Qui Robbio 2012

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Luglio 2012

L’assessore Francese applaude l’impegno dei tanti volontari

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obbiese doc, assessore alla Cultura da un anno e mezzo. Roberto Francese a soli 27 anni ha energie ed entusiasmo che contagiano. Ma come vede l’amministratore di piazza Libertà il Palio? È il tuo secondo Palio da assessore, ma il primo che vivi totalmente con questo ruolo. Come ti sembra che stia nascendo questa edizione? Lo scorso anno purtroppo non ho potuto seguire l’intera organizzazione essendo subentrato pochi mesi prima dell’evento.Questa edizione promette molto bene. Io come ha sempre fatto anche Marcello lascio completa autonomia decisionale al Comitato. Metto a disposizione le mie idee e il mio tempo libero (che non è molto). Qualcosa stiamo ottenendo. Il comitato presieduto da David ha un’esperienza che tutti ci invidiano. Il Palio è uno dei pilastri portanti della Capitale del Volontariato. Quello che dico sempre, e che non mi stuferò mai di dire, è che il volontariato sopperisce alle mancanze della Pubblica Amministrazione, e a Robbio avere persone che dedicano il loro tempo libero anche al Palio è sicuramente un valore aggiunto. Non si potrebbe neanche immaginare di realizzare il Palio senza i volontari, senza i rioni, senza le famiglie e senza i bambini e ragazzi che giocano e si allenano con costanza. Inoltre quest’anno sono state proposte vantaggiose collaborazioni a costo zero sia ai commercianti che ai ristoranti e bar che sembrano rispondere bene. Roberto In questo momento di crisi ci stiamo tutti rimboccando Francese le maniche per trovare fondi che purtroppo non bastano mai. Grazie soprattutto all’instancabile lavoro dei ragazzi dello stand del cotechino questo Palio è in continua crescita e si autofinanzia quasi al 90%. Credo sia un altro primato per la nostra città. Negli altri paesi e città anche più grandi di Robbio “Al dì dl’a festa” si riduce a

LA PROPOSTA: INSERIRE UNA GARA DI VELOCITà CON LE CARRIOLE

un paio di giorni di concerti e fiere. A Robbio, grazie a tanta brava gente, abbiamo una sagra che supera i dieci giorni e ogni anno è in grado di regalare nuove emozioni e sempre maggiore qualità. Quest’anno le novità più rilevanti si vedranno sul palco sempre più tecnologico. Come vedi il Palio tra dieci anni? Grazie all’apertura mentale dello “zoccolo duro” del comitato, lo vedo sempre meglio. Le idee dei giovani vengono ascoltate e supportate. Lancio un appello alle persone che dicono che il Palio dovrebbe rinnovarsi. Le porte sono aperte, anzi spalancate .Chi ha idee e tempo per realizzarle è ben accetto! Orieto e il suo team sono contentissimi di essere aiutati e, con il tempo, sostituiti: da loro c’è molto da imparare.Purtroppo è più facile criticare piuttosto che rimboccarsi le maniche. La popolazione invecchia, i giovani sono sempre meno. Come possono vivere ancora le manifestazioni popolari? La tua ricetta? Purtroppo convincere i giovani a partecipare è sempre più difficoltoso. Secondo me la strada che si sta percorrendo è quella corretta. Occorre fare eventi sempre più cuciti su misura dei giovani, farli divertire. In questo modo capiranno l’importanza di fare qualcosa per ravvivare la città e si sentiranno in dovere di entrare a far parte delle nostre associazioni e dare continuità agli eventi. Una cosa che inseriresti nel Palio? Mi piacerebbe una delle sere una gara di velocità sulla breve distanza tra i cariolantes, ad esempio 100 metri con la carriola. Una cosa per la quale mi batto da anni è un maxi schermo in piazza che trasmetta tutta la gara per spettacolarizzarla. Sto tentando di convincere qualche TV locale a trasmettere la gara in diretta così ogni bar potrebbe, a costo zero, mettere all’esterno una TV. Con internet sembra facile, ma non abbiamo le conoscenze e le strumentazioni adatte per riuscire a fare un lavoro qualitativamente accettabile. Ultima domanda secca, chi vince ? E’ una gara talmente dura che vince sempre il migliore,anzi i migliori. Il bello del Palio è che vince tutto il rione perchè ognuno fa la sua parte.


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