Il Periodico News - NOVEMBRE 2017 N°123

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il Periodico

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NOVEMBRE 2017

VOGHERA

DUE MAXI PROGETTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE SUL FRONTE SICUREZZA

"Mappa della criminalità e restyling urbano per combattere il degrado"

Caterina Grimaldi

Di Christian Draghi Il Movimento 5 Stelle si prepara ad annunciare due maxi progetti sul tema della sicurezza che puntano a rivoluzionare l'aspetto e la vivibilità di Voghera. Si parla di una mappatura della criminalità, ridiscussione del ruolo della polizia locale e di una revisione dell'arredo urbano nelle zone critiche. "Sono idee ambiziose e innovative" spiega il consigliere comunale Caterina Grimaldi, che dai banchi dell'opposizione lancerà le proposte all'Amministrazione e ne chiederà il finanziamento. Grimaldi, prima di tutto come giudicate la situazione attuale della città? "Quello della sicurezza è un concetto allargato che va trattato a 360 gradi. Non riguarda solo l’aspetto della criminalità, ma comprende il rischio concreto di rimanere vittima di aggressioni o altri episodi di violenza unitamente ad altri problemi quali la diffusa rottura dei codici tradizionali di condotta civica, la mancanza di cura del territorio, la sensazione di insicurezza legata a fattori ambientali quali la mancanza di vitalità. è fondamentale capire come avvengono i reati se si ha l’intenzione di stabilire quali azioni siano davvero efficaci". Cosa prevedono i progetti a cui state lavorando? "Il primo riguarda la Polizia Locale, in quanto per garantire una significativa presenza delle forze

dell’ordine in modo visibile e capillare noi riteniamo necessaria una mappatura della criminalità al fine di rimodulare la presenza della Polizia Locale sul territorio, che dovrebbe essere estesa a tutte le ore del giorno e della notte, perché altrimenti è inefficace. Come è inutile posizionare telecamere se nessuno poi le sorveglia. In base a questa mappatura potranno essere implementate azioni di prevenzione e tempestivo intervento, coordinando le varie forze dell’ordine". Cosa intende con "mappatura della criminalità"? "Una vera e propria topografica delle zone critiche, con rilevamenti fatti sul territorio in modo da stabilire esattamente quali tipologie di reati siano diffusi e in quali zone. Qualcosa del genere le forze dell’ordine l’hanno già, ma quello che intendiamo inserire noi è la parte relativa alla sicurezza ‘percepita’ e non solo quella reale, in modo da coinvolgere i cittadini e capire le loro necessità e percezione della realtà in cui vivono. In questo modo si arriverebbe ad avere un dossier completo a disposizione della politica per poter intervenire in modo mirato e lungimirante". L'altro progetto invece? "Il nostro secondo progetto riguarda due nuove strategie per avere quartieri sicuri. Una prima applicazione può riguardare le aree che circondano la Stazione Ferroviaria e le aree di connessione a Piazza San Bovo. L’idea base è cambiare la fisionomia della città, adottando un design urbano che sia strategico per contrastare fenomeni di criminalità o degrado: aumentare la visibilità panoramica di piazze e strade, migliorando l’illuminazione e rendendo il layout stradale più accattivante". Che tipo di interventi immagina, ad esempio, per piazza San Bovo e la zona Stazione? "è presto per addentrarsi nei dettagli tecnici, che dovranno essere comunque studiati da esperti del settore, ma per fare capire cosa intendiamo posso citare ad esempio quello che si fece nei giardini

dell’Esselunga alcuni anni fa, quando c’era un problema serio legato alla prostituzione: si abbassarono le siepi. Potrà sembrare banale, ma rendere le aree più visibili e illuminate significa disincentivare le presenze indesiderate e facilitarne il controllo. Tra l’altro gli studi confermano che per lavorare in direzione della sicurezza le illuminazioni pubbliche più efficaci sono quelle dal basso e non dall’alto". Crede che queste misure siano sufficienti per risolvere una situazione come quella di Voghera? "Ovviamente non bastano, queste misure sono efficaci solo se sono parte organica di un progetto più ampio, a 360 gradi. Degrado e criminalità si sviluppano laddove le città non sono vivaci, nelle aree deserte, terra di nessuno. Per ottenere risultati importanti bisogna fare attenzione a moltissime dinamiche: ad esempio bisogna disincentivare le attività che commercializzano alcolici a prezzi stracciati. Chi vende la birra a un euro favorisce il bivacco. Allo stesso modo sale piene di slot machine sono ambienti favorevoli alla proliferazione di certi fenomeni. Noi poi insistiamo molto sul concetto dello sviluppo urbanistico perché bisogna anche abituare i cittadini alla bellezza, a non accettare, loro per primi, il degrado. Inoltre bisogna riconsiderare la legalità a tuttotondo. In questo mi rifaccio alla teoria delle finestre rotte, che è una teoria criminologica sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali". C'è qualche realtà urbana a cui vi siete ispirati per questo progetto? "Personalmente ho negli occhi la zona del Cimitero Maggiore di Milano, a nord della città, dove il problema del degrado è serio. In generale però progetti del genere stanno sviluppandosi in moltissime città, e alla loro realizzazione lavorano in team architetti, urbanisti e universitari. La progettazione accurata, competente e lungimirante è la vera strategia per risolvere certi problemi".


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