l'Automobile Week 21

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rivo a metà 2018. Kona che nel 2019 potrebbe poi contribuire alla corsa di Hyundai “con 15 mila unità vendute in un anno”. Un risultato che ha conti fatti, considerando anche la Tucson, porterebbe la gamma dei suv a rappresentare oltre il 50% delle vendite della Casa coreana in Italia. Numeri positivi anche per quanto riguarda la sostenibilità della rete: “In un mercato dove i volumi retail sono scesi del 4% per lo spostamento di parte della domanda verso formule di noleggio a lungo termine, i nostri concessionari hanno visto incrementare le loro vendite del 2%”, ha spiegato Crespi. Il bilancio di Ioniq Positivo anche il lancio della Ioniq, l’unico modello che può essere acquistato in versione ibrida, ibrida plug-in o elettrica: poco meno di un migliaio di unità vendute da gennaio a oggi, nel 95% dei casi ibride. “In questo segmento la domanda è in forte crescita e vogliamo giocare un ruolo da protagonista, per competere con i giapponesi però dobbiamo far conoscere di più i nostri prodotti come Ioniq”. Una domanda di mobilità più verde che potrebbe essere ancora più alta, se ci fosse una strategia unica nazionale sugli accessi alle Ztl e sulle regole dei blocchi del traffico. Oggi ogni città viaggia per conto suo, disorientando così il potenziale cliente, ha concluso Crespi.

SMART MOBILITY

L’Italia diventa sempre più multi-modale. MARINA FANARA

■ Italiani sempre meno “auto-dipendenti” e più aperti a utilizzare modalità diverse dalla macchina di proprietà per i propri spostamenti. A spingere in questa direzione

sarebbe una maggiore sensibilità ai problemi dell’inquinamento. A sostenere la tesi è un sondaggio di Lorien Consulting presentata al forum “Quale Mobilità?” organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club. Cresce la paura dello smog Stando ai risultati della ricerca, nel nostro Paese il mezzo privato è ancora quello più utilizzato per gli spostamenti ma meno rispetto al passato: siamo all’87% contro il 92% dello scorso anno. La quasi totalità degli intervistati (92%) ammette di essere preoccupato per lo smog in città e addirittura per il 33% si tratta di una questione molto seria. A novembre 2016, gli italiani che si ponevano il problema si fermavano al 72%. Favorevoli allo stop al diesel La consapevolezza di vivere in un Paese in cui la scarsa qualità dell’aria può mettere a rischio la salute delle persone, secondo Legambiente, spiegherebbe il fatto che il 74% del campione è d’accordo sullo stop alla vendita di veicoli a combustione interna a partire dal 2030, percentuale che sale al 78% per quanto riguarda i diesel, mentre l’80% degli intervistati ha risposto “sì” al divieto di circolazione dei veicoli inquinanti nelle grandi città. Numeri alla mano, l’Italia è ancora molto esposta allo smog con un’alta incidenza di morti premature causate da inquinamento (91mila l’anno secondo l’Agenzia europea dell’ambiente) e nelle nostre città il Pm10 oltre i limiti è ormai un evento abituale. Italiano multi-modale Sarà per questo che l’italiano diventa sempre più multimodale: utilizza in media 2,7 mezzi diversi la settimana come trasporto pubblico (64%), bici (32%), taxi o auto a noleggio (19%), car, bike o scooter sharing (10%). Su alcuni tipi di percorsi non c’è però alternativa all’auto privata: per portare i figli a scuola, dalla materna alla terza media, per esempio, quasi il 70% degli intervistati ammette di essere obbligato a usare la macchina perché i mezzi pubblici sono insufficienti. Voglia di elettrico L’attenzione all’ambiente è confermata anche dall’interesse per i motori a impatto zero: il 70% del campione (+14% rispetto a un analogo sondaggio dello scorso maggio) dice che comprerebbe un’auto a batteria anche a costo di spendere di più, soprattutto se la differenza di prezzo si attesta sul 10% (45% degli intervistati). Eppur si muove Comunque sia, anche se l’auto di proprietà resta il mezzo più utilizzato “in Italia la mobilità sta cambiando”, sottolinea Rossella Muroni, presidente di Legambiente, “e l’alternativa è sempre più varia e composita: cresce soprattutto la bicicletta, ma aumenta pure la propensione verso i mezzi elettrici, dalla bici a pedalata assistita, agli scooter, alle auto fino agli autobus a batteria su cui stanno puntando alcuni comuni. La sfida ora è adattare le città a queste nuove forme di spostamento”. Sono gli stessi cittadini a chiederlo: l’82% vorrebbe mezzi pubblici più capillari e più puliti e veicoli ecologici anche per la distribuzione delle merci oltre a incentivi economici per l’acquisto di auto a batteria. 8 Dicembre 2017 ·

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