Maggio 2002

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Anno 10 Numero 8

Anche quest’anno scolastico sta per finire. E’ iniziato – lo ricordate – segnato dal terribile attentato alle torri gemelle di New York, è continuato con guerre micidiali in Afganistan e in Palestina. Doveva essere l’anno del decollo dell’autonomia e della agognata riforma della scuola ma è stato solo un piatto anno di sterili polemiche che non hanno certo aiutato il Lunardi a fare passi in avanti. Davanti a noi l’estate. Vacanze troppo lunghe, vacanze troppo brevi, anche qui si discute sterilmente da sempre. Sta di fatto che tra un paio di settimane quello che sembrava un sogno si avvera. Cento giorni di sole, cento giorni per leggere e passeggiare, 24 ore al giorno per fare pazzie, oppure per darsi finalmente a un impegno senza contagocce. Ciò che importa veramente è che le vacanze non siano un tempo vuoto, perché il tempo vuoto è tempo perduto. Slogan di questi giorni sarà dunque questo: programmare, contattare, cercare quello che di bello e di grande ciascuno di noi vuol fare in questi mesi. Al Cimp, alla bacheca del giornalino potete trovare un mare di idee. Poi basta aprire Internet e sarete subissati di proposte. Lunarfollie, che ha fedelmente seguito anche quest’anno scola-

I.T.C. LUNARDI - BS

stico con ben 8 numeri vi augura delle vacanze veramente serene, ricche di esperienze importanti, vissute con gli

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amici e con la vostra famiglia Allora arrivederci a settembre, tutti, e più in forma che mai. La Redazione


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REDAZIONE ALOISI VALERIA BAZOLI SARA BELLI MONICA BERLASSINI BARBARA BETTINI CHIARA BIANCHI IRENE CIOFFI ANGELO COELLI FEDERICA CRISTINI PAOLA FOLTMAN CRISTINA FRANZONI FABIO GRECO RAMONA GUERRESCHI SARA MARIANI ANDREA MARTINAZZOLI LINO MARTINELLI MARIA MATTEI GIUSEPPE MACCARINELLI MONI MINO LAURA MORONI GIANCARLO NOVENTA ROSSELLA OLIVA FABIANA ONEDA SIMONE PASOLINI ELENA PASINETTI ELENA PEZZALI GIULIA SALERI M. ANNA SANDRINI MARIKA SANTIN VALENTINA SAVIOLI DENISE STABILE SILVIA TARANTINO LUCA TIRABOSCHI VELE. VALZELLI STEFANIA VANTADORI VALE. ZANARDELLI KATIA ZEGGAI MIRIAM ZUBINI SARA

4N 5B 3F 3F 5D 5H 4F 5L 3B 4B 4B 4B 5D 4L 3F 5F 5F 5D 5C 5L 4L 3F 5C 3B 1O 4D 2E 5B 5F 3F 4B 5F 4H 5B

Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIC dell’ ITC LUNARDI, via Riccobelli 47 25125 Brescia, Italia. Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 E-MAIL ciclun@master.cci.unibs.it

“Vogliamo far conoscere la riforma della scuola alle famiglie italiane. A tutte le famiglie italiane". Al Ministero dell'Istruzione la descrivono come "una grande campagna di informazione e comunicazione". In realtà sarà una inondazione: milioni di opuscoli, distribuiti insieme ai giornali, oppure addirittura spediti a casa e nelle scuole. E ancora, cd-rom, manifesti, passaggi in televisione. Tutto quello cioè che può servire per illustrare la bontà del progetto di Letizia Moratti. L’obiettivo dichiarato è quello di arginare il fiume di critiche "ingiustificate se non pretestuose" che si sono scatenate contro la proposta del ministro L'idea del "libro bianco" è impegnativa. Ma è nello stile del governo e del suo premier. Già durante la campagna elettorale Silvio Berlusconi non aveva badato a spese pur di far arrivare la sua biografia a colori nelle case degli italiani. E per l'entrata in vigore dell'euro il governo ha scelto la strada degli opuscoli, abbinati alle riviste più diffuse. Il piano, fra l'altro, può godere già della copertura finanziaria di oltre 7,5 milioni di euro stanziati per il 2002 a favore di "specifiche iniziative finalizzate alla comunicazione del processo di ri-

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forma sia all'interno che all'esterno del sistema scolastico" nell'ambito del progetto di ampliamento dell'offerta form a t i v a . Ma mentre la Moratti prepara il suo attacco mediatico, anche il fronte avverso si organizza. L'appello contro la delega sulla riforma dei cicli, realizzato dalla Cgil-scuola, ha già raccolto 70mila firme. Ci sono nomi di spicco del mondo della cultura, dello spettacolo e dell'arte: da Andrea Camilleri a Moni Ovadia, da Sabrina Ferilli a Gianni Morandi, da Carla Fracci a Fabio Fazio, da Gino Paoli a Paolo Hendel. "La scuola è di tutto il Paese e non di un governo, questo o un altro", dice il segretario Enrico Panini. "La delega invece affida all'esecutivo il futuro della scuola, sottraendole autonomia e impedendo una larga partecipazione alla sua riforma". Aspettiamo dunque questa ennesima trovata sperando che nel frattempo qualcuno si interessi a noi studenti e alla nostra formazione con una riforma adeguata ai tempi che stiamo vivendo. Giuma


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Il 22 Aprile, in occasione della ricorrenza della liberazione italiana, ho avuto modo di partecipare alla conferenza tenuta dal Prof. R. Anni Questi ha tenuto particolarmente a sottolineare l’importanza di declinare al plurale a dar voce ad ognuno dei protagonisti di questo periodo storico che ha caratterizzato il nostro paese. Altrettanto importante è stato il ripercorrere brevemente alcune tappe storiche che hanno assunto un risvolto rilevante in questi anni, gli anni che vanno dall’ottobre del 1922, quando Mussolini prende il potere e si emanano le LEGGI FASCISTISSIME, allo scoppio della prima guerra mondiale nel settembre del 1939. Dopo l’entrata dell’Italia in guerra nel 1940, considereremo gli anni dopo il 1943 come quelli della resistenza vera e propria, fino a giungere all’armistizio con gli alleati l’8 settembre 1945 e la conseguente invasione germanica. Mussolini forma la Repubblica Sociale Italiana, e in Italia si contrappongono due blocchi: a nord e nel centro la Repubblica Sociale Italiana “Fascismo Squadristico” e a sud il Regno del Sud. L’Italia si vede, in parte, pronta ad opporre la propria resistenza, a dir di no ad una sconfitta. Sono i giovani richiamati alle armi a doversi porre il fatidico quesito: “Cosa dover fare?” conside-

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rando due etiche fondamentali: quella della convinzione e del sacrificio o quella della responsabilità. Dire quindi di no, restare nella cosiddetta “ZONA GRIGIA” o aderire al NAZIFASCISMO. I giovani che hanno fatto la prima “opzione” si sono recati sulle montagne, non cercando morte o violenza ma amando profondamente la vita. Ecco alcune testimonianze che ci sono rimaste. ”Ai miei genitori, nonna, fratelli, sorella Ho preso una decisione tanto difficile e importante senza interpellare alcuno di voi; non potevo fare altrimenti, la notizia è venuta improvvisa. Sono partito dalla caserma, ho lasciato con dolore tutti i compagni e sono fuggito. Piuttosto d’andare in Germania ho preferito accogliere la sorte difficile del fuggiasco. […] La nuova vita che affronto sarà piena di prove, di sacrifici; cercherò di affrontarla bene nel pensiero costante di chi soffre tanto e più di me.” Tra queste persone sono stati citati particolarmente Astolfo Lunardi ed Emiliano Rinaldini. Lunardi aveva aderito nel 1917 al corpo dei Bersaglieri nella prima guerra mondiale ed è il protagonista dell’ organizzazione della resistenza bresciana, prediligendo una milizia popolare. Fu fucilato il 6 feb-

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braio 1944 al Poligono di Mompiano, a poche decine di metri dalla nostra scuola. Con lui abbandona l’esercito e sale in montagna Emiliano Rinaldini che teneva un diario che raccontava delle barbarie e fucilazioni. Come lui, tanti altri, ponendosi davanti ai valori essenziali della vita, scrissero lettere, parole che potessero giungere come un ultimo saluto e ultimo grido ai familiari, sentimenti di uomini che non vogliono morire. “Liana amatissima, c’è un gran sole nel mio cuore in questo momento e una grande serenità. Non ti rivedrò più, Liana. Mi hanno preso, mi fucilano. Scrivo queste parole sereno d’animo e col cuore spezzato nello stesso tempo per il dolore che proverai. Ti ho detto stasera prima di partire: Liana, ho tanta voglia di riposare vicino a te – io riposerò vicino a te ogni notte per tutta l’eternità. Cara, tanto cara. Ho mille scuse da chiederti per le gentilezze che non ho avuto per te che ne meriti tante. Pino è stato pure preso e fucilato appena prima di me. Prega per noi due amici: uniti anche nella morte. E’ morto con dignità e mi ha salutato con uno sguardo in cui c’era tutta la sua vita. […] Tu, Liana. Torna dai tuoi


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non appena ti sarà possibile e vivi con loro. Sei libera nel tuo domani. Vieni soltanto di tanto in tanto sulla mia tomba e pòrtavi uno di quei mazzettini di fiori di campo che tu sapevi così bene combinare. Addio, debbo salutarti cara e tanto amata. Non mi importa di perdere la vita perché ho avuto il tuo prezioso amore per quasi tre anni ed è stato un gran dono. Muoio contento di essermi sacrificato per una idea di libertà che ho sempre tanto auspicato. Sotto la mia firma e sulla fede metto i miei ultimi baci. Tuo per sempre Battista Giovanni Battista Vighenzi, segretario comunale, fucilato a Rodengo (Brescia) il 27 aprile 1945 Inevitabile è riflettere sulla violenza senza scopo ed illogica, usata senza alcun ritegno contro chi non aveva più speranza, negando talvolta l’umanità stessa. E’ dovere quindi ricordare coloro che, per difendere i principi ed i valori nei quali credevano, hanno saputo dimostrare con grandiosa umiltà cosa significa essere “UOMINI GIUSTI”. “Cara mamma, non piangere per me. Perdonami e pensa se io fossi tra coloro che martirizzano la nostra gente […] Presto verremo giù, e vedrai che uomini giusti saremo. Allora si vivrà con la soddisfazione di vivere e non con l’egoismo di oggi.” Bortolo Fioletti Poldo, di anni 19. A cura di Pasquali F. 4G

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Le armi dell'estate Ascolta i palpiti dello spazio i passi della stagione in estro sulle braci dell'anno Rumore di ali e crotali lontani tamburi d'acquazzone ansia e crepitio della terra sotto la veste d'insetti e radici La sete si sveglia e costruisce le sue grandi gabbie di vetro ove acqua incatenata è la tua nudità acqua che canta e si scatena Con le armi dell'estate entri nella mia stanza nella mia fronte a sciogliere il fiume del linguaggio guardati in queste rapide parole A poco a poco il giorno brucia sul paesaggio abolito la tua ombra è un paese di uccelli che il sole sperde con un gesto (Octavio Paz) William Shakespeare *** Compararti dovrei a un dì d'estate? sei più leggiadra e assai più temperata: sferzan le gemme ruvide folate e sua stagione ha sì breve durata; ora l'occhio nel ciel troppo corrusca, ora l'aureo sembiante un velo oscura, ch'ogni beltà di sua beltà s'offusca, spoglia dal caso o corso di natura. Ma la tua eterna estate mai svanire potrà nè la tua vaghezza, e non la Morte giammai tra le ombre sue t'avrà ghermita, se in rime eterne tu potrai fiorire: fin che uomo respira o sguardo ha sorte, esse vivranno, e a te daranno vita.


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In quest’anno scolastico, con l’insegnante d’italiano, la nostra classe 2^A si è occupata del progetto “Adotta un diritto”, propostoci da Amnesty International in collaborazione con l’UNICEF. Esso consisteva nell’analisi approfondita di uno o più diritti dell’adolescente. Abbiamo letto la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia (1989) ed abbiamo scelto di occuparci degli articoli 17 e 32, riguardanti rispettivamente il diritto all’informazione corretta, e il diritto a non essere sfruttati economicamente. Così è cominciato il nostro lavoro che si è svolto in più fasi: - inizialmente abbiamo riflettuto sul termine DIRITTO, grazie anche alla collaborazione dell’insegnante della disciplina in questione, Tito Calafiore - poi abbiamo visualizzato sul P.O.F. le offerte formative che offre la nostra scuola, intervistando le figure - obiettivo che si occupano di ognuna di esse, ascoltando le esperienze di lavoro di alcuni ragazzi e ponendo dei questionari nelle classi della sez. A per conoscere il livello d’informazione degli studenti (relativamente basso), e ci siamo documen-

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tati sui servizi presenti sul territorio del Comune (Informagiovani e Consultorio per gli adolescenti) procurandoci materiale illustrativo sulle attività svolte da questi centri - in seguito abbiamo esaminato la condizione infantile nei paesi poveri, e lo sfruttamento minorile fuori e dentro l’Italia, visionando una videocassetta fornitaci dall’UNICEF e il film “Iqbal” di Cinzia Torrini, e partecipando all’intervento di una volontaria di Amnesty International - infine abbiamo pensato a cosa avremmo potuto fare per coloro che non si trovano nella nostra situazione (di ragazzi privilegiati), ed abbiamo ascoltato l’intervento di una volontaria dell’associazione “Commercio Equosolidale”, le testimonianze di alcune compagne sulle scelte di adozione a distanza delle loro famiglie, visionato una registrazione del programma “Reporter” sulla Banca Etica, letto pubblicazioni sulle responsabilità delle multinazionali nello sfruttamento delle persone ed anche dei bambini Abbiamo quindi pensato di produrre un ipertesto, disponibile nel sito Internet della scuola prossimamente, che il-

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lustri il percorso scolastico e le informazioni reperite durante la nostra attività, in modo che i ragazzi siano informati su ciò che propone la scuola e la società; abbiamo inoltre creato un cartellone da esporre in biblioteca che rappresenta il percorso da noi svolto, saranno inoltre disponibili in biblioteca le recensioni da noi curate di “Storie dell’altro mondo”, libri (per la maggior parte storie vere) di scrittori sudamericani, indiani, algerini, … che abbiamo letto in questo periodo. La nostra classe terrà prossimamente in biblioteca (i giorni saranno resi noti in seguito) un’esposizione per mostrare i risultati ottenuti e spiegare il nostro percorso. Un modo interessante per riflettere sulle proprie idee, conoscere i diritti fondamentali e le diversità tra essi, per vivere con più consapevolezza! Partecipate numerosi! Vi aspettiamo! La classe 2^A PS: vogliamo, inoltre, ricordare che la professoressa Troiani mette a disposizione di tutti gli insegnanti interessati il progetto sviluppato e il materiale utilizzato.


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Noi rappresentanti ci sentiamo in dovere di dare spiegazioni per alcuni, spiacevoli episodi accaduti durante la festa di sabato 4 maggio. Il nostro giudizio sulla giornata è complessivamente positivo, visto che nonostante la pioggia,e alcune ulteriori difficoltà che questa ha comportato, c’è stata una massiccia affluenza alla festa sia alla mattina che al pomeriggio. I laboratori organizzati all’interno dell’edificio scolastico hanno lavorato perfettamente con una grande partecipazione ed interesse da parte degli studenti, che hanno collaborato in maniera attiva, coordinati da diversi referenti per ogni gruppo. La“zona writers”, che pure era stata allestita nel seminterrato vicino al bar, la mattina ha avuto evidenti problemi a causa del poco spazio a disposizione per dipingere e ciononostante ha prodotto murales di discreta qualità. Durante il pomeriggio, grazie al miglioramento del tempo, il gruppo si è spostato all’esterno e ha dipinto sulle pareti disponibili dello scivolo che porta in palestra. Per quanto riguarda questo fatto dobbiamo sottolineare che avevamo,precedentemente, preso accordi con il preside, che ci aveva accordato il permesso. Il punto di aggregazione più importante che avevamo organizzato era la zona per i concerti dal vivo, zona che, causa il maltempo, abbiamo dovuto spostare in palestra. E’ qui che è accaduto l’avvenimento più spiacevole della gior-

nata, quando hanno cominciato a suonare i “track 0”. I componenti del gruppo, vestiti in maniera decisamente esibizionista, attirano l’attenzione di molte persone. Il gruppo comincia con atteggiamenti di provocazione nei confronti del pubblico, inizialmente noi come rappresentanti decidiamo di non intervenire. Le provocazioni aumentano e si trasformano in insulti e illazioni per molti dei presenti e anche per un credo religioso che merita pieno rispetto, anche se non lo si condivide. A questo punto, noi rappresentanti d’istituto, decidiamo di intervenire, infatti il gruppo è rimasto sul palco solo per quindici minuti, a dispetto degli altri che di media hanno suonato quaranta, quarantacinque minuti. Inoltre, è giusto sottolineare come il nostro efficiente servizio d’ordine abbia placato alcuni ragazzi che sentendosi offesi volevano aggredire il gruppo. La situazione si è conclusa ottimamente, accompagnando il gruppo fuori dal nostro istituto. Noi rappresentanti dobbiamo assumerci la responsabilità di tutto quello è avvenuto, ammettendo l’errore di aver invitato questo

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gruppo, anche se noi non potevamo sapere che queste persone avrebbero poi fatto certi deplorevoli e ripugnanti atti. Chiediamo scusa per tutti color o che

possono essere stati offesi, da gli atteggiamenti spregiudicati e irrispettosi di questo gruppo, nei confronti della religione, ma nonostante tutto riteniamo che questo accadimento, per quanto spiacevole, non debba macchiare la giornata di sabato che è stata soprattutto un momento di gioia, di festa, di divertimento, di creatività e di incontro tra ragazzi, e perciò è ora che anche i più duri e cocciuti tra gli insegnanti comincino ad intendere queste giornate come momenti di arricchimento culturale e non come perdite di tempo. I rappresentanti del Lunardi


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I docenti di religione hanno consegnato al Giornalino questa riflessione che volentieri accogliamo, facciamo nostra e proponiamo alla riflessione di tutti. Accostata alla ricostruzione fatta dai Rappresentanti di noi studenti e presentata nella pagina precedente offre un quadro significativo di quanto accaduto. Ai docenti di religione del Lunardi, in data 8 maggio 2002, è pervenuta una lettera da parte dei rappresentanti di Istituto degli Studenti. In essa venivano presentate “delle spiegazioni riguardo i fatti successivi la mattina del 4 maggio a proposito dell’esibizione dei gruppi musicali in palestra in occasione della festa dell’arte dell’Istituto”. Noi abbiamo accolto con rispetto la riflessione dei rappresentanti di Istituto. Comunque vorremmo precisare alcuni punti che riteniamo importanti sotto l’aspetto educativo. Anzitutto, quella dei “TRACK 0” era una esibizione annunciata, in quanto è questo da sempre il loro modo di esibirsi. In secondo luogo, quanto è stato da loro detto e fatto come parodia contro il cattolicesimo, non costituisce un’offesa esclusivamente diretta agli insegnanti di religione, quanto piuttosto a tutti coloro che condividono nella loro vita i valori morali e culturali di questa esperienza religiosa, anzi tutti gli italiani in quanto fruitori di valori storici e culturali scaturiti proprio dal cristianesimo cattolico, sia pure tra

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ombre e luci. Il rispetto di questa esperienza che costituisce parte integrante del patrimonio del nostro popolo, non può venire meno per nessun motivo e soprattutto in un ambiente, come è la scuola, che ha il compito di contribuire alla formazione civile, sociale e morale delle giovani generazioni Non possono, quindi, essere superficialmente scusate certe forme di esibizionismo e di ignorante protagonismo che si configurano come vilipendio alla religione e quindi come vero e proprio reato. Non sono certo manifestazioni artistiche quelle a cui abbiamo assistito, e non solo in palestra. L’arte è creatività e non uno stupido tentativo di copiare manifestazioni di chi strumentalizza il proprio disagio plagiando quello che i giovani manifestano nel rapportarsi al mondo degli adulti e alle loro diverse esperienze valoriali. Il disagio adolescenziale e giovanile è una cosa seria e va “gridato” in ben altri modi. Crediamo che questi avvenimenti non debbano essere usati come “condanna” e “ritorsione”, ma piuttosto occasione per farci riflettere tutti, sia pure a livelli diversi anzitutto la dirigenza del nostro Istituto nell’esigere una più schietta osservanza delle norme anche in questi casi, e noi docenti nel seguire più attentamente queste esperienze che tanto ci danno per conoscere meglio i giovani

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con i quali stiamo operando a livello scolastico e, infine, gli alunni per sentirsi più responsabili e attenti nel gestire la loro partecipazione nell’essere “soggetti”, e non semplici “oggetti”, della propria formazione Allora “riflettere” costituirà un momento educativo di responsabilizzazione e di partecipazione collettiva a queste attività che hanno il loro valore, senza sminuire gli sforzi di chi si è concretamente impegnato nelle differenti fasi organizzative. Gli insegnanti di religione del Lunardi


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Bhè, era da tempo che lo temevo, che lo aspettavo. Ed ora è arrivato. Siamo all'ultimo numero di quest'anno del LunarFollie, ma per me personalmente è proprio l'ultimo. Scrivo su questo giornale da più di 2 anni, e i miei pezzi sono bene o male sempre stati impostati su argomentazioni politiche o di attualità. Questo ha a volte provocato disapprovazioni, critiche (per fortuna, chissà che noia che sarebbe stato senza un confronto). Ricordo però quella che più di altre ho sentito: "I tuoi pezzi sono di parte". Ecco nel mio ultimo pezzo non voglio parlare di razzismo, della Francia e di Le Pen, di articolo 18 o di chissà quale situazione politica, ma solo svelare la mia posizione su questa frase. Credo che ogni cosa che facciamo, diciamo e scriviamo sia per così dire "di parte", la nostra soggettività prevale su ogni bel tentativo di imparzialità. Ma c'è da fare una premessa: distinguere l'oggettività dall'obbiettività. L'oggettività non credo proprio che esista, anche nella descrizione di un attimo, traspare il proprio modo di vederlo, quell'attimo che si sta osservando. Mentre l'obbiettività, la correttezza, quella credo sia indispensabile, un buon giornalista non può nascondere dati e fatti, inerenti al discorso, che potrebbero andare a sfavore della tesi portata avanti nel proprio articolo. Detto questo credo proprio che i miei articoli siano di parte, non lo nego, ma c'è forse qualcosa di

male? Siamo ancora, per fortuna, in un paese libero e sinceramente non vedo la gravità di esprimere la propria idea. E’ più che giusto, credo sia umano. Un antico filosofo sosteneva che l'uomo è un animale politico, ed, in effetti, è vero. Fare politica vuol dire portare avanti delle idee, delle lotte, ma anche avere una propria visione della vita e del mondo. Ad esempio, anche nel momento in cui uno studente dice: "No alla politica nella scuola", sta inconsciamente prendendo una decisione, facendo una scelta, e quindi facendo politica. Tutto questo chiaramente deve però rientrare nel rispetto per le idee altrui. Esprimere la propria idea tenendo conto che anche chi è vicino a te ne può avere una, non migliore o peggiore, ma semplicemente diversa dalla tua. Ed è proprio questo il più grande dei tesori. L'incontro (non lo scontro..) tra le diversità ha sempre portato ricchezza interiore. E su questo posso dare la mia personale testimonianza: in questi due anni ho avuto modo di avere dei compagni di viaggio diversissimi da me e proprio questo incontro mi ha permesso di allargare i miei orizzonti, le miei idee. Al contrario, invece, è grave e pericolosa la politica basata sull'insulto, sulla tensione, sul disprezzo, quella ha sempre distrutto e mai costruito. Questo è fondamentale, non marchiare, non giudicare la diversità come un pericolo, come un errore o come un elemento fazioso, perché dietro a queste

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parole grosse e vuote se ne nascondono altre ben più terribili come repressione, violenza, sottomissione e censura. Non esistono metodi totalmente sbagliati o totalmente giusti per usare i mezzi di comunicazioni, ma esistono metodi violenti e volgari per tappare la bocca alle voci fuori dal coro. Bhè, ora ho davvero finito. A rivederci in chissà quale tempo e spazio in questo sperduto universo. Paco* P.S. Un ringraziamento particolare va a CioffiInsingaAddisPatrickMary* per la strada intrapresa, il Kollettivo Interno, la mia classe, i miei prof che hanno sempre sopportato le miei lezioni seguite al 50%, il capoccia Mattei che ha più volte rischiato il linciaggio per i miei pezzi, alla sala stampa e al grande Nello, al bar (e le sue salamine..), al personale ATA a StaffoilDemagogo, a tutta la redazione del Lunarfollie, a Sapienza2B e il suo folclore provinciale, alla biblioteca e i suoi Dylan Dog, a tutti gli studenti che ci hanno sostenuto in questi due anni (e anche a quelli che ci avrebbero sputato in faccia!!), a tutti i professori e genitori che hanno creduto nelle nostre battaglie, al www.lunardinmovimento.supe reva.it e al preside e vicepreside, che in fondo so che ci vogliono bene.

Dalla Redazione un Grazie a Paco


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DOSSIER “L’uomo e’ un essere sociale. Senza il suo rapporto con la società egli non può diventare autosufficiente (…). A un certo punto deve accettare l’aiuto dei membri della sua famiglia: perché non dai vicini?” Ghandi, “Antiche come le montagne” Volontariato e’ una delle parole più abusate negli ultimi tempi: condito in tutte le salse dai mass media, si rivela in realtà un termine assai vago e generico. Volontario sarebbe oramai nell’accezione comune semplicemente l'azione di qualcuno che fa qualcosa di sua spontanea volontà, senza che gli sia ordinato da nessuno. Che questo qualcuno si prenda cura di un anziano abbandonato o che decida di arruolarsi nell’esercito professionale, è assolutamente irrilevante. La legge 266 del 1991 e’ a proposito un poco più chiara: stabilisce infatti che “per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito (…) senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”. Curiosando qua e là troviamo anche una Carta dei Valori del Volontariato, stilata dalla Fondazione italiana per il volontariato (Fivol), dove sta scritto: “Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di

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appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.” La gratuità e la funzione sociale sono quindi elementi caratterizzanti del volontariato. A questo proposito negli ultimi anni sono sorte diverse polemiche nei confronti delle “forme evolute” di volontariato quali: cooperative sociali, organizzazioni non governative (ONG)… che fanno parte del cosiddetto “terzo settore” e che rivendicano l’appartenenza al gruppo delle organizzazioni di volontariato, ma che di fatto non possiedono quel carattere di completa gratuità che abbiamo visto essere fondamentale.

Le origini del Volontariato IL volontariato -in Italia - ha origini assai antiche. Le Misericordie, confraternite sorte per assistere gli ammalati, prestare rifugio ai pellegrini e seppellire i morti, si sviluppano in Toscana nel 1400. Nel 1625 san Vincenzo De Paoli istituisce la congregazione dei Lazzaristi per fornire assistenza ai poveri e -due secoli più tardi- Federico Ozanam fonda le Conferenze di san Vincenzo e le pubbliche assistenze. A partire dagli anni ’70 il volontariato si arricchisce di una nuo-

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va mentalità e di nuovi valori: non si accontenta più di svolgere opere caritative e assistenziali, ma va alla ricerca delle cause della povertà e dell’emarginazione per identificarle e debellarle anche attraverso l’azione politica. Gli anni ’80 e ’90 segnano - rispettivamente - la sua esplosione di massa e la sua regolamentazione legislativa.

I numeri del volontariato Secondo il ministero degli Affari sociali gli uomini e le donne impegnate nel volontariato sono circa 600.000, e 29.000 le associazioni sparse sul territorio nazionale. Ma la verità e’ che nessuno conosce, ne può conoscere le cifre effettive di coloro che dedicano il loro tempo ai bisogni del prossimo. Sembra comunque che la maggior parte di loro (79% circa) si dedichi al settore sociosanitario, dall’assistenza negli ospedali e ai malati terminali fino alle visite ai carcerati e alla riabilitazione dei tossicodipendenti. Un’altra buona fetta si prende cura della salvaguardia dell’ambiente e delle persone attraverso la protezione


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civile, mentre il resto si divide fra prevenzione dei beni culturali e ambientali e volontariato internazionale.

Volontario, perché? Sono essenzialmente due le motivazioni che spingono a dedicare il proprio tempo e le proprie energie per il bene della collettività: la maggior parte dei volontari definisce il proprio impegno un modo per aiutare le persone in difficoltà, altri lo ritengono uno strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per tutti è una scelta libera e ponderata, la risposta a domande come “ cosa posso fare per mettere fine a certe situazioni di ingiustizia sociale?” “Quale ruolo devo assumere nella società per non scendere a compromessi con quella parte di mondo più debole e bisognosa? Negli ultimi anni si assiste a una lenta e costante diminuzione degli organismi di volontariato di chiara ispirazione cattolica, questo a dimostrare come ai nostri giorni quello sociale è un problema riconosciuto universalmente da chiunque analizzi con coscienza la situazione mondiale in cui viviamo: si va infatti affermando un volontariato aconfessionale e d’impronta civile, in cui le organizzazioni non si limitano a fornire pasti caldi e co-

perte al bisognoso di turno, ma si propongono la difesa dei suoi diritti.

Volontariato e non profit E’ opportuno fare a questo punto qualche sintetica distinzione fra volontariato e organizzazioni non profit. In molti casi il non profit può essere considerato il punto di arrivo di un percorso che è cominciato come esperienza di volontariato: verso la fine degli anni settanta hanno preso forma associazioni con un valore puramente assistenziale, come integrazione delle carenze del Servizio Pubblico. Con gli anni molte di queste realtà hanno assunto un ruolo sempre maggiore, hanno saputo gestire la loro attività riuscendo a costituire una risposta concreta ed efficace al disagio della comunità, fino a giungere a riorganizzarsi in modo tale che, negli anni novanta, non e’ più possibile parlare di esperienze e servizi, ma è necessario considerare l’aspetto della gestione, che cerca di migliorare i risultati rispetto agli obiettivi, agendo con una politica di riduzione dei costi rispetto alle prestazioni e allo scopo di elevare l’efficienza. Per organizzazioni non profit, quindi, si indicano generalmente gli enti nati dal volontariato, mentre per attività di volontariato intendiamo un servizio totalmente non retribuito: le due realtà si sono mano a mano fatte complementari, dato che il non profit trova energie nell’azione gratuita dei volontari, e questi a loro volta si rifanno spesso alle organizzazioni non profit per svolgere la loro attività solidale. Il rischio di questi enti del terzo settore e’ però quello di trasformarsi in macchine organizzative

LUNARFOLLIE e burocratizzate, che vivono esclusivamente dell’attività di autofinanziamento, trascurando i nuovi bisogni sociali in quanto troppo concentrate sul compito e sul risultato.

Volontariato responsabile L’azione del volontariato non può affidarsi a un generoso e generico spontaneismo. Deve tener conto dei contenuti dell’intervento d’aiuto: l’individuazione degli obiettivi da raggiungere va sviluppata in funzione dei bisogni sociali, ed è riduttivo e spesso poco utile, oggi come oggi, ridurre il proprio impegno a mero assistenzialismo. Risulta ormai evidente l’intricato filo di concatenazioni e contraddizioni che legano le cause e gli effetti della povertà e del disagio: in quest’ottica, continuare a lenire gli effetti senza avere il coraggio di agire sulle cause si rivela un’operazione priva di senso. Ragionando in questo modo, si capisce come il ruolo fondamentale del volontariato sia quindi lo sradicamento delle ingiustizie sociali, in un’ottica di impegno etico e civile nella società che si definisce democratica…


LUNARFOLLIE La magna carta Per penetrare con efficacia nel tessuto sociale e farsi promotore di cambiamento, il volontariato deve ancorarsi a valori profondi e irrinunciabili, intramontabili, e far sì che l’impegno dei volontari possa costituire il punto di partenza di un’ esperienza di promozione umana e civile volta al bene della collettività. Si tratta di valori essenziali, come la gratuità, intesa non soltanto come assenza di retribuzione o assenza di fini di lucro nelle associazioni, ma centrata anche nel netto rifiuto di sottomettersi alla logica imperante dell’utilitarismo economico e dell’assolutizzazione del profitto. E’ un atteggiamento di indipendenza e libertà distante mille miglia dalle dinamiche perverse del dare per avere: per assumerlo bisogna avere il coraggio di schierarsi senza riserve dalla parte degli interessi collettivi e rimuovere gli ostacoli che si frappongono al riconoscimento dei diritti e al rispetto della dignità umana. La solidarietà deve infatti risolversi in responsabilità vale a dire nell’agire per “collaborare alla rimozione di quelle cause sociali, politiche, economiche e razziali che impediscono ad altri cittadini di godere pienamente dei loro diritti”, così come cita l’articolo 3 della Costituzione Italiana. Impegno attivo e responsabile, quindi, per poter giungere a sradicare le cause del disagio sociale, impegno che si assolve prima di tutto divenendo cittadini coscienti e coerenti del ruolo sociale e dei doveri che competono a ciascuno. Coagulante di tutti questi valori è il concetto fondamentale di giustizia, con-

www.lunardi.bs.it/giornalino cetto sempre più bistrattato in un tempo in cui il diritto del più forte sembra sia il solo destinato ad affermarsi. Ma unicamente dal senso di giustizia può emergere il riconoscimento e il rispetto dei diritti di tutti, che si concretizza nel dare a ciascuno ciò che gli spetta e a organizzare le forme di convivenza atte a permettergli di realizzarsi come “persona” Nella complessità dell’essere volontari, allo scopo di dare corpo ai valori e agli obiettivi comuni, la Fivol e il Gruppo Abele hanno stilato una Carta dei Valori da proporre e far sottoscrivere a tutti i volontari e a tutte le organizzazioni di volontariato. Si compone, essenzialmente, in tre parti: principi fondanti - in cui si dichiara che il volontario “ispira e motiva la propria vita ai fini di solidarietà, responsabilità e giustizia sociale, utilizzando le proprie capacità a favore degli altri e del bene comune” aspetti regolativi- in cui si specifica che “l’attività di volontariato è nello stesso tempo azione e proposta culturale, testimonianza saldata al fare, capace di proporre stili di vita e valori senza i quali non si realizzano giustizia sociale, pluralismo culturale e etnico, difesa dell’ambiente…”

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attori del volontariato- in cui si espongono i diritti e i doveri dei volontari e si analizza la collocazione e il ruolo delle organizzazioni di volontariato.

CURIOSITA’ Paese che vai, volontario che trovi. Le ricerche e le statistiche dipingono il volontario italiano medio come un uomo di mezza età che abita al nord, possiede un titolo di studi mediosuperiore e agisce per motivi di solidarietà. Sempre stando alle statistiche, se in Grecia un volontario su tre ha meno di 18 anni e si impegna prevalentemente nella protezione dell’infanzia e dell’ambiente, in Slovacchia sono le donne a combattere la povertà e l’esclusione sociale, mentre il volontario svedese ha fra i 30 e i 40 anni e si dedica soprattutto alla promozione di attività ricreative e sportive.

Tocca a me… ?! Chiunque può fare qualcosa per mettersi a disposizione degli altri. Se senti che potresti essere tu la persona disposta a mettersi in gioco per il suo prossimo o per l’ambiente, ecco qualche consiglio in più. Sono tantissime le associazioni italiane che organizzano (soprattutto in estate) campi di lavoro (agricoli, ambientalisti, archeologici o umanitari) all’estero. In un utile libretto distribuito dal Comune di Brescia, sono spiegate per bene le varie tipologie di intervento, gli


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indirizzi delle associazioni anche straniere, gli accorgimenti per valutare le associazioni e prevenire, nel limite del possibile, buggerate. Trovi questo libretto al CIMP o all' Informagiovani in p.zza Vittoria, 5 Anche l’Unione Europea organizza campi di lavoro all’estero per i ragazzi dai 18 ai 25 anni. Il Servizio Volontario Europeo, così si chiama organizza soggiorni per 3, 6, 12 mesi. Maggiori informazionile potrai trovare o all’Informagiovani di Piazza Vittoria, oppure in Internet all’indirizzo: www.comune.brescia.it/ informagiovani

Se vuoi ulteriori informazioni, soddisfare curiosità, magari dare il tuo contributo al mondo del volontariato: Fivol: www.fivol.it Young Action for Peace: via Marco Dino Rossi, 12/c 00173 Roma tel.06/7210120 www.yap.it Lunaria: via Salaria, 89 00198 Roma tel.06/ 8841880 www.lunaria.org Presidenza del Consiglio dei Ministri:Dipartimento per gli affari sociali Via Vittorio Veneto, 56 00187 Roma

LUNARFOLLIE tel.06/48161336 www.affarisociali.it Cooperativa Tempo Libero: Via Spalto S.Marco, 37/b 25100 Brescia tel. 0302808350 e-mail: templib@tin.it Cisv Comunità Impegno Servizio Volontario: corso Chieri, 121/6 10132 Torino www.arpnet.it/cisv E allora, buon volontariato a tutti! A cura di Malonni M. 4 F

OPERAZIONE "FONDO COLOMBO" Il giorno 7 marzo, la classe 5^ L si è recata ad Azzate, per effettuare il trasloco del fondo bibliotecario donato dal critico letterario Umberto Colombo . La classe è stata accompagnata dal professor Claudio Loda e dalla professoressa Marzia Pollini, nonché dal signor Ivano. La mattina, appena giunte al Lunardi, abbiamo riempito il pullman di scatoloni, che ci sarebbero poi serviti per il trasporto dei libri. Dopo di che siamo partite: l'avventura è cominciata! Dopo un paio d'ore di viaggio siamo finalmente giunte a destinazione. Nel vedere la montagna di libri che dovevamo inscatolare, abbiamo capito che era giunto il momento di rimboccarsi le maniche: abbiamo organizzato il lavoro a catena di montaggio, chi spolverava i libri, chi li inscatolava, chi si faceva ogni volta i 2 piani di scale per caricare gli scatoloni sul pullman (Simone), per non parlare poi di chi inciampava ad ogni gradino, riuscendo a mantenersi in piedi con un'abilità sorprendente! Dopo tre ore di duro lavoro, ci siamo concesse una pausa, incamminandoci fra le viuzze di Azzate, per raggiungere la pizzeria dove abbiamo mangiato di gusto. Essendo state "buttate fuori" dal locale in quanto erano già le 15,30, siamo tornati a "casa Colombo" per riunire gli ultimi libri e completare così la nostra opera buona. Alle 17,00, finalmente, siamo riuscite a partire per far ritorno a casa, a questo proposito è meglio evitare commenti dato che, a causa dell' "ingente traffico", siamo arrivate a scuola alle 21,00 e ci aspettavano ancora tutte le operazioni di scarico; alle 23,00 eravamo già tutte nei nostri lettini, stremate da questa faticosa giornata. Vogliamo ringraziare innanzitutto i familiari di Umberto Colombo per la loro disponibilità; l'autista che ha gentilmente sopportato i nostri canti per più di sei ore di viaggio; e la Dony, che ha trascorso tutto il viaggio di ritorno (per consiglio del professor Loda) sdraiata nel corridoio del pullman ascoltando ogni minimo rumore, onde evitare di seminare in autostrada i libri (più di 2000) appena inscatolati.


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Siete pronti ad affrontare l’ultimo viaggio dell’anno scolastico verso il pianeta musica?! Anche per questo mese ho in serbo per voi parecchie novità…I No Doubt che hanno completamente cambiato stile e look lanciano la nuova “Hella good”, grintosa, trascinante è un mix di tante sonorità elettroniche e darà una scarica di potenza e di buon umore anche a voi! Dopo l’insuccesso del loro secondo singolo, che gli ha fatto versare molte lacrime, i Modjo ci riprovano con “No more tears”..il messaggio è chiaro…già sono mogi di loro se poi non gradite le loro canzoni… Nuovo singolo anche per gli Ark con “Joy surrender”, carina sì, ma niente di speciale; dopo il gran successo ottenuto con la bellissima “She”, Andreas Johnson rispunta sulla scena musicale con “Shine”, altro centro nel bersaglio… Finalmente è arrivato il nuovo singolo di Pink “Don’t let me give me”, abbastanza

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carina e ritmata, anche se sinceramente, l’apprezzavo di più nei suoi primi lavori da esordiente…prima era una pantera rosa e ora stà diventando un po’ troppo micina…ma dove l’ha lasciata tutta la rabbia che aveva dentro?! Non so se ve ne siete accorti, ma quella simpaticona di Mary J Blige è davvero prevedibile nel dare i titoli alle sue canzoni…il nuovo è “No more drama”, frase contenuta nel primo singolo di qualche tempo fa “Family affair”…che fantasia… La brava e bella Alicia Keys riconferma il proprio talento con “A woman’s worth”, semplice ma molto gradevole all’ascolto; nuovo singolo anche per Moby “We are all made of stars”, non vi dico che è una bella canzone perché sarei bugiarda, comunque i gusti sono gusti e ci sarà qual-

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cuno che la penserà l’opposto… Dopo un lungo silenzio torna il r e d e gl i a n t i - C r i s t o … naturalmente stò parlando di Marilin Manson, il suo nuovo singolo si intitola “Tainted love”, cover di un vecchio successo musicale, per questo è una delle più carine tra gli ultimi suoi lavori…non l’ha scritta lui…molto carina anche la nuova canzoncina di Gabrielle che si intitola “Don’t need the sun to shine”, vi consiglio di ascoltarla in questi giorni di pioggia, chissà che non porti di nuovo il sole sia fuori sia dentro di voi… Ma arriviamo agli artisti di casa nostra: nuovo singolo davvero ottimo di Elisa “Rainbow” accompagnato da un videoclip davvero originale, la spiritosa “Salirò” di Daniele Silvestri che ti mette addosso un tale buonumore… il ballettino poi…troppo forte!E per finire due nuove stelline del firmamento musicale, la prima italianissima è Yu Yu con “Mon petit garçon”, quando si dice che la pubblicità aiuta… e la seconda è Valentina Giovagnini con “il passo silenzioso della neve”, davvero un gran bel singolo promette bene la ragazza… Slacciate pure le cinture perché il nostro viaggio anche per stà volta è terminato, vi aspetto a settembre per nuovi percorsi del pianeta musica! Un bacione a tutti! Chiara 5^D


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X MELISSA LA ROCCA 3 M Cara Melissa, fammi 1 piacere… tiratela di meno!!! E poi piantala di sputtanare la mia migliore amica o ti conviene non uscire più di casa CAPITO!?!? Taty

sto sabato non è il prossimo, ma soprattutto perché sei una tipa SCONTROSA! S&E ALLA CARA PAOLINA 1 A Ascolta, non me ne può fregà de meno x quello ke è successo! Xò… non ti azzardare (e lo dico seriamente) a fare o a dire ankora qualke cosa… se non vuoi farmi arrabbiare… altrimenti non so cm potre reagire… p.s. stai tranquilla, è sl un semplice avvertimento, poi 6 libera di fare quel ke vuoi… Ciao ciao By Fiamming Warriors

PER IL BIDELLO FRANCESCO (1 PIANO) Sei simpa, ma se pulissi lo saresti ancora di più. Ciao Il trio Medusa PER VALENTINA DI 1 F Dedica. “Non ti auguro la vita di una rosa perché è troppo breve. Non ti auguro la vita di una stella perché è troppo lunga. Ti auguro la bellezza di una rosa e lo splendore di una stella.

1) non ci devi romperci 2) W Gigi 3) Ti vogliamo bene! E&S

PER ANGELO 4 F Angelo, oltre l’azzurro dei tuoi occhi riesco a vedere la luce delle stelle. Tutte le volte che guardo mi sembra di toccare il cielo, sento di essere viva, sento di voler vivere… x te! Grazie di esistere!!! By Silvia 87 PER DAVIDE 3 H E MICHELE 2 H Abbiamo scritto il vostro nome sui libri di scuola, l’abbiamo scritto sui pali, sui muri, sulle panchine, l’abbiamo scritto 1000 volte. I casi sono due: 1) o stiamo imparando a scrivere 2) o ci piacete davvero 1 casino By 2 di 1 H PER IVAN 3 C Ciao bresciano (non xla) che in realtà tifa Bergamo… Volevamo dirti 3 cose:

PER LIVIO 3 C Tra poco la scuola finirà e tu non hai ancora comprato lo specchio… non hai ancora imparato a non sederti sulle sedie bagnate e a non lasciare aperti gli astucci… non sai neanche leggere l’ora, forse perché per te gli orologi non esistono…l’unica cosa che hai capito (la più importante per fortuna) è che TI VOGLIAMO TANTO BENE!! Sery & Erica P.S. Complimenti al Milan PER UWE 3 C Per fortuna l’anno scolastico sta per finire! Siamo stanche di sopportare i tuoi soliti discorsi da porcellina e le tue sclerale… E poi: non farti la pipì addosso e mangia meno carote che non servono a nulla! Nonostante ciò ti vogliamo bene perché… Que-

PER DONA, DESA & NICOLE 3 C Ciao amichette, ve lo sareste mai aspettato un messaggio da noi?!? Volevamo solo dirvi che siete troppo grandi e che siamo contente di aver trovato tre amiche come voi!!! Speriamo che l’anno prossimo il quintetto si riformi! Dona, non fare troppe “mosse ormoni” altrimenti ti suda il ginocchio!!! Desa, Nesta ti sposerà prima o poi ma solo se smetterai di cantare la “Balalaica”!!! Niki, snob come sei frequenti ancora il grest degli alcolizzati!?! Vi vogliamo tanto ben!!! Beijinhos Ely & Sally P.S. Abbasso Latticino PER RAFFAELE E ANGELO Un giorno per sbaglio ci siamo voltate e vi abbiamo visto… ma ve lo assicuriamo è stato lo sbaglio + bello della nostra voita!!! Cosa daremmo per conoscervi… Siete due fighi al-


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www.lunardi.bs.it/giornalino lui, è l'uomo per te! Anche se non sa dire parole d'amor… colpisce i suoi nemici col naso e con la spada… E' lui il tuo Cirano! Distinti saluti

PER STEFANO TONNI 3 D Smettila di scherzare la gente sulla corriera, ma ti sei guardato allo specchio!?! fai un bel esame di coscienza (T serve, fidati) Cmq se vuoi la guerra.. ke guerra sia P.S. W la Macina

PER MAURA E PAOLA 3 F E' dall'inizio dell'anno che quando vi vediamo sentiamo un tuffo al cuore…vi seguiamo fino a che non varcate la soglia di casa… mentre fate lezione vi guardiamo dalla vetrata della nostra classe… Chissà se anche voi ci pensate!!! e chissà se un giorno i nostri cuori si uniranno… x il momento… apsettiamo!!! Intanto vi diciamo ke vi vogliamo un mondo di bene, anzi… vi amiamo tantissimo. Vostri per sempre D&C

PER LAURA MOR 4 L "carpe Diem", Laura, cogli l'attimo… L'uomo con gli occhiali, è

La classe 3 A ringrazia tutti, professori e alunni, che hanno partecipato al-

lucinanti! VVUKDB! 4ever in out heart By 2 di 1 H

la messa per il nostro caro Francesco e rimprovera il comportamento infantile e poco rispettoso della classe 1 I. PER GABRY 3 M Ciao Rollo, come va nella m? sai ke mi manca un compagno di banco scemo come te! Mi raccomando… ve! ve! milanese…TVUKDB Lisa 3 C

LA BIBLIOTECA AMMANITI NICCOLO’ “Io non ho paura” BUKOWSKI CHARLES “Storie di ordinaria follia” CHEVALIER TRACY “La ragazza con l’orecchino di perla” FASOLI DORIANO “Fabrizio De Andrè. Passaggi di tempo” KLEIN NAOMI “No logo” ROWLING JOANNE K. “Erry Potter e la pietra filosofale” DOYLE RODDY “Bella famiglia” HORNBY NICK “Un ragazzo” IZZO JEAN-CLAUDE “Marinai perduti”

Poiché è stata completata la catalogazione della sezione “BRESCIA” È disponibile il catalogo cartaceo.

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ARIETE La fine della scuola è alle porte! E’ un po’ tardi per recuperare, rassegnati. Segno compatibile: Vergine Song: Dimmi come (Alexia) Sfigati del mese: Doh Ingrid 4^I Rongoni Michele 5^D TORO Susciterai l’invidia delle tue compagne per i voti brillanti… ma per l’aspetto fisico c’è ancora da lavorare. Segno compatibile: Scorpione Song: Points of authority (Linkin’ park) Sfigati del mese: Rinaldi Enrico 4^N Plebani Laura 4^E GEMELLI E’ inutile che fai il prezioso, lo sanno tutti che verrai promosso! Piuttosto non trascurare il ragazzo/a. Segno compatibile: Capricorno Song: Nasty girl (Destiny’s child) Sfigati del mese: Tarozzo Patrick 4^M Bozinovich Ivan 2^N CANCRO Guarda che se vai avanti a biglietti nei compiti in classe, agli esami sarai fregato! Segno compatibile: Leone Song: Freeek (Gorge Michael) Sfigati del mese: Guerra Nicoletta 5^N Salvi Barbara 4^B LEONE Questo mese è pieno di interrogazioni e di verifiche? Non disperare… non sei l’unico! Segno compatibile: Toro Song: Wrong impression (Natalie Imbruglia)

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SAGITTARIO Hai giù nove materie? Coraggio hai tutta l’estate davanti per recuperare! Segno compatibile: Bilancia Song: Fame (Sigla di Saranno Famosi) Sfigati del mese: Cioffi Angelo 4^F Turrini Tommaso 4^B

Sfigati del mese: Martelli Paolo 5^M Marini Consuelo 4^A VERGINE Se vuoi bruciare cerca almeno di non farti sgamare dai tuoi profe! Segno compatibile: Sagittario Song: In your eyes (Kylie Minogue) Sfigati del mese: Ciano Elisabetta 3^A Zanetti Ljuba 4^A BILANCIA Non rimandare mai a domani quello che puoi studiare benissimo dopodomani! Segno compatibile: Cancro Song: How you remind me (Nickelback) Sfigati del mese: Colombrita Daniele 4^H Sbalzer Roberto 4^C SCORPIONE Guarda che non è il massimo studiare lasciando i libri a scuola! Segno compatibile: Ariete Song: Domani smetto (Articolo 31) Sfigati del mese: Scalfi Matteo 4^H Fassoli Roberta 4^E

CAPRICORNO Bravo/a, bravo/a!!! Hai visto che alla fine ne è valsa la pena aver studiato costantemente?!?! Segno compatibile: Pesci Song: Whenever wherever (Shakira) Sfigati del mese: Parigi Stefano 5^D Giorgi Andrea 4^N ACQUARIO Guarda il lato positivo… in pagella avrai sicuramente un 8… in condotta! Segno compatibile: Gemelli Song: Salirò (Daniele Silvestri) Sfigati del mese: Tarantino Luca 5^B Zucchetti Silvia 5^M PESCI Tieni duro, mai dire mai. Se Dio t’assiste vedrai che sarai sicuramente miracolato! Segno compatibile: Acquario Song: Questa è la mia vita (Ligabue) Sfigati del mese: Baronchelli Cristina 5^F Morandi Alessandra 2^H Ramo, Vale e Sara


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Bertolt Brecht Quanti denti ha il pescecane e a ciascun li fa veder, e Macheath, lui ci ha il coltello ma chi mai lo può saper? Sbrana un uomo un pescecane ed il sangue si vedrà. Mackie ha un guanto sulla mano, nessun segno resterà. Sul Tamigi verde e fondo molti a un tratto cascan giù. Non è peste ne colera, é Macheath che va su e giù. In un bel mattino azzurro giace un morto sullo Strand e qualcuno svolta in fretta. Ha per nome: Mackie Messer. E Schmul Maier un dì sparisce e tanti altri ricchi al par. Mackie ha in tasca i lor denari, nessun può testimoniar. Jenny Towler l'han trovata un coltell ficcato in cuor. Mackie Messer va a passeggio, non gli importa di saper. E Alfons Glite il vetturale che un bel giorno si eclissò Chi ne sa più di tanti altri? Mackie Messer certo no. E l'incendio dove un vecchio con sei piccoli perì. Nella folla c'è anche Mackie, che è per caso giunto lì. E la giovin vedovella il cui nome ognun sa dir agguantata appena sveglia Mackie, come andò a finir?

Questa è la canzone di apertura dell' "opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, che è stata recentemente proposta a Bergamo e vista da numerose classi della nostra scuola. L'opera è la rappresentazione della vita reale, che può essere crudele e traditrice come i personaggi che popolano la scena, l'intreccio si snoda tra amore e amicizia, tradimenti e corruzione, fughe e prigionia. Il lieto fine, nel quale vincono la pietà e la riconciliazione è un'invenzione letteraria creata da Brecht per insegnarci che non bisogna mai smettere di sperare anche quando il destino sembra già segnato. Nello stile dell'autore, l'opera è ricca di canzoni come quella iniziale che sottolineano i problemi esistenziali dei protagonisti e i

dilemmi della storia. Questi intermezzi musicali servono anche come pause che spezzano la parte recitata rendendo l'opera più piacevole e attuale. La rappresentazione è stata gradita dagli studenti per l'interpretazione ironica e sarcastica della vita reale, per la ricchezza di humour nero e per la bravura degli attori capaci di stimolare il senso critico dello spettatore. Di fronte al finale inatteso della pietà che plasma il diritto è bello ricordare l'ultima canzone modulata al suono dell'organo: "Non vi accanite sul peccato: in breve da sè nel proprio gelo sarà estinto. Meditate la tenebra e l'inverno di questa valle percossa dal pianto." C&S 4^A


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Lettera di un capo indio ai governi europei Così sono qua, io, Guaicapuro Cuautemoc, sono venuto a incontrare i partecipanti a questo incontro. Così sono qua, io, discendente di coloro che popolarono l'America quarantamila anni fa, sono venuto a trovare coloro che la trovarono cinquecento anni fa. Così ci troviamo tutti: sappiamo chi siamo, ed è già abbastanza. Non abbiamo bisogno di altro. Il fratello doganiere europeo mi chiede carta scritta con visto per scoprire coloro che mi scoprirono. Il fratello usuraio europeo mi chiede di pagare un debito contratto da traditori che non ho mai autorizzato a vendermi. Il fratello legalista europeo mi spiega che ogni debito si paga con gli interessi, anche fosse vendendo esseri umani e paesi interi senza chiedere il loro consenso. Questo è quello che sto scoprendo. Anch'io posso pretendere pagamenti. Anch'io posso reclamare interessi. Fa fede l'Archivio delle Indie. Foglio dopo foglio, ricevuta dopo ricevuta, firma dopo firma, risulta che solamente tra il 1503 ed il 1660 sono ar-

rivati a San Lucar de Barrameda 185mila chili di oro e 16 milioni di chili d'argento provenienti dall'America. Saccheggio? Non ci penso nemmeno!! Perché pensare che i fratelli cristiani disobbediscano al loro settimo comandamento. Spoliazione? Tanatzin mi guardi dall'immaginare che gli europei, come Caino, uccidano e poi neghino il sangue del fratello! Genocidio? Sarebbe dar credito a calunniatori come Bartolomeo della Casa che considerarono quella scoperta come la distruzione delle Indie, o ad oltraggiosi come il dottor Arturo Pietri che sostiene che lo sviluppo del capitalismo e dell'attuale civiltà europea sia dovuto all'inondazione metalli preziosi! No! Questi 185mila chili di oro e 16 milioni di chili d'argento devono essere considerati come il primo di vari prestiti amichevoli dell'America per lo sviluppo dell'Europa. Pensare il contrario vorrebbe dire supporre crimini di guerra, il che darebbe diritto non solo a chiedere la restituzione immediata ma anche l'indennizzo per danni e truffa. Io, Guaicaipuro Cuautemoc, preferisco credere alla meno offensiva delle ipotesi. Una così favolosa esportazione di capitali non fu altro che l'inizio del piano Marshalltezuma teso a garantire la ricostruzione della barbara Europa, rovinata dalle sue deplorabili guerre contro i culti musulmani, difensori dell'algebra, della

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poligamia, dell'igiene quotidiana e di altre superiori conquiste della civiltà. Per questo, avvicinandosi il Quinto Centenario del Prestito, possiamo chiederci: i fratelli europei hanno fatto un uso razionale, responsabile, o perlomeno produttivo delle risorse così generosamente anticipate dal Fondo Indoamericano Internazionale? Ci rincresce dover dire di no. Dal punto di vista strategico le dilapidarono nelle battaglie di Lepanto, nelle armate invincibili, nei terzi Reich ed in altre forme di reciproco sterminio, per finire poi occupati dalle truppe yankee della Nato, come Panama (ma senza canale). Dal punto di vista finanziario sono stati incapaci - dopo una moratoria di 500 anni - sia di restituire capitale ed interessi che di rendersi indipendenti dalle rendite liquide, dalle materie prime e dall'energia a basso costo che gli esporta il Terzo Mondo. Questo deplorevole quadro conferma l'affermazione di Milton Friedman secondo il quale un'economia assistita non potrà mai funzionare e ci obbliga a chiedere per il loro stesso bene - la restituzione del capitale e degli interessi che abbiamo così generosamente aspettato a richiedere per tutti questi secoli. Detto questo, vorremmo precisare che non ci abbasseremo a chiedere ai fratelli europei quei vili e sanguinari tassi d'interesse variabile del 20 fino al 30 % che i fratelli europei chiedono ai paesi del Terzo Mondo. Ci limiteremo a esigere la restitu-


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zione dei materiali preziosi prestati, più il modico interesse fisso del 10% annuale accumulato negli ultimi trecento anni. Su questa base, applicando la formula europea dell'interesse composto, informiamo gli scopritori che ci devono, come primo pagamento del loro debito, soltanto 185mila chili di oro e 16 milioni di chili d'argento ambedue elevati alla potenza di trecento. Come dire, un numero per la cui espressione sarebbero necessarie più di trecento cifre, e il cui peso supera ampiamente quello della terra. Com'è pesante questa mole d'oro e d'argento! Quanto peserebbe calcolata in sangue? Addurre che l'Europa in mezzo millennio non ha saputo generare ricchezze sufficienti a cancellare questo modico interesse sarebbe come ammettere il suo assoluto disastro finanziario e/o la demenziale irrazionalità delle basi del capitalismo. Tuttavia queste questioni metafisiche non affliggono noi indioamericani. Però chiediamo la firma immediata di una carta d'intenti che disciplini i popoli debitori del vecchio continente e li obblighi a far fede al loro impegno tramite un'immediata privatizzazione o riconversione dell'Europa perché ci venga consegnata per intero come primo pagamento di

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questo debito storico. Dicono i pessimisti del Vecchio Mondo che la loro civiltà versa in una bancarotta tale che gli impedisce di tener fede ai loro impegni finanziari o morali. In tal caso ci accontenteremo che ci paghino dandoci la pallottola con cui uccisero il poeta. Ma non potranno. Perché quella pallottola è il cuore dell'Europa. Guaicaipuro Cuautemoc Fonte: rivista elettronica del Movimento Umanista Traduzione:Multimage

CARI AMICI Ciao a tutti! Sono Annamaria Siani, ho 22 anni (credo sia opportuna una presentazione prima che cominci a spiegarvi com’è che vi sto scrivendo, visto che ormai quasi nessuno lì si ricorderà più di me!) e sono al quarto anno di università, studio lingue e letterature straniere a Brescia e per caso qualche giorno fa ho incontrato il Prof. Mattei che non vedevo dai tempi della maturità (eh, sì anch’io ho frequentato il Lunardi!). Parlando del più e del meno, da uomo entusiasta qual è mi ha detto che il mitico Lunarfollie è giunto al decimo anno di vita e mi ha subito proposto di

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aggiungere un contributo al prossimo numero…beh, eccomi qui… Tanto per cominciare, devo fare i complimenti e ringraziare tutta la redazione perché state facendo un ottimo lavoro con il giornalino e perché leggere l’ultimo numero che avete pubblicato mi ha suscitato una forte emozione… soprattutto la pagina dedicata ai messaggi “interni”…è proprio vero che i ragazzi non cambiano mai! Ci sono ancora tutti i TVUMDB e TAT e TVBF che lo popolavano ai miei tempi! Anche gli articoli impegnati sono veramente belli, migliori oserei dire, segno che tutto sta diventando più professionale senza perdere quell’entusiasmo che connota un buon giornalino! Bravi! Beh, torniamo a noi… io sono contenta di aver frequentato il Lunardi, pur essendo una scuola tecnica, e quindi da qualcuno sminuita per questo  mi ha dato tanto, a cominciare dall’apertura mentale che gli scambi culturali - da sempre fiore all’occhiello del Lunardi e principale motivo della mia scelta- danno a tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di parteciparvi, per non dimenticare amicizie nate sui banchi del Lunardi, che tuttora continuano, anche se con incontri purtroppo più sporadici, alla formazione in senso più scolastico… le lingue straniere mi sono sempre piaciute e al Lunardi sono state sempre molto curate, ricordo ancora con affetto la prof.ssa Spinelli e la prof.ssa Faulisi, tanto per far due nomi, quindi è stato per me naturale scegliere la facoltà di lingue cercando un indirizzo che si accompagnasse alla mio


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diploma di Perito aziendale e corrispondente in lingue estere: il “turistico-manageriale” trovandomi così in piano di studi materie come economia politica, economia aziendale o storia economica che con una preparazione come la nostra è più semplice capire! Magari noi non avremo imparato a scrivere una composizione di letteratura in inglese, ma vi assicuro che con un po’ di buona volontà a tutto c’è rimedio, quindi se state pensando di continuare gli studi ma siete indecisi, abbiate fiducia in voi stessi e buttatevi! Ce la potete fare! Non pensate che per la maturità avete studiato talmente tanto che chi ve lo fa fare, di qui a poco, di rimettere la testa sui libri perché ce la potete fare! L’ambiente universitario è molto stimolante, incontrano tante persone e le nostre giovani menti vengono illuminate dalla sapienza dei grandi luminari… Per quelli che invece hanno deciso di fermasi…buona scelta anche la vostra se ne siete convinti, scegliete secondo coscienza e seguendo il vostro istinto più profondo, solo così non ve ne pentirete e raccoglierete soddisfazioni!! A tutti comunque auguro buon lavoro! In bocca al lupo! Anna

L’estate può presentare anche dei rischi che si chiamano droghe. Sono facilmente reperibili, non costano nemmeno molto e sono tremendamente micidiali. Se le conosci le eviti. In quest’articolo parliamo di alcune droghe chimiche particolarmente pericolose. ECSTASY In realtà questo termine indica varie sostanze tutte prodotte in laboratorio. La più importante si chiama Mdma, un derivato dell’anfetamina. Si trova in giro in pasticche colorate di forme differenzi e non si sa mai con precisione che cosa contengono. Agisce sul nostro cervello, sull’umore, sul sonno e sull’appetito. Studi scientifici hanno dimostrato che può danneggiare seriamente le cellule cerebrali. Chi la usa cerca una via veloce per emozioni forti, parole fluenti, rapporti facili con tutti, specie con l’altro sesso. Presto però fa battere il cuore più in fretta, rende la bocca arida, le mascelle tese, dilata le pupille. Alza la pressione del sangue ed è micidiale per chi ha problemi di cuore o di reni o per chi soffre di epilessia.. Contribuisce a innalzare la temperatura corporea e può portare al colpo di calore: un pericolo per la vita, in qualche caso. Se poi si devono insieme alcolici il rischio aumenta. Dopo l’effetto ci si sente depressi e irritati. Spesso lascia ansia, panico e paranoia. Gli effetti dell’ecstasy variano da persona a persona e anche una sola pastiglia può essere pericolosa. ANFETAMINE Sono sostanze ripescate recentemente sotto forma di pasticche, capsule o in polvere. Chi le con-

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suma vuole una scorciatoia per sentirsi pieno di energia, sveglio e vigile. Ma le anfetamine accelerano il cuore e il respiro, rendono difficile il sonno e col tempo diminuiscono l’attività sessuale. Aiutano a non sentire fame e fatica. Persino alcuni atleti sono morti per l’uso di queste sostanze. Quando l’effetto finisce ci si sente svuotati, spossati, irritati, depressi. Chi le usa non raramente assume atteggiamenti violenti e giunge alla paranoia. COCAINA E’ estratta dalla coca, una pianta delle Ande. A lungo è stata “sniffata” sotto forma di polvere bianca. Oggi è venduta anche come cristalli che si fumano e che si chiamano “crack” Agisce sul cervello e influenza la memoria, la vigilanza, l’umore, il piacere e l’energia. In essa qualcuno cerca energia, potenza e una forte stimolazione sessuale. Spesso però trova tremori, ipertensione, tachicardia e temperatura che sale. Può avere difficoltà a mangiare e a dormire. Chi la usa tende a sopravvalutare se stesso, le sue capacità e a sottovalutare le conseguenze, Magari rischiose, di quello che fa. Quando l’effetto finisce e c’è il “down”, ci si sente stanchi, privi di energie, depressi. La cocaina porta facilmente all’abuso e all’assoluta dipendenza (cocainomani). Il consumatore cronico è spesso ansioso, irritabile, sospettoso, suscettibile. Può arrivare all’impotenza, alla paranoia al delirio, avere allucinazioni che sfociano in vere e proprie psicosi.


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