Francescani e politica nelle autonomie cittadine dell’Italia basso-medioevale Atti del Convegno 2014

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LA PRAGMATICA POLITICA NEI SERMONI MINORITICI

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Sovramonte, infatti, si può ipotizzare un problema di base: i destinatari dei sermoni non sono coloro che vengono da lui attaccati, ma coloro che già partono da un sentimento affine a quello del predicatore. Laddove si può ipotizzare la presenza della parte avversa, il ruolo di Sovramonte cambia, da ammonitore si fa maestro, attingendo a scritti altrui e a dottrine che si arroccano sulla tradizione patristica ed esegetica. L’anonimo del ms. 76, a sua volta, gioca con le parole, le usa per dividere e poi riunificare sotto un segno diverso da quello della realtà in cui si trova ad agire come giudice. Egli ha la possibilità di poter agire ai vertici delle istituzioni, con cui condivide il linguaggio, oltre che la prassi. L’adesione totale è dunque richiesta, ma non data per scontata in nessuno dei due casi. Infine per rispondere al grande quesito con cui si è aperta questa breve panoramica: i sermoni riflettono o modellano la realtà? Ecco, in questi casi, si potrebbe dire, con una sintesi quasi da Twitter: “i sermoni sono specchi modellanti di società disordinate”.


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