FABIOLA CAMPIOLI
LEONARDO MORETTI
LUCA MATTI
MARTINA BARTOLINI MIRIAM POGGIALI
OLIVIA KASA
GIANLUCA TRAMONTI
SPAZIO_TRACCIA SACI Gallery Via Sant’Antonino 11 Firenze September 5th – October 6th , 2018 Curated by / A cura di: Leonardo Moretti Graphic design by / Grafica di: Collettivo Peyote Ilaria Biccai e Olivia Kasa
Spazio_Traccia (Space_Trace) is a result of a reflection on contemporary social dynamics and on the technological network in which our own inter/actions confine us. Every day we interact with the world around us and inhabit our spaces in an increasingly interconnected and shared manner. The digital era reflects us like chimeras in a “world-other” as we are inevitably becoming altered reflections of a constantly evolving narcissus. To what extent can this escalation arrive? When does a real connection occur? The works of seven selected artists: Martina Bartolini, Fabiola Campioli, Olivia Kasa, Luca Matti, Leonardo Moretti, Miriam Poggiali and Gianluca Tramonti, are intertwined around this theme and want to uncover a nerve, aestheticize a structure that is already aesthetic. The artists are looking to underline a morbid, almost alienating situation, of a world that is constantly rmultiplying, expanding and stratifying itself, exposing also the definition of the self to this fragmentation in which a mute dynamic becomes an image. Using a trace to create the space. Spazio_Traccia nasce da una riflessione sulle dinamiche sociali contemporanee e sulla rete tecnologica nella quale il nostro stesso agire ci confina. Quotidianamente abitiamo il mondo, i nostri spazi, i luoghi delle nostre banalità in maniera sempre più interconnessa e condivisa. L’era digitale ci rispecchia come delle chimere in un “mondo-altro”, come riflessi sempre più alterati di un Narciso in continua evoluzione. Ma fino a che punto questa escalation può arrivare? Quando il nostro essere trova veramente un contatto? Il lavoro degli artisti selezionati: Martina Bartolini, Fabiola Campioli, Olivia Kasa, Luca Matti, Leonardo Moretti, Miriam Poggiali, Gianluca Tramonti, si intreccia attorno a questa tematica e vuole scoprire un nervo, estetizzare una struttura già di per séestetizzante, cercando di sottolineare una situazione morbosa, quasi alienante, di un ripetersi di un mondo che si dilata e si stratifica, al quale affidiamo la definizione del sè, mentre questo si frammenta, si ribalta e si moltiplica. Una dinamica ovattata che si fa immagine, cercando di creare spazio con la propria traccia.
1. MIRIAM POGGIALI Tensione, 2016 Video 4’40’’
2. LEONARDO MORETTI Impisse, 2017 Engraving, mixed media on Plexiglas/Incisione e materiale vario su plexiglas Variable dimensions/Dimensioni variabili
3. 4. OLIVIA KASA Arboscopio, 2017 Digital photomontage, installation/ Fotomontaggio digitale, installazione Variable dimensions/Dimensioni variabili
6. LUCA MATTI Cittainsonne, 2017 Oil on canvas/Olio su tela cm 150x120
7. MARTINA BARTOLINI Percorcorso Alternativo, 2018 Installation/Installazione Variable dimensions/Dimensioni variabili
5. LUCA MATTI Sleepy, 2018 Plastic tube/Camera d’aria cm 100x41x16
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10 10. GIANLUCA TRAMONTI Verità nascoste, 2017 Grafic signs, graphite and frottage on paper/ Segni grafici, grafite e frottage su carta cm 140x150
9. FABIOLA CAMPIOLI Matrix, 2016 Digital photography/Fotografia digitale Variable dimensions/Dimensioni variabili
8. LEONARDO MORETTI Impisse, 2017 Engraving, mixed media on Plexiglas/Incisione e materiale vario su plexiglas Variable dimensions/Dimensioni variabili
MARTINA BARTOLINI, Percorso Alternativo, 2018 With this temporary site-specific installation, Martina wants to create an alternative way to recodify a a given space. A sort of a tracer wire. Through an elementary gesture like placing a thread, the artist is is asking us to stop going through spaces in the conventional way, but to try to relate to them differently. Martina Bartolini (Florence, 1992) graduated from the Academy of Fine Arts in Florence in 2015 where she is currently attending the Biennium of Visual Arts; Finalist in the Biennial contest “Enegan Art,” 2017; Performer in the project VB83 and VB84 by Vanessa Beecroft at “Firenze Suona Contemporanea,” Palazzo Strozzi and Uffizi Gallery, 2017. Con questa installazione site specific temporanea, Martina vuole creare un percorso alternativo che ricodifica uno spazio. Come una sorta di filo tracciante. Tramite un gesto elementare come tendere un filo, l’artista ci chiede di smettere di attravarsare gli spazi nel modo convenzionale e provare a rapportarci in maniera nuova. Martina Bartolini (Firenze, 1992) si è laureata in Pittura nel 2015 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, sempre qui, attualemte frequenta il Biennio di Arti Visive e Nuovi Linguagi Espressivi - Pittura. E’ finalista nel concorso Biennale “Enegan Art” 2017 e, sempre nel 2017, partecipa alle performance VB83 e VB84 di Vanessa Beecroft presso “Firenze Suona Contemporanea”, tenutesi a Palazzo Strozzi e agli Uffizi.
FABIOLA CAMPIOLI, Matrix, 2016 The idea for this work comes from the novel “The Castle” by Franz Kafka. The typical gloomy atmosphere and the Kafkaesque idea of being in a parallel dimension, totally at the mercy of life’s events, is the sensation that prevails in this series of digital photographs taken in a shopping center where an individual can do nothing but identify himself, appear, and disappear as imposed upon him by the masses. Fabiola Campioli (Parma, 1992) graduated from the Academy of Fine Arts in Florence in Visual Arts and New Expressive Languages - Painting in 2017; Partiipant in the workshop during the Ai Wei Wei exhibition at Palazzo Strozzi, 2016; Selected artist at Semaine Folle at the Esad in Reims (France), 2016. L’idea del lavoro nasce dal racconto “Il castello” di Franza Kafka. La tipica atmosfera cupa e l’idea kafkiana di trovarsi in una dimensione in cui si è totalmente in balia degli eventi della vita, è la sensazione che l’artista vuole far trasparire con questa serie fotografica incarnata nella realtà di un centro commerciale dove l’individuo non puo’ che identificarsi, apparire e scomparire in quello che impone la massa. Fabiola Campioli (Parma,1992) è laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e sempre qui ha conferito la laurea specialistica nel corso di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi - Pittura nel 2017. Ha partecipato al workshop di Palazzo Strozzi in occasione della mostra su Ai Wei Wei nel 2016 e, sempre nello stesso anno, ha partecipato al progetto: Semaine Folle presso l’Esad di Reims (Francia).
OLIVIA KASA, Arboscopio, 2017 “Arboscopio” is a series of photomontages that derive from photos of tree branches. Playing with the geometry present in naturethe artist creates a series of patterns. The final effect is kaleidoscopic, a wallpaper made of geometries that keep reflecting themselves. Olivia begins with three distinct patterns and a fourth that repeats itself, , creating an illusion of incontrollable growth, filling and aestheticizing the entire space at her disposal. Olivia Kasa (Tirana, Albania, 1992) graduated from the Academy of Fine Arts in Florence in 2016. In 2017 she exhibited at “Il sonno della ragione” at the SRISA gallery, Florence. Also in 2017 she participated in the project “Rinascità - Piazza della stazione, 1”, Florence, and “Open studio” as a result of the “Costruttiva” project at Carico Massimo, Livorno. In 2016 she took part in the “Lyceum Club” International Exhibition in Florence and, in the same year, in the First International Festival of the School of Art and Design in Turin. “Arboscopio” sono una serie di fotomotaggi che partono da foto di rami di alberi. Giocando con la geometria di cui la natura è composta si creano una serie di pattern. L’effetto finale è quello caleidoscopico, cioè una serie di geometrie che si ripetono nel loro riflesso. Olivia propone tre pattern singoli di partenza ed un quarto ripetuto, dove la moltiplicazione incontrollata riempie tutto lo spazio a disposizione tracciando uno spazio pieno, ma puramente estetico. Olivia Kasa (Tirana, Albania, 1992) si laurea in Grafica d’Arte nel 2016 presso L’Accademia delle belle arti, Firenze. Ha partecipato nel 2017 alla mostra “Il sonno della ragione”, presso la galleria SRISA. Firenze. Sempre nel 2017 ha partecipato al concorso “Rinascità - Piazza della stazione, 1”, Firenze, e a “Open studio” a seguito del progetto “Costruttiva” presso Carico Massimo, Livorno. Nel 2016 partecipa alla mostra “Lyceum Club” Internazionale di Firenze e, sempre nello stesso anno, al Primo Festival Internazionale della Scuola d’Arte e Design di Torino.
LUCA MATTI, Cittainsonne, 2017 Sleepy, 2018 Matti’s work is intimately connected with the relationship between man and the city. Over the years the artist created an unusual iconography of objects and domestic interiors, of figures halfway between man and the insect and of vertiginous urban landscapes. In his work there are no boundaries between drawing, engraving, painting, video animation and sculpture. The various media contaminate each other, giving life to a universe made of stories, suggestions, dreams: a fiction in black and white. Luca Matti (Firenze, 1964). His intense exhibition activity includes: personal exhibitions at the Spaziotempo Art Center in Florence and at the Massimo Carasi Gallery in Mantua in 1995; at the European Parliament in Strasbourg in 1998; at the Teatro Romano in Fiesole in 1999; at the Mudima Foundation in Milan in 2001; with Mark Kostabi at the Magazzini del Sale in Cervia in 2004; at the Galleria Frittelli in Florence in 2007; at the Italian Institute of Culture of Bratislava in 2012; in 2013 “Nuovimondi” at CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea of La Spezia. In 2016 he exhibited with Lucio Pozzi at the Galleria alleArtBludenz in Austria and in the same year he opened a solo exhibition at Cappelleschi Art Gallery in Knokke. L’opera di Luca Matti si presenta intimamente connessa al rapporto che lega l’uomo alla città. Negli anni l’artista ha composto un’insolita iconografia di oggetti e interni domestici, di figure a metà tra l’uomo e l’insetto e di vertiginosi panorami urbani. Nel suo lavoro non ci sono confini tra disegno, incisione, pittura, video animazione e scultura in camera d’aria. I vari linguaggi si condizionano e si contaminano reciprocamente, dando vita a un universo fatto di storie, suggestioni, sogni: una fiction in bianco e nero. Luca Matti (Firenze1964), dalla metà degli anni Novanta inizia un’intensa attività espositiva, tra cui ricordiamo le mostre personali al Centro d’arte Spaziotempo di Firenze e alla Galleria Massimo Carasi di Mantova nel 1995; al Parlamento Europeo di Strasburgo nel 1998, al Teatro Romano di Fiesole nel 1999, alla Fondazione Mudima di Milano nel 2001, con Mark Kostabi ai Magazzini del Sale di Cervia nel 2004, alla Galleria Frittelli di Firenze nel 2007, all’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava nel 2012 . Nel 2013 la mostra “Nuovimondi”, al CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia. Nel 2016 espone con Lucio Pozzi alla Galleria alleArtBludenz in Austria e nello stesso anno inaugura una personale presso Cappelleschi Art Gallery di Knokke.
LEONARDO MORETTI, Impisse, 2017 The work is made of transparent Plexiglas panels, containing a collage of calcographic engravings and colored tape. The panels on which the artist intervenes with the use of pens, graphite and acids become spaces, meant to be viewed from both sides reflecting and intertwining with the visual chaos around and inside the works. The project represents the impossibility of perceiving oneself, which arises from the fear of not being able to find a fixed point of view in relation to the world. Leonardo Moretti (Prato, 1991) attended the Triennium of Painting at the Academy of Fine Arts in Florence, where he graduated in 2015, in the same year he began the Specialization Biennium of Visual Arts and New Expressive Languages – Decoration. Among his most recent activities: CONTEMPORANEA, Signa, 2017/2018; ALTERNATIVE, Signa, 2018; ARTe FUORI, Cartavetra Gallery, Florence, 2017/2018; STAND UP FOR AFRICA- The Hidden Truths / What Lies Beneath? – artist in residence, 2017; ART YOU MINE, IED Florence, 2017; LIGHTNING, Palazzo Ferroni , Signa, 2017. L’opera è formata da lastre di plexiglas trasparente contenenti un collage di incisioni calcografiche e schotch. Le lastre, su cui poi intervengo con l’uso di grafite, pennarelli, graffi ed acidi, si presenta come uno “spazio” a due facce, ovvero lavorate da entrambbe le parti, dove vari elementi coesistono e si intrecciano all’interno di un caos visivo. Il progetto affronta e prova a trovare un punto di ordine nelle sfaccettature del proprio Io, che nascono dalla paura e dal timore di non riuscire a trovare un punto fermo all’interno di se stesso in relazione con il mondo. Leonardo Moretti (Prato, 1991) ha frequentato il Triennio di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si diploma nel 2015, nello stesso anno inizia il Biennio Specialistico di Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi. Tra le più recenti attività e partecipazioni: CONTEMPORANEA, 2017/2018 – Signa, ALTERNATIVE, 2018 - Signa. ARTe FUORI, 2017/2018 - Galleria Cartavetra, Firenze. STAND UP FOR AFRICA, 2017 - Le Verità Nascoste/What Lies Beneath? - residenza artistica in collaborazione con l’artista Alice Ferretti, ART YOU MINE, 2017 - IED Firenze, LIGHTNING, 2017 –Palazzo Ferroni, Signa.
MIRIAM POGGIALI, Tensione, 2016 A state of bodily and mental tension. The figures that the artist invites us to observe trace their destiny in the immaculate white of a ‘space-other.’. Video of the performance that the artist proposes, symbolizes the society that imposes itself on our life, our choices, our spaces and our relationships. Everybody is trying to impose his own direction on the others, wishing to control their movements. Only by creating these tensions while trying to exceed the limits, are we able to realize how physically inevitable this control becomes. Miriam Poggiali (Fiesole, 1990) attended the Triennium of Painting at the Academy of Fine Arts in Florence and later graduated in Visual Arts and New Expressive Languages in 2018. She won the “Enegan Art” grant in 2017. Some of her exhibitions include: “In Brandelli. Stories from the Cycle of Litter”, La Soffita, Sesto Fiorentino, 2017; “ The Body, Light and Sound “ curated by Alfonso Belfiore, Le Murate, Florence, 2017. Uno stato di tensione corporea e mentale. Le figure che l’artista ci invita ad osservare tracciano il loro destino nel bianco immacolato di uno spazio-altro, pronto, volendo, a diventare il nostro. Questa performance che Miriam ci ripropone in video è legata alla società che si impone sulla nostra vita e sulle nostre scelte. Ognuno di noi prova ad imporre la propria direzione sull’altro in gioco-forza infinito, solo finché non ci spingiamo oltre non ci rendiamo conto di quanto dipendiamo da questo. Miriam Poggiali (Fiesole, 1990) ha frequentato il Triennio di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e, sempre qui, si è laureata in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi nel 2018. E’ vincitrice della Borsa di Studio Premio “Enegan Art” nel 2017, sempre nello stesso anno partecipa “A brandelli. Storie dal ciclo dei rifiuti”, presso La Soffi tta, Spazio delle Arti di Sesto Fiorentino, e anche ad “Il corpo, la luce e il suono” a cura di Alfonso Belfiore, Le Murate, Firenze.
GIANLUCA TRAMONTI, Verita’ nascoste, 2017 The research of Gianluca is based on a sign. A trace as a “torch” shedding light on the world and on reality. An action that resumes, overwrites and expands space. His work, often site-specific, develops from traces already present in a given space (antique walls, industrial hangars, pre-existing urban and rural surfaces) that the artist transfers on the chosen support and then processes by printing, drawing, inserting and tearing (he calls this procedure ”segno-graffio”). His work exemplifies the will to rediscover within a world that is ever more rapid, digital and paperless, a materiality, a visual body for the traces men have left over time, intertwining them with our present life. Gianluca Tramonti (Livorno, 1992) graduated in 2017 from the Academy of Fine Arts in Florence, in 2016. He joined Erasmus program at the Royal Academy of Fine Arts in Antwerp, Belgium. In 2017 he won two scholarships at “Florence School of Fine Arts” (Florence) and “Il Bisonte” (Florence). Among his most important activities: STAND UP FOR AFRICA - The Hidden Truths. What Lies Beneath? – artist in residence, 2017; His work was published in the catalog “Premio Combat Prize 2017” as an artist mentioned by the jury in 2017 and in the catalog “X National Award of Arts “(Bari) in 2013. La ricerca artisitca di Giancluca si basa sul segno, la traccia come “torcia” sul mondo e sulla realtà, un’azione che riprende, sovrascrive e dilata lo spazio. Il suo lavoro, spesso site-specific, parte da tracce già presenti nella realtà che tramite l’azione del segno egli riporta sul foglio per poi andare ad elaborare il tutto, disegnando, inserendo cose e strappando (chiama questa procedura segno-graffio). Il suo lavoro testimonia la volontà, all’interno di un mondo sempre più rapido, digitale, fuori dal “carteceo”, di ritrovare una materialità, un corpo visivo alle tracce dell’uomo nel tempo che non si perdono ma si intrecciano con quelle del presente. Gianluca Tramonti (Livorno, 1992) si laurea nel 2017 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze in Grafica d’arte, trascorrendo nel 2016 sei mesi di studio attraverso il programma Erasmus presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa, Belgio. Nel 2017 vince due borse studio presso “Florence School of Fine Arts”(Firenze) e “Il Bisonte”(Firenze). Tra le attività più importanti segnaliamo STAND UP FOR AFRICA,- Le Verità Nascoste. What Lies Beneath? - residenza artistica, 2017; il “Premio Nazionale delle Arti” presso l’Accademia di Belle Arti di Bari nel 2013. Il suo lavoro è stato pubblicato sul catalogo “Premio Combat Prize 2017” come artista segnalato dalla giuria nel 2017 e sul catalogo “X Premio Nazionale delle Arti”(Bari) nel 2013.