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Turismo archeologico a San Basilio Il sito notoriamente conosciuto per il ritrovamento di reperti di età etrusca e romana, sarà protagonista di un progetto che partirà a settembre 2018 e costerà 70mila euro
“I
l polo archeologico di San Basilio, notoriamente conosciuto per il ritrovamento di reperti di età etrusca e romana, diventerà oggetto di offerte innovative nel contesto di un turismo archeologico che andranno dal semplice tour alle esperienze di attività di scavo, del trattamento dei materiali alle operazioni di schedatura dei reperti”sono le parole del vicesindaco Giovanni Chillemi. “Un progetto che rientrerà a pieno titolo in una valorizzazione del territorio del Delta su un argomento molto particolare e singolare, quale è l’archeologia, attraverso azioni molteplici che mirano a innescare e promuovere una conoscenza interattiva di diversi aspetti dell’archeologia rivolgendosi ad appassionati, anche stranieri, oltre al coinvolgimento della collettività, di enti locali e delle scuole”. A suppor-
Il sito di San Basilio e il vicesindaco Giovanni Chillemi
Si prevede la realizzazione di mostre documentarie e fotografiche, percorsi di formazione
tare l’iniziativa che partirà dal prossimo settembre e terminerà a febbraio 2021, le Università Ca’ Foscari di Venezia e Università degli studi di Padova, la soprintendenza archeologica delle province di Rovigo, Verona, Vicenza, il polo museale del Veneto, il parco del Delta del Po, varie associazioni culturali del territorio e i gruppi archeologici dislocati in
Veneto e Provincia. “Per gli enti citati - spiega Chillemi - non sarà previsto un compenso pur mettendo loro a disposizione personale docente e tecnici qualificati a supporto delle varie azioni previste nelle attività progettuali e dove le università potranno approfondire i loro studi”. Le azioni, oltre alle attività di
scavo, prevedono la realizzazione di mostre documentarie e fotografiche, percorsi di formazione per le scuole e i cittadini. Corsi di aggiornamento e stampa di materiale informativo, promozionale e scientifico. Il progetto costerà 70mila euro e sarà cofinanziato da Comune, Fondazione Cariparo e Gal. Guendalina Ferro
Al via la riqualificazione della casa di riposo “È stato un progetto faticoso per la questione dei fondi regionali,
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promessi ben 7 anni fa”
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partita la riqualificazione della casa di riposo. Una progettualità da 570mila euro, di cui 130mila euro provenienti dalle casse comunali e il resto finanziato dalla Regione Veneto. I lavori interesseranno la messa in sicurezza antisismica e antincendio dei locali secondo le normative vigenti e un adeguamento della struttura che accoglierà fino a 43 persone non autosufficienti, rispetto alle 37 finora accolte. Un cambiamento in linea con il piano di zona definito dalla conferenza dei servizi dell’Ulss 5 Polesana, per il quale è stata confermata l’accoglienza per le altre quindici persone autosufficienti. “È stato un progetto faticoso ma necessario – commenta il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Giovanni Chillemi - per la questione dei fondi regionali, promessi ben 7 anni fa. Alla fine siamo riusciti a risolvere senza innescare mutui come comune e senza andare a sovraccaricare gli ospiti della struttura” . (gu.fe)