alfabeti- parte seconda

Page 38

Richard Serra Clara Clara, 1983 “Io considero lo spazio come se fosse un materiale.”

leggi di gravità variando le dinamiche della fruizione degli spazi.

R.Serra

Il lavoro si articola in base all’esperienza di ogni osservatore, da cui nasce una diversa configurazione dello spazio. Vedere è capire, la percezione è un modo di pensare. IL suo può essere definito post-Modernismo perché l’opera è soggettiva e la forma è data dal singolo utente. Se si pensa alla chitarra di Picasso si nota che non si tratta di un assemblaggio di parti, ma della possibilità di costruzione di qualcosa. E così è per Lissitzky e Malevich, tutti hanno provato ad aprire un campo di possibilità. Questo ha influenzato molto la sua generazione: Bob Smithson, Bruce Nauman, Richard Long, tutti hanno lavorato per uscire dalla specificità dell’oggetto, esplorare altre possibilità. È il motivo per cui, a detta dello stesso Serra, la sua opera non è riconducibile alla corrente minimalista.

Curvatura e inclinazione sono elementi gestiti all’interno degli spazi della sinagoga per ottenere un continuo cambiamento di percezione degli spazi da parte del visitatore. Percorrere gli ampi spazi diventa così un’esperienza che si rinnova e che cambia in base alla sensibilità del singolo utente. La scelta di definire scenari così configurati fa riferimento al lavoro di Richard Serra. Entrando dentro una sua spirale non si sa mai come se ne possa uscire. Quella che può sembrare una curva, improvvisamente si distende in una superficie che continua convessa, fino a chissà dove, aggirandosi tra equilibri sospesi, sebbene fatti con materiali pesantissimi come l’acciaio. Nessuna geometria convenzionale torna nelle installazioni dello scultore. Tutto è alterato. Tutto si regge su un paradosso: Serra fa una scultura che non ha per oggetto l’oggetto, ma lo spazio. Lo spazio cambia relativamente alla direzione in cui lo si percorre. Se si guarda la sua forma, la concavità, da una certa posizione, la si vede per intero; se si cambia posizione e percorrendola, si vede la curva nella sua convessità, ma non per intero. Queste contraddizioni nella percezione sono state all’origine del suo interesse per lo spazio. Il suo è un tentativo per sovvertire le 118

“La cosa più interessante per me è che tutto ciò avviene in un luogo pubblico, e che piazze, strade o musei - cioè dove normalmente si trovano le mie opere permettono di condividere un’esperienza privata”. Al Guggenheim di Bilbao è presente una sua grande installazione Matter of time: in quel contesto l’opera diventa l’occasione, il catalizzatore per far cambiare idea ai visi-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.