Il Segno maggio 2010

Page 7

il Segno - Maggio 2010

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 marzo 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 15.842 (maschi 7.874; femmine 7.968).*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

7

NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282

La Giunta Boccia pronta a concedere ai privati la gestione dei suoi boschi

Un patrimonio che i privati ci invidiano ma che il Comune non sa valorizzare

di Andrea Sebastianelli L’8 aprile del 1999 il Comune di Rocca di Papa approvò una delle delibere più importanti dal dopoguerra, quella che sancì l’acquisizione di 800 ettari di bosco (appartenenti a una società privata) che andarono ad aggiungersi agli altri 700 già di proprietà pubblica, per un totale di 1.500 ettari. Un atto storico, come lo definì giustamente l’allora Sindaco Ponzo. Dopo 11 anni l’amministrazione guidata da Boccia starebbe invece per cedere la gestione dei vari appezzamenti boschivi a ditte e aziende private legate al business del legname. Eppure nella relazione firmata da Ponzo (datata 14 luglio 2000) si legge: “L’estensione dei boschi e il valore economico del castagno locale consentiranno al Comune di diventare il gestore (quindi non solo proprietario ma “gestore”, n.d.d.) di una tra le più importanti aziende forestali a livello nazionale, consentendo di portare avanti progetti che potranno essere finanziati attraverso contributi europei e finanziamenti regionali”. Per poi proseguire dicendo che questo straordinario patrimonio boschivo sarebbe stata l’occasione per “rilanciare l’economia, rivalutare il patrimonio ambientale e favorire nuove e numerose opportunità di lavoro”. Oggi invece apprendiamo che il Comune dalla gestione dei suoi boschi non avrebbe tratto i dovuti incassi, quindi avrebbe deciso di affidarli a società private. Ora, a parte il fatto che non comprendiamo come mai dei

boschi che non rendono al pubblico dovrebbero invece rendere al privato (se qualcuno ce lo spiegasse ne saremmo contenti), bisognerebbe capire come la pubblica amministrazione roccheggiana ha gestito questo grande patrimonio negli ultimi dieci anni. Se l’annunciata intenzione di cedere ai privati la gestione di questa imponente fetta di patrimonio dovesse andare in porto, ci troveremmo di fronte (di fatto) alla più colossale svendita di proprietà pubblica che si ricordi non nel Lazio na nell’intera nazione. E che quest’atto porti la firma di Boccia sembra la giusta conclusione di un’amministrazione che in quattro anni non ha saputo valorizzare una cosa che sia una di questo paese. Ricordate la vicenda della Via Sacra? Oppure le condizioni in cui vertono i sen-

tieri comunali? Oppure la Fortezza trasformata in una groviera senza più identità storica? Oppure il quartiere medievale detto dei bavaresi? Oppure il parco del centro storico? Oppure gli Arcioni? O anche ciò che si vorrebeb fare al Vivaro? A differenza di Re Mida che trasformava in oro tutto ciò che toccava, Boccia appare trasformare in fallimento tutto ciò che

Uno dei boschi di Rocca di Papa

fino a qualche anno fa sembrava una ricchezza che tutti ci invidiavano. E se consideriamo che manca ancora un anno prima delle elezioni comunali, chissà che altro riuscirà ad inventarsi questo taumaturgo al contrario dei nostri tempi. Quasi quasi auspichiamo il ritorno di Carlo Ponzo per rimettere ordine in questo sfacelo.

Ecco che cosa prevedeva il progetto del Comune

Con l’acquisizione dei boschi dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura, per 4,8 miliardi delle vecchie lire (circa 2,5 milioni di euro) il Comune di Rocca di Papa, anche grazie al prezioso supporto del Prof. Tiziano Onesti che fu l’artefice tecnico dell’accordo, avrebbe dovuto dare vita (pag. 2 della relazione) ad un “un ufficio forestale composto da esperti forestali e guadiaboschi adibiti al controllo dell’esteso patrimonio boschivo”. Cosa che dal 14 luglio del 2000 ad oggi non è mai stata fatta. Sarebbe stato un organismo fondamentale per gestire in maniera equa e redditizia il patrimonio boschivo, invece l’amministrazione non ha mai attuato questo progetto. Perchè? Alla luce

di questo appare strano gridare al fallimento di una gestione che, in realtà, non è mai stata messa nelle condizioni di essere attuata. Inoltre nella stessa relazione, a pag. 4, il Comune manifestava l’intenzione di “rivalutare la ricchezza ambientale ed economica della realtà di Rocca di Papa” attraverso la “costituzione di una Azienda per lo sfruttamento del patrimonio boschivo di proprietà comunale, al fine di potenziare le attività produttive e rendere il nostro Comune uno tra i maggiori proprietari di superficie boschiva in ambito regionale”. Anche in questo caso l’amministrazione non ha mai dato seguito a quel lungimirante progetto. E ancora una volta domandiamo: perchè?


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.