Tesi di Laurea

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Ecco dunque che, nei fumetti di Jacovitti, siamo di fronte a una “enunciazione enunciata”. Fino a quando si analizza una conversazione, infatti, è facile individuare la situazione dell’enunciazione, cioè dell’effettiva produzione di quell’enunciato (e siamo dunque in quella situazione che Greimas e Courtés definiscono come “io qui ora”). Ma se ci troviamo di fronte ad un testo scritto, come può essere un dialogo circondato da vignette? In questo caso è impossibile ricostruire esattamente il momento in cui è stato effettivamente prodotto quell’enunciato. Questo significa che la situazione di enunciazione sarà richiamata dai miei riferimenti, ma potrò “resuscitare” solo una sua immagine, un suo simulacro. E’ qui che si parla di débrayage, ovvero la cancellazione degli elementi che fanno riferimento al “io qui ora”, costruendo l’enunciato attorno al “non io non qui non ora”. Il débrayage dunque è automatico, c’è sempre, poiché nel momento stesso in cui un testo viene prodotto la situazione dell’enunciazione viene irrimediabilmente persa. Nel caso dei fumetti di Jacovitti, inoltre, si parla di débrayage attanziale, in quanto il débrayage riguarda i protagonisti – gli attanti – dell’enunciazione (Pinocchio e gli altri personaggi). Vi sono poi casi di débrayage annidato (o interno), quando all’interno di un racconto un personaggio riporta una conversazione fra altri personaggi. Ecco dunque che in Jacovitti possiamo ipotizzare una lettura centripeta, che segue una specie di traiettoria circolare, del tipo débrayage – débrayage (e così via). Al primo débrayage a livello della pagina, nel quale Jacovitti ci offre un ordine di lettura (si veda in qualche pagina addietro la Fig. 7), si attiva poi un secondo débrayage all’interno del fumetto, grazie agli elementi paratestuali (silhouette di Lumaca, Piccione , Pinocchio stresso… vedi Fig. 8), che con la loro comparsa servono ad anticipare l’entrata in scena dei personaggi o di certe situazioni. Alla lettura centripeta fa da contraltare però anche una possibile lettura centrifuga, di senso opposto alla precedente e del tipo débrayage – embrayage. Se il débrayage era l’espulsione dall’enunciato di tutti gli elementi che facevano riferimento alla situazione di enunciazione (disinnesto), l’embrayage consiste nel reinserimento di quegli elementi attraverso un’operazione di innesto. Come dicevamo, però, l’embrayage non può “resuscitare” completamente la situazione dell’enunciazione (che è ormai andata persa), ma può suggerirla, richiamando l’attenzione su una situazione che c’è stata e che dunque si può immaginare. E’ questo il caso degli elementi paratestuali che “posticipano”, venendo raffigurati e tornando in gioco dopo essere stati trattati in precedenza. L’embrayage crea l’illusione dell’effettiva presenza e contemporaneità di una situazione che non si potrà mai più cogliere. Da questo punto di vista è come se il lettore fosse “chiamato in causa”, offrendogli l'illusione del coinvolgimento in una situazione dell'enunciazione che, in realtà, non esiste. - 47 -


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