In piena libertà e consapevolezza
1988), ecco che a credere sono in tutto l’80% degli italiani. Secondo il Censis, solo otto italiani su cento non si occupano di Dio. È finito il tempo del Dio fai da te? Assistiamo davvero a un ritorno del cattolicesimo? Non sarebbe così per l’International Social Survey Programme, un programma di ricerca internazionale che coinvolge 48 Paesi nella produzione di dati su temi a grande rilevanza sociale comparabili a livello internazionale e nel tempo. Il suo rapporto «Religion» sulla «Fede in Dio nel mondo attraverso gli anni e le nazioni», giunto nel 2012 alla sua terza edizione, fotografa un’Italia in linea con tutti gli altri Paesi, con gli atei che sono cresciuti del 3,5% e i credenti alle prese con un declino della fede per nulla trascurabile: il 10,5%. Quattro persone su dieci dichiarano di seguire la religione cattolica ma di non considerarsi, tutto sommato, delle persone spirituali. Come se la fede fosse qualcosa di esteriore, di accessorio, un abito culturale le cui radici vanno cercate nella tradizione e nell’abitudine. In questo modo si spiegherebbe anche come mai il 76% degli italiani abbia un crocefisso o un altro simbolo religioso in casa, ma solo il 23% vada a messa regolarmente. E nel mondo? Una ricerca fatta dall’istituto Win-Gallup International ha misurato l’indice di religiosità e di ateismo del mondo attraverso interviste 121