai, ma occhio a non spararti troppe pose, a nessuno piace chi si vanta e potenzialmente potresti crearti diversi nemici. Approfitta di questo periodo di stabilità per investire in progetti a lungo termine.
Se intorno a te tutto sembra immobile e non accade niente di interessante, non lasciarti ingannare e non abbassare la guardia. Cerca di rimanere sul pezzo e trova gli stimoli giusti per tenerti sempre all’opera, soprattutto sul lavoro. Qualcuno potrebbe interpretare le tue disattenzioni come mancanza di voglia e approfittarne per metterti in cattiva luce.
Ci sono periodi in cui ci sentiamo disallineati con l’universo. Ad esempio quando ti accorgi troppo tardi che avresti potuto sfruttare meglio un’occasione, o quando metti la sveglia presto e ti alzi due ore dopo averla spenta, o quando ti senti a terra nonostante fuori ci sia una bella giornata. Ecco, marzo sarà così. Ma non farne un dramma, fra un mese finirà.
Sì, lo so, è tutto bellissimo, perché lo sappiamo che quando le cose vanno come dici te allora va tutto bene, ma stavolta inciamperai su problemi più grossi di te, e sarà bene fare un passettino indietro. Non affrettare nessuna decisione, valuta attentamente tutti i pro e i contro perché ora hai bisogno di fare ordine, fai un programma in anticipo e seguilo.
Il modo migliore per evitare lo stress è quello di raggiungere la pace interiore, e ti assicuro che questo mese ci riuscirai. La tua energia aumenterà facendo le cose che ti piacciono, tipo unire il piacere all’utilità e cucinare per le persone a cui vuoi bene. Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi, in questo momento è doppiamente vero.
Ti stai abituando a nuovi ritmi vitali, e questo porterà anche a raggiungere un equilibrio interiore. Potresti anche arrivare ad una stabilità sentimentale, basterebbe accettare un giusto compromesso. Gestire lo stress sarà relativamente facile grazie anche alla positività che ti sentirai dentro, ma non farti prendere dall’euforia e cerca di non superare i tuoi limiti.
Ripigliati. Voglio dire, ti sei trascurato un po’ troppo ultimamente, fossi in te prenderei in seria considerazione quell’abbonamento in palestra che volevi fare. Vedrai che starà meglio il tuo corpo e la tua mente riuscendo a scaricare tutto lo stress che stai accumulando. E sono sicuro che lo noterà anche quella persona che insegui da tempo.
Te l’ho detto anche il mese scorso. Occhio a non farti prendere in giro, soprattutto da chi pensa di approfittare del tuo ottimismo e della tua bontà. È ora di mostrare la tua autorità e non aver paura di esprimere le tue opinioni, anche se sono negative. Chi ti stima capirà e ti appoggerà. In ogni caso non perdere la tua positività, è comunque la tua arma migliore.
Prevenire è meglio che curare. Si lo so, come motto non è dei più originali ma rende bene l’idea. Non sottovalutare la tua salute, anche se ora non hai molto tempo libero cerca di prenderti cura di te. Allo stesso tempo, guardati bene intorno e non sprecare energie con chi non ne vale la pena, i veri amici vanno cercati per bene e meritano più attenzioni.
C’è chi si sente un po’ trascurato da te. O forse hai solo voglia di stare per conto tuo. Beh, fai male, perché cercare un po’ di compagnia di amici e persone care potrebbe giovare anche alla tua salute che, diciamocelo, nel mese di marzo non sarà proprio al top. È il momento di abbandonare le cattive abitudini, e questo è senza dubbio il periodo migliore per farlo.
Non lasciare che i tuoi impegni ti sommergano, tieniti un po’ di tempo da dedicare al relax o magari a qualcuno a cui vuoi bene. In entrambe i casi ti farà stare meglio. La tua mente ha bisogno di sognare restando con i piedi per terra, quindi prova ad organizzare una vacanza o anche una cena speciale, l’importante è lasciarsi alle spalle ciò che ti preoccupa.