Io Come Artista 16

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Urluck re, propositivo e immaginifico ed il contemplatore critico ed istintivo, laddove il viaggiatore propone la sua visione il contemplatore prova a smantellarne la forza artistica, se non vi riesce essa si materializza in un tema e grazie alle successive elaborazioni di entrambi diviene la loro Arte. L’arte degli Urluck ha molte contaminazioni ed evolve concetti formali che spaziano dal concettuale all’espressione materica, miscelandoli con sapienza per ottenere concept unici filosofici, provocatori con paradossi contemporanei. L’atteggiamento mentale è quello dell’interrogazione, essi analizzano se stessi e l’arte in un dialogo fatto di rimandi intellettuali per capire assieme il reciproco ruolo nella società. Le denuncie che ne scaturiscono sono illusionistiche e mediatiche ecco il perché dei loro molteplici linguaggi apparentemente distanti ma collegati tra loro da fili sottilissimi. Per esempio il Concept del Contenitore Artistico utilizza Numeri, linearità equilibranti, simbologie astratte, unità di misura creative, la matericità delle opere, il figurativo filosofico, la tecnologia poetica, l’archeologia dadaista, l’umanizzazione del Logo, i flash mob , le performance, sono i medium necessari per esaltare la loro creatività e l’evoluzione del loro pensiero. Fiutando con sensibilità artistica la criticità del momento storico nel febbraio del 2011 crearono un avvenimento mediatico che sottolineo ancora una volta la loro eleganza creativa, con spirito goliardico crearono il fidanzamento ideologico proprio nella notte di San Valentino, notte dell’amore universale e con la loro performance “border line” inanellarono il famoso Dito Impudicus di Maurizio 12

Quadriografia “unità di misura estetica” cm 55x55 - box light RX su plexiglass retroilluminato bitume e DC fix Vincent Van Gog e i suoi fiori del male


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