Pineto: percorso storico e naturalistico

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LE TERRE DEL CERRANO

Testo del celebre miliario conservato fino al secolo scorso presso la Chiesa di S.Pietro in località Selvapiana

IGM1876: Città S.Angelo-Montesilvano, foce del Saline

1.5: LA MONETAZIONE ATRIANA Uno spazio a parte merita la trattazione delle antiche monete di Atri, in quanto di questo periodo storico ci regala testimonianze concrete e materiali raccolti in collezioni private e pubbliche. Risale all’Ottocento la disputa tra gli storici se la monetazione di Atri sia precedente o successiva alla conquista romana(34). Tra i sostenitori della tesi che fosse antecedente la dominazione di Roma si annoverano Francesco Barberini e Luigi Sorricchio, sostenuta dal fatto che la divisione monetaria si fondava sul sistema decimale, più vicino al sistema greco che a quello latino, e quindi anteriore. Altra argomentazione è data dal peso, decisamente maggiore rispetto a quello romano e quello di Todi e di Volterra (rispettivamente tredici once,

quindici e dodici contro le diciotto once dell’asse atriano). Il Sorricchio , inoltre, sottolinea che la libertà di battere monete rappresentava la massima espressione di indipendenza e di autonomia di un popolo, diritto difficilmente concesso da Roma dopo essere entrata a far parte della propria sfera, oltretutto senza recare alcun segno o simbolo del suo predominio. Come vedremo l’unica influenza esterna poteva essere quella greca e soltanto su alcuni tipi monetali con la rappresentazione di Pegaso e la Medusa, insieme al delfino. Le tesi contrapposte (Mommsen e Montenegro) sostengono invece che le monete fossero realizzate subito dopo o durante il periodo romano, basando le proprie osservazioni sul confronto stilistico con le coniazioni che Roma faceva negli 35


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