Technopolis 6

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VETRINA HI-TECH

app e wifi per diventare smart Uno dei primi passi verso la creazione di modelli definibili come “smart” è stato l’introduzione del WiFi integrato, e oggi per potersi etichettare come dispositivo “cloud-ready” le stampanti devono avere accesso a tutto un mondo di servizi di archivio e gestione nella nuvola. Fra questi, il più noto è Google Cloud Print, in grado di dialogare sia con i device che si collegano direttamente a Internet senza dover essere configurate con un Pc, sia con quelli più tradizionali (utilizzando, in questo caso, il connettore Google Cloud Print in Chrome). I singoli produttori, poi, hanno sviluppato e continuano a migliorare le proprie piattaforme proprietarie per la gestione dei documenti, cartacei e digitali: per esempio Canon con oneFlow, Hp con ePrint e Samsung con l’applicazione Mobile Print. Il passo ulteriore compiuto da alcuni modelli è la certificazione WiFi direct, tecnologia che permette di trasferire file tra due o più dispositivi, ad alta velocità e senza la necessità di un access point. A bordo delle ultime novità di Samsung, inoltre, per la prima volta è comparso l’Nfc, portando nel mondo delle stampanti la semplicità del “tap and share”, inizialmente prerogativa di smartphone e tablet.

2013: la stampa vA sulla nuvola Il dialogo diretto con il cloud e con i dispositivi mobili è ormai un requisito obbligato per i modelli più “intelligenti”. E nessun produttore vuole restare indietro in questo percorso.

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a chiamavano periferica: un termine che, in riferimento alle stampanti, oggi è sostanzialmente sparito dalla circolazione. Perché questo strumento di lavoro, ancora immancabile in qualsiasi ufficio grande o piccolo nonostante la progressiva smaterializzazione digitale dei documenti, ha smesso di essere un “satellite” che ruota intorno a un dispositivo centrale, ovvero il Pc. Si potrebbe quasi dire che, fra i segnali di quella che è stata etichettata come “era post Pc”, rientri anche l’emancipazione delle stampanti dalla necessità di connettersi e operare soltanto in subordine a un desktop o a un notebook. Tra i modelli di oggi, monofunzione oppure all-in-one, i più avanzati dispongono di connettività WiFi per dialogare senza passaggi intermedi con il cloud e con gli archivi online di file di testo, presentazioni e foto; inoltre, in certi casi

tecnologie più specifiche consentono di inviare input di stampa direttamente dal dispositivo mobile su cui il documento è archiviato, sia esso uno smartphone o un tablet. Con tanto di specifica app installata, per rendere la stampa una questione di attimi, o di tocchi sullo schermo. Inutile sottolineare come l’esplosione della mobilità (secondo stime di Idc, entro il 2015 il 37% della forza lavoro opererà principalmente al di fuori dell’ufficio) abbia accelerato questi progressi tecnologici, rendendoli quasi un passaggio obbligato. La velocità e l’immediatezza dell’interazione touch, sperimentate nel quotidiano, diventano lo standard anche nei luoghi di lavoro, ma ancora di più è significativa la possibilità di accesso ai documenti aziendali in ottica ubiqua e multi-device. E le stampanti si sono date da fare per restare al passo, come dimostra la ricca OTTOBRE 2013 |

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