Onstage Magazine settembre 2011

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LIVESTYLE Zucchero

fare molti sacrifici. Poi ognuno è libero di fare le proprie di show? te, non ha confini di alcun tipo. scelte. Assolutamente sì. Era un progetto rischioso, ma fin dalla Presentando il tour, dicevi che il pubblico da te vuole Ti considero una sorta di ambasciatore italiano primissima data, il 9 maggio all’Hallenstadion di Zurigo, qualità, anche acustica. Non dev’essere facile garantirla all’estero, per cui ti chiedo: come sono le relazioni in- è stato tutto molto naturale, liscio come l’olio. Il mio pub- cambiando location praticamente ogni giorno. Ci riuternazionali? Cioè, se WikiLeaks avesse pubblicato i blico ascolta e canta con me tutte le canzoni nuove, poi scite? dialoghi tra gli artisti o la critica straniera, Abbiamo una squadra di tecnici, fonici e che quadro sarebbe emerso della nostra operatori di primissimo livello e ci siamo « In Italia le location per la musica sono quelle che musica? sono. Poi con la crisi e tutto il resto, figuriamoci se chi riusciti. Da parte nostra credo sia tutto perGrazie per l’ambasciatore, anche se non fetto. Poi naturalmente dipende dalla locaci governa pensa a questo problema. Per loro la cultura tion, ma se fai un buon lavoro i risultati si credo di essere l’unico, ci sono molti artisti e l’arte vengono sempre per ultime » italiani che hanno successo a livello internavedono. E infatti non abbiamo quasi mai zionale. Personalmente, parlo quindi solo incontrato problemi. delle mie esperienze, ho ottime relazioni. La nostra musi- ovviamente si scatena ancora di più con le hit, ma ormai A proposito, in Italia l’acustica è generalmente un ca è comunque molto apprezzata all’estero, basti pensare ballano anche con è un peccato morir o Vedo Nero. problema. Tra location in cui si sente male e limiti imalla Pausini o a Bocelli. Noi siamo sempre stati il paese Rispetto alle tue produzioni passate, le canzoni di posti al volume (da milanese, penso a San Siro e all’Aredella bella musica, fin dai tempi di Modugno, ma anche Chocabeck hanno un sound molto più vicino al folk na), il pubblico è stanco di pagare per non sentire nulla. prima! che al rhythm’n’blues e sono arrangiate naturalmente Non a caso le vendite di biglietti diminuiscono. Come Torniamo al Chocabeck World Tour. Ad aprile dice- in modo molto diverso. Come hai reso lo show omo- si risolve il problema? Magari creando spazi esclusivavi di pensare a uno spettacolo in due tempi, il primo geneo? mente dedicati alla musica e non prestando alla musica dedicato a Chocabeck e il secondo alle hit della tua di- Nei miei concerti c’è ancora tanto blues e tanto soul. Ri- location pensate per altro? All’estero ci sono! scografia. Hai poi effettivamente proposto questo tipo peto, la buona musica, quella che piace davvero alla gen- Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto già molti

L’UNDICI TITOLARE La squadra che accompagna Zucchero a spasso per il mondo è composta da musicisti esperti e di livello internazionale. Undici fuoriclasse al servizio del collettivo. Eccoli uno per uno. Polo Jones, basso: Inizia a suonare a 10 anni - la sua prima esperienza in una band è con i genitori – e a quattordici anni è già al fianco della leggenda del blues John Lee Hooker. Il grande amore per la musica porta Polo a spaziare anche tra rock, jazz, funk. Tra le collaborazioni ricordiamo Whitney Houston e Bruce Springsteen. David Sancious, tastiere: Comincia nella E Street Band di Springsteen all’inizio degli anni Settanta, decennio in cui si dedica a numerosi progetti musicali. Tastierista, chitarrista, compositore e produttore, David ha registrato ed è stato in tour con i maggiori talenti della musica internazionale, tra cui Eric Clapton, Santana, Peter Gabriel e Sting. Kat Dyson, chitarra: Nasce nel sud degli Stati Uniti ma si trasferisce giovanissima a Los Angeles, dove prima di entrare nei New Power Generation, la band di Prince, contribuisce alle registrazioni del greatest hits di Cyndi Lauper, 12 Deadly Cyns. Ha suonato in studio e dal vivo con mostri sacri come Mick Jagger, Jeff Healey e Bernie Worrell (Parliament Funkadelic). Adriano Molinari, batteria: Modenese, inizia la carriera professionale a 14 anni e superati i venti entra nei Bossa Nostra, con cui incide due album. Nel 2002 incontra Zucchero, che se lo porta dietro per lo Shake World Tour, e da allora non si sono più lasciati. Ha collaborato con Claudio Baglioni e alcuni musicisti che appartengono al gotha del jazz, vedi Bob Franceschini. Mario Schilirò, chitarra: Ha iniziato a suonare la chitarra a 13 anni per amore di Beatles e Rolling Stones, ma si è dedicato anche al contrabbasso, studiando per quat-

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tro anni alla scuola di musica classica S. Cecilia di Roma. Lo hanno scelto, tra gli altri, artisti come Cocciante, Baglioni e Venditti. Dal 1995 suona in tutti i tour mondiali di Zucchero. James Thompson, sax: Passa l’adolescenza in California - ascoltando soul, rock, r&b, jazz, pop e blues - iniziando a suonare il sax contralto nella band della scuola a 15 anni, dopo aver studiato il clarinetto per 3 anni. Nel 1983 è arrivato in Italia e non se ne è mai andato. Ha suonato con Paolo Conte, gli Stadio, Spagna, i Timoria ed è un fedelissimo di Zucchero. Massimo Greco, tromba: Si diploma presso il Liceo Musicale Bellini di Catania e dopo alcune esperienze con la classica si butta sul jazz. Incontra numerosi fuoriclasse del genere, con cui incide e va in tour. Insegna teoria, arrangiamento e composizione al Centro Studi Musicali di Verona. Dal ‘95 è la tromba di Zucchero (nella tournèe in corso suona anche il corno francese). Beppe Caruso, tromba e tuba: Diplomato presso il Conservatorio Verdi di Milano, vanta numerose collaborazioni in ambito jazzistico, ma non solo. Ha lavorato con Roberto Vecchioni, Tullio De Piscopo, Gino Paoli e altri. Attualmente è co-leader, con il percussionista Francesco

D’Auria, del Duo D’Auria-Caruso. Dal 2007 fa parte della band di Zucchero. Luca Campioni, violino: Anche lui diplomato presso il Conservatorio Verdi di Milano (diploma di Violino e diploma di Strumenti a percussione), dal 1988 collabora con le più illustri orchestre italiane (Teatro alla Scala, Sinfonica della RAI di Milano, Sinfonica Santa Cecilia di Roma, etc). In ambito pop, oltre a Zucchero, ha lavorato con Bobby McFerrin. Simone Rossetti Bazzaro, violino e viola: Terzo diplomato al Conservatorio di Milano nella band di Sugar, comincia a farsi conoscere suonano violino e viola per Giovanni Nuti e la grande Alda Merini. Il suo talento viene notato anche da Renato Zero, Vecchioni, Paola Turci, Baglioni, Baustelle e persino dai Muse. Oltre che da Zucchero, naturalmente. Enrico Guerzoni, violoncello: Ha collaborato con vari gruppi strumentali fra cui i Solisti Veneti i Virtuosi Italiani, i Filarmonici di Bologna e la Filarmonica Toscanini. Ha inciso e suonato dal vivo musica barocca e classica, con artisti quali Muti, Pavarotti, Fresu, Bocelli Ramazzotti, Vinicio Capossela. Da qualche anno completa la sezione archi di Zucchero. G.O.


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