Methods | Nuvole di cambiamento nell'atmosfera creativa piemontese

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possibili per poter lavorare con i suoni e costruire un portato personale. In questa maniera la persona è sempre diversa e già portatrice di contenuti.

Quale è la vostra visione sulla società? Noi ci confrontiamo sullo specifico delle esposizioni e già quelle ci portano a riflettere su questioni sociali. La caratteristica della fondazione, in buona parte, è quello di proporre eventi espositivi che hanno un forte carattere sociale, geografico, politico. Sono mostre che tendono a dare una lettura critica ella società. Ad esempio la prossima mostra si chiama press play ed è una mostra che mette in connessione arte e mezzi di informazione per smontare i meccanismi di creazione della notizia. Il confronto con la società avviene immediatamente quando ci si avvicina allo studio della mostra perché ci si confronta con quello che l'artista propone. La società che si tenta di costruire è una società intuitiva che tende al dialogo e non al conflitto, aperta e non esclusiva. Questo non è il punto di partenza della progettazione, ma qualcosa che è in ognuna delle persone che operano. Non partiamo dal fine, ma partiamo dal patrimonio. Vediamo cosa ci propone la visione dell'artista e cosa c'è in quella visione che sia utile all'idea di società. Una mediazione continua.

Quale visione sulla partecipazione? L'inclusione viene sviluppata anche in virtù della nostra partecipazione a dei progetti europei che formano operatori legati all'idea del dialogo culturale e dello sviluppo del patrimonio immateriale che c'è nei vari paesi. Grazie a queste esperienze sono state messe in atto delle progettazioni che hanno delle tendenze democratiche. In questo senso sono stati strutturati progetti di accesso co n studenti stranieri o studenti che si avvicinavano alla lingua. Nella pratica in questi progetti uno dei metodi era di co progettare l'intervento con degli artisti e quindi cercare di creare un gruppo con un insegnante di riferimento, il dipartimento e gli artisti. Noi abbiamo collaborato per anni con l’artista Gianluca De Ferio. Uno dei mezzi era quello di scambiare le loro esperienze direttamente con l'artista che è una pratica sempre positiva, arrivare al concreto dell'arte attraverso una sapienza tecnica che arriva ad un elaborato. I ragazzi hanno partecipato a questo processo, l'idea è quella di partecipare ad un processo creativo con l' artista e arrivare ad un elaborato in questo caso creativo e non artistico. Non nascono opere d'arte, magari esteticamente valide, narrativamente intense, ma che sono in una strana categoria tra il lavoro dell'arte e il lavoro sociale.

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