Lo Scirocco 2009 9

Page 9

“...dimorando sulle rive del Mediterraneo come formiche o rane intorno ad una palude...” Platone, IV sec. a.C.

MADRID. Negli ultimi 9

MADRID. In luglio è stato

TUNUSIYYA (Tunisia).

anni, sul litorale mediterraneo spagnolo, sono stati costruiti 4 milioni di nuove case, una media di 20-30 alloggi ogni mille abitanti contro la media europea di 8-10. Il crollo del mercato immobiliare sta riducendo l’area a un enorme cimitero di cemento armato. Cantieri fermi per mancanza di fondi, scheletri di ferro e cemento, interi complessi e residence vuoti hanno cambiato il paesaggio irrimediabilmente.

inaugurato il più grande e avanzato telescopio ottico-infrarosso del mondo. Il Gran Telescopio Canarie (GTC) costituisce un potente strumento per l'osservazione dell'universo, capace di percepire la luce del cosmo di oltre 13.800 milioni di anni fa. Consentirà di analizzare la struttura del cosmo su grande scala, con osservazioni per la ricerca di pianeti esterni al sistema solare e per l'esplorazione di galassie remote.

Lo stilista tunisino Larbi Bouguemha ha realizzato il più grande Jeans del mondo per entrare nel Guinness dei primati: lunghezza 50,10 metri, larghezza 36 metri. Per confezionarlo sono occorsi 1.600 metri di tessuto jeans (2.400 metri quadrati di superficie), 15 chilometri di filo, un solo ago e un mese e mezzo di lavoro. È la prima volta che la Tunisia appare ufficialmente nel celebre albo.

LIBIA. Nel giorno delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario della rivoluzione Gheddafi fa un regalo al Mondo: abolisce la pena di morte sostituendo la massima pena con l’ergastolo e grazia oltre 1.200 detenuti. I corrispondenti della stampa estera raccontano che ad ogni angolo di strada e sulle facciate di tutti gli edifici di Tripoli compaiono gigantografie di Muammar Gheddafi, bandiere verdi, luminarie e cartelli con la scritta ‘40’.

9

E.A.U. (Emirati Arabi Uniti). Dopo anni di attesa ed almeno un paio di rinvii è stata annunciata, da Arabian Business, la data di inaugurazione del grattacielo più alto del mondo: 2 dicembre 2009, in coincidenza con la festa dell'indipendenza degli Emirati Arabi Uniti. Il gigante edilizio Emaar, ditta costruttrice, mantiene ancora il riserbo sull’altezza finale dell'edificio, circola notizia che il progetto dovrebbe aver raggiunto gli 818 metri!

Rubrica a cura di Rolando Civilla

BARCELONA (Barcellona). Da luglio scorso un quin-

to degli abitanti del capoluogo della Catalogna si approvigiona, per acqua potabile, dal dissalatore più grande d’Europa.

Costato 230 milioni di euro (di cui il 75% da fondi UE) produce 200 milioni di litri al giorno. L'acqua salata è prelevata da una condotta a 2,2 km dalla costa, a 30 metri di profondità. Il riscaldamento, il raffreddamento e l'acqua calda necessari al funzionamento dell’impianto sono ottenuti con energia solare termica. José Montilla, presidente della Catalogna, ne ha già inaugurato un’altro di dissalatore; ne mancano altri due per completare l’opera, il “simbolo della Catalogna del futuro” per i socialisti spagnoli. Il “Piano Idrologico Nazionale” prevedeva il prelevamento dal fiume Ebro con “costi ambientali” ben più alti rispetto alla desalinizzazione voluta dal governo regionale.

GENOVA. In una conferenza stampa a bordo della Rainbow Warrior, Greenpeace ha presentato un rapporto sul Mediterraneo: Un Mare d’Inferno. Con un linguaggio semplice ha voluto mostrare a tutti le “prove” di un fatto ormai ben noto agli scienziati: il Mar Mediterraneo è un ecosistema che si avvicina sempre più velocemente al collasso. Lo stress causato da elevate temperature produce mortalità in massa di spugne, coralli e gorgonie. Le specie “tradizionalmente” presenti sono sostituite da altre che tollerano meglio il caldo. Molto preoccupanti sono le “invasioni biologiche” di specie fino a pochi anni fa totalmente sconosciute nel Mediterraneo. Aggregati di mucillagini sempre più frequenti soffocano i fondali di vaste aree.

Greenpeace propone di istituire una rete di 32 riserve marine a tutela di uno degli ecosistemi più fragili del Pianeta. All’interno di queste aree, zone ricche di biodiversità o siti di riproduzione e accrescimento delle varie specie, devono essere vietate tutte le attività pericolose di prelievo e di immissione. I 32 siti scelti, sia lungo le coste che in acque internazionali, sono le aree più “sensibili” e rappresentano il 40% delle acque e dei fondali del Mediterraneo. La realizzazione di questa rete, al 2012, è stata decisa dalla Convenzione di Barcellona - il principale Accordo Internazionale per la protezione del Mediterraneo con la Dichiarazione di Almeria, adottata nel gennaio 2008. Il sito n. 19 avvolge il Capo di Leuca, le coste albanesi e tratti di costa greca.

LONDON (Londra). Un team di geoingegneri dell’Istituto britannico di ingegneria meccanica (Imeche) intenderebbe “salvare il pianeta” o, quantomeno, il Regno Unito con la installazione di una “foresta di alberi artificiali”, una sorta di serbatoi in grado di assorbire l'anidride carbonica presente nell'aria e immagazzinarla in quantità enormi, migliaia di volte superiori a quella degli alberi naturali della stessa dimensione. Il responsabile del progetto Tim Fox afferma, convinto, che una foresta di 100mila di questi alberi potrebbe essere realizzata nell'arco di 10-20 anni e contribuire in maniera decisiva a risolvere il problema della CO2 del Regno Unito!

Un albero artificiale prodotto in serie costerebbe 20mila dollari e attualmente potrebbe assorbire una tonnellata di CO2 al giorno (si prevede che presto potrà raggiungere le 10 tonnellate). Il responsabile di Solar Botanic suggerisce di utilizzarli «per uso domestico o lungo le autostrade, nelle zone suburbane o (addirittura) nei parchi per apportare un contributo significativo alla rete elettrica nazionale». C’è un piccolo inconveniente però: la CO2 deve essere poi stoccata e, ovviamente, non si sa ancora dove. I fantastici geoingegneri suppongono di «usare i giacimenti petroliferi esauriti, il costo di confinamento potrebbe essere di 30 dollari alla tonnellata». Semplicemente così.

ANKARA (Turchia). Un team di ricercatori della Università del Salento, in collaborazione con l' Università turca di Mimar Sinan, hanno portato alla luce una tomba risalente al periodo Neolitico nella provincia di Mersin. All' interno della tomba uno scheletro, databile tra gli 8.000 e gli 8.200 anni fa, tre ciotole, un chicco di grano ed un seme d'oliva fossilizzati.

La dott.ssa Isabella Caneva, responsabile degli scavi per l’ateneo leccese, ha dichiarato che «vasi, ciotole e prodotti alimentari venivano spesso posti all’interno delle tombe del Neolitico in preparazione alla vita nell’aldilà». Nel tumulo di Yumuktepe gli stessi archeologi hanno rinvenuto 2 teschi umani risalenti a tremilacinquecento anni fa (nel periodo della dominazione ittita dell'Anatolia) e due sigilli fatti risalire al 6.500 a.C. Gli scavi italiani nella provincia di Mersin, voluti fortemente dal Cnr e dalla Università di Lecce sono stati attivati nel 1993. Nel 2009 si è potuto lavorare per 2 mesi.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.