2 minute read
“Alexa, fammi i compiti!”
Quando si parla d’Intelligenza Artificiale spesso si pensa subito ai paesaggi futuristici mostrati in film fantascientifici, o a dei robot capaci di comprendere e compiere azioni umane. In realtà, l’utilizzo degli “A.I.” è molto più accessibile di quanto si possa immaginare.
L’Intelligenza Artificiale è un ramo dell’informatica relativo alla programmazione e progettazione di sistemi che attribuiscono a delle macchine caratteristiche tipicamente umane, come le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali. L’Intelligenza Artificiale risale alla data di nascita dei computer, nel 1956. Proprio in quest’anno, si parlò per la prima volta di “Sistema Intelligente” durante un convegno tenuto in America. Durante questa storica conferenza, furono presentati alcuni programmi già capaci di effettuare alcuni ragionamenti logici. La particolarità degli anni Cinquanta -Sessanta, oltre al grande fermento intellettuale, fu il forte ottimismo che sosteneva tutte le varie ricerche e le sperimentazioni. Numerose università e aziende informatiche puntarono alla ricerca e allo sviluppo di nuovi programmi e software sempre più complessi in grado di pensare e agire come esseri umani in determinati campi e settori. La nuova era dell’Intelligenza Artificiale si aprì con il nuovo utilizzo di un algoritmo, già ideato alla fine degli anni Sessanta. Esso permise agli sviluppatori di trovare un ampio spettro d’applicazioni, come ad esempio la creazione di una macchina che vinse un torneo di scacchi contro il campione allora in carica, Garry Kasparo.
Advertisement
Col passare degli anni, una grande varietà di sistemi d’Intelligenza Artificiale si sono affermati nelle nostre vite, a partire da veicoli in grado di guidare senza un conducente al volante, o a un semplice filtro di TikTok che trasforma un viso umano in quello di un cartone animato. La nostra vita si è nettamente semplificata grazie a motori di ricerca e assistenti vocali che rispondono immediatamente ai nostri comandi.
La rivoluzione tecnologica non ha mai fine e proprio poco più di un mese fa OpenAI, fondazione che si occupa di intelligenza artificiale, ha reso disponibile un nuovo modello di chatbot: si tratta di ChatGpt che è capace di comprendere il linguaggio umano e intrattenere conversazioni molto complesse. La Chatbot, dopo aver ricevuto tutte le informazioni necessarie, è capace di elaborare testi su tematiche complesse utilizzando un linguaggio naturale e non meccanico o addirittura comporre testi musicali rap. Secondo l'associazione, ciò che il programma riesce a creare è autentico in quanto non si possono trovare elaborati su gli altri motori di ricerca.
L'annuncio di questo nuovo arrivo nel mondo tecnologico ha scatenato molto stupore e anche noi, con grande curiosità, abbiamo provato ad utilizzare Chatbot facendole creare una poesia.
Più informazioni si forniscono al programma, più dettagliato sarà l'elaborato creato. Nel nostro caso dopo averle dato tutte le indicazioni necessarie, la Chatbot ha provveduto alla creazione di una poesia che, seppur banale, non è possibile trovare identica cercando semplicemente su Google.
Già un milione di utenti hanno deciso di unirsi al programma che è dotato anche di grosse capacità relazionali, per esempio è anche capace di produrre barzellette e battute.
Secondo alcuni professionisti informatici, questo nuovo gioiello sarà forse in grado tra alcuni anni di sorpassare il monopolio che detiene Google da tempo.
Oltre alle funzioni più "semplici", la cosa che ha più sorpreso è la sua capacità di creare proposte di marketing e schemi di decorazione d'interni, attività affidate solitamente all'uomo.
ChatGPT può cambiare tutto.
Le capacità letteralmente sovrumane di ChatGPT potrebbero ridefinire l'economia come la conosciamo noi oggi. Potrebbe arrivare a sostituire molte figure operative nei ruoli più disparati, dalla creatività al giornalismo passando per la costruzione di siti web e il design.
Continuiamo a vedere questa ed altre innovazioni legate all'intelligenza artificiale e alle tecnologie spaziali come una forte spinta positiva che ci permetterà di vivere meglio e in modo più sostenibile nel nostro pianeta, ma, fino a che punto ci spingeremo?
Linda D’Angelo (Classe 4AT)
Lorenzo Piturro (Classe 4AT)