In Genova Magazine

Page 47

e Liguria magazine

D

all’ 8 al 10 marzo, sala Aldo Trionfo, Muerte y reencarnación en un cowboy. Due performer, due chitarre elettriche, un toro meccanico e una stanza isolata. Sono questi gli ingredienti principali dell’ultimo spettacolo dell’enfant terrible del teatro europeo Rodrigo Garcia per la prima volta a Genova. Uno spettacolo furente e provocatorio sull’annichilimento e la morte della società occidentale. Un puot pourri uditivo e visuale, dove prevale il rumore e dove non mancano i riferimenti alla musica dal vivo e alle sperimentazioni di Stockhausen e John Cage. Con Muerte y reencarnación en un cowboy si comincia a godere dall’inizio alla fine, si attraversa il mondo della pubblicità, infiltrata in tutti gli spazi della nostra esistenza e ormai sostituita alla politica e ai nostri governi. Si decade nel baratro di una crisi di valori e coscienze, cullati nell’ovatta del nostro assenso, tragico e grottesco al tempo stesso. Protagonisti dello spettacolo sono due cowboy solitari, a loro sarà affidato il compito di colpire la nostra società in molti dei suoi aspetti più significativi: dall’agiatezza alla noia esistenziale, dalle false risate infelici fino all’ipocrisia borghese delle nostre relazioni di coppia. Dal 21 al 31 marzo, sala Dino Campana, “Generazioni Componibili”, di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte e Andrea Pugliese, con Alessandro Bergallo. Tratto dalla raccolta di racconti People from Ikea - scritti da Andrea Pugliese nel corso di tre mesi trascorsi all’interno di un

punto vendita Ikea di Roma - lo spettacolo, come il libro, associa ad ogni storia un oggetto o un mobile del catalogo IKEA. Alessandro Bergallo – accompagnato da altri attori presenti nei video di Andrea Linke - diretto da Emanuele Conte presta corpo e voce alla casa di noi tutti (perché almeno un pezzetto del geniale svedese - confessa - è nel tuo arredo!) mostrandosi con l’ironia che lo contraddistingue un esempio emblematico della “generazione componibile”. Dall’11 al 14 aprile, sala Aldo Trionfo, Orazi e Curiazi – dramma didattico, di Bertolt Brecht, regia di Fabrizio Arcuri. Orazi e Curiazi è un testo minore di Brecht e per sua stessa definizione è una palestra per gli attori, un territorio di conoscenza, una importante tappa didattica: “i drammi didattici non abbisognano di spettatori, sono istruttivi solo per gli esecutori stessi” (B. Brecht). Si parte dunque dal dramma didattico brechtiano: tre gemelli, figli di Publio Orazio, in rappresentanza di Roma, e, per Albalonga, tre gemelli Curiazi, si scontrarono in battaglia. Ma Orazi e Curiazi è anche una tragedia di Pierre Corneille (Horace), un’opera lirica di Domenico Cimarosa, un testo di Heiner Muller (L’Orazio), una canzone-coreografia di Rita Pavone e una storia fondativa di Roma (Tito Livio): interpretazioni della vicenda molto diverse tra loro, di cui lo spettacolo trattiene gli umori e ne fa eco. Lo stile è molto da teatro “tedesco” - Arcuri può permetterselo, perché ha dalla sua un cast formidabile -, ossia ipercontemporaneo,

Nella foto a sinistra “Generazioni Componibili” con Alessandro Bergallo. In quella a destra un’immagine da “Don Giovanni a cenar teco”

“Generazioni componibili” alla Tosse dal 21 al 31 marzo, per raccontare la modernità prendendo le mosse dall’arredo svedese

La generazione-Ikea di Tosse (2).indd 46

Bergallo e Pugliese 1-03-2012 10:47:23


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.