Opposizione a preavviso di fermo (a cura Giudice del Lavoro Dott.Giuditta Di Cristinzi)

TRIBUNALE DI CASSINO Sezione Lavoro Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Cassino, Dott. Giuditta Di Cristinzi, ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa iscritta al Ruolo Generale delle Controversie di Lavoro e Previdenza per l’anno 2010 al n. XXXX, decisa alla pubblica udienza del 31.3.2014, vertente TRA FFFF s.a.s., di PPPP e C., in persona del legale rapp.te p.t., rappresentata e difesa, in virtù di delega a margine del ricorso del 15.12.2010, dagli avv.ti EEEE e AAAA, elettivamente domiciliata in Cassino presso lo studio dell’avv. EEEE, via LLLL, N.3, RICORRENTE CONTRO Equitalia Sud S.p.A. (che incorporato per fusione Equitalia Gerit S.p.A.), in persona del legale rapp.te p.t., rappresentata e difesa, in virtù di mandato in calce alla memoria di costituzione del 19.7.11, dall’avv. AAAA, elettivamente domiciliata in Cassino presso lo studio del predetto difensore, via GGGG, n. 35, RESISTENTE nonché I.N.A.I.L. –Sede di Cassino-, in persona del Dirigente generale p.t. della Direzione Regionale Lazio, rappresentato e difeso dagli avv.ti PPPP e GGGG in virtù di procura generale alle liti a rogito notaio TTTT di Roma del 18.01.06, rep. n. 69XXX, elettivamente domiciliato in Cassino, Piazza LLLL, n. 49, RESISTENTE nonché INPS – Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in persona del legale rappresentante p.t., elettivamente domiciliato presso la sede INPS di Cassino, via PPPP, n. 45, con gli Avv.ti AAAA. e DDDD, che lo rappresentano e difendono, congiuntamente e disgiuntamente, in virtù di procure generali alle liti rispettivamente del 3.1.XX e del 15.01.XX, a rogito dei notai FFFF e BBBB, entrambi di Roma; RESISTENTE OGGETTO: opposizione a preavviso di fermo di veicoli n. 047 2010 000026XXX

CONCLUSIONI: per ciascuna delle parti, quelle di cui a verbale e delle memorie conclusionali in atti, richiamate nelle successive udienze di rinvio, da intendersi qui integralmente riportate.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso depositato in data 16.12.2010, la FFFF sas, in persona del legale rapp.te p.t., proponeva opposizione avverso il preavviso di fermo di veicoli n. 047 2010 000026XXX, notificato a mezzo posta con racc. a/r dell’8.11.2010.

L’Equitalia Gerit S.p.A. (allora agente della riscossione per la Provincia di Frosinone), agiva per la riscossione di un credito di € 99.387,56, costituito da tributi iscritti a ruolo e dagli oneri accessori elencati nel predetto preavviso.

Eccepiva il ricorrente di non aver mai ricevuto alcun atto presupposto al preavviso di accertamento; chiedeva quindi che il Giudice pronunciasse preliminarmente la sospensione della sua esecutività ed accertasse quindi la prescrizione di parte dei crediti vantati dall’INPS e dall’INAIL per complessivi € 12.991,65, in relazione alle seguenti cartelle: -047 2004 0032827YYY, notificata l’8.10.04 e relativa al mancato pagamento di contributi INPS –anno d’imposta 2003- per un totale di € 3.433,77; -047 2004 0037010ZZZ, notificata il 30.3.05 e relativa al mancato pagamento di contributi INPS –anno d’imposta 2003-2004- per un totale di € 4.826,78; -047 2005 0001986KKK, notificata il 30.3.05 e relativa al mancato pagamento di contributi INAIL –anni d’imposta 2003-2004- per un totale di € 4.731,10 Si costituivano in giudizio l’INPS, l’INAIL –Sede di Cassino- e l’Equitalia Sud S.p.A., chiedendo il rigetto del ricorso.

Acquisita la documentazione prodotta dalle parti, all’udienza del 31.03.14 il Giudice, lette le conclusioni rassegnate dalle stesse, decideva la causa come da dispositivo in calce, di cui dava lettura in aula.

MOTIVI DELLA DECISIONE Il ricorso non merita di essere accolto per i motivi in fatto ed in diritto che saranno di seguito illustrati.

Va preliminarmente osservato (in ossequio all’ordinanza della S.C. a SS.UU. n. 17844 del 12.10.2012) che il preavviso di fermo amministrativo rappresenta un atto autonomamente impugnabile, trattandosi di atto funzionale a portare a conoscenza dell’obbligato una pretesa dell’Amministrazione, rispetto alla quale sorge, ex art. 100

c.p.c., l’interesse alla tutela giurisdizionale per il controllo della legittimità sostanziale della pretesa.

Ciò posto, va innanzitutto evidenziato come a fondamento dell’opposto preavviso di fermo e della relativa intimazione di pagamento, vi siano diverse cartelle di pagamento (oltre alle tre citate) mai impugnate dalla ricorrente, da doversi pertanto considerare definitive. È noto che avverso il ruolo esecutivo (di cui al sistema di riscossione esattoriale) sono proponibili distinte azioni e, segnatamente, l’opposizione avverso il ruolo (per motivi attinenti a fatti impeditivi, modificativi ed estintivi successivi alla formazione del titolo esecutivo), nonché l’opposizione agli atti esecutivi (categoria in cui rientra l’opposizione all’intimazione di pagamento, proposta successivamente alla notifica della cartella esattoriale).

Dovendosi il ricorrente considerare ormai decaduto dall’azione di contestazione del merito della pretesa contributiva, ne deriva l’incontestabilità del credito per i contributi portati dal titoli esecutivi (nel caso di specie dalle cartelle esattoriali quali estratti dei ruoli). È quindi precluso l’esame di ogni questione attinente al merito della fondatezza della pretesa creditoria, posta a base dei titoli stessi.

Sulla materia dei crediti aventi ad oggetto contributi previdenziali iscritti nei ruoli esattoriali, la questione si incentra sulla natura di titolo esecutivo della cartella esattoriale, quindi sulla durata del termine prescrizionale dei crediti iscritti in cartella.

Secondo l’opponente, la cartella esattoriale non è titolo che possa passare in giudicato ai sensi dell’art. 2953 c.c. ed avere così una prescrizione propria e diversa rispetto a quella del contributo sottostante.

Eccepisce quindi la prescrizione quinquennale del credito portato dalle sopra citate tre cartelle esattoriali, per complessivi € 12.991,65.

L’eccezione non può essere accolta.

Diverse pronunce, di merito e di legittimità, si concentrano sull’effetto della cartolarizzazione del credito contributivo che, una volta iscritto nei ruoli esattoriali, acquista l’efficacia del titolo esecutivo; ne segue quindi la relativa disciplina giuridica, anche in termini di prescrizione, che non è più quinquennale – come nell’originaria natura del credito, contributiva – ma decennale (ved. ad es., Trib. Napoli, 13.6.2012, n.

17634, preceduta da diverse sentenze conformi di questo Tribunale).

La citata sentenza di merito richiama una pronuncia della S.C. di Cassazione (n. 17877 del 31.8.2011), che ha in proposito chiarito che “..il termine di prescrizione relativo ai crediti oramai cristallizzati nel ruolo esattoriale notificato, rivestendo la cartella esattoriale natura di titolo esecutivo, è decennale”.

Ed infatti, la prescrizione di cui alla legge n. 335/1995 (in materia di previdenza) si riferisce alle obbligazioni periodiche o di durata, caratterizzate dalla pluralità e dalla

periodicità delle prestazioni, aventi un titolo unico ma ripetute nel tempo, ma non è applicabile alle prestazioni derivanti da un unico debito, per le quali opera la ordinaria prescrizione decennale (in tal senso, Cass. 26161/2006).

Ed invero, la Suprema Corte, nella sentenza di merito sopra menzionata, afferma chiaramente il principio che “il termine di prescrizione, rivestendo la cartella esattoriale natura di titolo esecutivo, è decennale”.

La natura di titolo esecutivo del ruolo trae origine, invero, dall’art. 49 del D.P.R. n.

602/1973, che testualmente dispone che il concessionario “procede ad espropriazione forzata sulla base del ruolo, che costituisce titolo esecutivo”.

Orbene, con la formazione della cartella esattoriale, si determina un sostanziale effetto novativo delle singole obbligazioni, originariamente dovute a separate ragioni di credito, per contributi, sanzioni, accessori e spese e, per effetto della formazione del ruolo, inglobate in un unico credito, nell’ambito del quale non è più possibile scorporare le singole voci originarie. A decorrere dalla notifica della cartella esattoriale, il contribuente è dunque tenuto al pagamento di un unico importo per il quale, peraltro, non operano più le singole scadenze originarie, bensì in relazione al quale il momento di esigibilità è unico quali che fossero le voci originariamente previste.

A partire da tale momento, pertanto, non può più farsi riferimento ai singoli termini di prescrizione previsti per ciascuno dei crediti contributivi portati nel ruolo, con la decorrenza originariamente fissata dalla legge per tali crediti, bensì alla ordinaria prescrizione per l’unico credito pecuniario nel quale sono confluite le singole voci e con la unitaria decorrenza a far tempo dalla notifica della cartella.

Con il ricorso l’opponente ha inoltre eccepito, seppure in maniera oltremodo generica, di non aver mai ricevuto le cartelle esattoriali presupposto dell’avviso di accertamento.

L’eccezione è stata riproposta all’udienza del 17.2.14 e con le note autorizzate depositate, citando tra l’altro la sentenza n. 18252/13 della S.C., Sez. IV Trib.

A parte la già rilevata genericità dell’eccezione, va precisato che con la citata sentenza la Suprema Corte è in realtà intervenuta su una questione diversa da quella che ci occupa, in cui il destinatario di una cartella di pagamento notificata in busta, contestava di aver ricevuto unicamente il bollettino di pagamento e non l’intera cartella con le causali dei tributi. La sentenza invocata dall’opponente, infatti, ha statuito che “..la cartella di pagamento notificata direttamente per posta dal concessionario della riscossione è nulla se il plico raccomandato contiene il solo bollettino di pagamento.

Nel caso in cui il destinatario contesti il contenuto della raccomandata il mittente è onerato della prova contraria”.

Nel caso che ci occupa, l’opponente contesta invece (si ripete, in maniera oltremodo generica) di non aver proprio mai ricevuto nessuna (quindi non solo le tre innanzi citate)

delle cartelle esattoriali presupposto del preavviso di fermo amministrativo. Si va dunque ben oltre l’eccezione di incompletezza dell’atto.

Dalle relatae prodotte in atti, inoltre, le cartelle risultano regolarmente notificate, in quanto consegnate al “destinatario”, ad “incaricati”, “familiari o conviventi” (moglie e/o figlia).

Ne consegue che, in mancanza di obiezioni specifiche, le notifiche delle cartelle devono ritenersi perfettamente regolari.

L’eccezione di mancata notifica delle cartelle esattoriali va pertanto respinta.

Per quanto innanzi esposto e deciso, va infine respinta anche la richiesta di sospensione dell’esecuzione dell’opposto preavviso di fermo di veicoli, anche limitatamente alla somma di € 12.991,65 di cui sopra. L’istanza, del resto, non è stata mai adeguatamente motivata, così come manca qualsiasi prova in ordine al pericolo che deriverebbe dall’esecuzione.

Le spese di lite seguono la soccombenza.

P.Q.M. Il Tribunale di Cassino, in persona del Giudice del Lavoro dott.ssa Giuditta Di Cristinzi, definitivamente pronunciando in ordine al ricorso in opposizione al preavviso di fermo amministrativo di veicoli proposto dalla FFFF sas, di PPPP e C. contro INPS, INAIL – Sede di Cassino- e Equitalia Sud S.p.A. (già Equitalia Gerit S.p.A.), rigettata ogni diversa deduzione, istanza ed eccezione, così provvede: 1. Rigetta il ricorso; 2. Condanna l’opponente a rifondere all’INPS, all’INAIL –sede di Cassino- e ad Equitalia S.p.A. le spese di costituzione e difesa, che si liquidano in € XXX in favore di ciascun resistente, oltre IVA e CPA se dovute, come per legge.

Così deciso in Cassino il 31 marzo 2014 Il Giudice del Lavoro Dott. Giuditta Di Cristinzi