Raccolta di atti parlamentari dal 1° al 18 febbraio 2020

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ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03607 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 305 del 17/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DI MAIO MARCO Gruppo: ITALIA VIVA Data firma: 17/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03607 presentato da DI MAIO Marco testo di Lunedì 17 febbraio 2020, seduta n. 305   MARCO DI MAIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: a seguito della presentazione del «Piano di razionalizzazione della specialità» e da seguenti notizie di stampa, risulta che il distaccamento di polizia stradale di Lugo sarebbe prossimo alla chiusura; la decisione sarebbe apparentemente motivata dal fatto che tale distaccamento risulterebbe ubicato «in aree in cui la viabilità non riveste più interesse strategico per la Polizia Stradale»; la chiusura di tale presidio rappresenta un ulteriore indebolimento per un territorio che, ad oggi, resiste a fatica contro problematiche serie ed importanti come gli incidenti stradali, il controllo del territorio, il contrasto alla microcriminalità; il consiglio comunale di Lugo di Romagna ha approvato all'unanimità una mozione a difesa


dei presidio di polizia stradale, ricevendo il sostegno trasversale di tutte le forze politiche, economiche, sindacali e sociali del territorio –: quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere per mantenere il presidio di polizia stradale oggi esistente a Lugo per la tutela della sicurezza stradale e pubblica del territorio lughese e della Bassa Romagna. (5-03607)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01302 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: GIACOMETTO CARLO Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 12/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01302 presentato da GIACOMETTO Carlo testo di Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   GIACOMETTO e PORCHIETTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso


che: si è appresa, a mezzo stampa, l'intenzione del Ministero dell'interno di chiudere sei «distaccamenti di polizia stradale sul territorio nazionale»; tre di questi sarebbero i distaccamenti di polizia stradale di Domodossola, Borgomanero e Ceva, tutti sul territorio della regione Piemonte, ancora una volta pesantemente penalizzata trovandosi a doversi caricare il 50 per cento dell'intero taglio previsto dal Ministro dell'interno; sia i sindacati di polizia che i sindaci colpiti da questa scelta hanno evidenziato l'impatto ingente che questa scelta avrà per il mantenimento di un livello di servizio adeguato e congruo alle problematiche del territorio; il presidente della regione Piemonte ha scritto formalmente al Ministro interrogato esprimendo preoccupazione e contrarietà –: se il Ministro sia consapevole dell'insostenibilità di un ulteriore taglio della presenza di polizia stradale in Piemonte e in quali tempi intenda incontrare gli amministratori e le istituzioni del territorio per poter discutere le ragioni di questa scelta. (3-01302)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02832 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 187 del 05/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: BERARDI ROBERTO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 05/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/02/2020 Stato iter:


IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02832 presentata da ROBERTO BERARDI mercoledì 5 febbraio 2020, seduta n.187 BERARDI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: la legge n. 124 del 2015, recante "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", all'articolo 8, comma 1, lettera a), detta principi e criteri direttivi relativi al complessivo riordino delle forze di polizia, alla razionalizzazione, al potenziamento dell'efficacia delle funzioni, al transito del personale del Corpo forestale dello Stato nella forza di polizia che assorbe il medesimo Corpo; l'articolo 4 del decreto legislativo n. 177 del 2016, recante "Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato", adottato al fine di dare attuazione del citato articolo 8, comma 1, lettera a), reca la soppressione delle squadre nautiche della Polizia di Stato e dei siti navali dell'Arma dei Carabinieri, fatto salvo il mantenimento delle moto d'acqua per la vigilanza dei litorali e delle unità navali impiegate nella laguna di Venezia, nelle acque interne e nelle isole minori, ove, per esigenze di ordine e sicurezza pubblica, è già dislocata un'unità navale, nonché dei siti navali del Corpo di Polizia penitenziaria, ad eccezione di quelli dislocati a Venezia e Livorno; in data 17 settembre 2019, è stata inviata alle rappresentanze sindacali una bozza dello schema di decreto da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno che disciplina: 1) la soppressione delle squadre nautiche della Polizia di Stato, nonché l'assegnazione alle questure ed ai commissariati di pubblica sicurezza dei seguenti natanti, già in dotazione alle medesime squadre nautiche: moto d'acqua per la vigilanza dei litorali; unità navali nella laguna di Venezia, nonché nelle acque interne e nelle isole minori, ove alla data di soppressione delle squadre nautiche è già dislocata un'unità navale; 2) l'assegnazione e l'impiego di personale qualificato già in servizio presso le squadre nautiche; 3) l'impiego delle moto d'acqua delle unità navali; 4) il mantenimento nella disponibilità della questura degli ormeggi e delle altre installazioni logistiche già in uso alle squadre nautiche della Polizia di Stato; le squadre nautiche della Polizia di Stato svolgono importanti funzioni di prevenzione e repressione nei settori della sicurezza della navigazione, della ricerca e del salvataggio marittimo, della protezione dell'ambiente marino e della pesca, con un campo di azione sostanzialmente limitato alla fascia costiera delle acque interne e delle acque territoriali; con decreto del Ministero dell'interno il 10 ottobre 2001 è stata istituita la squadra nautica della Questura di Grosseto, con sede nel comune di Orbetello, precisamente a Talamone;


la squadra nautica rappresenta l'unico presidio di Polizia distaccato dalla Questura presente nella provincia grossetana, la seconda in Italia come grandezza del territorio, e svolge fondamentale ed efficace funzione di vigilanza sul mare lungo tutta la costa sud della Toscana, sul litorale che territorialmente si estende dal comune di Follonica fino alla foce del Chiarone, ricomprendendo anche le isole facenti parte dell'arcipelago toscano; nel corso degli anni, la squadra nautica di Talamone ha prestato un grande numero di interventi in ausilio a natanti, imbarcazioni e bagnanti in difficoltà, e l'unità navale d'altura in forza all'ufficio fu tra le prime motovedette ad intervenire in occasione del naufragio della Costa "Concordia", riuscendo a portare in salvo un enorme numero di persone, con riconoscimenti al merito civile agli operatori dell'ufficio intervenuti nell'occasione; le competenze dell'ufficio sono molteplici ed estese a tutto l'ambito costiero della provincia grossetana, nonché a tutto l'arco temporale annuale (e non solo estivo). Il presidio si occupa infatti di vigilanza costiera ordinaria, assistenza ed ordine pubblico alle manifestazioni sportive di tutto il circondario, contrasto dell'abusivismo commerciale, vigilanza ad operazioni di movimentazione di imbarco o sbarco di materiale sensibile, anche con l'ausilio di sommozzatori della Polizia di Stato, che provvedono ad ispezionare e bonificare le carene delle navi militarizzate, considerate a rischio; vigilanza automontata, specie nel periodo invernale; controllo dell'ambiente ed effettuazioni di operazioni mirate (pulizia dei fondali dell'isola di Giannutri e di Porto Ercole); indagini su sversamenti ed inquinamenti fognari abusivi, smaltimento e distruzione, nelle dovute sedi, di razzi da diporto scaduti; vigilanza in area portuale ed assistenza ai diportisti; la soppressione della squadra nautica, quindi, priverebbe l'intera provincia di Grosseto di un presidio di polizia strategico, di uffici e di mezzi nautici per l'espletamento del servizio; altri importanti presidi di polizia di estrema rilevanza per le attività di controllo saranno a breve soppressi anche in altre regioni italiane. È il caso della squadra nautica di Pescara, avamposto di frontiera marittima che dista soltanto 200 chilometri dalle coste slave, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quale sia la sua valutazione in merito; se non ritenga opportuno intervenire, indicando al questore di Grosseto la possibilità di tenere attivo il presidio di polizia nautica di Talamone come presidio fisso e non solo attivo nei mesi estivi; se non ritenga, anzi, che il presidio debba considerarsi un avamposto fisso da potenziare anche in vista dell'ormai prossima apertura del porto di Talamone. (4-02832)


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04720 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: TONELLI GIANNI Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 13/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04720 presentato da TONELLI Gianni testo di Venerdì 14 febbraio 2020, seduta n. 304   TONELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna è scoppiata la polemica con riguardo alla chiusura del distaccamento della polizia stradale di Casalecchio di Reno in provincia di Bologna; è utile ricordare che tale chiusura è, ad avviso dell'interrogante, il colpo di coda di una politica di tagli sulla sicurezza ad opera della legge cosiddetta Madia che ha previsto il taglio di 45.000 uomini delle forze dell'ordine, mandando al collasso operativo il sistema e costringendo le varie forze di polizia a programmare la chiusura di una infinità di uffici che per la polizia di Stato ammontavano ad oltre 260, scongiurato unicamente ad opera dell'ex Ministro dell'interno Matteo Salvini con uno stanziamento di oltre tre miliardi di euro per il settore di cui due per una assunzione straordinaria di oltre ottomila unità per le forze di


polizia e i vigili del fuoco; il candidato presidente di regione Bonaccini, poi eletto presidente, a giudizio dell'interrogante, ha subito utilizzato la problematica per finalità elettorali, ottenendo una risposta dal dipartimento di pubblica sicurezza in cui si sottolineava che: «la questione è inserita da tempo nel piano di razionalizzazione ed ottimizzazione dei presidi di polizia. Tuttavia, è in atto una rivisitazione complessiva del piano, avendo ottenuto, grazie all'impegno del Ministro dell'interno, l'implementazione di 1600 unità da destinare agli organici della Polizia di Stato», e con la precisazione che al momento il provvedimento di soppressione del distaccamento della polizia stradale di Casalecchio di Reno non fosse da considerarsi operativo; per l'interrogante, il dipartimento della pubblica sicurezza di fatto, e in maniera totalmente scorretta e inopportuna, si è prestato a prendere parte alla competizione elettorale, alla stregua di quanto accadde nel maggio del 2017 allorché il prefetto Gambacurta, direttore dell'ufficio per l'amministrazione generale del dipartimento di pubblica sicurezza, prestò la propria immagine in un filmato di un partito con il quale veniva presentato ufficialmente il proprio programma elettorale e di governo; pertanto è risultata strana e strumentale, all'interrogante, la nota con cui, in piena campagna elettorale, il dipartimento si è sbrigato a precisare che la decisione non fosse da considerare operativa e che ci sarebbe stata una rivisitazione complessiva del piano nell'ambito della quale si sarebbe fatto rientrare il presidio di Casalecchio di Reno quando, per contro, il decreto del capo della polizia datato 20 dicembre 2019 era già stato inviato agli uffici periferici dopo la registrazione alla Corte dei conti –: se intenda chiarire gli effettivi intendimenti sul distaccamento della polizia stradale di Casalecchio di Reno e se intenda vigilare affinché, in futuro, non accada più che il dipartimento di pubblica sicurezza si presti a quello che l'interrogante giudica un uso strumentale delle relative note a fini elettorali e sia così garantito il pieno rispetto del principio di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione, ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione. (4-04720)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01291 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020


Firmatari

Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 10/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01291 presentato da DEIDDA Salvatore testo di Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302   DEIDDA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: la Sardegna ha già subito diverse soppressioni di sedi e uffici della polizia stradale, provvedimento che ha comportato una diminuzione del controllo del territorio e della sicurezza, ad esempio a Ozieri; la Sardegna lamenta importanti carenze di personale e di attenzione dovuta alla condizione di insularità, alla sua particolare distribuzione della popolazione, alla condizione delle strade e dei trasporti; è prevista ed è in discussione la chiusura del distaccamento della polizia stradale nel comune di Fonni, importante centro turistico ed economico nel Gennargentu, nella Barbagia, nella provincia di Nuoro; la chiusura è un atto unilaterale e non tiene conto della ferma volontà degli enti locali che vogliono il mantenimento del prezioso servizio; il comune di Fonni, con gli altri comuni del territorio della Barbagia, fa fronte ai continui tagli dei servizi pubblici, tra cui quelli legati alla sicurezza, e allo spopolamento; il distaccamento di Fonni della polizia stradale, grazie alla grande professionalità e al grande senso del dovere del personale impegnato, ha portato avanti un lavoro encomiabile, apprezzato da amministratori locali, residenti, operatori commerciali e turisti; negli ultimi mesi, nonostante la riduzione del personale e la mancata sostituzione di chi


veniva trasferito, non sono mai venute a mancare l'azione e la presenza, in special modo nei momenti più difficili legati a forti nevicate o durante l'interruzione di strade fondamentali, come la «Desulo-Fonni»; Fonni è un comune di primaria importanza, dal punto di vista turistico, grazie alle piste da sci e grazie alla presenza di strutture ricettive di alto livello; la stagione invernale come manifestazioni «Cortes Apertas», i carnevali, richiamano decine di migliaia di persone con un impegno costante e insostituibile della polizia stradale; tutti i comuni della Barbagia non possono e non devono essere privati di un ulteriore servizio essenziale, considerato che non è prevista nessuna altra alternativa; nel piano in discussione, oltre alla chiusura del distaccamento di Fonni, si evince una riduzione del personale previsto in pianta organica –: se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda adottare per scongiurare la chiusura del distaccamento della polizia stradale di Fonni e ulteriori tagli al personale nella regione Sardegna. (3-01291)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01375 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 189 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: BERUTTI MASSIMO VITTORIO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 11/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

IN CORSO


Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-01375 presentata da MASSIMO VITTORIO BERUTTI martedì 11 febbraio 2020, seduta n.189 BERUTTI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: da recenti notizie riportate dagli organi di informazione, si è appreso che nell'ambito della definizione di un piano nazionale di riorganizzazione della specialità della Polizia stradale è prevista la chiusura sul territorio nazionale di sei presidi di Polizia stradale; dei presidi che sarebbero destinati alla chiusura, tre sono in Piemonte e in particolare nei comuni di Borgomanero (Novara), Ceva (Cuneo) e Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola); tale previsione lascerebbe completamente priva dell'adeguato controllo una porzione significativa di territorio su tre province nelle quali sono note le esigenze di servizio da parte della Polizia stradale per la presenza di numerose infrastrutture viabili, siti produttivi e un flusso di traffico notevole; in un orizzonte programmatorio, risultata del tutto incomprensibile come la metà dei tagli previsti a livello nazionale possa essere effettuato su un'unica regione, che necessita peraltro di puntuali interventi per il rafforzamento delle infrastrutture presidiate anche dalla Polizia stradale, si chiede di sapere: se risultino al Ministro in indirizzo le chiusure dei presidi descritte; con quali provvedimenti esse siano state previste, quale sia stato l'iter che ha condotto a tali decisioni e in base a quali dati esse trovino giustificazione; nonché quale sia attualmente lo stato dell'organico della Polizia stradale e la dislocazione dei presidi a livello nazionale con particolare riferimento ai fabbisogni previsti. (3-01375)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02889 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18


Seduta di annuncio: 190 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: NASTRI GAETANO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02889 presentata da GAETANO NASTRI mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n.190 NASTRI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: secondo quanto risulta da un articolo pubblicato il 7 febbraio 2020, dal sito internet della Regione Piemonte e dal quotidiano "La Stampa" l'8 febbraio, le caserme della Polizia stradale di Borgomanero, Domodossola e Ceva rischiano di cessare la propria attività di presidio e tutela del territorio, in relazione a quanto previsto dal piano nazionale di riorganizzazione della specialità della Polizia stradale, che prevedrebbe la chiusura di alcuni distretti nel territorio piemontese; per quanto riguarda la caserma di Borgomanero, rileva "La Stampa", l'ipotesi era già stata ventilata nel 1989, ma tuttavia le prese di posizione sindacali e delle forze politiche avevano portato non solo al mantenimento della caserma, ma anche alla realizzazione di lavori in vista di un trasferimento nell'edificio anche della Guardia di finanza, peraltro mai avvenuto; l'interrogante evidenzia come la posizione geografica di Borgomanero sia di rilevanza strategica, in quanto rappresenta un grande distretto industriale, baricentrico rispetto a 5 caselli autostradali, oltre che direttamente interessata al fenomeno dell'immigrazione clandestina (e nel passato dal transito di terroristi internazionali), diretta verso il confine limitrofo con la Francia, nonché dai traffici di valuta con la Svizzera; l'interrogante giudica al riguardo inaccettabili (ove fossero confermate) tali decisioni, anche con riferimento alla sicurezza stradale dei territori piemontesi coinvolti, che costituiscono uno dei principali cuori produttivi dell'Italia, che evidentemente sono considerati dal


Governo non di rilevanza strategica, in un territorio che, peraltro, attende da decenni risposte su infrastrutture strategiche connesse alla viabilità di arterie fondamentali messe in crisi anche dalle alluvioni dello scorso autunno; risulta, inoltre, paradossale e oltremodo penalizzante, a parere dell'interrogante, che il piano nazionale di riorganizzazione previsto dal Ministero possa determinare una riduzione dei presidi della Polizia stradale, calcolato addirittura per il 50 per cento del totale ai danni di una sola regione, quale appunto il Piemonte, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo intenda confermare le notizie; se non ritenga che tali decisioni rischino di determinare gravissimi danni in termini di sicurezza e di presidio del territorio piemontese, già interessato da anni da fenomeni di criminalità organizzata, oltre che dalla precarietà delle infrastrutture stradali, che richiedono pertanto una maggiore assistenza del personale della Polizia stradale; quali iniziative di competenza intenda intraprendere, al fine di rivedere il piano nazionale di riorganizzazione della specialità della Polizia stradale, ed evitare pertanto ingiuste e immotivate decisioni di riduzione delle caserme della Polizia stradale nella regione Piemonte, i cui effetti determinerebbero gravi ripercussioni in termini di sicurezza stradale e presidio del territorio nei riguardi della comunità locale. (4-02889)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04689 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DE MARIA ANDREA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 11/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO


Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04689 presentato da DE MARIA Andrea testo di Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302   DE MARIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: risulta in essere un procedimento amministrativo che porterebbe alla chiusura della sede della polizia stradale di Casalecchio di Reno; tale provvedimento sarebbe in corso di valutazione per verificarne la revoca; il comune di Casalecchio di Reno ha messo a disposizione propri locali per tale presidio; la sicurezza stradale rappresenta una grande priorità per l'incolumità dei cittadini; regione, enti locali e sindacati di polizia hanno argomentato ragioni serie e fondate per la permanenza di quel presidio –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali siano i suoi orientamenti in merito. (4-04689)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03552 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: MACCANTI ELENA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 11/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 RIXI EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 CAPITANIO


MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 DONINA GIUSEPPE CESARE LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 GIACOMETTI ANTONIETTA LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 ZORDAN ADOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 11/02/2020 BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 BOLDI ROSSANA LEGA SALVINI PREMIER 12/02/2020 CAFFARATTO GUALTIERO LEGA SALVINI PREMIER 12/02/2020 GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 PATELLI CRISTINA LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020 PETTAZZI LINO LEGA SALVINI PREMIER 12/02/2020 TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 12/02/2020

Commissione assegnataria

Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

12/02/2020 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 12/02/2020 Resoconto MACCANTI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 12/02/2020 Resoconto TRAVERSI ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) REPLICA 12/02/2020 Resoconto MACCANTI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/02/2020 DISCUSSIONE IL 12/02/2020 SVOLTO IL 12/02/2020 CONCLUSO IL 12/02/2020 Atto Camera


Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03552 presentato da MACCANTI Elena testo presentato Martedì 11 febbraio 2020 modificato Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   MACCANTI, TOMBOLATO, RIXI, CAPITANIO, CECCHETTI, DONINA, GIACOMETTI, ZORDAN, BENVENUTO, BOLDI, CAFFARATTO, GASTALDI, GIACCONE, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, LIUNI, PATELLI, PETTAZZI, TIRAMANI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: il piano di razionalizzazione della polizia stradale programmato dal Ministero dell'interno prevede la soppressione dei distaccamenti di polizia stradale di Casalecchio, Lugo e Rocca San Casciano in Emilia-Romagna; Ceva, Borgomanero e Domodossola in Piemonte; Finale Ligure e Sanremo in Liguria; Fonni in Sardegna; Ruvo e Spinazzola in Puglia; secondo le ultime rilevazioni dell'Istat, nell'anno 2018: a) su un totale di 172.553 incidenti stradali, 30.911 si sono verificati su strade statali, regionali e provinciali, e 9.437 su tratti autostradali e raccordi; b) su un totale di 3.334 morti in incidenti stradali, 1.416 sono i soggetti deceduti in seguito ad incidenti verificatisi in strade statali, regionali e provinciali, a fronte di 330 soggetti deceduti in seguito ad incidenti verificatisi in autostrade e raccordi autostradali; i distaccamenti di cui è prevista la chiusura costituiscono dei fondamentali presidi di sicurezza e intervento siti su strade extraurbane statali e provinciali; i presìdi della polizia stradale sono un fondamentale strumenti per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, a maggior ragione sui tratti stradali periferici in cui – come dimostrano i dati – il tasso di incidentalità è particolarmente elevato; la sicurezza stradale è uno dei temi di maggiore attenzione per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti –: se non ritenga che la razionalizzazione dei distaccamenti della polizia stradale possa arrecare grave pregiudizio alla sicurezza stradale, specie nelle strade extraurbane. (5-03552) Atto Camera Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020 nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti) 5-03552


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04723 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 13/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04723 presentato da CARETTA Maria Cristina testo di Venerdì 14 febbraio 2020, seduta n. 304   CARETTA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: il 3 febbraio 2020 un agente di polizia penitenziaria è stato colpito a colpi di caffettiera nel carcere di Alessandria e, sempre nella stessa giornata, un altro detenuto ha tentato di aggredire altri agenti con una lametta da barba; quattro giorni dopo, nel carcere di Bergamo, un agente scelto di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto di origini brasiliane, subendo traumi e contusioni per svariati giorni di prognosi; il 10 febbraio 2020, nel carcere di Matera, tre agenti sono stati feriti dopo essere intervenuti per fermare una colluttazione tra detenuti i quali, dopo aver appiccato un incendio


all'interno della loro cella, avrebbero aggredito gli agenti mentre questi erano impegnati a far evacuare la cella e mettere in sicurezza gli altri detenuti; lo stesso 10 febbraio, due agenti della struttura «Filippo del Papa» di Vicenza sono stati aggrediti da un detenuto di origine maliana impegnato in una colluttazione con altri detenuti, il quale ha causato ferite per svariati giorni di prognosi; le aggressioni di cui sopra, in particolar modo l'episodio avvenuto nel carcere di Vicenza, si sarebbero verificate in un contesto di «sorveglianza dinamica», che prevede di tenere «aperte» le celle di determinate sezioni della struttura detentiva per almeno 8 ore al giorno; secondo i dati disponibili sul sito del Ministero della giustizia e dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, aggiornati in data febbraio 2020, il carcere di Vicenza ospiterebbe 404 detenuti, quando i posti regolamentari, in base a quanto previsto dal Ministero, sarebbero 286; tale situazione sarebbe stata denunciata anche dall'osservatorio «Antigone» che, nella scheda web dedicata alla casa circondariale di Vicenza parla di un istituto caratterizzato da un «sovraffollamento cronico» e di come «Alcune sezioni restano inabitate a causa della carenza di personale»; le difficoltà che coinvolgono questa casa circondariale sono numerose: sovraffollamento, sorveglianza insufficiente, personale insufficiente, la mancanza di un direttore reggente, in quanto l'attuale responsabile si trova occupato sia con il carcere di Padova che con quello di Vicenza, dove, a quanto consta all'interrogante, non riesce a essere adeguatamente presente; come riportato dall'osservatorio «Antigone», tali difficoltà sarebbero state riportate sia dagli agenti di polizia penitenziaria che da terzi, come il responsabile dell'area educativa, i quali hanno evidenziato come il crescente invio da parte di altre strutture detentive di numerosi soggetti «problematici dal punto di vista psichiatrico e sanitario», con conseguenti difficoltà per il personale della struttura; si tratta di una situazione critica, poiché le tendenze indicano un incremento dei detenuti nella struttura senza che vi corrisponda un eguale incremento di uomini e rinnovamento di mezzi, i quali sono in gran parte vecchi ed usurati, a detrimento degli agenti presenti, dei detenuti stessi e dell'intera comunità –: se sia a conoscenza dei fatti esposti, specie in relazione agli atti posti in essere a danno della polizia penitenziaria di Vicenza e quali iniziative intenda adottare: a) per garantire negli istituti penitenziari italiani un'adeguata e rinnovata dotazione di mezzi e agenti al fine di invertire la tendenza di cui in premessa, con particolare riguardo alla struttura detentiva di Vicenza; b) per dotare gli agenti di polizia penitenziaria di taser e altri strumenti idonei a mantenere l'ordine nelle carceri e a garantire l'incolumità del personale di polizia durante l'esercizio delle proprie funzioni;


c) per ridurre il sovraffollamento di detenuti nella struttura detentiva di Vicenza, fonte di disagi sia per gli agenti che per i detenuti stessi; d) per rivedere le pratiche di «sorveglianza dinamica» in contesti di forte sovraffollamento e carenza di organico come quelle di cui in premessa; e) per tamponare, nell'immediato, il problema legato alla carenza di agenti di polizia penitenziaria e prevenire il verificarsi di eventi tragici. (4-04723)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04703 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: GASTALDI FLAVIO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04703 presentato da GASTALDI Flavio testo di Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   GASTALDI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 10 febbraio 2020 davanti alla caserma del distaccamento della polizia stradale di Ceva, in


provincia di Cuneo, si è tenuta una manifestazione, che ha avuto ampio eco sulla stampa e che ha visto la partecipazione anche di numerosi rappresentanti amministrativi ed esponenti politici di diversi schieramenti, per esprimere un unanime e deciso dissenso avverso la decisione dell'attuale Governo di sopprimere, a breve, tale distaccamento; precedentemente, nell'ambito del progetto volto alla razionalizzazione degli uffici di specialità sul territorio e finalizzato a una più efficace dislocazione di risorse per garantire una maggiore efficienza dei servizi operativi, era invece stato previsto un incremento dell'organico e del numero delle pattuglie, sia della sezione polizia stradale di Cuneo che della sottosezione autostradale di Mondovì; i criteri seguiti per lo studio del predetto progetto si erano basati sull'analisi funzionale dei reparti e sulla valutazione della rilevanza delle arterie stradali presidiate e proprio da tale studio era emersa la necessità di garantire il mantenimento di adeguati livelli qualitativi e quantitativi dei servizi di polizia stradale nella provincia di Cuneo e, al contempo, di assicurare un più capillare pattugliamento dell'autostrada A/6 Torino-Savona, che costituisce la principale via di comunicazione tra il Piemonte e la Liguria; oltre che per la particolare ubicazione geografica che colloca il distaccamento di Ceva al centro di importanti collegamenti stradali, sia con la Liguria che con la vicina Francia, lo stesso è da sempre stato considerato essenziale, anche quale importante presidio delle forze dell'ordine volte a garantire il controllo e la sicurezza di una vasta area di territorio della provincia di Cuneo; nonostante quanto sopra riportato e, in particolare, nonostante le ragioni che avevano portato in precedenza a considerare la necessità di potenziare le dotazioni del distaccamento di Ceva, è notizia di questi giorni che, invece, il Governo avrebbe intenzione di procedere alla sua chiusura; attualmente, il distaccamento della polizia stradale di Ceva dispone di soli sei operatori, a fronte di un organico di diciannove unità, mentre, in considerazione della necessità e irrinunciabilità del servizio svolto e proprio allo scopo di garantire i livelli di copertura dei servizi di pattugliamento in autostrada, previsti anche dalle convenzioni stipulate con Anas e dalle concessioni autostradali, è di tutta evidenza che andrebbero prioritariamente eliminate le carenze organiche dei reparti autostradali e si dovrebbe procedere, altresì, al ripianamento degli organici degli uffici ordinari con l'assegnazione di nuovi agenti –: quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato relativamente al distaccamento della polizia stradale di Ceva, se corrisponda al vero la notizia dell'intenzione di procedere alla sua chiusura e quali siano le ragioni alla base di tale decisione; se non ritenga più opportuno procedere a un potenziamento dello stesso e quali iniziative intenda porre in essere, a tal fine, relativamente all'organico e al numero delle pattuglie in dotazione al medesimo distaccamento. (4-04703)


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01306 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: CIABURRO MONICA Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 12/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01306 presentato da CIABURRO Monica testo di Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   CIABURRO e GALANTINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: in attuazione del «piano di razionalizzazione della specialità sul territorio» della polizia stradale è stata prevista la soppressione di 6 unità operative distaccate della Polstrada sul territorio, ritenute non più strategiche; di queste 6 unità, ben 3 sono dislocate in Piemonte: a Ceva (Cuneo), Borgomanero (Verbanio Cusio Ossola) e Domodossola (Novara); la crisi in cui versano le infrastrutture della vicina Liguria, tra cui il crollo di importanti viadotti, ha accresciuto l'importanza ricoperta dalla viabilità statale e provinciale del


cuneese; la chiusura è un atto unilaterale e non tiene conto della ferma volontà degli enti locali che vogliono il mantenimento del prezioso servizio; la presenza della polizia stradale sul territorio in un'area come il Cebano, tra Piemonte e Liguria, dove confluiscono numerose valli è fondamentale, anche al netto della realizzazione del traforo Armo-Cantarana, opera che è destinata a incrementare i flussi di traffico nell'area; la provincia di Cuneo dispone di una sola tratta autostradale (Torino-Savona), in quanto la Asti-Cuneo è ancora in fase di completamento e il resto della rete è fatto di collegamenti stradali, spesso anche in cattive condizioni, per via della costante riduzione dei finanziamenti per la manutenzione, i quali perderebbero anche un fondamentale presidio storico e strategico della provincia cuscinetto tra Francia e Liguria; come ha affermato la presidente di Anpci una lettera inviata al capo della polizia, al prefetto ed al questore di Cuneo: «Non possiamo accettare che un ulteriore servizio ci venga tagliato: significa costringere i nostri cittadini ad andare via, per avere diritto ad una qualità di vita ancora accettabile. Si va verso la desertificazione delle nostre terre e montagne»; come ha affermato il presidente della regione Piemonte nella sua lettera indirizzata al Ministro interrogato: «il territorio risulterebbe depauperato di fondamentali presidi di sicurezza per i cittadini, e, ancora una volta, potremmo assistere ad un accentramento dei servizi a discapito delle periferiche e montane della nostra regione»; il distaccamento della polizia stradale di Ceva ha competenza su un territorio vasto 70 comuni, affermandosi come risorsa indispensabile per un territorio la cui perifericità è stata solamente aggravata negli anni, a detrimento delle condizioni di vita dei cittadini; la provincia di Cuneo, che conta 247 comuni sparsi su un territorio di quasi 7000 chilometri quadrati in un territorio vasto e impervio, si reggerebbe unicamente su due uffici, tra l'altro in carenza cronica di personale, a seguito del predetto processo di «razionalizzazione»; gli accadimenti alluvionali del 23-24 novembre 2019, che hanno reso inagibile parte dell'autostrada Torino-Savona hanno dimostrato il carattere strategico ed essenziale del distaccamento della polizia stradale di Ceva, che con grande professionalità e incrollabile senso del dovere ha aiutato a ridurre al minimo i disagi provocati dalle intemperie; la sicurezza di questi territori passa attraverso la protezione fisica di quelle che sono le aree meno abitate e attraversate da viabilità ad alta percorrenza e la decisione in questione si scontra manifestamente contro la continua e legittima richiesta di sicurezza da parte dei cittadini –: se il Ministro interrogato sia a conoscenza della questione e delle criticità di cui in premessa e quali iniziative intenda adottare: a) per scongiurare un ulteriore ridimensionamento della presenza delle forze dell'ordine in


Piemonte e nel cuneese, sia in termini di unità che di mezzi; b) per predisporre una revisione del piano, di concerto con i territori interessati, al fine di non smantellare un presidio storico per il territorio; c) per potenziare i presìdi delle forze dell'ordine e della polizia stradale sulle arterie più periferiche della provincia di Cuneo. (3-01306)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03564 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DI MAIO MARCO Gruppo: ITALIA VIVA Data firma: 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03564 presentato da DI MAIO Marco testo di Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   MARCO DI MAIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il distaccamento della polizia stradale di Rocca San Casciano (FC) rischia nuovamente la


chiusura da parte del dipartimento; il suddetto distaccamento è collocato in un'importante arteria come la strada statale 67 che collega la Romagna con Firenze. In questo tratto stradale, i dati sull'incidentalità non sono da sottovalutare e la soppressione di tale reparto sarebbe un grave danno per la prevenzione e la sicurezza stradale in tutta la Vallata del Montone; già nel 2016 il dipartimento aveva proposto la chiusura del distaccamento, in quanto era necessario trovare una nuova sede per il reparto. Il comune di Rocca San Casciano ha sistemato un immobile di sua proprietà concedendolo in comodato gratuito per l'allocazione del distaccamento della polizia statale e nel giugno del 2019 il reparto si è trasferito nei locali, a costo zero per il Ministero dell'interno; una riunione su questa tematica è stata svolta presso il Ministero l'11 febbraio 2020; quali iniziative intenda adottare il Ministro per impedire la chiusura di un presidio di sicurezza fondamentale per l'intera Vallata del Montone e per il territorio forlivese. (5-03564)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02888 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 190 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: IANNONE ANTONIO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato


Interrogazione a risposta scritta 4-02888 presentata da ANTONIO IANNONE mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n.190 IANNONE - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: la provincia di Napoli costituisce un territorio caratterizzato da numerosi centri ad alta densità abitativa, con un tessuto socio-economico tra i più solidi della regione, esposto anche a continui tentativi di infiltrazioni ad opera di organizzazioni criminali; la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio di Napoli è stata oggetto di approfondimento nel corso di diverse sedute del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nonché nell'ambito delle riunioni tecniche di coordinamento delle forze di polizia, svoltesi presso la Prefettura, anche in relazione ad episodi di intimidazione nei confronti di funzionari e amministratori pubblici; in particolare, nello scorso mese di novembre 2019, a quanto risulta all'interrogante è stata lanciata una bomba molotov contro l'autovettura di proprietà dell'architetto del Comune di Marigliano, Sabato Esposito, da qualche anno responsabile dell'ufficio urbanistica, lavori pubblici e manutenzioni, e, quindi, dirigente competente per il rilascio di permessi di costruire, degli appalti di lavori pubblici, della nomina di tecnici esterni, nonché per la realizzazione di opere e servizi comunali proprio quando si registra sul territorio una crescente attività edilizia legata al "piano casa" e a numerosi bandi di gara per opere da realizzare con finanziamenti di enti sovracomunali; a tale riguardo è utile ricordare che negli ultimi due anni l'ufficio diretto dall'architetto ha intensificato le attività di controllo edilizio ed urbanistico sul territorio, anche predisponendo provvedimenti per l'abbattimento di immobili abusivi; già in precedenza, nell'ottobre 2018, furono sparati oltre 10 colpi nella serranda di un'attività di somministrazione sita in corso Umberto e denominata "Officina del gusto", birreria, e prima ancora, nell'aprile 2019, tre colpi di fucile mandarono in frantumi la vetrina di "SportLine", sempre in corso Umberto; la tutela degli amministratori locali e delle altre persone esposte a rischio a causa delle funzioni esercitate dovrebbe costituire, naturalmente, una priorità nella pianificazione dei servizi di polizia nell'ambito dei piani coordinati di controllo del territorio, da rimodulare in relazione alle mutevoli esigenze del contesto in cui le forze di polizia si trovano a operare, si chiede si sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei gravi fatti descritti e quali immediati provvedimenti intenda adottare in relazione ai gravi fatti accaduti a Marigliano per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza; se risulti, dalle prime indagini, che questi gravi episodi possano avere una matrice


camorristica; se, vista la recrudescenza della criminalità organizzata e di fronte alla gravità dei fatti esposti, non ritenga opportuno assumere iniziative tese a rafforzare le forze di polizia sul territorio, per garantire una necessaria azione di prevenzione, oltre che di contrasto, di questi fenomeni delittuosi. (4-02888)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03482 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: CECCANTI STEFANO Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 04/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2020

Commissione assegnataria

Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/02/2020 Stato iter:

05/02/2020 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 05/02/2020


Resoconto SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 05/02/2020 Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 05/02/2020 Resoconto SENSI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2020 SVOLTO IL 05/02/2020 CONCLUSO IL 05/02/2020 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03482 presentato da CECCANTI Stefano testo di Martedì 4 febbraio 2020, seduta n. 299   CECCANTI, SENSI, FIANO, DE MARIA, POLLASTRINI, RACITI, VISCOMI e FRAGOMELI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: secondo un'inchiesta del quotidiano New York Times, del 18 gennaio 2020 le forze dell'ordine, dalla polizia locale in Florida all'Fbi al dipartimento per la sicurezza interna, farebbero uso di una «app» per il riconoscimento facciale, ideata da una piccola azienda, Clearview Al. «Fai una foto a una persona, la carichi e vedi le foto pubbliche di quella persona, insieme ai link a dove sono apparse quelle foto». Il sistema si baserebbe su un database di oltre tre miliardi di immagini che l'azienda afferma di aver «raschiato» da Facebook, YouTube e milioni di altri siti Web. Le forze dell'ordine federali e statali hanno usato la sua «app» per risolvere diverse indagini riguardanti furto di identità, frode con carta di credito, omicidi e i casi di sfruttamento sessuale dei minori; secondo l'autrice dell'articolo Kashmir Hill, la tecnologia che identifica facilmente tutti in base al proprio viso è stata, fino a poco tempo fa, un tabù per le aziende tecnologiche a causa della «radicale erosione» della privacy, che comporta; «Clearview» ha concesso in licenza l’«app» ad alcune aziende per motivi di sicurezza; il sistema di riconoscimento facciale da parte delle forze di polizia è utilizzato anche in Italia, almeno dal 2018; il sistema automatico di riconoscimento delle immagini (S.a.r.i.) sarebbe, ad esempio, in grado di identificare un soggetto ignoto, confrontandone il volto con un database di milioni di profili. Il S.a.r.i. consente di effettuare ricerche nella banca dati Sistema automatizzato di identificazione delle impronte (A.f.i.s.): in pratica inserendo in S.a.r.i. la fotografia di un sospettato, il sistema andrebbe a cercare i fotosegnalati che gli somigliano e che erano stati


precedentemente inseriti nel database A.f.i.s.; la questione del riconoscimento facciale solleva rilevanti questioni attinenti alla tutela della riservatezza e al trattamento dei dati sensibili; non a caso, come anticipato dalla stampa e sulla base di un white paper che sta circolando, l'Unione europea starebbe considerando di mettere al bando il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici per un massimo di 5 anni –: se le forze di polizia e di sicurezza italiane utilizzino il software in questione o tecnologie o software simili a quelli citati in premessa e, in caso affermativo, quanti siano i cittadini i cui dati sono presenti nel sistema e quante le persone — delle forze di polizia e di sicurezza ovvero non appartenenti ad esse — che ad esso possono avere accesso diretto o indiretto. (5-03482) Atto Camera Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 febbraio 2020 nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali) 5-03482 Signor Presidente, onorevoli Deputati. In relazione alla tematica richiamata con l'odierno atto di sindacato ispettivo, gli onorevoli interroganti hanno posto l'attenzione sull'utilizzo da parte delle Forze di polizia di software o particolari tecnologie in grado di realizzare un sistema automatico di riconoscimento facciale. Al riguardo, evidenzio che il Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini (S.A.R.I. Enterprise), a cui si fa espresso riferimento nell'interrogazione, è gestito dalla Polizia di Stato. Tale sistema consente di risalire all'identità di un individuo mediante il confronto di volti su una lista di candidati, selezionati dal sistema tra tutte le foto segnaletiche presenti nella banca dati AFIS (Automated Fingerprint Identification System). Nella banca dati AFIS sono presenti, attualmente, 17.592.769 cartellini fotosegnaletici, acquisiti a norma di legge, corrispondenti a 9.882.490 individui diversi, di cui 2.090.064 si riferiscono a cittadini italiani. Viceversa, il Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini (S.A.R.I.), essendo un software e non una banca dati, non contiene alcun dato. In relazione alle immagini utilizzate per effettuare le ricerche con il SARI, si precisa che le stesse sono: acquisite dagli uffici di polizia operanti nell'ambito di indagini relative ad un procedimento penale; trasmesse dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale nell'alveo delle attività di specifica competenza. Il citato software è utilizzabile esclusivamente da parte di operatori appartenenti alla Polizia di Stato e all'Arma dei Carabinieri, previa formazione e abilitazione al suo impiego.


ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04724 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: TARTAGLIONE ANNAELSA Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 14/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04724 presentato da TARTAGLIONE Annaelsa testo di Venerdì 14 febbraio 2020, seduta n. 304   TARTAGLIONE. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: nell'ambito delle procedure di riorganizzazione della pubblica amministrazione in atto, è interessata la polizia ferroviaria (Polfer), con riduzioni della vigilanza nelle stazioni presidiate da uffici Polfer; a seguito di questa riduzione, all'interrogante risulta che dovrebbe essere chiuso il presidio Polfer di Campobasso;


tale misura, se confermata, precluderebbe a Campobasso la fondamentale presenza di un necessario presidio di sicurezza della rete ferroviaria, che oggi svolge un importante ruolo di prevenzione, vista anche la già attuata chiusura della postazione Polfer di Isernia; peraltro, attualmente il presidio di Campobasso è l'unico nella regione Molise e, con la sua attività di controllo e prevenzione, ha il compito di coprire l'intera tratta CampobassoIsernia-Venafro-Cassino; infatti, il presidio più prossimo è proprio quello di Cassino che dista 100 chilometri dal capoluogo di regione; è evidente che tale chiusura comporterebbe gravi rischi in termini di sicurezza e controllo a danno dell'intera popolazione nonché dei viaggiatori pendolari, favorendo la già crescente microcriminalità che il territorio inizia a subire in modo sempre più preoccupante. È da considerare, infatti, che sono proprio le stazioni ferroviarie a divenire spesso scenario di forme di delinquenza e centro di aggregazione di malviventi provenienti da fuori regione, che si servono proprio del trasporto pubblico ferroviario per i loro spostamenti; va considerato anche che la chiusura del presidio comporterebbe la ricollocazione del personale qualificato e altamente specializzato per le attività di controllo su treni e binari, in altri uffici di polizia del capoluogo –: se sia prevista la chiusura del presidio di polizia ferroviaria di Campobasso e, in caso affermativo, se non si intenda riconsiderare detta chiusura alla luce delle evidenti e forti criticità esposte in premessa. (4-04724)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03562 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 12/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA


Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03562 presentato da PEZZOPANE Stefania testo di Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303   PEZZOPANE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che: da articoli di stampa si apprende che il carcere di massima sicurezza delle Costarelle de L'Aquila conta in assoluto il maggior numero di detenuti sottoposti al regime speciale del cosiddetto 41-bis; la denuncia è del segretario generale territoriale Uil Pa polizia penitenziaria e componente della Cst Adriatica Gran Sasso; oggi, rispetto solo a pochi anni fa, il numero dei detenuti nel carcere del capoluogo regionale risulta raddoppiato, con inevitabili conseguenze sul carico di lavoro e sulla sicurezza degli operatori carcerari. In luogo degli 80 detenuti del 2010, si legge nella pubblica denuncia, da qualche tempo a L'Aquila non si scende al di sotto dei 160; con il raddoppiarsi dei reclusi sono inevitabilmente aumentate una serie di attività correlate che richiedono la presenza degli operatori penitenziari e quindi la moltiplicazione del carico di lavoro. Il tutto è aggravato dal non adeguato numero di operatori carcerari a fronte di un aumento importante della popolazione detenuta; si ritiene giusta e naturale la richiesta di un aumento adeguato del personale di polizia penitenziaria o comunque, di riportare il numero di sottoposti al regime speciale ai valori antecedenti il 2010, anche per ragioni di sicurezza –: quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare, anche mediante l'incremento del personale di polizia penitenziaria presso il carcere di massima sicurezza delle Costarelle de L'Aquila, al fine di garantire adeguati standard lavorativi e di qualità della vita agli operatori penitenziari. (5-03562)

ATTO CAMERA


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04665 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 701 del 07/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 07/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04665 presentato da DEIDDA Salvatore testo di Venerdì 7 febbraio 2020, seduta n. 301   DEIDDA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: l'ottavo reparto mobile della polizia di Stato «Sardegna» ha sede nella caserma «Carlo Alberto» di Cagliari, struttura sita nel viale Buon Cammino; l'edificio, sicuramente di alto pregio storico e artistico, mostra limiti oggettivi relativi agli spazi e all'agibilità che un reparto mobile dovrebbe avere per operare con serenità e piena soddisfazione del personale; dai parcheggi interni agli spogliatoi, dagli uffici amministrativi a una sala magazzino, dall'armeria alla sala per il personale, sono molteplici le difficoltà riscontrate dal personale nel convivere con i problemi logistici dovuti alla struttura, senza, peraltro, che questo influisca sull'impegno e la professionalità dello stesso; sulle condizioni della struttura influiscono, inoltre, le difficoltà inerenti alla viabilità stradale della zona;


nell'edificio convivono, inoltre, altri servizi fondamentali della polizia di Stato che avrebbero beneficio se l'unità mobile trovasse una nuova e adatta sede; i limiti strutturali della caserma Carlo Alberto non permettono il completamento della pianta organica, che dovrebbe essere, come indicato anni fa, di 250 persone; come verificato personalmente, sono incontestabili l'impegno e la volontà della dirigenza nel trovare una soluzione alternativa, sicuramente non semplice, ma necessaria e urgente; sono ingenti i finanziamenti spesi in questi anni per adeguare il più possibile i locali alla funzionalità richiesta; sono diversi gli uffici demaniali o delle forze armate che potrebbero avere la disponibilità di locali adatti alle esigenze dell'unità mobile, prendendo in considerazione l'ipotesi di accorpare o avvicinare altri servizi dell'amministrazione –: se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda intraprendere per trovare una più adeguata sede all'unità mobile «Sardegna» della polizia di Stato. (4-04665)

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02875 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 189 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: BERGESIO GIORGIO MARIA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE Data firma: 11/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato


Interrogazione a risposta scritta 4-02875 presentata da GIORGIO MARIA BERGESIO martedì 11 febbraio 2020, seduta n.189 BERGESIO - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: si apprende in questi giorni che il "piano di razionalizzazione della specialità sul territorio", elaborato dal Ministero dell'interno, prospetta la chiusura di sei distaccamenti di Polizia stradale nel territorio nazionale, di cui tre nel cuore produttivo del Piemonte, fra cui quello di Ceva (Cuneo), attivo da 60 anni e che vede impiegati attualmente 8 poliziotti ed un comandante da poco designato; il distaccamento di Ceva riveste un ruolo strategico su una vasta area costituita da tanti piccoli comuni e rappresenta uno snodo fondamentale dei collegamenti tra Piemonte e Liguria, da cui si diramano le arterie stradali più importanti e che vede la confluenza di molte vallate: un territorio che ha la necessità di essere presidiato e controllato, come dimostrato nell'alluvione del novembre 2019 e un territorio interessato attualmente da progetti di grandi opere, come la realizzazione del collegamento di valico tramite il traforo dell'Armo-Cantarana, che aumenterà presumibilmente il flusso di traffico nella zona e, di conseguenza, il bisogno di controllo per la sicurezza e la viabilità pubblica; da una prima analisi dei presidi interessati da chiusure e accorpamenti, sembra emergere la scelta evidente di potenziare la presenza della Polizia stradale sulla sola rete autostradale, a scapito delle strade extraurbane, statali e provinciali, quelle col maggior numero di incidenti mortali: nelle autostrade si sono contati 296 morti nel 2017 e 327 nel 2018 (con le 43 vittime del viadotto Morandi di Genova), sono stati invece 1.615 i morti nel 2017 e 1.596 nel 2018 sulle strade extraurbane, e 1.467 nel 2017 e 1.402 nel 2018 sulle strade urbane (incluse le provinciali, statali e regionali entro l'abitato); la provincia di Cuneo ha una sola autostrada (Torino-Savona), perché la Cuneo-Asti attende da anni il completamento: il resto della rete è composto da collegamenti di strade di viabilità ordinaria; la chiusura degli uffici periferici, contrastata a gran voce dagli amministratori locali, dai sindacati e dalle forze produttive, era già stata paventata in passato, e con il Governo Conte I si era cercato di bloccare tagli indiscriminati a presidi che offrono servizi continuativi di vigilanza sulle principali arterie stradali del territorio, rispondendo alla legittima richiesta di sicurezza della cittadinanza, si chiede di sapere quali azioni il Ministro in indirizzo intenda mettere in atto per scongiurare la paventata chiusura del distaccamento di Polizia stradale di Ceva, anche alla luce dell'importante ruolo di prevenzione e controllo che il presidio ricopre in un territorio oggi di snodo dei collegamenti fra Liguria e Piemonte e domani di realizzazione del valico dell'Armo-Cantarana.


(4-02875)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04734 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 305 del 17/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: VIETINA SIMONA Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 17/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04734 presentato da VIETINA Simona testo di Lunedì 17 febbraio 2020, seduta n. 305   VIETINA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: l'11 febbraio, come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, si è tenuto un incontro presso il Ministero dell'interno tra i vertici della polizia di Stato e le organizzazioni sindacali, in merito alla riorganizzazione dei presìdi di polizia stradale; nello specifico, per la provincia di Forlì Cesena, la direzione nazionale ha manifestato l'intenzione di chiudere il distaccamento di Rocca San Casciano (che dista 30 chilometri dalla sezione di polizia stradale di Forlì ed è collocato in un'importante arteria che collega la Romagna con Firenze);


ad avviso dell'interrogante, la volontà di procedere alla chiusura del distaccamento di Rocca San Casciano appare incomprensibile poiché tutto il reparto è posizionato in una strada statale di primaria importanza per la circolazione, come dimostrato anche dagli ottimi risultati operativi ottenuti anche nell'anno 2019, oltre al fatto che l'immobile è stato concesso in comodato d'uso gratuito dal comune di Rocca S.C.; la Polstrada di Rocca San Casciano è considerata da sempre un presidio di sicurezza irrinunciabile per il territorio, un servizio fondamentale non solo per il paese e la vallata del Montone, ma per l'intero comprensorio forlivese come dimostrano, ad esempio, i tanti interventi che svolgono gli agenti lungo la strada statale 67 fino al passo del Muraglione; in merito all'attività di tale distaccamento, nonostante il numero veramente esiguo di personale, emerge una produttività molto elevata: lo dimostrano gli elevati controlli preventivi e soprattutto i dati sulla repressione a seguito dell'abuso di alcolici alla guida; i dati sull'incidentalità in questo importante tratto stradale non sono da sottovalutare: per l'anno 2019, si sono registrati 4.400 controlli sui veicoli, 5.127 le persone controllate, 655 le infrazioni al codice della strada di cui 49 per guida in stato di ebbrezza nonché oltre 285 soccorsi; risulta dunque evidente, ad avviso dell'interrogante, che la soppressione del Reparto comporterebbe un grave danno per la prevenzione della sicurezza stradale in tutta la vallata; a ciò si aggiungano i gravi disagi che dovrà subire il personale in servizio presso il distaccamento di Rocca San Casciano che dovrebbe essere trasferito nella sottosezione autostradale A14 di Forlì, che nel frattempo passerebbe da 47 a 66 dipendenti, oppure in quella di Bagno di Romagna, in vista del passaggio della E45 in autostrada; ad avviso dell'interrogante appare dunque chiaro come la decisione del Governo di chiudere il distaccamento di Rocca San Casciano declassi l'intero territorio della montagna, che ancora una volta è penalizzata –: quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda intraprendere per evitare la chiusura del presidio di Polizia stradale di Rocca San Casciano anche valutando l'opportunità di prevedere l'incremento dell'organico della sottosezione autostradale di Forlì a sole 14 unità, portando il totale a 61, e dirottando i rimanenti 5 al distaccamento di Rocca San Casciano al fine di mantenere un servizio adeguato per la sicurezza dei cittadini anche sulle strade statali della provincia forlivese. (4-04734)

ATTO SENATO


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02883 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 189 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: MALAN LUCIO Gruppo: FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC Data firma: 11/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02883 presentata da LUCIO MALAN martedì 11 febbraio 2020, seduta n.189 MALAN - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: secondo quanto riferiscono diverse fonti di stampa del 10 febbraio 2020, il Ministero dell'interno starebbe valutando la chiusura di alcuni distaccamenti di Polizia stradale dislocati in Piemonte, tra cui Borgomanero, Ceva e Domodossola; tali presidi rappresentano punti strategici dei collegamenti stradali tra Piemonte, Liguria, e confine svizzero; tale provvedimento costituirebbe un'evidente riduzione dei più vicini presidi di sicurezza, a discapito dei cittadini delle zone interessate, si chiede di sapere: se le notizie riportate corrispondano al vero; sulla base di quali necessità dovrebbe emanarsi il provvedimento e come eventualmente il Ministro valuti gli effetti. (4-02883)


ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02880 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 189 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DE BONIS SAVERIO Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO Data firma: 11/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02880 presentata da SAVERIO DE BONIS martedì 11 febbraio 2020, seduta n.189 DE BONIS - Ai Ministri dell'interno, del lavoro e delle politiche sociali e per la pubblica amministrazione. - Premesso che: in Italia la retribuzione che viene riconosciuta alla Polizia di Stato è indubbiamente bassa, per non parlare del compenso per il lavoro straordinario, altrettanto modesto; prendendo come riferimento alcuni Paesi europei, dove solitamente le forze di polizia percepiscono degli stipendi migliori rispetto ai nostri poliziotti, si può vedere, per esempio, come in Austria un poliziotto parte da uno stipendio di 2.100 euro, mentre in Irlanda il salario parte da 1.600 euro appena usciti dall'accademia e in soli 8 anni di servizio può


raggiungere i 2.643 euro. In Germania un agente parte da uno stipendio di 1.600 euro (per un livello A7) per poi arrivare a 2.533 euro in caso di progressione ad un livello A9. In Germania, inoltre, è prevista un'ulteriore indennità mensile (pari a circa 170 euro) per quei poliziotti che lavorano a stretto contatto con la popolazione. Molto elevati anche gli stipendi percepiti dai poliziotti del Belgio (si parte da 1.755 euro per arrivare a 2.478 euro nel giro di pochi anni), mentre in Francia sono ad un livello leggermente inferiore: 1.683 euro netti in partenza, per un incremento a 2.198 euro dopo pochi anni di servizio. In Inghilterra la paga iniziale di un agente è di circa 1.962 euro al mese, e ci sono delle particolari agevolazioni, come ad esempio la gratifica annuale di 6.000 euro, per coloro che lavorano nelle grandi città, oltre al trasporto gratuito su tutti i mezzi pubblici e la possibilità di acquistare una casa ad un tasso particolarmente agevolato; in Italia, ad oggi, nonostante gli incrementi di risorse che annualmente vengono stanziate (ultima, la legge di bilancio per il 2020, art. 1, commi 129 e 130, sicurezza e difesa, e comma 127, pubblico impiego e pubblica amministrazione), non si riesce ad adeguare, come si dovrebbe, la retribuzione per il lavoro che svolge un poliziotto, il quale affronta giornalmente rischi per garantire la pubblica sicurezza; infatti, un poliziotto guadagna circa 1.300 euro netti nel ruolo di agente, mentre un ispettore guadagna, tolte le indennità accessorie, circa 1.500 euro netti e quanto fatto con il rinnovo del contratto (e con il precedente riordino delle carriere) non è ancora sufficiente per garantire degli stipendi adeguati al ruolo e alla responsabilità ricoperta; la retribuzione fondamentale e quella accessoria del personale della Polizia di Stato, quindi, non consentono certamente di vivere in maniera dignitosa, anzi obbligano a costanti privazioni, specie laddove lo stipendio deve bastare per soddisfare le esigenze di tutta una famiglia; sarebbe, pertanto, necessario rimettere mano alla normativa riguardante non solo gli stipendi, ma anche gli straordinari delle forze di polizia e rivedere tali importi. Si ricorda che per un'ora di straordinario spettano 4 euro e lo stesso capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, intervenendo ad un convegno ha affermato: "Gli straordinari nella cifra che ci è riconosciuta non sono più attuali, è immorale che si percepiscano 4 euro l'ora per gli straordinari e che vengano pagati a due anni di distanza. I cittadini ci vogliono vedere la sera, la notte, nei prefestivi e nei festivi ma tutto questo va remunerato" (come si legge su un lancio dell'agenzia "Adnkronos", pubblicato il 16 dicembre 2019); il COISP, sindacato di Polizia, ha di recente scritto una lettera proprio al prefetto Gabrielli per evidenziare le ulteriori difficoltà che i poliziotti devono affrontare quando vengono posti in quiescenza; riportano, infatti, che negli ultimi anni, con il passaggio alla gestione previdenziale INPS, si sono registrati ritardi nell'attribuzione del trattamento pensionistico che anno dopo anno si sono dilatati sempre più, sino ad arrivare oggi, in alcuni casi, a ben 9 mesi di attesa per vedersi accreditata la prima mensilità dell'agognata pensione. Si tratta di inaccettabili ritardi che costringono il personale della Polizia di Stato in una condizione di oggettiva ed


eccezionale difficoltà economica in cui, quasi sempre, "per far fronte al sostentamento della propria famiglia ed agli impegni economici assennatamente onorati nei mesi precedenti con lo stipendio, tali colleghi sono costretti a ricorrere a stipulare onerosi prestiti personali oppure a questuare ad altri familiari e amici aiuti finanziari"; l'interrogante ritiene che lo Stato non debba riservare tale trattamento a coloro che hanno speso tutta una vita a difendere le istituzioni ed i cittadini e lo stesso problema che affligge tutto il comparto debba essere affrontato come lo è stato per le altre amministrazioni, quali l'Arma dei Carabinieri, l'Esercito e la Guardia di finanza (a breve pare anche l'Aeronautica, la Marina e la Guardia costiera), stipulando appositi accordi con l'INPS e creando dei "poli nazionali" destinati agli appartenenti di ogni singola amministrazione, ove si accentrano tutte le prestazioni dell'istituto togliendole alle singole direzioni provinciali INPS, responsabili dei ritardi circa le posizioni assicurative, le pensioni, le indennità di buonuscita, le procedure di riscatto e ricongiunzione dei periodi di servizio e la concessione dei prestiti, così da ottimizzare le comunicazioni tra le due istituzioni (INPS e forza di polizia e forza armata) e uniformare la gestione delle prestazioni, anche sotto il profilo della tempistica, a salvaguardia della continuità di pagamento fra la retribuzione e la pensione; si assiste, in pratica, al paradosso che i poliziotti che accedono alla pensione per vedersi corrisposto il trattamento pensionistico si devono rivolgere ai legali, si chiede di sapere quali urgenti iniziative i Ministri in indirizzo intendano intraprendere anzitutto per adeguare gli stipendi dei poliziotti italiani a quelli degli altri Paesi europei e se non ritengano utile stipulare appositi accordi con l'INPS, alla stregua di quanto già avvenuto per le altre amministrazioni del comparto, per porre fine alla situazione di disagio che le forze di polizia stanno vivendo a causa del lungo lasso di tempo che trascorre tra l'ultima retribuzione e la corresponsione della pensione. (4-02880)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04667 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 701 del 07/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO Gruppo: FRATELLI D'ITALIA Data firma: 07/02/2020


Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04667 presentato da CIRIELLI Edmondo testo di Venerdì 7 febbraio 2020, seduta n. 301   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: si è appreso da una missiva del sindacato di polizia penitenziaria che il segretario generale della prefata associazione, Aldo Di Giacomo, avrebbe ricevuto presso la sua abitazione una lettera anonima contenente due proiettili di arma da fuoco e un messaggio di minacce dirette a lui e alla sua famiglia; tale gravissimo atto intimidatorio rappresenterebbe solo l'ennesimo di una lunga serie; invero, le minacce nei confronti del segretario perdurerebbero ormai da anni; a titolo esemplificativo, vale la pena ricordare le numerose lettere e-mail dal chiaro contenuto minatorio e, ancor più grave, un pacco bomba fatto pervenire presso la sua abitazione; tali azioni potrebbero essere ricondotte all'operato del Di Giacomo che da tempo si fa portavoce della legalità, denunciando attività illecite «gestite» dai detenuti all'interno delle carceri; come riscontrato dal sindacalista, infatti, la presenza della criminalità organizzata, dei clan mafiosi, di ’ndrangheta, camorra e da ultimi della mafia nigeriana, all'interno degli istituti penitenziari avrebbe determinato un arretramento dello Stato rispetto all'intollerabile e sempre meno controllabile potere dei criminali che popolano le carceri; situazioni analoghe a quelle denunciate da Di Giacomo, sono state più volte segnalate anche dallo stesso interrogante che ha sottoposto, tra le altre, all'attenzione del Ministro competente le criticità riscontrate nel penitenziario salernitano, ove si segnalava il rinvenimento di droga e di cellulari;


la costanza e l'analogia con cui questi eventi continuano a ripetersi nei vari istituti penitenziari sul territorio nazionale, non fa altro che conclamare la gravosa situazione in cui riversano le carceri italiane, sempre più affollate (al 30 novembre 2019 erano infatti 61.174, circa 1.500 in più della fine del 2018 e 3.500 in più del 2017) e sempre meno controllate a causa della insufficienza di mezzi idonei e della carenza di personale; a tal proposito, è doveroso in questa sede rimarcare l'encomiabile lavoro che la polizia penitenziaria continua a svolgere con onore e sacrificio, malgrado le intimidazioni, le difficoltà e le condizioni precarie in cui operano; a parere dell'interrogante, se quanto in premessa corrispondesse al vero vi sarebbe di fronte a una grave violazione della libertà di azione e di determinazione delle istituzioni nell'espletamento delle proprie funzioni, ma anche e soprattutto dinnanzi a una grave minaccia per l'incolumità del segretario e della sua famiglia; lo Stato ha il dovere di garantire a tutti i cittadini il diritto di sentirsi sicuri, e, a maggior ragione, tale diritto deve essere assicurato a un sindacalista rappresentante e portavoce dei diritti degli appartenenti alla polizia penitenziaria che quotidianamente rischiano la propria vita, trovandosi a contatto con detenuti di conclamata pericolosità sociale –: se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative intenda adottare per garantire l'incolumità del segretario e della sua famiglia; se non si intendano adottare iniziative per potenziare il personale della polizia penitenziaria, dotandolo degli strumenti idonei e necessari per permettere agli uomini dello Stato di riprendere il totale controllo delle strutture carcerarie. (4-04667)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03483 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 04/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 MATURI FILIPPO LEGA - SALVINI


PREMIER 04/02/2020 MOLTENI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020 VINCI GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020

Commissione assegnataria

Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/02/2020 Stato iter:

05/02/2020 Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 05/02/2020 Resoconto BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 05/02/2020 Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 05/02/2020 Resoconto BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2020 SVOLTO IL 05/02/2020 CONCLUSO IL 05/02/2020 Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03483 presentato da IEZZI Igor Giancarlo testo di Martedì 4 febbraio 2020, seduta n. 299   IEZZI, BORDONALI, DE ANGELIS, INVERNIZZI, MATURI, MOLTENI, STEFANI, TONELLI e VINCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il 3 gennaio 2020 è stato sottoscritto al Viminale un accordo tra il Ministero e Anci, rappresentati, rispettivamente, dal Ministro interrogato e da Antonio Decaro, avente ad oggetto il coinvolgimento delle polizie municipali nell'espletamento dei servizi di polizia


stradale sulla viabilità urbana; in base all'accordo, le polizie municipali assumeranno una funzione preminente di sicurezza stradale nella viabilità urbana, provvedendo anche alla rilevazione degli incidenti stradali; tale accordo sarà applicato nelle 14 città metropolitane e nei capoluoghi di provincia in grado di organizzare e gestire servizi di polizia stradale nell'arco delle 24 ore. Poi, sarà la volta dei comuni con più di 100.000 abitanti; contestualmente, risulta che l'attuale Ministro abbia inviato una specifica direttiva riguardante il rafforzamento dei controlli funzionali al mantenimento della sicurezza stradale; si profila conseguentemente un incremento dei compiti affidati alle polizie municipali senza un contestuale aumento proporzionale delle risorse loro destinate, il che, ad avviso degli interroganti, avrà ripercussioni sui carichi di lavoro giornalieri gravanti sugli agenti e sulla loro efficacia operativa, come evidenziato anche dalle associazioni sindacali di settore; tale accordo, difatti, a quanto consta agli interroganti, è stato concluso senza alcun coinvolgimento dei sindacati e delle associazioni rappresentative della polizia locale, che invero avrebbero potuto rappresentare istanze e necessità degli agenti alla luce dei nuovi e ulteriori compiti di sicurezza stradale; l'intervento, frutto dunque di un accordo informale, delinea altresì effetti ordinamentali che sarebbe stato preferibile far discendere da un intervento legislativo di riordino delle competenze delle polizie locali, ancora atteso sebbene già nel precedente Governo l'allora Ministro dell'interno Salvini avesse proposto un disegno di legge delega di riforma poi approvato dal Consiglio dei ministri nel mese di luglio 2019; peraltro, proprio per rafforzare le attività connesse al controllo del territorio e potenziare gli interventi in materia di sicurezza urbana, l'articolo 35-bis del «decreto sicurezza» (decretolegge n. 113 del 2018 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 132 del 2018), voluto dall'allora Ministro Salvini, aveva previsto un apposito Fondo e la possibilità per i comuni di procedere ad ulteriori assunzioni a tempo indeterminato di personale della polizia municipale –: quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per fronteggiare lo squilibrio che si verrà a creare in seguito all'attuazione dell'accordo generalizzato in premessa tra risorse assegnate alle polizie municipali e i nuovi e più gravosi compiti che sono stati loro appena attribuiti e per quali ragioni il Governo non abbia avviato un dialogo con le organizzazioni sindacali della categoria interessata. (5-03483) Atto Camera Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 febbraio 2020 nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)


5-03483 Signor Presidente, onorevoli Deputati. L'Accordo quadro tra il Ministero dell'interno e l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, sottoscritto lo scorso 9 gennaio e relativo ai servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, mira a rendere più efficiente il sistema di controllo e vigilanza nelle nostre città, assicurando il più efficace coordinamento tra i diversi soggetti a vario titolo coinvolti. A conferma dell'elevato livello di attenzione, dedicato al tema in argomento, il Ministro dell'interno ha provveduto contestualmente a predisporre una apposita direttiva rivolta ai Prefetti, al fine di sensibilizzare tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti. L'obiettivo è quello realizzare percorsi strategici condivisi, finalizzati all'attuazione di una serie di interventi volti a contenere l'incidentalità stradale, con il necessario coinvolgimento delle Amministrazioni locali. In tale contesto potranno essere sviluppati specifici interventi informativi, di educazione alla guida sicura, di repressione di comportamenti illeciti e, non ultimo, di revisione delle condizioni della viabilità. L'Accordo è stato elaborato in applicazione della Direttiva allegata al decreto del Ministro dell'interno 15 agosto 2017, a conclusione di un lavoro istruttorio condotto in ambito interforze e con la partecipazione dei rappresentanti dell'ANCI. La citata Direttiva ha, tra l'altro, chiarito che la Polizia municipale svolge un ruolo preminente nell'espletamento dei servizi di polizia stradale nella viabilità urbana: quanto sopra nel solco della competenza esplicitamente attribuita dal Codice della strada ai Corpi e ai servizi di Polizia municipale nella specifica materia dei servizi di polizia stradale, nell'ambito del territorio di competenza. L'Accordo quadro tra ANCI e Ministero dell'interno, dunque, non apporta elementi di novità rispetto al quadro normativo di riferimento. Va anche evidenziato come, in linea con quanto previsto dalla stessa Direttiva, l'Accordo in questione coinvolga in prima battuta le città metropolitane, i capoluoghi di Regione e i capoluoghi di provincia. Per le altre Amministrazioni comunali è previsto che si proceda con gradualità, a partire dai Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, per poi essere estesa progressivamente ai rimanenti Comuni, in una logica di sostenibile ampliamento del raggio di azione dello stesso Accordo.

ATTO SENATO INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02898 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18


Seduta di annuncio: 191 del 13/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: PEPE PASQUALE Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE Data firma: 13/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02898 presentata da PASQUALE PEPE giovedì 13 febbraio 2020, seduta n.191 PEPE - Al Ministro della giustizia. - Premesso che: da quanto comunicato agli organi di stampa, nei giorni scorsi, dalle organizzazioni sindacali, si è appreso il grave pericolo che incombe sul personale di Polizia penitenziaria della casa circondariale di Matera e sulla sicurezza in generale della medesima struttura; precisamente il 9 febbraio 2020, presso l'istituto penitenziario di Matera, alcuni poliziotti penitenziari hanno subito una gravissima e vile aggressione, da parte di detenuti, e per l'effetto hanno patito anche delle lesioni fisiche; è noto che la casa circondariale di Matera presenta un preoccupante sovraffollamento, circostanza che implica non poche difficoltà; il personale è costantemente sotto pressione per via delle diverse carenze che vengono segnalate nella struttura, sia sotto il profilo strutturale, che sotto il profilo organizzativo; sistematicamente si registrano aggressioni a danno dei poliziotti penitenziari, in numero sempre più ridotto, specie nei turni serali e notturni, durante i quali potrebbe incombere il concreto pericolo di evasione, anche di massa; nell'istituto penitenziario di Matera vi è un'elevata presenza di detenuti, la maggior parte dei quali appartenenti ai clan criminali provenienti dalla Puglia, e una scarsissima presenza di personale in servizio;


la stessa struttura in precedenza era stata centro di un episodio molto grave, ovvero il tentato omicidio di un poliziotto in servizio, per fortuna sopravvissuto all'aggressione, si chiede di sapere: quali iniziative il Ministro in indirizzo ritenga opportuno intraprendere al fine di garantire la sicurezza degli agenti di Polizia penitenziaria in servizio negli istituti penitenziari dell'intero territorio nazionale, e in particolare della casa circondariale di Matera, affinché non siano più vittime di indebite aggressioni che possono condurre anche a gravi conseguenze, e al fine di assicurare che la permanenza dei detenuti nella struttura avvenga in assoluta sicurezza, sotto tutti i profili; se non ritenga opportuno, se non doveroso, provvedere tempestivamente, con azioni anche di carattere normativo, affinché venga implementato il numero dei poliziotti penitenziari della casa circondariale di Matera. (4-02898)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01277 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 298 del 03/02/2020 Ex numero atto

Precedente numero assegnato: 4/02932 Firmatari

Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 03/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE • MINISTERO DELL'INTERNO Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 03/02/2020


Stato iter:

04/02/2020 Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 04/02/2020 Resoconto DADONE FABIANA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) REPLICA 04/02/2020 Resoconto IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/02/2020 SVOLTO IL 04/02/2020 CONCLUSO IL 04/02/2020 Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01277 presentato da IEZZI Igor Giancarlo testo presentato Lunedì 3 febbraio 2020 modificato Martedì 4 febbraio 2020, seduta n. 299   IEZZI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: in data 11 settembre 2017, il comune di Milano ha proceduto all'assunzione diretta del comandante della polizia locale, eludendo le norme che prevedono in via obbligatoria l'adozione di procedure concorsuali per l'assunzione di dirigenti a tempo determinato, nonché quelle che prevedono requisiti tassativi per occupare detti ruoli; secondo quanto riportato dalla stampa la persona assunta, dipendente del Ministero dell'interno per i ruoli della Polizia di Stato, non avrebbe posseduto (e non possederebbe tuttora) i requisiti minimi per occupare tale ruolo, in quanto l'articolo 40 del regolamento degli uffici e dei servizi del comune interessato prevede che, per l'assunzione di ruoli apicali di dirigenza, i candidati debbano aver maturato un'esperienza dirigenziale pregressa di almeno cinque anni; il neo comandante della polizia locale, in particolare, all'atto dell'assunzione era dirigente solo da pochi mesi; la procedura adottata contrasta palesemente con quanto sancito dalla Corte dei conti, sezione centrale del controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato, che con deliberazione n. SCCLEG/2/2016/PREV del 5 febbraio 2016 ha stabilito l'illegittimità dei conferimenti effettuati senza il rispetto delle forme regolamentari di pubblicità dei posti vacanti e in assenza delle procedure valutative che hanno lo scopo «di contemperare sia l'interesse dell'amministrazione ad attribuire il posto al più idoneo in


ossequio al principio del buon andamento, sia ad assicurare la parità di trattamento e le legittime aspirazioni degli interessati»; neanche l'urgenza di provvedere giustifica il mancato avvio di procedure selettive, poiché l'amministrazione per non creare forme di discriminazione deve «mettere senza indugio a disposizione dei dirigenti tutti i posti vacanti allorquando si rendano disponibili, riservandosi di effettuare una valutazione ponderata tra coloro che hanno manifestato l'interesse a ricoprirli attraverso la specifica procedura selettiva»; l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), dal canto suo, ha evidenziato che il conferimento di incarichi a tempo determinato comporta precisi rischi, quali la previsione di requisiti di accesso personalizzati, l'insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti per la posizione da ricoprire, in modo da consentire il reclutamento di candidati particolari, l'inosservanza delle norme procedurali in tema di trasparenza ed imparzialità della selezione, nonché la motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali tale da agevolare soggetti particolari, che riguardano certamente anche il conferimento di incarichi dirigenziali ai sensi dell'articolo 110 del testo unico sull'ordinamento degli enti locali; infine, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo n. 165 del 2001, che richiama i principi di imparzialità di ordine costituzionale, le selezioni non sono solo obbligatorie, ma devono essere basate su criteri previamente resi noti agli interessati, al fine di garantire che tali valutazioni siano fondate su fatti obiettivi e verificabili ed evitare un contenzioso che rallenti l'azione amministrativa; da tempo il giudice amministrativo (si confronti il tribunale amministrativo regionale dell'Umbria, sezione prima, n. 192 del 30 aprile 2015) considera vincolante in materia, ai fini della legittimità dell'azione pubblica, il ricorso a procedure selettive definite paraconcorsuali –: se il Governo intenda valutare se sussistono i presupposti per promuovere, per quanto di competenza, una verifica da parte dell'ispettorato della funzione pubblica e dei servizi ispettivi di finanza pubblica in relazione alle anomalie descritte in premessa. (3-01277)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04722 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 304 del 14/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: DI SARNO GIANFRANCO


Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE Data firma: 13/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04722 presentato da DI SARNO Gianfranco testo di Venerdì 14 febbraio 2020, seduta n. 304   DI SARNO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: dal 1° gennaio 2012 – per effetto del decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011 («decreto salva Italia»), poi convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 27 dicembre 2011 – l'Inpdap è confluito nell'Inps; da fonte sindacale della polizia di Stato, si apprende che molteplici donne e uomini che sono o stanno andando in quiescenza, rimarrebbero per 3/4 mesi senza percepire alcun emolumento dopo 35/40 anni di servizio; molte donne e uomini prossimi alla pensione devono, loro malgrado, subire tali ritardi. Poliziotti che per una intera vita lavorativa hanno vissuto con il frutto del loro sacrificio quotidiano si trovano alla fine della loro carriera a subire l'umiliazione di chiedere in prestito, magari ad amici e parenti, le risorse per poter vivere nei mesi in cui non si ha ancora avuto l'accredito della sacrosanta pensione; la questione è davvero così grave e si è talmente incancrenita che, recentemente, come viene riportato dai riferimenti territoriali, alla questura di Napoli alcuni appartenenti prossimi alla pensione sono stati informati dagli uffici preposti che prenderanno il primo accredito della pensione anche con tre/quattro mesi di ritardo. Sentire una cosa del genere è inaccettabile; non è normale che l'Amministrazione possa riferire una cosa del genere ai propri dipendenti; evidentemente, c'è qualcosa di serio che non va in questo meccanismo;


l'Amministrazione ha il dovere di agire in tempo per fare in modo che al poliziotto, prossimo alla quiescenza, venga riconosciuto sin da subito il frutto di anni di lavoro –: quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare in relazione alle criticità concernenti l'erogazione dei trattamenti pensionistici di cui in premessa. (4-04722)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04641 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 300 del 05/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: CAVANDOLI LAURA Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER Data firma: 05/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2020 VINCI GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2020 MORRONE JACOPO LEGA - SALVINI PREMIER 05/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/02/2020 Stato iter:

IN CORSO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04641 presentato da CAVANDOLI Laura testo di Mercoledì 5 febbraio 2020, seduta n. 300   CAVANDOLI, TOMBOLATO, VINCI e MORRONE. — Al Ministro della giustizia. — Per


sapere – premesso che: i sindacati di polizia penitenziaria denunciano la notizia di questi giorni che il direttore aggiunto dell'Istituto penitenziario di Parma dovrà essere impiegato in maniera continuativa presso l'Istituto penitenziario di Reggio Emilia e pertanto la sede di Parma si vedrà depauperata ancora di un altro dirigente dell'amministrazione penitenziaria; gli stessi segnalano che, presso l'Istituto penitenziario di Parma manca da parecchi anni un direttore titolare, nonostante nella sede siano presenti diversi e impegnativi circuiti penitenziari tra cui il regime detentivo 41-bis; allo stato attuale, quindi, risulta essere presente, in maniera provvisoria, un solo dirigente penitenziario, che si sta prodigando, per quanto possibile e con i relativi disagi del caso, per rendere efficiente la gestione e l'organizzazione generale dell'attività lavorativa e ciò si riflette anche nelle relazioni sindacali ridotte ai minimi termini, considerata l'esorbitante mole di lavoro in capo al dirigente medesimo –: se il Ministro, alla luce di quanto esposto in premessa, ai fini di una corretta e serena gestione dell'istituto, non intenda adottare le iniziative di competenza per addivenire alla nomina in pianta stabile dei quattro dirigenti penitenziari attualmente previsti dalla pianta organica dell'istituto. (4-04641)

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04677 Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 18 Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020 Firmatari

Primo firmatario: NEVI RAFFAELE Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 10/02/2020 Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020

Destinatari

Ministero destinatario: • MINISTERO DELLA DIFESA


Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/02/2020 Stato iter:

12/02/2020 Fasi iter:

RITIRATO IL 12/02/2020 CONCLUSO IL 12/02/2020 Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04677 presentato da NEVI Raffaele testo di Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302   NEVI e MARIA TRIPODI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: il polo di mantenimento delle armi leggere (Pmal) ha il compito di assicurare l'efficienza di materiali, mezzi e equipaggiamenti in dotazione alle Forze armate e ai Corpi armati dello Stato, con particolare riferimento alle armi leggere, alle protezioni balistiche individuali e veicolari, agli strumenti verificatori ed alle attrezzature balistiche in genere; il Pmal si inserisce, dunque, a pieno titolo nell'odierno panorama logistico/produttivo relativo all'armamento leggero e si confronta con le più importanti realtà produttive italiane e straniere; come sollevato dalle rappresentanze sindacali unitarie e dalle maggiori organizzazioni sindacali, sembrerebbe che il Pmal sia costretto a rinunciare a importanti commesse di lavoro a seguito della gravissima carenza di personale valutabile fin da ora in oltre 100 persone; nello specifico, senza adeguate e immediate misure volte ad assicurare in tempi brevissimi un corposo e straordinario piano di assunzioni, comprendente anche la possibilità di ricorrere a contratti a tempo determinato o in somministrazione, in pochi mesi verranno vanificate le potenzialità tecnico-industriali di un ente che ha caratterizzato da quasi 150 anni lo sviluppo demografico sociale ed economico dell'intero territorio ternano; a ciò si aggiunga che l'inesorabile perdita di know how del polo, cui è attribuita la manutenzione a livello nazionale delle armi leggere, individuali e di squadra dell'Esercito, produrrà pericolosi effetti e gravi ricadute, in termini strategici ed economici, sul sistema difesa del Paese e sulla sicurezza delle migliaia di militari che operano nelle varie missioni militari, di polizia e peacekeeping, in Italia e all'estero; nonostante la grave crisi che sta colpendo il polo di Terni e gli impegni assunti dal Ministro


interrogato che nel mese di ottobre 2019, facendo visita al polo di Terni, avrebbe confermato la volontà di procedere alle assunzioni per il 2019, allo stato attuale non è stata ancora intrapresa alcuna iniziativa concreta; ad avviso dell'interrogante, quanto appena riportato rappresenterebbe un grave danno per lo sviluppo della città di Terni nonché una perdita di importantissime professionalità per il Paese –: se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di salvaguardare il polo di mantenimento delle armi leggere di Terni e, al tempo stesso, garantire in modo sistemico una migliore e più efficace gestione e funzionalità di tale particolare tipologia di siti, attraverso procedure meno rigide, rispetto alle attuali, nell'assunzione del personale e in sinergia con le aziende del settore. (4-04677)



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