Raccolta di argomenti e o agenzie riguardanti la tutela della salute 28 settembre 2017

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Tumori: farmaco immunoterapico efficace contro cancro stomaco = (AGI) - Madrid, 8 set. - Il farmaco biologico di ultima generazione pembrolizumab e' efficace nel trattamento del tumore dello stomaco in fase avanzata, riducendo "significativamente" la massa tumorale. Presentati oggi al Congresso Esmo a Madrid i dati relativi all'efficacia di questo farmaco immunoterapico anti-PD1 nello studio di fase II, registrativo, KEYNOTE-059. Lo studio ha incluso pazienti affetti da adenocarcinoma dello stomaco o della giunzione gastro-esofagea metastatico, dividendoli in tre coorti: una con pazienti pretrattati con chemioterapia, due con pazienti naive al trattamento. Globalmente, i risultati hanno mostrato l'attivita' antitumorale e la durata della risposta con pembrolizumab in diverse linee di terapia. Sono stati osservati tassi di risposta piu' alti nei pazienti PD-L1 positivi.(AGI) pgi (Segue) 081759 SET 17 NNNN Tumori: farmaco immunoterapico efficace contro cancro stomaco (2)= (AGI) - Madrid, 8 set. - Nei pazienti pesantemente pretrattati, la monoterapia con pembrolizumab (Coorte 1) ha mostrato in tutta la popolazione un tasso di risposta globale del 12% e del 16% in quella con tumori PD-L1 positivi. Nei pazienti naive al trattamento, invece, pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia (Coorte 2) ha mostrato un tasso di risposta del 60% in tutta la popolazione e del 69% in quella con tumori PD-L1 positivi. "I risultati dello studio KEYNOTE-059 confermano l'efficacia di pembrolizumab nel trattamento del tumore dello stomaco - afferma il prof. Alfredo Falcone, direttore Oncologia Medica all'Universita' di Pisa -. Si tratta di una neoplasia che colpisce ogni anno 13mila italiani e per la prima volta negli ultimi 15 anni si registrano reali passi in avanti nel trattamento della patologia. L'immunoterapia apre quindi un'altra prospettiva che va ad integrarsi ai trattamenti che gia' utilizziamo. E in alcuni sottogruppi di pazienti puo' portare benefici piu' duraturi rispetto a quelli a cui siamo abituati con le cure tradizionali. Per quanto riguarda


l'efficacia il tasso di risposta obiettiva indica una riduzione significativa della massa tumorale". "Questi risultati in diverse linee di terapia nel tumore dello stomaco e della giunzione gastro-esofagea continuano a supportare il potenziale di pembrolizumab, e di PD-L1 come biomarcatore, in pazienti con questa malattia in stadio avanzato - ha aggiunto il dott. Roger Dansey, senior vice president and therapeutic area head, oncology late-stage development, Merck Research Laboratories. - Siamo incoraggiati dalle risposte osservate nei pazienti pesantemente pretrattati e guardiamo con fiducia alle prossime analisi dei dati sui pazienti naive al trattamento". (AGI) pgi 081759 SET 17 NNNN

TUMORI: AIOM, IN 5 ANNI 31 NUOVE MOLECOLE DISPONIBILI IN ITALIA = Costi terapie destinati a crescere Roma, 9 set. (AdnKronos Salute) - In cinque anni (2010-2014) nel mondo sono stati commercializzati 49 nuovi farmaci anticancro. L'Italia ha garantito la disponibilità di 31 di queste molecole innovative, collocandosi al quarto posto a livello mondiale dopo Usa (41), Germania (38) e Regno Unito (37), e davanti a Francia (28), Canada (28), Giappone (24) e Spagna (23). Al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) in corso a Madrid l'attenzione dei clinici è concentrata sugli strumenti necessari per consentire l'accesso alle nuove terapie. "I sistemi di rimborsabilità concordati con l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sono un esempio a livello internazionale", afferma spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica). "E il dato italiano è ancora più rilevante se consideriamo che i sistemi sanitari (privati o misti) degli Usa e del Regno Unito rispondono a meccanismi diversi e non paragonabili al nostro che è universalistico. Nel 2016 in Italia sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore, circa 1.000 ogni giorno: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia. Da un lato le nuove armi sempre più efficaci dall'altro l'alto livello delle cure consentono


all'Italia di porsi nei primi posti in Europa per numero di guarigioni". In particolare la sopravvivenza a 5 anni è più alta rispetto a quella dei Paesi dell'Europa centrale e settentrionale. Dato evidente nei cinque tumori più frequenti: colon (Italia 65,5%; Europa Centrale 60,5%; Europa Settentrionale 59%), seno (rispettivamente 87,1%; 83,9%; 84,7%), prostata (91,5%; 88%; 84,9%), polmone (15,8%; 14,8%; 12,2%) e vescica (79,5%; 67,9%; 73%). (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-SET-17 12:50 NNNN UMORI: AIOM, IN 5 ANNI 31 NUOVE MOLECOLE DISPONIBILI IN ITALIA (2) = (AdnKronos Salute) - Ma anche il costo del cancro a livello mondiale è destinato a crescere in maniera esponenziale: è passato da 84 miliardi di dollari nel 2010 a 113 nel 2016. E si prevede un aumento fino a 150 miliardi nel 2020. I farmaci antineoplastici (e immunomodulatori) rappresentano nel nostro Paese la prima categoria terapeutica con un costo di quasi 4,5 miliardi di euro nel 2016, anche se la voce maggiore di spesa per l'assistenza oncologica non è rappresentata dai farmaci. "Il Governo italiano - continua Stefania Gori, presidente eletto Aiom - lo scorso anno ha introdotto, su forte richiesta della nostra società scientifica, uno strumento importante per garantire la sostenibilità, un Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi. Rilanciamo anche per il 2018 la richiesta di risorse dedicate, che dovrebbero diventare parte integrante di un più ampio 'Patto contro il cancro'. Chiediamo alle Istituzioni un programma ed una regia unici nazionali contro i tumori, che garantiscano una strategia unitaria per combattere la malattia dalla prevenzione alle terapie fino alla riabilitazione, dall'accompagnamento di fine vita, all'umanizzazione dell'assistenza fino alla ricerca". (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-SET-17 12:50 NNNN TUMORI: AIOM, IN 5 ANNI 31 NUOVE MOLECOLE DISPONIBILI IN ITALIA (3) =


(AdnKronos Salute) - In questa prospettiva dovrebbero inserirsi anche i nuovi criteri per definire l'innovatività di un farmaco stabiliti dall'Aifa a marzo 2017. "La deliberazione - sottolinea Pinto - è molto importante perché ha reso accessibile il Fondo di 500 milioni di euro. Nel 2016 la Commissione tecnico scientifica dell'agenzia regolatoria ha attribuito il carattere dell'innovatività a sei farmaci di cui 2 in ematologia e 4 in oncologia medica. In base a questi nuovi criteri, dovrebbero essere valutati nei prossimi mesi ulteriori farmaci anticancro realmente innovativi che potranno essere resi disponibili ai pazienti rientrando così nel Fondo. Si tratta da un lato di molecole completamente nuove, dall'altro di trattamenti già in uso e rimborsabili ma che hanno ricevuto dall'Aifa un'estensione delle indicazioni. Lo schema proposto per la valutazione si basa su un criterio multidimensionale che tiene conto di tre elementi fondamentali: il bisogno terapeutico, il valore terapeutico aggiunto e la qualità delle prove (cioè la robustezza degli studi clinici)". I farmaci innovativi "dovrebbero essere inseriti nel Fondo in aderenza ai principi stabiliti dall'Aifa. Chiediamo quindi che venga previsto anche per il 2018 un adeguato Fondo Nazionale per i farmaci innovativi in Oncologia e che questo Fondo sia destinato alla copertura dei costi non solo dei farmaci ma anche dei test richiesti dal regolatorio per gli stessi farmaci". Non solo. "La collaborazione con le associazione dei pazienti è consolidata - conclude Pinto - Va ricordata la versione italiana dei Pro-ctcae (Patient Reported Outcomes - Common Terminology Criteria for Adverse Event) sul sito del National Cancer Institute. Si tratta di un questionario utilizzato nelle ricerche cliniche: il paziente segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di oltre 200 malati in 15 centri oncologici italiani che hanno partecipato alle fasi di verifica della comprensione e validazione di questo strumento". (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-SET-17 12:50 NNNN Tumori: polmone, funziona mix chemio e immunoterapia ZCZC2597/SX4


XSP73494_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori: polmone, funziona mix chemio e immunoterapia Riduzione 40%rischio morte,a 18 mesi 50%pazienti risponde a cura (ANSA) - MADRID, 9 SET - Contro il tumore al polmone, uno dei piu' temibili 'big killer', funziona la combinazione tra chemioterapia e immunoterapia, mirata quest'ultima a risvegliare il sistema immunitario contro le cellule cancerose: a 18 mesi, piu' del 50% dei pazienti risponde infatti alla combinazione di chemio ed il farmaco immunoterapico prembolizumab, con una riduzione del rischio di morte di oltre il 40%. E' il risultato dello studio Keynote-021g presentato al congresso della Societa' europea di oncologia (Esmo), dove proprio il cancro al polmone e' stato uno dei maggiori protagonisti e varie sono le novita' terapeutiche presentate. La combinazione della molecola immunoterapica con la chemioterapia, in prima linea (ovvero come prima terapia effettuata), evidenzia lo studio, determina un incremento nella sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto alla sola chemio, e con una media di 18.7 mesi di follow-up piu' della meta' dei pazienti hanno risposto alla terapia. Ad essere trattati sono stati pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso. In una patologia come il tumore polmonare in stadio avanzato, afferma Silvia Novello, ordinario di Oncologia Medica all?Universita' di Torino, "avere una conferma di superiorita' di efficacia a piu' di 18 mesi e' un risultato indubbiamente importante. Piu' della meta' dei pazienti in trattamento con la combinazione risponde alla terapia rispetto ad un terzo circa della popolazione trattata con la sola chemioterapia. Ma i dati sicuramente piu' eclatanti sono l'ulteriore riduzione del rischio di progressione e di morte di oltre il 40%. Inoltre, il dato di efficacia non viene inficiato da una maggiore tossicita'. Sicuramente questi dati necessitano di una validazione con lo studio di fase III, ma son si tratta di dati sicuramente eclatanti" e "si continua a osservare un trend di miglioramento nella sopravvivenza globale per questi pazienti rispetto alla sola chemioterapia". (ANSA) CR 09-SET-17 14:16 NNNN


Tumori:polmone,funziona mix chemio e immunoterapia (2) ZCZC4054/SX4 XSP73761_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Tumori:polmone,funziona mix chemio e immunoterapia (2) (ANSA) - MADRID, 9 SET - Al congresso Esmo, e' stato presentato anche un altro studio su una un nuova molecola, alectinib, in grado di ridurre il rischio di progressione della malattia o morte dell'85% rispetto alla chemioterapia. E' efficace contro un particolare tipo di cancro al polmone, la forma NSCLC avanzata ALK-positiva. Questa forma di tumore polmonare si manifesta spesso nei pazienti piu' giovani che hanno un passato da 'fumatori leggeri' o nessuna storia di tabagismo. In questo tipo di tumore, il rischio e' dato anche dalle metastasi cerebrali, evento che si verifica in un paziente su tre. Con la nuova molecola si ottiene una riduzione della progressione della malattia a livello cerebrale e una maggiore efficacia. Ed ancora: nuovi dati sono stati presentati anche relativamente ad un altro farmaco immunoterapico, Durvalumab, che aumenta la sopravvivenza libera da malattia in pazienti con cancro al polmone in stadio III e inoperabile. I risultati dello studio Pacific sono stati contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine. "Oggi - ha sottolineato il presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Carmine Pinto - nel 55% dei casi circa di pazienti con tumore al polmone e' possibile definire precisamente quale cura effettuare e questo permette anche un migliore utilizzo delle risorse economiche. Infatti, circa il 50% dei malati presenta dei marcatori specifici che ci permettono di capire qual sia la cura piu' efficace per loro: il 30% risulta in media candidabile per l'immunoterapia, mentre il 20% per farmaci target molecolare. Gli altri pazienti effettuano chemioterapia". (ANSA) CR 09-SET-17 17:10 NNNN


TUMORI: CANCRO POLMONE, NUOVO FARMACO RIDUCE RISCHI PROGRESSIONE E MORTE = Roma, 9 set. (AdnKronos Salute) - Un'arma in grado di ridurre il rischio di progressione e morte nel carcinoma polmonare. Presentati al congresso dell'European Society for Medical Oncology (Esmo) a Madrid i risultati dello studio di fase III che mostrano come alectinib - un nuovo farmaco orale altamente selettivo - sia in grado di ridurre significativamente il rischio di progressione della malattia o morte (sopravvivenza libera da progressione) dell'85% rispetto alla chemioterapia, nei pazienti affetti da cancro al polmone non a piccole cellule (Nsclc) avanzato Alk-positivo andati incontro a progressione durante il trattamento con chemioterapia a base di platino e crizotinib. La sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana riportata dagli sperimentatori, endpoint primario dello studio, è stata di 9,6 mesi nei pazienti trattati con alectinib e a 1,4 mesi in quelli sottoposti a chemioterapia. Mentre, riferisce Roche in una nota, la Pfs mediana valutata da un comitato di revisione indipendente, uno degli endpoint secondari, è stata di 7,1 mesi nei pazienti trattati con alectinib e 1,6 mesi in quelli sottoposti a chemioterapia. Il profilo di sicurezza di alectinib è risultato coerente con quello osservato negli studi precedenti. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-SET-17 12:18 NNNN TUMORI: CANCRO POLMONE, NUOVO FARMACO RIDUCE RISCHI PROGRESSIONE E MORTE (2) = (AdnKronos Salute) - "I risultati sorprendentemente positivi emersi dallo studio Alur su molteplici endpoint confermano ulteriormente l'efficacia di alectinib in questa patologia -ha dichiarato Sandra Horning, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche-. Auspichiamo che questi dati potranno contribuire a favorire il rapido accesso di alectinib per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma polmonare Alk-positivo". Il medicinale è approvato in monoterapia per i pazienti affetti da Nsclc Alk-positivo con progressione o intolleranza a crizotinib negli Stati Uniti, Europa, Kuwait, Israele, Hong Kong, Canada, Corea del Sud, Svizzera, India, Australia, Singapore, Thailandia e Taiwan. Negli


Stati Uniti, a dicembre del 2015, la Food and Drug Administration ha accordato ad alectinib l'approvazione accelerata (Breakthrough Therapy Designation) per il trattamento dei pazienti con Nsclc Alk-positivo con progressione o intolleranza a crizotinib. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-SET-17 12:18 NNNN FARMACI: RIVELATA EFFICACIA DI UNA PILLOLA 'SUGAR-KILLER' CONTRO DIABETE TIPO 1 = La compressa con molta probabilita' sara' in commercio entro un anno Roma, 13 set. (AdnKronos Salute) - Una pillola che promette di migliorare la qualità di vita dei pazienti con diabete di tipo 1 cancellando gli sbalzi nei loro livelli glicemici, efficace anche per evitare l'ipoglicemia, stabilizzare la pressione e favorire la perdita di peso. Non più un'ipotesi, ma è quanto emerso da uno studio internazionale che ha interessato 133 centri dislocati in 19 Paesi del mondo. L'unico ateneo italiano ad essere stato coinvolto nella sperimentazione di fase 3 è l'Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm). I risultati, appena pubblicati sul New England Journal of Medicine, sono stati presentati al Congresso europeo sul Diabete (Easd) a Lisbona. La compressa 'sugar-killer' sarà con tutta probabilità disponibile in commercio entro un anno, avvisano i ricercatori. Il farmaco che si candida a divenire un nuovo e promettente alleato anti-diabete è il Sotagliflozin. Una singola compressa, assumibile per via orale, è stata affiancata alla quotidiana e obbligatoria supplementazione di insulina in pazienti affetti da diabete di tipo 1, costretti a vita a queste punture dalla prematura morte delle beta-cellule del loro pancreas, non più in grado di rifornirli autonomamente di questo importante ormone. La speciale pasticca, presa la mattina a colazione, si è rivelata capace, spiegano i ricercatori, di tenere a bada il glucosio nel sangue e di conservare la propria efficacia pur con un minore apporto di insulina. Un dato significativo per i pazienti cronici che soffrono spesso di sbalzi nei livelli glicemici. (segue) (Stg/AdnKronos)


ISSN 2465 - 1222 13-SET-17 11:16 NNNN ARMACI: RIVELATA EFFICACIA DI UNA PILLOLA 'SUGAR-KILLER' CONTRO DIABETE TIPO 1 (2) = (AdnKronos Salute) - Il trial clinico di fase 3 è durato 24 settimane e vi hanno preso parte 1.402 soggetti con diabete di tipo 1. Tra i maggiori principal investigator coinvolti Paolo Pozzilli, ordinario di Endocrinologia e Malattie Metaboliche presso l'Ucbm. "La sperimentazione - spiega il docente - ha accertato che il farmaco, che fa parte della classe dei cosiddetti inibitori del riassorbimento del glucosio a livello renale, consentendone l'eliminazione attraverso le urine, è in grado di ridurre il suo assorbimento anche a livello intestinale. I pazienti hanno registrato una significativa riduzione del fabbisogno insulinico e un miglioramento nei livelli dell'emoglobina glicata, indice di buon controllo del metabolismo: in particolare, il farmaco è riuscito ad abbassare la loro glicemia e a mantenerla stabile nonostante, nel contempo, fosse stato ridotto loro l'apporto d'insulina. Questo - aggiunge Pozzilli - può significare un minor rischio di complicanze a lungo termine". Il Sotagliflozin si è rivelato anche efficace nel ridurre le ipoglicemie, favorire la perdita di peso e controllare la pressione arteriosa nei soggetti in cui era elevata, precisano i ricercatori. I ricercatori spiegano il meccanismo di azione del farmaco: dopo un primo filtraggio renale, il glucosio viene riassorbito nel sangue e quindi torna in circolo, fino a quando il livello glicemico non supera quota 180. Oltre tale limite, il glucosio viene eliminato dall'organismo con le urine e le feci. Il Sotagliflozin modifica questa 'soglia' glicemica di riassorbimento dello zucchero nel sangue, facendola scendere a 130. (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-SET-17 11:16 NNNN FARMACI: RIVELATA EFFICACIA DI UNA PILLOLA 'SUGAR-KILLER' CONTRO DIABETE TIPO 1 (3) = (AdnKronos Salute) - Quando la glicemia raggiunge tale livello, scatta l'inibizione delle due proteine trasportatrici del glucosio, che agiscono di solito una nel rene e l'altra nell'intestino (Sglt1 e


Sglt2) riportandolo in circolo. Con la loro disattivazione, l'organismo evita di 'riprendersi' gli zuccheri nel sangue, consentendone l'eliminazione definitiva. Gli italiani con diabete di tipo 1 sono circa 300mila, secondo i dati del ministero della Salute. Nel mondo ne sono colpiti 29 milioni di persone, ma il fenomeno è in crescita. La nuova molecola appartiene a una famiglia di farmaci finora testati solo per la cura del diabete di tipo 2, quello che insorge a seguito di obesità o di cattive abitudini alimentari. I trials clinici sui 'parenti' del Sotagliflozin avevano dimostrato recentemente la capacità di ridurre di un terzo la mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2 per tutte le cause. "I ricercatori dovranno, quindi, verificare sperimentalmente se questa molecola, come le 'cugine' validate per il diabete di tipo 2, possa avere effetti analoghi sulla mortalità anche nei pazienti con diabete giovanile", conclude Pozzilli. (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-SET-17 11:16 NNNN RICERCA: 'TAGLIA E INCOLLA DNA' SVELA INIZIO SVILUPPO EMBRIONE = Roma, 20 set. (AdnKronos Salute) (EMBARGO ALLE 19.00) - L'ormai celebre tecnica per il 'taglia e incolla del Dna' ha svelato il ruolo di un gene chiave nei primi giorni di sviluppo degli embrioni umani. La ricerca che 'fotografa' i primissimi momenti della vita embrionale è stata coordinata dagli scienziati del Francis Crick Institute in collaborazione con colleghi delle università di Cambridge, Oxford e di altre istituzioni internazionali, ed è pubblicata su 'Nature'. Questa è la prima volta che l'editing genetico è stato utilizzato per studiare la funzione genica in embrioni umani. La ricerca potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio la biologia dello sviluppo umano in una fase precoce. Il team ha usato la Crisp-Cas9 individuando il ruolo chiave di un gene che normalmente si attiva nei primi giorni dello sviluppo umano. Il team ha usato le 'forbici genetiche' per bloccare la produzione di una proteina chiamata Oct4. Ebbene, dopo la fertilizzazione l'ovulo si divide fino a formare in circa 7 giorni una 'palla' di 200 cellule, chiamata blastocisti. Ora i ricercatori hanno scoperto che gli


embrioni umani hanno bisogno di Oct4 per formare correttamente una blastocisti. Il team diretto da Kathy Niakan ha utilizzato 41 embrioni ottenuti nel corso di interventi di fecondazione assistita e donati dalle coppie alla ricerca. "Siamo rimasti sorpresi nel vedere quanto sia cruciale questo gene per lo sviluppo embrionale umano - commenta Norah Fogarty del Francis Crick Institute, prima autrice dello studio - ma ora dobbiamo continuare a lavorare per confermare il suo ruolo". (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 20-SET-17 17:26 NNNN VACCINI: FUOCO DI SANT'ANTONIO, IN ARRIVO L'ANTIDOTO PER 'SPEGNERLO' = In attesa di autorizzazione prevista nel 2018, previene virus con efficacia del 97% Roma, 22 set. (AdnKronos Salute) - In Italia si stima che più di 150.000 persone ogni anno si ammalino di Herpes Zoster, il virus responsabile della varicella, causa di forti dolori noti anche come 'Fuoco di Sant'Antonio'. Il rischio aumenta con l'età, i due terzi dei casi si concentrano infatti sopra i 50 anni. Più di una persona su tre rischia di sviluppare l'infezione nel corso della vita, una persona su due sopra gli 85 anni. Nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale del ministero della Salute tra le vaccinazioni rilevanti per gli anziani, oltre all'imprescindibile anti-influenzale, quella contro l'Herpes Zoster è fortemente raccomandata: da questo fronte arrivano novità incoraggianti da 'Shingrix', il candidato vaccino di Gsk per prevenire l'infezione e le sue complicanze. Gli studi clinici effettuati su 'Shingrix', infatti, hanno rilevato come il vaccino sia in grado di prevenire il virus e le sue complicanze con un'efficacia del 97% nella popolazione di età uguale o superiore ai 50 anni e del 91,3% in quella ultrasettantenne. "Il vaccino è attualmente in corso di valutazione da parte delle autorità sanitarie - spiega all'AdnKronos Salute Thomas Breuer, Senior Vice President, Chief Medical Officer Gsk, in occasione di una visita agli stabilimenti dell'azienda di produzione dei vaccini a Wavre, vicino a Bruxelles - Si prevede che poterebbe essere autorizzato all'uso in


Europa all'inizio del 2018". (segue) (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-SET-17 16:07 NNNN VACCINI: FUOCO DI SANT'ANTONIO, IN ARRIVO L'ANTIDOTO PER 'SPEGNERLO' (2) = (AdnKronos Salute) - Dopo i 50 anni il pericolo di avere l'Herpes zoster aumenta progressivamente per il processo di senescenza del sistema immunitario, "ed è importante rinnovare la vaccinazione aggiunge Breuer - perché si tratta di un'infezione che spesso comporta forti dolori e disagi per chi ne è colpito". L'infezione provoca la formazione di arrossamenti e bolle che si localizzano spesso su un lato del corpo, seguendo il percorso di un nervo. Dopo che le lesioni cutanee si sono risolte, in circa il 30% dei casi purtroppo i pazienti vanno incontro a nevralgia post-erpetica, che induce un dolore che può permanere anche più di tre mesi. Gli studi condotti su 'Shingrix' hanno dimostrato la capacità del vaccino di 'spegnere' il 'Fuoco di Sant'Atonio', con un'efficacia dell'88,8% nella popolazione 'over 70'. L'imunizzazione dell'adulto e dell'anziano oggi rappresenta una priorità per la salute pubblica - ricordano gli esperti - Vaccinare la popolazione over 65 è fondamentale per la prevenzione di gravi malattie e limitare la circolazione di ceppi virali e batterici. Con l'invecchiamento, infatti, 'invecchia' anche il sistema immunitario: si tratta del fenomeno di immunosenescenza, che comporta una ridotta capacità di rigenerazione delle cellule immunitarie e una perdita progressiva della capacità di memoria immunologica in caso di contatto con agenti patogeni. (segue) (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-SET-17 16:07 NNNN VACCINI: FUOCO DI SANT'ANTONIO, IN ARRIVO L'ANTIDOTO PER 'SPEGNERLO' (3) = (AdnKronos Salute) - I motivi che spiegano l'importanza di una corretta immunizzazione nell'adulto e nell'anziano sono molteplici, evidenziano: nel corso degli anni con l'immunosenescenza si assiste a un declino nel numero e soprattutto nella capacità di diversificarsi


dei linfociti T, con evidenti ripercussioni sulla capacità di risposta a nuovi patogeni e una compromissione della funzione di eliminazione delle cellule infette prevenendone la replicazione virale. Ogni patogeno, inoltre, è caratterizzato dalla presenza di antigeni specifici, veri e propri 'sistemi' di segnalazione che possono essere riconosciuti dalle cellule difensive e quindi scatenare una risposta immunitaria. Questa risposta si fa via via sempre meno efficace con il passare del tempo. Inoltre, nell'età adulta la capacità del sistema immunitario di ricordare un'avvenuta infezione tende a sfumare progressivamente, e questo determina una maggiore difficoltà del corpo a rispondere ad un'infezione. La copertura vaccinale della popolazione anziano-adulta "è dunque fondamentale - conclude Bauer - perché con l'avanzare dell'età tutto il corpo invecchia, così come il nostro sistema immunitario. Di conseguenza diventiamo più esposti alle infezioni di ogni tipo". (Gia/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-SET-17 16:07 NNNN AIDS: NUOVO ANTICORPO ATTACCA 99% HIV, IN SCIMMIE PREVIENE INFEZIONE = Per il 2018 atteso inizio test sull'uomo Milano, 22 set. (AdnKronos Salute) - Attacca il 99% delle varianti di Hiv e ha dimostrato di poter prevenire l'infezione nei primati. E' un nuovo 'super anticorpo' costruito dagli scienziati per sferrare un triplice colpo, mirando a 3 parti fondamentali del virus dell'Aids e rendendo più difficile per l'Hiv resistere ai suoi effetti. Il lavoro che ha portato alla creazione di questo anticorpo è frutto di una collaborazione tra i National Institutes of Health (Nih) statunitensi e la casa farmaceutica Sanofi. "Una scoperta emozionante", l'ha definita l'International Aids Society. Ora il passo più importante: le sperimentazioni sull'uomo che, secondo quanto riportato sulla Bbc online, inizieranno nel 2018 per verificare se l'anticorpo può prevenire o trattare l'infezione negli esseri umani. Il nostro organismo ha difficoltà a combattere l'Hiv, perché questo virus 'trasformista' ha una capacità incredibile di mutare e cambiare il suo aspetto. Il sistema immunitario si trova quindi a fronteggiare un numero insormontabile di nemici. C'è però un


piccolo numero di pazienti che dopo anni di infezione riesce a sviluppare armi potenti, super anticorpi chiamati anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro, in grado di attaccare qualcosa di fondamentale per l'Hiv. I ricercatori hanno cercato di usarli come via per curare, o in primo luogo prevenire l'infezione. Nello studio pubblicato su 'Science' gli esperti hanno combinato 3 di questi anticorpi in uno ancora più potente: un anticorpo tri-specifico. Uno degli autori del lavoro, Gary Nabel, Chief Scientific Officer di Sanofi, dichiara alla Bbc che "sono più potenti e hanno una portata maggiore di qualsiasi singolo anticorpo mai scoperto". I migliori che esistono in natura possono colpire il 90% delle varianti di Hiv. "Noi - dice Nabel - stiamo ottenendo una copertura del 99%, a concentrazioni molto basse" del nuovo super anticorpo. (segue) (Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-SET-17 16:15 NNNN AIDS: NUOVO ANTICORPO ATTACCA 99% HIV, IN SCIMMIE PREVIENE INFEZIONE (2) = (AdnKronos Salute) - I test condotti su 24 scimmie hanno mostrato che nessun primate di quelli che avevano ricevuto l'anticorpo tri-specifico ha sviluppato infezione quando in seguito gli è stato iniettato il virus. "Un livello impressionante di protezione", commenta Nabel. Il lavoro ha coinvolto scienziati della Harvard Medical School, dello Scripps Research Institute e del Massachusetts Institute of Technology. "Questi anticorpi super-ingegnerizzati sembrano andare oltre e potrebbero avere più applicazioni di quanto abbiamo immaginato fino ad oggi", riflette Linda-Gail Bekker, presidente dell'International Aids Society. Siamo ancora all'inizio, precisa, e "come scienziato sono impaziente di vedere i primi trial nel 2018. Come medico in Africa, sento l'urgenza di una conferma di queste scoperte negli esseri umani quanto prima". Anche Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ritiene questo approccio intrigante: "Le combinazioni di anticorpi che si legano ognuno a un sito distinto nell'Hiv potrebbero superare meglio le difese del virus nello sforzo di ottenere un trattamento e prevenzione efficaci".


(Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-SET-17 16:15 NNNN

RICERCA: SID, ECCO PERCHE' C'E' CHI ASSORBE GLUCOSIO COME UN ASPIRAPOLVERE = Roma, 26 set. (AdnKronos Salute) - Perché alcune persone assorbono il glucosio come un aspirapolvere? A scoprirlo è stato un team italiano guidato da Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia e ordinario di Medicina interna all'Università Magna Graecia di Catanzaro. Nelle persone a rischio di diabete prima ancora che la malattia dia chiari segni di sé, infatti, la glicemia si 'impenna' dopo i pasti; un fenomeno da tenere sotto controllo, visto che queste oscillazioni dei livelli di glucosio nel sangue provocano nel tempo importanti danni sia a livello del sistema cardio-vascolare sia alle piccole arterie della retina, dei reni, dei nervi. Ebbene, ora arriva la possibile spiegazione scientifica di questo fenomeno: alcune persone assorbono più rapidamente e in maggior quantità di altre gli zuccheri della dieta a causa dell'esuberanza del Sglt1, un trasportatore specializzato nell'assorbimento del glucosio a livello del duodeno. La scoperta, pubblicata sul 'Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism', è frutto del lavoro dello stesso team che un paio di anni fa aveva dimostrato come le persone con la glicemia superiore a 155 mg/dl ad alla prima ora della curva da carico di glucosio (che si effettua facendo bere una bevanda contenente 75 grammi di glucosio) hanno un rischio di sviluppare diabete conclamato maggiorato del 400% entro i successivi 5 anni, rispetto a chi mostra valori inferiori a questa soglia. (segue) (Mal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:43


NNNN RICERCA: SID, ECCO PERCHE' C'E' CHI ASSORBE GLUCOSIO COME UN ASPIRAPOLVERE (2) = (AdnKronos Salute) - "La nuova ricerca - afferma Sesti - aiuta a comprendere perché queste persone a rischio di diabete presentano elevati livelli di glicemia dopo i pasti. L'assorbimento intestinale del glucosio introdotto con gli alimenti avviene prevalentemente nella prima porzione dell'intestino, cioè nel duodeno. A questo livello il glucosio, grazie a uno speciale 'trasportatore', l'Sglt-1, attraversa la parete intestinale per raggiungere la circolazione sanguigna". Il gruppo di Sesti ha osservato che i soggetti con 'Ngt-alta glicemia ad 1 ora' (normale tolleranza al glucosio ma con valori di glicemia superiori a 155 mg/dl, a rischio di sviluppare il diabete) e le persone con diabete tipo 2 presentano aumentati livelli di Sglt-1 nel duodeno, dimostrando che è proprio l'eccessivo assorbimento intestinale del glucosio la causa dell'iperglicemia post-prandiale. La nuova ricerca ha preso in esame 54 individui, sottoposti a curva da carico orale di 75g di glucosio e ad esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie della mucosa duodenale sulle quali è stata misurata la quantità del trasportatore del glucosio Sglt-1. (segue) (Mal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:43 NNNN RICERCA: SID, ECCO PERCHE' C'E' CHI ASSORBE GLUCOSIO COME UN ASPIRAPOLVERE (3) = (AdnKronos Salute) - "La scoperta che i livelli duodenali di Sglt-1 siano aumentati nei soggetti con pre-diabete, così come nei pazienti affetti da diabete tipo 2 - sottolinea Teresa Vanessa Fiorentino, co-autrice dello studio, dottoranda all'Università Magna Graecia di Catanzaro - dimostra che tale alterazione è presente ancor prima dell'esordio della patologia diabetica e suggerisce che l'aumentato assorbimento intestinale del glucosio mediato dal trasportatore Sglt-1 potrebbe essere un meccanismo coinvolto nello sviluppo del diabete tipo 2". Dal momento che l'attività del trasportatore "può essere inibita da alcuni composti fenolici presenti nelle mele - dice Sesti - e che sono attualmente in fase di sviluppo farmaci con una doppia azione inibitoria sui trasportatori Sglt-1 e Sglt-2 (quest'ultimo presente a


livello renale), è possibile ipotizzare che la correzione dell'eccessivo assorbimento intestinale del glucosio potrà rappresentare una possibile strategia terapeutica utile non solo per trattare l'iperglicemia post-prandiale, ma anche per prevenire lo sviluppo del diabete nei soggetti a rischio". (Mal/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:43 NNNN STAMINALI: 'SPENGONO' LA SCLEROSI MULTIPLA LIBERANDO UNA PROTEINA-FARMACO = Scoperta del S.Raffaele di Milano dove e' in corso il primo studio sull'uomo con le cellule neurali Milano, 26 set. (AdnKronos Salute) - E' una proteina-farmaco liberata dalle staminali del cervello l''ingrediente segreto' che fa di queste cellule neurali una promessa contro la sclerosi multipla. Si chiama TGF-β2 e a svelarne l'azione è il team dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano guidato da Gianvito Martino, direttore scientifico dell'Istituto e a capo dell'Unità di Neuroimmunologia, in uno studio pubblicato sul 'The Journal of Clinical Investigation'. Alla fine del maggio scorso i ricercatori di via Olgettina hanno avviato il primo trial clinico al mondo per il trattamento della sclerosi multipla progressiva con infusione di cellule staminali del cervello: la cosiddetta terapia Stems. La sperimentazione finalizzata a valutare la sola sicurezza della metodica, precisano dall'Irccs del Gruppo ospedaliero San Donato - procede "senza complicazioni", con un primo gruppo di 3 pazienti che è già stato trapiantato. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:53 NNNN STAMINALI: 'SPENGONO' LA SCLEROSI MULTIPLA LIBERANDO UNA PROTEINA-FARMACO (2) = (AdnKronos Salute) - Ma mentre per i risultati di questi test bisognerà attendere, l'équipe meneghina ha ora capito come funzionano le staminali utilizzate: "Una volta infuse - spiegano gli studiosi riducono l'infiammazione cerebrale causata dalla sclerosi multipla


attraverso il rilascio di una proteina poco conosciuta, TGF-β2, in grado di interferire con l'attivazione aberrante del sistema immunitario tipica della malattia". Il lavoro è stato condotto con il sostegno di Fondazione italiana sclerosi multipla (Fism), associazione Amici del centro sclerosi multipla del San Raffaele (Acesm Onlus), Bmw Italia e Fondazione Cariplo. L'efficacia del trapianto di cellule staminali neurali nei topi affetti da Eae, modello sperimentale di sclerosi multipla, è nota da tempo, si legge in una nota del San Raffaele. La scoperta, frutto di un lavoro del gruppo di Martino dei primi anni 2000, è arrivata quest'anno al banco di prova sull'uomo con l'avvio presso l'Irccs milanese del primo studio clinico per testare la sicurezza dell'infusione delle staminali del cervello in pazienti con sclerosi multipla progressiva. Tuttavia la strategia adottata da queste cellule per 'spegnere' l'infiammazione del sistema nervoso era ancora poco chiara, mentre "comprenderla - osservano gli scienziati - può migliorare il loro utilizzo e potenzialmente aprire la strada a nuove terapie". (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:53 NNNN STAMINALI: 'SPENGONO' LA SCLEROSI MULTIPLA LIBERANDO UNA PROTEINA-FARMACO (3) = (AdnKronos Salute) - Da qui l'importanza della ricerca appena pubblicata, che individua appunto l'azione della proteina TGF-β2 rilasciata dalle staminali: in pratica è capace di trasformare cellule nemiche in amiche, modificando il comportamento di alcuni 'soldati' del sistema immunitario da pro-infiammatorio ad anti-infiammatorio. Uno 'switch' fondamentale - puntualizzano gli studiosi - perché nella sclerosi multipla sono proprio queste cellule ad attivare i linfociti T, diretti responsabili del danno cerebrale. In conclusione, "tramite TGF-β2 le staminali interferiscono nella catena di comando che porta all'aggressione del tessuto nervoso". "L'azione delle cellule staminali - commenta Martino - è indotta dai segnali rilasciati dal tessuto danneggiato in cui vengono trapiantate ed è dovuta al rilascio di varie molecole tra cui quella da noi identificata". In altre parole, "le staminali sono paragonabili a cavalli di Troia che rilasciano le giuste molecole nella giusta


quantità a seconda di dove si trovano e del tipo di danno che devono affrontare. Nello studio dimostriamo tuttavia che TGF-β2 ha un ruolo fondamentale e necessario: senza di lei tutta l'azione terapeutica sarebbe certo indebolita. Mentre stiamo verificando la sicurezza della terapia con cellule staminali nelle persone con sclerosi multipla conclude il coordinatore della ricerca - dobbiamo continuare lo studio in laboratorio per poter sfruttare al meglio il loro potenziale curativo". (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 12:53 NNNN

FARMACI: AL VIA TEST 'PILLOLO' SU 420 COPPIE NEL MONDO, ITALIA INCLUSA = Roma, 26 set. (AdnKronos Salute) - Più vicini al 'pillolo', il contraccettivo per lui che ancora si fa attendere. La versione in gel studiata dai National Institutes of Health americani sarà testata per un anno su 420 coppie reclutate in Usa e in altri Paesi del mondo, Italia inclusa. La sperimentazione inizierà nel 2018, secondo 'Scientific American'. Gli uomini dovranno applicare il gel ormonale sulle spalle due volte al giorno, poi le coppie saranno seguite per un anno mentre usano quest'unico metodo contraccettivo. Il gel libera una combinazione di progestinico e testosterone, ed è studiato per inibire la produzione dello sperma. In un piccolo studio pilota di sei mesi, il gel ha ridotto la conta spermatica mantenendo livelli di testosterone sani. Il gel dovrebbe avere effetti collaterali meno pesanti rispetto alla versione precedente di contraccettivo maschile, un prodotto iniettabile sperimentale studiato da Oms e Conrad i cui test sono stati interrotti proprio per questo motivo. Oltre agli Usa e all'Italia, il gel contraccettivo sarà testato in Gran Bretagna, Svezia, Cile e Kenya. L'acne dovrebbe essere il più comune effetto collaterale del gel. Durante uno studio pilota, inoltre, alcuni volontari hanno riferito insonnia, alterazioni dell'umore, mal di testa e aumento dell'appetito, ha spiegato Diana Blithe, capo del programma di sviluppo del contraccettivo al National institute of Child Health and Human Development degli Nih.


(Mal/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 26-SET-17 17:28 NNNN Cioccolata, te', vino rosso potenziali alleati contro diabete ZCZC2009/SX4 XSP84202_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Cioccolata, te', vino rosso potenziali alleati contro diabete Lo suggerisce una revisione di studi pubblicati in merito (ANSA) - ROMA, 27 SET - Cioccolata, te' e vino rosso potrebbero un giorno venire raccomandati per la prevenzione del diabete, un problema crescente per la salute globale. Infatti una revisione di studi precedentemente pubblicati condotta da Maria Angeles Martin della Ciudad Universitaria di Madrid, rileva che questi tre alimenti - ricchi di specifici antiossidanti chiamati flavonoidi - hanno effetti protettivi contro questa malattia. La review e' pubblicata sulla rivista Food and Chemical Toxicology. La prevenzione del diabete attraverso l'adozione di particolari regimi alimentari ha riscosso grande interesse da parte della comunita' scientifica ultimamente. Di qui l'idea di passare in rassegna tutti gli studi pubblicati in materia di diabete e consumo di te', cacao e vino rosso. E' emerso che la stragrande maggioranza degli studi epidemiologici e 'di intervento' (quelli direttamente volti a vedere gli effetti del consumo di uno dei tre alimenti su campioni di individui) esaminati in questa review supporta la tesi che il consumo dei tre alimenti sia protettivo contro il diabete. I presunti meccanismi d'azione dietro il loro effetto protettivo sembrano far capo al loro elevato contenuto in flavonoidi. E' pero' necessario condurre ulteriori studi per validare scientificamente in modo conclusivo l'utilizzo di questi alimenti nella prevenzione del diabete sia per la popolazione


generale, sia per soggetti gia' a rischio di malattia, conclude l'esperta.(ANSA). Y27-VI 27-SET-17 11:31 NNNN

Stare in piedi per tante ore al lavoro fa male al cuore ZCZC6697/SX4 XSP89521_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Stare in piedi per tante ore al lavoro fa male al cuore Raddoppia il rischio di malattie cardiache, come il fumo (ANSA) - ROMA, 27 SET - Stare in piedi al lavoro per tante ore fa male alla salute: raddoppia il rischio di malattie cardiovascolari, al pari del fumo. Lo rileva uno studio dell'Istituto di salute e lavoro canadese, pubblicato sull'American journal of epidemiology. I ricercatori hanno analizzato le abitudini lavorative di 7.000 abitanti dell'Ontario nell'arco di 12 anni, osservando che chi stava in piedi al lavoro aveva un rischio doppio di avere malattie cardiache, rispetto a chi trascorreva la giornata seduto. "L'incidenza di malattie cardiache tra i partecipanti allo studio, che trascorrevano molto tempo in piedi al lavoro, e' stata del 6,6%, simile a quella dei lavoratori che fumano ogni giorno, che e' del 5,8%, o di chi e' obeso, che e' del 6,9%", commenta l'autore dello studio, Peter Smith. Stare in piedi per ore aumenta la pressione sulle vene, amplificando lo stress ossidativo, che puo' contribuire ad una maggiore probabilita' di malattie cardiache, oltre a provocare dolore cronico alla schiena e problemi muscolo-scheletrici alle gambe. Tra i lavoratori piu' a rischio da questo punto di vista ci sono cassieri, commessi, cuochi e operatori sanitari. Secondo Smith, i datori di lavoro dovrebbero concentrarsi su programmi di benessere dedicati a chi deve stare in piedi molte ore, cosi' come per i fumatori. Per chi non puo' evitare di stare in piedi, il consiglio e' di fare regolarmente esercizi di stretching durante le pause per rilassare i muscoli. L'ideale sarebbe alternare periodi seduti ad altri in piedi.(ANSA).


Y85 27-SET-17 16:13 NNNN

RICERCA: OLOGRAMMI DI MOLECOLE SU CHIP RIVOLUZIONERANNO DIAGNOSI = Roma, 27 set. (AdnKronos Salute) - L'analisi di sangue o urine può svelare molte malattie, ma si tratta di esami che richiedono spesso diverse ore, se non giorni, e sono abbastanza complessi. Ora scienziati dell'Eth di Zurigo in collaborazione con Roche hanno sviluppato un nuovo metodo di analisi basato sulla diffrazione della luce su un chip. Una tecnica che, secondo i ricercatori, promette di rivoluzionare le diagnosi del futuro: potranno essere fatte in tempo reale, dagli stessi medici, in modo rapido e semplice, grazie agli ologrammi delle molecole. La tecnica è descritta su Nature Nanotechnology ed è chiamata 'molografia focale' (da ologramma molecolare). Come spiega Janos Voros dell'Eth di Zurigo su 'Science Daily', il sistema permette di rilevare rapidamente la presenza di una particolare molecola all'interno del campione biologico. Gli scienziati usano un chip con la superficie ricoperta di minuscoli punti che formano strisce sottili. Se la molecola in questione è presente, si attacca alle strisce lasciando liberi gli interstizi che le separano. Così, se poi si direziona un raggio laser lungo la superficie del chip, si verifica una diffrazione e la luce ci concentra in un punto sotto il chip. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-SET-17 18:56 NNNN RICERCA: OLOGRAMMI DI MOLECOLE SU CHIP RIVOLUZIONERANNO DIAGNOSI (2) = (AdnKronos Salute) - Se invece la molecola è assente, questo non si verifica. "Le molecole sono i musicisti, le strisce il direttore d'orchestra che assicura che tutti i musicisti lavorino di concerto", dice Voros. Non solo. Diversi mologrammi possono essere sistemati su un solo chip. Attualmente 40 mologrammi misurano la stessa molecola, ma in futuro potrebbero riconoscere la presenza di 40 o più diverse molecole simultaneamente. Con possibili applicazioni vastissime. "Crediamo che questa tecnologia permetterà di fare molti più test


direttamente nello studio del medico, senza andare in un laboratorio specializzato. E in un futuro piĂš lontano i pazienti potrebbero addirittura essere in grado di usare la tecnologia a casa", conclude Voros. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 27-SET-17 18:56 NNNN Da vaccini a dieta vegetariana, da pediatri guida a genitori ZCZC4374/SX4 XSP61174_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Da vaccini a dieta vegetariana, da pediatri guida a genitori (ANSA) - ROMA, 25 SET - Dai falsi rischi delle vaccinazioni ai luoghi comuni sull'allattamento, passando per l'alimentazione giusta in base all'anno di eta' e a delle specificita' che riguardano alcuni tipi di regimi alimentari come quello vegetariano. Senza trascurare la sicurezza in casa, lo sviluppo, le malattie piu' comuni e il sonno. Per crescere insieme ai bambini arriva una guida dei pediatri, "Il bambino nella sua famiglia. Guida pratica per i genitori". A realizzarla e' la Sipps, Societa' Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, in collaborazione con le principali societa' scientifiche della pediatria e dell'eta' adulta. Leggendola si potranno avere ad esempio informazioni aggiornate sui vaccini: la nuova legge sull'obbligo vaccinale, ma anche alcuni falsi miti da smentire, come quello di una correlazione con l'autismo. Poi consigli sull'allattamento, smentendo alcuni luoghi comuni, come ad esempio il fatto che danneggia il seno (lo rende anzi piu' tonico) o che bere birra favorisca la produzione di latte (consumarne una riduce l'apporto di latte del 20% nel neonato). O ancora informarsi sulle pappe, con un focus anche sull'alimentazione vegetariana, che richiede ad esempio attenzione ad assicurare fonti di vitamina b12 e la valutazione da parte di un nutrizionista un diario alimentare di sette giorni. Per i piccoli, inoltre, il consumo di puree di legumi o tofu e' possibile dai sei mesi di


vita in avanti. "Si tratta di un valido supporto a medici di famiglia, pediatri e genitori- evidenzia Giuseppe Di Mauro, Presidente della Societa' Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipss)- un riferimento autorevole a sostegno di una genitorialita' consapevole per risolvere dubbi e soddisfare la voglia di saperne di piu', di approfondire, di 'comprendere' e di prendersi cura dei figli con l'alleanza del pediatra di famiglia, che rimane comunque il punto di riferimento principale per la salute del bambino". Per scaricare la guida www.sipps.it/bambino-nella-sua-famiglia-guida-pratica-genitori/. (ANSA). Y09-MRI 25-SET-17 14:49 NNNN

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