Giornalino def 2013 2014

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Recenzioni

Il miglio verde “Il miglio verde” è un film del 1999 diretto da Frank Darabont, tratto da romanzo di Stephen King e come protagonisti Tom Hanks e Michael Clarke Duncan. Il fiIm è stato visto in quanto si collega al tema della pena di morte da noi affrontata in classe. Il film parla di un uomo anziano che racconta ad una compagna di pensionato di quando, negli anni '30, lavorava nel braccio della morte di un carcere, chiamato "il Miglio Verde" a causa del pavimento color cedro del corridoio che portava verso la sedia elettrica. In quel periodo arriva un detenuto molto particolare, John Coffe, un nero dalla stazza impressionante condannato per lo stupro e l'uccisione di due bambine. Contrariamente alla nefandezza del suo crimine, la sua indole appare docile e gentile, ma nasconde qualcosa di più: egli è in grado di "sentire" il male intorno a lui e di togliere le malattie con il tocco della mano (salvo poi liberarsi del "male" sputando insetti dalla bocca).

Diventerà chiaro come il gigante non fosse stato responsabile del duplice omicidio, e sarà proprio lui a rivelare al protagonista, con una visione, come l'assassino sia invece uno degli altri detenuti... Come in un altro suo film tratto da un romanzo di Stephen King, il regista è abilissimo nel rendere la compatta lentezza della narrazione Kinghiana infatti nelle tre ore del film la trama si svolge in modo lineare, senza eccessi o bruschi cambi di registro, mantendendo un ritmo pacato e naturale, a sottolineare l'incedere lento ma inesorabile del tempo nel braccio della morte. Il problema sta nel fatto che, in realtà, non c'è molto da raccontare: la storia è davvero esile, per di più costellata di luoghi comuni ampiamente visti nel cinema, specie di genere carcerario (il topolino/mascotte, la guardia sadica, il carcerato psicopatico), ed è immersa in un'atmosfera di buonismo decisamente eccessiva.

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Troppo reale per essere una favola e troppo finto per essere reale, il film resta sospeso in un limbo narrativo in cui pare non volere prendere posizione, preferendo abbandonarsi al gusto del racconto di per se stesso piuttosto che alla volontà di raccontare qualcosa. E raccontare è qualcosa che a Darabont riesce benissimo, la regia è perfetta da questo punto di vista. COMMENTO: Un cast di grandi attori che possiedono una forte carica umana positiva o negativa, che sia l'odio, la simpatia, la dolcezza, la follia; ogni singolo attore riesce a trasmettere un emozione diversa. Film straordinario, Tom Hanks attore eccellente, come al solito, e la trama del film è davvero commovente, soprattutto il finale, quando il povero John Coffey da innocente muore sulla sedia elettrica. CAPOLAVORO ASSOLUTO. Alessandro Radicchi Laila Leonardi 3°C


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