Catalogo Asta 20, 21, 22 e 23 aprile 2021

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ARREDI E DIPINTI ANTICHI DI VILLA ORLANDO, BELLAGIO

Nacque a Livorno il 9 settembre 1894, figlio del Cav. Ing. Luigi Orlando (Proprietario dei Cantieri Orlando di Livorno e successivamente della Società Metallurgica Italiana – S.M.I Spa) e di Irma Maniscalco. Entrò come Allievo ufficiale nella Regia Accademia Navale di Livorno nel 1912. Promosso Guardiamarina dal settembre 1914, poi Sottotenente di Vascello dal 1 febbraio 1916, divenne Tenente di Vascello il 1 settembre 1917. Collocato in aspettativa poi, su richiesta, dispensato dal servizio permanente attivo fra il 1920 e il 1921, fu richiamato varie volte in temporaneo servizio attivo e salì di grado, fino ad essere nominato Capitano di Fregata di complemento nel 1937 e per essere ancora richiamato in servizio attivo dall’agosto 1939. Ha partecipato alla guerra italo-turca del 1911-1912 e alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1917 fu comandante di treni armati. Gli fu conferita una medaglia d’argento al Valor Militare con la seguente motivazione: «Spontaneamente offertosi per una operazione ardua, ottenuto un piccolo e lento motoscafo. Con esso sbarcò un nucleo di militari in località nemica difesa da numerose batterie e mitragliatrici. Illuminato da potenti proiettori rimase per oltre mezz’ora sotto il tiro avversario dando prova di mirabile coraggio e riuscendo a riportare in salvo l’imbarcazione ed il suo equipaggio (3-7-1918).» Dall’agosto 1939 fu al Comando Militare Marittimo a Rodi e nel novembre 1942 fu Capo di Gabinetto nelle isole italiane nell’Egeo (alle dirette dipendenze dell’Ammiraglio Campioni). Il suo incarico proseguì fino all’arresto, dopo l’8 settembre 1943, ad opera dei Tedeschi e alla lunga deportazione nei campi di prigionia, prima in Polonia e poi in Germania a Tscentochau, Norimberga e infine a Gross Hesepe. Solo dopo il 9 settembre 1945 Giuseppe Orlando riuscì a ricongiungersi ai suoi familiari a Firenze. Da allora, nonostante le sue precarie condizioni di salute, si dedicò al lavoro nelle industrie di famiglia. Approfondì gli studi storici, in particolar modo sulle antiche civiltà Inca, Azteche ed Egizie, raccolse tutti quegli oggetti che lo hanno appassionato tutta la vita e sono stati raccolti nella sua Villa a Bellagio sul Lago di Como. La sua ossessione per il collezionismo è ben documentata anche nei due anni di prigionia durante la Guerra. Infatti, mentre era nei campi di prigionia in Germania, al freddo e denutrito, barattava con gli altri ufficiali cibo e sigarette in cambio di oggetti e opere che riuscì a portare in patria. Nell’agosto 1957, Giuseppe Orlando fu collocato dal Ministero della Difesa in congedo assoluto per infermità. Morì a Firenze nel 1977.


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