Il Reporter Q1 - Novembre 2014

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Lettere

Novembre 2014 | 23

Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it IL TRAFFICO IN VIA SAN PIERO A QUARACCHI

Gentile Redazione, Vi scrivo in relazione all’articolo di Via di Cammori, per segnalare lo stesso problema in Via San Piero a Quaracchi. Nel mese di Giugno ho aperto una segnalazione tramite il servizio segui la buca del comune di Firenze, lamentandomi sul fatto che le macchine attraversano il ponte di via San Piero a velocità sostenuta, senza rispettare il semaforo rosso e la segnaletica esistente “divieto di acceso mezzi pesanti”. Nella segnalazione chiedevo di ripristinare la segnaletica stradale semaforica comprese le strisce di attraversamento ed un intervento per limitare la velocità delle stesse. Il ponte viene utilizzato spesso dai pedoni, diventa difficile attraversare la strada sulle strisce, tutte le mattine si creano ingorghi allucinanti con gente che si attacca al clacson e che arriva anche alle mani pur di passare, si verificano spesso incidenti “vedi ultimo bicicletta con auto”. Risultato della segnalazione.... inesistente, nell’ultimo mio sollecito mi è stato dato un numero della mobilità del Comune al quale non risponde nessuno. Trovo scandaloso che un piccolo borgo di Firenze debba sostenere un traffico da viali di circonvallazione, non passa mai nessuno a controllare la zona.... mi fermo qui!!!!!!!!! Saluti Francesco

PARCO DI SAN DONATO, DUE SEGNALAZIONI

Il nuovo parco “San Donato” a Novoli è degno di elogi per il bel disegno con varietà di temi (il laghetto con cascatelle, la collinetta, i vasti prati, i diversi accessi, le essenze varie e idonee, ecc.) e pertanto è riqualificante per il Quartiere. Vi sono però, a parere mio e di altri abitanti della zona, due nei: uno che ne sminuisce l’uso per il tipo di panchine scelte, un altro che squalifica la rete viaria interna. 1° - Le panchine in pietra, quasi di certo adottate per una erronea scelta di adeguamento alla tradizione “toscana”, sono scomodissime per gli anziani, che desiderano riposare comodi come in quelle ben modellate, in legno ma anche in metallo. Ne esistono ottime versioni in tutta Firenze, con bel disegno che non dovrebbe turbare l’aspetto generale del parco. 2° - La finitura a ghiaietto fine bianco della viabilità interna. Il ghiaietto, appena messo, rende molto piacevole alla vista la rete stradale, ma in poco tempo il dilavamento da pioggia, oltre al calpestio e al passaggio numeroso di biciclette, lo trasporta a valle lasciando vistose carenze e una immagine di sciatteria. In sintesi: scelta disastrosa e costosa per la voce “manutenzione”, mentre un ghiaietto fine incementato (come numerosi esistono, per es. alle Cascine) sarebbe molto più resistente e più economico per la sua maggior durata. Confermando comunque la bellezza di questa nuova opera, si ritiene in molti che la eliminazione dei due punti negativi su descritti, operazione oggi certamente di difficile possibilità ma forse programmabile, renderebbe il parco perfetto. Fulvio Rovèro

VOLONTARIATO, “TANTE LE ASSOCIAZIONI CHE OPERANO NEL SILENZIO”

Abbiamo letto l’articolo su “il Reporter” di settembre 2014, riguardante il volontariato nel Q5 e dobbiamo esprimere la nostra gratitudine per aver sottolineato come il volontariato è presente attivamente nel tessuto del Quartiere. È sempre buona cosa mettere in evidenza le prestazioni volontarie in aiuto alle persone più bisognose e, oggi, purtroppo, queste necessità

sono sempre più numerose e pressanti. Nello stesso tempo riteniamo opportuno far presente che il volontariato del Q5 non si conclude con le “tre sorelle” citate nell’articolo. Vi sono nel Quartiere tantissime associazioni di volontariato (ben oltre 50) che svolgono attività gratuite, che operano nel sociale, sanitario, nella cultura, nello sport, ecc. Noi, come Misericordia, siamo presenti nella zona Petriolo, Quaracchi, La Sala, Brozzi e Le Piagge, e operiamo nel campo del sociale (centro diurno per anziani, servizi di trasferimento per visite mediche, esami, trasporto disabili, sportello aiuto anziani, ecc.) e nel sanitario (studi medici specialistici con prezzi calmierati, ambulanza per servizi di 1° soccorso) e operiamo anche in collaborazione col Q5 e con il Comune di Firenze. Tutti i nostri servizi vengono svolti da volontari che non hanno alcun riconoscimento economico e tutti i servizi sono gratuiti. Come noi tante altre associazioni operano nel silenzio, con umiltà e serenità d’animo. Ringraziamo per la cortese attenzione e porgiamo fraterni saluti, Desolina Asti Governatore della Misericordia San Martino

UNA PROPOSTA PER LE DUE STRADE

Con l’installazione del nuovo consiglio di Quartiere e di conseguenza del suo presidente, tra le tante iniziative, apprendiamo delle visite settimanali (due) che verranno fatte al Galluzzo, per avere un contatto con la popolazione e apprendere le difficoltà del Galluzzo. Da proporre sarebbe anche l’avvicinamento di qualche servizio importante, poiché essendo la sede molto lontana, le persone anziane come il sottoscritto (82 anni) si trovano in difficoltà. La proposta che una volta al mese, il presidente di Quartiere, fosse presente anche alle Due Strade, quartiere dimenticato dalle istituzioni, sarebbe veramente importante. Ci speriamo veramente. Nerio Guidi

“LO SPORCO SUI MARCIAPIEDI DELLE CURE”

Spettabile Reporter del Q2, vorrei segnalare lo sporco che c’è lungo i marciapiedi del quartiere delle “Cure”. Tanti marciapiedi sono pieni di bisogni dei cani, tanto che a volte anche camminare sui marciapiedi diventa difficile. E vi lascio immaginare anche l’odore. Ma non sarebbe possibile che qualcuno venisse a controllare? Lo potrebbero fare i vigili che vengono a fare le multe alle macchine, o i vigili che quasi ogni mattina stanno in piazza delle Cure per controllare il traffico potrebbero fare anche un giro nelle strade vicine per vedere la situazione. Così potrebbero sorprendere “in flagrante” i padroni che lasciano fare i loro bisogni ai cani senza pulire il marciapiede: almeno qualcuno capirebbe come comportarsi la prossima volta! Penso che i vigili abbiano cose più importanti da controllare, ma vista la quantità dello sporco che c’è lungo le strade mi permetto di chiedere che facciano attenzione anche a questo problema. Grazie per l’attenzione, Simone

FURTI DI BICICLETTE, QUALI SOLUZIONI?

Gentile direttore, vorrei sottoporre alla sua attenzione una questione che mi sta molto a cuore: sinceramente non credo (e non voglio credere) che a oggi non sia ancora stata trovata una soluzione, o quantomeno una strada percorribile per arginare - non dico, si noti, debellare - l’indecente problema dei furti di biciclette in città. Stamattina mi sono recata al lavoro in bicicletta - è

più ecologico, più economico, più veloce, più salutare, anche più bello - e ho lasciato la mia bicicletta agganciata a un palo nella zona di via Gioberti (so che è un problema anche la sosta selvaggia delle biciclette, ma se si trovano tutte le rastrelliere piene..).. sono uscita dal lavoro dopo sei ore - dico sei ore di una giornata splendida, con tanta gente in giro - e la mia bicicletta era magicamente sparita. Volatilizzata. Al suo posto un’altra bicicletta, con un lucchetto molto meno resistente del mio, in “lega di cemento”, se una lega di cemento può esistere. Il punto non è tanto - o non solo - che è stata rubata la mia bicicletta, il punto è che a quasi tutte le persone che conosco e che abitano a Firenze sono state rubate almeno un paio di biciclette. Allora io mi chiedo, ed è qui che le chiedo accaloratamente di rispondermi, come sia possibile che nessuno riesca mai a vedere, sorprendere, fermare, questi ladri. È mai stato fatto, anche solo in via sperimentale, un pattugliamento delle strade per vedere con quali modalità, tempistiche, logistica avvengono i furti? Si conoscono i responsabili, le loro caratteristiche, la loro organizzazione, il loro modo di agire? Se è troppo difficile intervenire sul furto, mi chiedo... ma dove vanno a finire le biciclette rubate? È mai stato fatto qualcosa per interrompere, cancellare il commercio clandestino delle nostre biciclette? Lo so che sono solo biciclette, ma per chi come me con la bici va al lavoro, ci porta a spasso la bambina, ci va a fare qualche girata distensivo/sportiva, la bicicletta diventa molto più di un semplice oggetto di un certo valore. Grazie per l’attenzione Alessia F.

IL REPORTER RISPONDE Cara Alessia, quello dei furti delle biciclette è un problema tanto “antico” quanto complesso da risolvere, un problema che interessa e ha interessato da vicino tanti (troppi) fiorentini, che hanno visto sparire il proprio mezzo dalla sera alla mattina o, come nel caso da lei segnalato, addirittura in pieno giorno. Un problema per il quale in molti chiedono che venga trovata una soluzione, ma che non di rado finisce poi per essere sottovalutato anche dalle stesse vittime, che spesso sono le prime a non denunciare il furto subito. E questo è uno sbaglio che non deve essere commesso: come sottolineato più volte dalle forze dell’ordine, i furti delle bici devono essere sempre segnalati, anche per permettere di conoscere le reali dimensioni del fenomeno e poter intervenire quindi con maggior efficacia. Altra cosa che i cittadini non devono fare è quella di acquistare biciclette dalla provenienza “sospetta”: meglio rivolgersi sempre a negozi di fiducia anche per vendere o comprare mezzi di seconda mano, per non rischiare di incentivare (ovviamente senza volerlo) il commercio delle biciclette rubate. Fin qui quello che possono fare i cittadini in prima persona, gesti più importanti di quanto spesso si pensi per dare il proprio contributo alla soluzione del problema. A questo devono poi chiaramente aggiungersi i necessari controlli e il lavoro di chi di dovere per cercare di contrastare questo odioso fenomeno. Quanto alle soluzioni “a monte” da lei reclamate, periodicamente vengono proposte idee e nuove trovate contro i furti delle biciclette: la speranza è che qualcuna di queste possa dimostrarsi finalmente (e realmente) efficace, per far dormire sonni più tranquilli ai ciclisti fiorentini. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it

Editoriale dalla prima

Lo fa con una serie di appuntamenti che saranno messi in campo per ricordare quelle tragiche giornate e per ringraziare (ancora una volta) gli “angeli” che accorsero in riva all’Arno per dare una mano. Ma nel frattempo Firenze continua a fare i conti con il maltempo, portandosi ancora addosso qualche segno della “super grandinata” dello scorso settembre che ha colpito (oltre a molti alberi) anche alcuni “gioielli” del capoluogo, per i quali sono stati lanciati appelli ai cittadini. Tornando agli anniversari, se per quello dell’alluvione si dovranno attendere ancora un paio d’anni, già questo mese in città è tempo di festeggiamenti. In particolare all’Isolotto, che spegne sessanta candeline: era il 6 novembre del 1954 quando il sindaco La Pira e il cardinale Dalla Costa consegnavano le chiavi dei primi alloggi della “città satellite”, nata dal nulla ma destinata a rivestire un ruolo importante (e per certi versi unico) nella storia di Firenze. Ma l’Isolotto non è il solo quartiere a potersi fermare un attimo per guardare indietro: è lunga (e sfaccettata) la storia dei rioni che oggi compongono la città. Una storia che si perde nei secoli, per ripercorrere la quale Il Reporter pubblica su questo numero un “viaggio” alla scoperta delle origini di Firenze e dei suoi abitanti. Che anche questo mese – tornando ai giorni nostri – dovranno fare i conti con i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia: mentre i lavori vanno avanti (e vengono studiate misure per azzerare i ritardi da una parte e per venire incontro a commercianti e lavoratori dall’altra), i fiorentini si organizzano per non restare imbottigliati nel traffico, con una serie di “esperimenti” di mobilità alternativa. Ad esempio c’è chi l’auto la lascia in garage e chi invece la condivide, ma non solo: ecco allora qualche spunto per “sopravvivere” in città ai tempi dei maxi-cantieri. MATTEO FRANCINI


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