Riviera n°24 del 15/06/2014

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RIVIERA

COPERTINA

ILVALZER DEI MARAM

“Da voi comandiamo noi” sembra recitare il rifiuto del commissario dell’Asp Franco Sarica alla giusta richiesta di un consiglio straordinario dei sindaci della Locride, nel piazzale dell’Ospedale della Locride.

ERCOLE MACRÌ Roma l’Eterna, Istanbul l’Incomparabile, Locri l’Incorreggibile. Consoli, imperatori, capocomici, vittime sacrificali, suggeritori, ascari e vassalli. Soprattutto vassalli che stanno a disposizione, al loro posto, ed eseguono ordini calati dall’alto in questa propaggine di Reggio che fu un’antica provincia greca. Locri spegne spesso le sue luci per alimentare quelle in riva allo Stretto, del waterfront di un paesazzo scandaloso, una mala figura che si spaccia per città metropolitana. L’allegria e l’entusiasmo innestati in questi mesi dal samba di Giovanni Calabrese vengono falciati dal giro di valzer di Alfonso Passafaro. Anch’egli a disposizione. Un colpo d’anca da dietro. Un tackle che non ci aspettavamo. Ci dispiace, Passafaro stava facendo bene nel suo settore, ma ancora una volta, dopo la crisi del 2007, la destra cittadina, unitamente intesa, conferma tutti i confini mentali di un pollaio che sguazza solo nei bassi orizzonti della sudditanza. A Locri bisogna dare conto. A chi? A chi lo deve dare Calabrese, a chi Macrì, a chi Passafaro? La giunta è sempre più abbottonata, i tre gruppi che la governano, referenti di poteri interni ed esterni, rimangono in silenzio, distaccati e diffidenti, gli uni con gli altri, con il veleno sulla punta della lingua e una mina sotto i piedi. E lo sceriffo di ferro, Franco Sarica, a chi deve dare conto di

Francesco Sarica La sanità fallita


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