La Riviera n°26 del 24-06-2012

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Parlando

di...

PAGINA ROSA

Il Corriere Canadese e Paola: una donna al comando del famoso quotidiano di Domenico Logozzo Il “Corriere Canadese” si conferma una voce essenziale per il rafforzamento dei rapporti tra l’Italia ed il Canada. Unita’ vincente. Da tenere salda e da irrobustire con iniziatie e linee operative molto importanti in campo economico ,occupazionale,sociale e culturale. L’Istituto Italiano per la Cultura sta facendo apprezzabilissime azioni,cosi’ come le validissime associazioni del volontariato,guidate da uomini umili e generosi,come il cav.Giuseppe Simonetta,da sempre al fianco dei piu’ deboli,soprattutto degli anziani,come ho potuto constare in questi giorni di permanenza a Toronto.Ho avuto il piacere di conoscere il cav.Simonetta ed anche l’attivissima Paola Bernardini,che dirige il “Corriere” . Un giornale voluto 58 anni fa da Dan Iannuzzi,che ora si rivolge a tre generazioni di italiani ,guidato da una giornalista che ha varcato l’Oceano portando con se’ un grande bagaglio umano e professionale:l’esperienza,la cultura e la passione per l’informazione di qualita’. Dall’Italia al Canada.Paola Bernardini, ha fatto alcuni anni fa una scelta molto importante per lei e per la comunita’ italiana in Canada.Una conferma che l’apporto delle donne ha un ruolo determinan-

te nel mondo dell’informazione per l’integrazione,la pratica attuazione della politica del multiculturalismo ,la crescita moderna della societa’ civile,lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione.Con quel tocco in piu’ di sensibilta’ e intuito femminile

che tanto hnno contribuito al rinnovamento dell’ informazione,laddove sono state chiamate a ricoprire ruoli di vertice .Paola Bernardini e’ questo che sta facendo in maniera coraggiosa da quando guida il Corriere Canadese. Guarda avanti in maniera moderna,nel rispetto delle radici e con il lodevole intento di promuovere e rafforzare iniziative editoriali come Tandem,l’inserto del sabato che si rivolge ai giovani.Per rafforzare i legami tra italiani e canadesi e per dare soprattutto alle nuove generazioni uno strumento culturale molto valido per capire i punti che uniscono le due comunita’ e per allargare il confronto costruttivo.”Un impegno molto serio,come quello ben riuscito dei corsi di giornalismo all’universita’ di Toronto che hanno ottenuto un grande successo.Ripeterli e’ necessario ,si aprono nuove strade per

fare bene il mestiere giornalista”.Cosi’ parla con orgoglio Paola Bernardini, che ha iniziato tanti anni fa nelle Marche a scrivere sul Corriere Adriatico e che oggi e’ alla guida dell’unico quotidiano in lingua italiana del Canada. Donne al comando,nuovi spazi,riconosci-

mento della meritocrazia.In Italia ancora c’e’ molta strada da fare.In Canada l’editore del “Corriere Canadese”,molto radicato nella realta’, ha fatto una scelta compiuta anche da grandi quotidiani mondiali ,come viene ricordato da Vittorio

POLAROID

PREMIO “IO DONNA” A MIETTA CAMINITI Mietta Caminiti è stata insignita del premio Io donna. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, vuole essere un riconoscimento per le donne che si adoperano per lo sviluppo della Calabria. L’imprenditrice ha portato avanti con impegno l’attività del marito Renato ed è diventata direttrice della Casa di cura Caminiti, fondata quasi cento anni fa. La manifestazione è stata organizzata dal comune di Campo Calabro e dal Club Inner Wheel di Reggio Calabria.

Viterbo sul prestigioso mensile GQ Italia, diretto da Gabriele Romagnoli.Scriveva un anno fa:”Per cambiare volto, e adeguarsi al mondo contemporaneo, l’editoria americana si affida alle donne. Dopo i casi di Tina Brown - ex direttrice di Vanity Fair e New Yorker, fondatrice del sito The Daily Beast che ha acquisito Newsweek - e Arianna Huffington - la blogger il cui sito, HuffingtonPost, è stato acquisito da AOL per 315 milioni di dollari - anche il New York Times ha al suo vertice una giornalista, Jill Abramson. E’ la prima volta in 160 anni di vita del quotidiano più prestigioso del mondo”. Un bell’esempio.Che puo’ aprire nuove vie e riconscere la meritocrazia delle giornaliste colte e capaci di costruire un modello informativo diverso,sgancIIiato dalle vecchie logiche,senza rinnegare completanente il passato,ma guardano con piu’ attenzione al presente per un futuro migliiore.Srive ancora Vittorio Viterbo:”Il caso della 57enne Abramson è certo il più eclatante di una donna al vertice di un quotidiano. Ma anche in Italia non mancano i casi di direttori donna.Ricordiamo Concita de Gregorio, gia’ direttore de L’Unità . Flavia Perina è stata direttrice del Secolo d’Italia , mentre tornando più indietro nel tempo si trovano i casi di Norma Rangeri, Rossana Rossanda, Mariuccia Ciotta e Rina Gagliardi (alla direzione de Il Manifesto). Sandra Bonsanti è stata la direttrice de Il Tirreno, ma le due pioniere di una direzione al femminile di un quotidiano sono state Matilde Serao, fondatrice (nel 1892) e direttrice (fino al 1900) de Il Mattino, e Pia Luisa Bianco, che nel 1994 assunse la direzione de L’Indipendente dopo l’abbandono di Vittorio Feltri, diventando così la seconda donna italiana direttore di un quotidiano a diffusione nazionale”. Il giornale cesso’ poi le pubblicazioni.Ironia della sorte,oggi la rotativa dell’Indipendente e’ di nuovo in funzione e stampa a Toronto il Corriere Canadese con la Repubblica Al comando una donna,appunto Paola Bernardini.

DALLA TV AL DIGITALE

E’ nata, ed è Fimmina Spegnete la tv, dice qualcuno. E torto non ha, visti i palinsesti esistenti. Da pochi giorni, peró, la Calabria è passata al digitale terrestre, ampliando l'offerta. Si può sperare di trovare qualcosa di veramente nuovo? La risposta è: si! Ed é un si che arriva proprio dalla Calabria, dal nostro territorio della Locride. È nata qui Fimmina TV. Dalla prossima settimana, infatti, sará attivato lo swit-

ch on sul canale 684 per dar concreta visibilità all'idea della giornalista Raffaella Rinaldis che, con un gruppo di giovani giornaliste, under 40 al 95%, vogliono mostrare come proprio in Calabria la donna stia vivendo un momento di consapevolezza più forte del solito, legata alla propria identità ed all'immagine di sè nel

mondo, nell'obiettivo di appropriarsi della libera espressione di sè. Impresa ardua se sei donna ma, evidentemente, non impossibile. Sarà questo Fimmina Tv, uno stimolo alla coesione tra le donne calabresi, per una visione comune, nella battaglia contro le discriminazioni culturali, DOMENICA

soprattutto quelle che toccano le nuove generazioni. E se Fimmina è un termine usato in senso quasi dispregiativo, Fimmina TV è il primo passo verso una ridefinizione culturale della Fimmina, con l'esempio della donna calabrese, forte, testarda, dura e determinata. E allora, accendiamo la tv, chè finalmente è nata ed é Fimmina!

24 GIUGNO 2012

La Redazione LA RIVIERA

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