Argomento del mese 5 Infrastrutture
r molti ma non per tutti Il confronto politico Critici sulla gestione locale Peraro e Valdegamberi
âGli aumenti delle tariffe si ripercuotono sulla viabilitĂ â di Nicola Stievano
V
eneto con le autostrade piĂš care dâItalia: questo lo scenario che andrĂ a delinearsi con la realizzazione dei nuovi tratti a pedaggio, dalla Nogara - mare in polesine, alla regionale 10 nella Bassa Padovana, dalla pedemontana Veneta alla nuova Romea Commerciale, e tutto con il meccanismo della finanza di progetto, come è stato per il Passante di Mestre. Eâ in gioco non solo lâassetto della viabilitĂ e dei trasporti allâinterno di aree nevralgiche della cittĂ metropolitana Padova - Venezia - Treviso, che rischia di essere messa in discussione proprio dalla difficoltĂ e dagli alti costi di spostamento, ma anche una politica di intervento che avrĂ conseguenze concrete sulle tasche dei cittadini. Nella Bassa Padovana, ad esempio, giĂ monta la protesta per lâesenzione del pedaggio lungo la nuova Regionale 10 ridotta a solo due anni, con la conseguenza che una volta scaduto questo termine i residenti del territorio saranno costretti a pagare anche per andare nel nuovo ospedale allâuscita della superstrada. Non va meglio in Polesine nĂŠ nella Riviera del Brenta, alle prese con il caro pedaggi sul giĂ costoso Passante. Il terreno di scontro è infuocato soprattutto intorno alle concessioni, che lasciano alle societĂ carta bianca sulle politiche dei prezzi. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, parla di cortocircuito politico - tecnico. âPolitico, perchĂŠ il Presidente Zaia sulle tariffe critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perchĂŠ con gli aumenti si riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilitĂ ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione. Di certo non servono i 52 milioni di euro previsti dal bilancio 2014, dopo 3 anni di assenza di investimenti regionali, a cambiare le sorti della viabilitĂ venetaâ. Per Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare âle tariffe potrebbero scendere del 15-20 per cento facendo luce e pulizia nella gestione delle societĂ concessionarie. Basta evitare di gestire le autostrade come è stato fatto negli ultimi anniâ.
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Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Franco Bonfante
Gruppo del PD in Consiglio regionale
âAl pettine ventâanni di politiche sbagliateâ S
empre caldo il fronte dei trasporti in Veneto, in un crescendo di disagi ai danni dellâutenza, tanto nei collegamenti ferroviari che lungo le strade. A dominare in questo periodo le questioni legate allâintroduzione del nuovo orario cadenzato e al rincaro dei pedaggi autostradali. Due emergenze per le quali il gruppo del Pd in Consiglio regionale è sul piede di guerra, in un pressing costante sulla Giunta Zaia perchĂŠ assuma decisioni concrete. âSono giunti al pettine i nodi di un ventennio di politiche sbagliate su mobilitĂ e infrastrutture: il Veneto si trova ad essere la prima regione in Italia per aumento delle tariffe autostradali e agli ultimi posti per efficienza del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferroâ, riassume cosĂŹ il quadro il consigliere democratico e vice presidente della Commissione Trasporti, Bruno Pigozzo. âZaia dovrebbe chiedere scusa ai veneti â rincara la dose il capogruppo Lucio Tiozzo. Se siamo arrivati a questo punto, persino con unâindagine dellâAuthority sui disservizi dei trasporti ferroviari, è colpa di chi doveva svolgere ben prima una vigilanza ed un controllo rigoroso su quanto avveniva. Aveva tutto il tempo per intervenire direttamente nel corso di questi anni, segnati da montagne di denunce di cittadini, dai richiami e dalle nostre sollecitazioni ad investire piĂš risorse e trovare soluzioni ai disagi sempre piĂš crescentiâ. Dunque, che fare? Secondo Tiozzo: âNel bilancio Tiozzo âGiĂ con il bilancio 2014 è 2014 vengano necessario che la Regione inserisca stanziate risorse risorse massicce per lâintegrazione per lâintegrazione dei dei trasporti ferro-gomma, per il trasporti ferro-gommaâ rinnovo del materiale rotabile e la manutenzione, senza agitare lo spauracchio della nuova gara e garantendo davvero il diritto alla mobilitĂ di tutti i veneti. Tra lâaltro â evidenzia da parte sua il democrat Franco Bonfante â nei giorni scorsi Trenitalia ha smascherato la Giunta regionale dimostrando come il Veneto sia inadempiente per alcuni pagamenti di importo rilevante e per altri servizi aggiuntivi giĂ concessi e di cui la Regione non ha ancora assicurato la copertura. A testimonianza del fatto che le responsabilitĂ politiche di questo governo di centrodestra per lâinsufficienza dei servizi ferroviari sono pesantiâ. E per quanto riguarda il salasso delle tariffe autostradali, i consiglieri regionali del PD non hanno dubbi nel dire che âi rincari sono figli di una politica di investimenti infrastrutturali che ha privilegiato la finanza di progetto. Ora, complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, i veneti si ritrovano a pagare il conto di ingenti investimenti infrastrutturali come il Passante di Mestre, costato mille milioni, e rimasto oltretutto privo delle cosiddette âopere complementariâ per carenza di risorse. La cosa da fare con urgenza è non solo garantire allâutenza locale forme di agevolazione e sconti, ma rivedere nel complesso un piano regionale dei Trasporti che, a 10 anni dalla sua approvazione, sta mostrando tutti i suoi drammatici limitiâ.