Partito popolare popolarismo e fascismo

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parlerà: nè accennerò alla circolare della segreteria politica del partito, all'attività spiegata da comitati provinciali e da sezioni, alle pubblicazioni sollecitate e favorite per diffondere' i capisaldi della riforma, tutto un movimento appassionato e oculato, perchè l'opinione pubblica, scossa e divisa, si orientasse decisamente verso il principio della libertà scolastica, sì che per oltre tre mesi questo divenne un argomento predominante in Italia. Nel discorso della corona all'inizio della XXVI legislatura, nelle successive dichiarazioni di Giolitti, e poi nel discorso di governo dell'on. Bonomi, tornò chiara e precisa l'affermazione dell'impegno, come u n problema moralmente risolto, che attende in Italia solo la realizzazione concreta. E nessuno nega in Italia che l'impostazione politica di tale problema non sia dovuta esclusivamente ai popolari, e nessuno oggi può negare che mai in Italia il problema della scuola, specialmente elementare e media, nell'azione della vita politica e nell'impostazione programmatica dei governi ebbe un significato così caratteristico di libertà E se ancora dobbiamo credere al dinamismo delle idee come creante di per sè una realtà, anche coloro che accuseranno gli organi del nostro partito di non aver saputo o potuto realizzare questo cardine della vita italiana, quale è la libertà di insegnamento, riconosceranno che i l passo fatto fin'oggi è d i capitale importanza e preludia ad una prima soluzione concreta, alla quale il ministro Corbino e il sottosegretario Anile in questi giorni dedicano la vigilia della riapertura parlamentare. È da augurare che il nuovo disegno di 'legge eviti le diEcoltà del progetto Croce, e secondi le aspirazioni dei migliori istituti del regno.

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5. La proporzionale amministrativa ebbe una battaglia vivace prima e dopo le elezioni generali dei consigli comunali e provinciqli, ed ebbe sulla stampa e nel paese una ripercussione assai forte. È noto, il motto di battaglia lanciato dalla direzione del nostro ~ a r t i t ol'indomani del voto di rinvio dell'a~osto 1920 deliberato dalla camera dei deputati: La battaglia per noi continua! Alla r i ~ r e s a~arlamentare.in mezzo al mare burrascoso e alle infide sirti e scogliere di Montecitorio, i nostri amici condussero in porto il disegno di legge, frutto di transazione senza convinzione, quando la legge stessa perdeva il sapore della realtà immediata, dovendo avere la sua applicazione alle prossime abbastanza lontane elezioni generali quadriennali del 1924. Con la fine della XXV legislatura il disegno di legge cadde. Facendo un bilancio obiettivo, dovremmo segnare la partita al passivo per due ragioni: perchè i1 problema, passate le elezioni, non C,

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