iNBiCi magazine anno 8 – 10 Ottobre 2016

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ALESSANDRO PAULETTI

PEDALO PER PASSIONE. E INTANTO VINCO A cura di Paolo Mei

Ultimo discendente di una famiglia di ciclisti, Alessandro Pauletti è la bandiera del Pedale Feltrino: “La bicicletta è il mio primo amore. Dopo mia figlia ovviamente…” Alessandro Pauletti

A

lessandro, perché la bici fa parte della sua vita? Che io diventassi ciclista era praticamente scritto nel mio DNA: nella mia famiglia tutti hanno praticato ciclismo e, di conseguenza, la passione mi è stata trasmessa dai miei parenti più stretti. Ha qualche ricordo della sua prima bici? Certo che sì! La mia prima bicicletta da corsa mi venne regalata, in prima elementare, come premio per la promozione. E la sua prima gara invece? Che emozione! Avevo nove anni. Da quel giorno, anno dopo anno, la passione è cresciuta parallelamente agli allenamenti che sono diventati sempre più costanti. Momenti anche duri, che mi hanno formato non solo nel fisico ma anche nel carattere. Fino a quale categoria corse in bici in maniera “seria”? Fino alla categoria dei dilettanti. Sono stato un corridore di buon livello, ma mi è sempre mancato quel ‘quid’ che mi avrebbe fatto diventare un professionista. Mi è mancato, come si dice in gergo, solo l’ultimo passo,

quello più importante, ma a conti fatti dico che sono felice lo stesso. Quando decise di smettere con il ciclismo vero? Accadde nel 2001: avevo 26 anni. La pausa durò tanto, ben 10 anni. Ma nel 2011 arrivò il momento di riattaccare il fatidico numero quando decisi di partecipare alla mia prima granfondo. Scelsi la gara di casa, una delle più dure d’Europa, la Sportful che si disputa ogni anno a Feltre in un’atmosfera di festa incredibile, con oltre 5000 partecipanti, tra cui gli olimpionici di diverse discipline che si misurano nella “Sfida Olimpica”. Partecipano a questa gara personaggi del calibro di Paolo Bettini, Antonio Rossi, Pietro Piller Cottrer, Silvio Fauner, Cristian Zorzi, Antonio Rossi, Yuri Chechi, Gabriella Paruzzi, Paola Pezzo, Graziano Galtarossa e molti altri ancora. Quanto tempo occupa il ciclismo oggi nella sua vita? Occupa un posto importante, pur sapendo che la bici per noi amatori non può che essere passione. Da quando ho ricominciato

comunque, mi sono ritrovato a svolgere un’attività granfondistica sempre più costante tanto che lo scorso anno ho pedalato per 18.000 km e ho partecipato a ben 18 granfondo! Qual è il suo impiego nella vita di tutti i giorni? Il mio lavoro è quello di insegnante e istruttore di scuola guida, in un’autoscuola che gestisco insieme ad altri tre soci. Ma la mia vita è riempita soprattutto dal mio grande amore, Naike, mia figlia di dieci anni. Come riesce a fare conciliare gli impegni famigliari e lavorativi col ciclismo pedalato? Non è semplice, ma riesco comunque ad allenarmi in media 4 mattine a settimana, grazie al fatto che riesco a concentrare la mia attività lavorativa soprattutto nella seconda parte della giornata. Cura in maniera particolare l’aspetto alimentare? Direi di sì. E’ un po’ il retaggio del mio passato agonistico che mi ha forgiato anche in questo senso.


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