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Anno XXI, numero 01 (578) - 9/22 gennaio 2016 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

Come è andata a finire? Questioni in sospeso. La barzelletta della SS 275; le finte pajare di Tiggiano; la centrale eolica a Ruffano; la litoranea Leuca-Gagliano chiusa da oltre un anno; i prezzi pazzi della zona industriale di Casarano...

All’intern o

cassintegrazione a go go

Ripresa lontana? In provincia di Lecce aumento congiunturale del 165%. Salvatore Giannetto (Uil): “Necessario un rilancio che passi attraverso la regionalizzazione ed un vero piano industriale”

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morte giovane assessore

Presicce in lutto Deceduto ad appena 36 anni, per complicazioni seguite ad un’infezione da bruciatura, Francesco Cantoro

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tricase, classico stampacchia

Notte bianca al Liceo Venerdì 15 con teatro, letture animate, concerti, performance, mostre fotografiche e di arti visive, degustazioni ispirate al mondo antico, conferenze, dibattiti, incontri con gli autori... 14 trova i galletti e telefona martedì 12 gennaio, allo 0833/545777. in palio: il cinema e tanti altri premi - regolamento a pag. 15


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economia

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9/22 gennaio 2016

“Ripresa ancora lontana dal Salento” Nuova impennata della cassa integrazione in provincia. Decimo rapporto Uil – servizio politiche del lavoro: A novembre + 165%, oltre 4 milioni le ore autorizzate in undici mesi

La

corsa della cassa integrazione, nel Salento e in Puglia, pare non avere freni. A livello regionale, nel mese di novembre 2015 il monte ore di Cig è cresciuto del 67,6% su ottobre. In provincia di Lecce lo scenario non cambia, con un aumento congiunturale del 164,7%. Secondo il 10° Rapporto elaborato dalla Uil – Servizio Politiche del Lavoro su dati Inps, le ore complessivamente autorizzate alle aziende salentine nel mese di novembre sono state 593mila e 209 contro le 224mila e 110 di ottobre. A incidere su questo dato è soprattutto l’impennata della cig straordinaria, che passa da 46mila e 914 a 427mila e 204 ore (+810%). In aumento anche il ricorso alla cig in deroga (+105%, da 3mila e 168 a 6mila e 512). In calo, invece, la cassa integrazione ordinaria (-8,4) che passa dalle 174mila e 28 ore di ottobre alle 159mila e 493 di novembre. Le ore complessivamente autorizzate dall’Inps nei primi undici mesi del 2015 salgono così a 4milioni299mila e 720.

“Ancora una volta ci troviamo di fronte a un dato allarmante”, commenta il segretario generale Uil Lecce, Salvatore Giannetto, “peraltro fortemente condizionato dal consistente fermo amministrativo per le autorizzazioni della cassa integrazione ordinaria (come fa notare la stessa Inps) evidenziato dal rallentamento, ormai strutturale, dell’uso della cassa in deroga. In questo caso, i motivi sono sia la scarsezza delle risorse a disposizione delle Regioni sia i vincoli, fortemente riduttivi, che hanno fissato il tetto massimo di utilizzo a 5 mesi. È per questo”, spiega, “che

il nostro Osservatorio ha monitorato con attenzione la cassa straordinaria, unico dato veritiero dal

punto di vista socio-economico: ebbene”, osserva Giannetto, “l’aumento sostanziale delle ore autorizzate nella nostra provincia non può non preoccupare in quanto, per le caratteristiche di questo strumento di protezione sociale, sembra mantenersi alto il numero di imprese che sono costrette a dolorosi processi di ristrutturazione. In sostanza il sistema produttivo sembra un puzzle in cui convivono settori in (leggera) ripresa con altri in cui la crisi è ancora profonda. A tal proposito, ricordo che il quadro delle vertenze nella nostra provincia registra una

SALVAtoRe GIANNetto Il sistema produttivo sembra un puzzle in cui convivono settori in (leggera) ripresa con altri in cui la crisi è ancora profonda. necessario un rilancio che passi attraverso la regionalizzazione ed un vero piano industriale

drammatica assenza di risposte istituzionali su tutto il versante delle crisi aziendali più rilevanti, nonostante i numerosi tavoli aperti dal sindacato nazionale, regionale e provinciale. Solo per fare un esempio, alcune vertenze del settore industria rischiano di finire su un binario morto, dalla Bat all’Omfesa, per l’assenza di una politica industriale che rimetta in campo investimenti e riqualificazione delle maestranze, al fine di una loro ricollocazione e di nuova occupazione giovanile. Pertanto”, evidenzia, “la sfida che ci attende in questo nuovo anno non sarà solo quella di assicurare gli stipendi ed evitarne il fallimento, perché è necessario un rilancio che passi attraverso la regionalizzazione ed un vero piano industriale”. “Tornando ai dati”, conclude Giannetto, “la nostra analisi conferma ad ogni modo che la cassa integrazione rimane uno scudo importante per evitare il passaggio alla disoccupazione e non può non preoccupare che gli ultimi interventi legislativi (Jobs act) l’abbiano significativamente indebolita”.

L’Albero Genealogico di Poggiardo

Il libro. Altra importante opera di ricostruzione della storia poggiardese di Anacleto Vilei

La

minuziosa opera di ricostruzione della storia di Poggiardo e Vaste da parte di Anacleto Vilei non conosce sosta: la fervida curiosità per l’approfondimento di vari aspetti della vita di queste comunità ha spaziato dalla storia messapica al Risorgimento, dalla storia delle scuole a quella dei cimiteri, dal catasto onciario alla storia politica degli ultimi sessant’anni e all’eredità politica e morale dell’illustre zio Egidio Grasso fino al “discusso” dizionario dei soprannomi che ha suscitato qualche polemica nella comunità. E così sabato 9 gennaio alle ore 18.30 presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura lo storico poggiardese presenterà l’ultima fatica, la quindicesima complessivamente, un volume di 415 pagine denominato “Per una genealogia di paese - i cognomi delle famiglie del 1800”, una ricerca storica genealogica sulla quale dibatteranno il sindaco Giuseppe Colafati, l’assessore alla cultura Giuseppe Orsi, Carlo Alberto Augeri ordinario Università del Salento e il critico d’arte Vincenzo Abati. Attraverso una ricognizione degli atti contenuti negli archivi dello stato civile, di appunti, registrazioni, dichiarazioni quasi sempre scritte con caratteri piccoli e con un inchiostro un po’ sbiadito dal tempo tanto da dover essere decifrate con l’ausilio della lente di ingrandimento, l’autore ha ricostruito l’origine

dei nomi che hanno popolato Poggiardo dal 1809, anno di istituzione dei registri anagrafici, fino ai primi decenni del Novecento tessendone con le loro vicende la storia e la genealogia di paese. L’antroponimia, ovvero la scienza che studia i nomi di persona, esercita un fascino tutt’ora intatto tanto che in rete sono decine i siti che si occupano dei patronimici e sui quali si può scoprire l’origine, la diffusione o la distribuzione geografica. Ma al di là dell’aspetto puramente attrattivo, vi è da considerare l’enorme portata storico scientifica connessa alla patronimica: nella storia dei nomi, infatti, c’è la storia degli italiani. Durante un convegno internazionale dal titolo “I cognomi italiani nell’ambito dell’antroponimia dell’Europa mediterranea”, tenutosi nell’ateneo di Pisa, tra le varie curiosità, è emerso un parallelismo tra il processo di fissazione dei cognomi e la nascita dello Stato unitario. In Italia le prime ad avere un cognome furono le famiglie dogali di Venezia, intorno al XII secolo, seguite fra il Duecento e il Trecento da tutte le grandi casate aristocratiche e via via da tutte le altre, da nord a sud. Questo processo si concluse solo nella seconda metà dell’800: con l’Unità d’Italia, infatti, la registrazione del cognome divenne un processo sistematico ed esteso su tutta la Penisola. La nascita dello Stato Italiano ebbe dunque un peso decisivo perché la pratica divenne obbligatoria e si diffuse a tappeto. Il lavoro del Vilei

parte dunque dall’archivio comunale, un luogo unico dove ogni comunità custodisce la memoria delle generazioni che proprio in quel territorio hanno vissuto e dall’esigenza di mettere a disposizione un patrimonio documentale così importante a chiunque si trovi nella necessità o nella curiosità di fare ricerche specifiche sulla popolazione di Poggiardo e Vaste, su un singolo personaggio o sulla propria famiglia. “Questa iniziativa durata quattro anni”, spiega l’autore, “ci fa riflettere sul patrimonio storico tramandatoci, che non dobbiamo solo conservare, ma rendere fruibile ed attuale, stimolo per un ulteriore nuovo sviluppo. Finora il contributo è relativo al periodo che va dal 1809 agli inizi del ‘900 ma in seguito la ricerca potrà essere estesa al ‘600 e ‘700 attraverso l’ausilio dei registri parrocchiali. Ringrazio tutta l’amministrazione comunale e in particolare il sindaco che ha consentito la ricerca e che mi ha sostenuto per valorizzare la memoria storica che rappresenta le nostre radici e allo stesso tempo la nostra più grande fonte d’ispirazione per il tempo che verrà”. “Per una genealogia di Paese”, sottolinea il sindaco Colafati, “costituisce un ulteriore pregevole tassello nella ricostruzione della memoria storica di Poggiardo e Vaste, frutto di un lavoro certosino e paziente animato dalla passione smisurata del nostro Anacleto Vilei del quale da ormai 25 anni beneficia la nostra comunità. Un’opera che rappresenta un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire nomi e volti della nostra storia familiare che compongono quella collettiva”. Carlo Quaranta


ora parlo io

9/22 gennaio 2016

“Accettiamo il diverso ma non lasciamoci travolgere”

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La truffa della busta verde

Niente Natale a scuola. “Anche l’antica Roma ha accolto civiltà più avanzate senza dimenticare la sua identità”

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seguito con interesse la decisione (e le reazioni che ha destato in tutta Italia) del dirigente scolastico di Rozzano di escludere dalle scuole i canti natalizi tradizionali. Sono stata insegnante per 40 anni fino al 2000 e ho vissuto le varie trasformazioni degli ultimi 50 che sono avvenute nelle scuole. Quando si sono affacciati i primi volti nuovi, diversi, ricordo la gioia nell’accoglierli e la curiosità che avevamo nel conoscere usi e tradizioni lontani dai nostri. Non c’era nessuna meraviglia da parte nostra quando i ragazzi si allontanavano dall’aula nelle ore di religione, ma non c’era neppure la pretesa da parte loro di togliere il crocifisso dalla classe. Il tutto avveniva nel massimo rispetto e nella più assoluta collaborazione. Capisco che negli ultimi tempi le cose sono cambiate in maniera vertiginosa e la presenza straniera è diventata esorbitante, ma non dobbiamo dimenticare la nostra identità e tener bene fermo che le tradizioni vanno rispettate, pur nell’accettazione e integrazione di altre culture. Siamo italiani e tali dobbiamo rimanere, accettiamo gli altri, ma non

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Dalla trasmissione rai “Ballarò”

lasciamoci travolgere, aiutiamo queste persone a non sentirsi straniere, ma non permettiamo loro di scavalcarci. L’orgoglio nazionale non è solo cantare l’inno, ma sentirsi profondamente italiani e non rinunciare mai alla nostra storia, che tanto ha donato al mondo in-

tero. Roma era considerata “foro di civiltà”, ha sottomesso tanti popoli, ma ha saputo anche accettare la diversità e prendere il meglio dagli altri. Ha accolto tra le sue mura civiltà più avanzate della sua (dai greci agli arabi ai normanni), si è integrata ma non ha mai dimenticato la propria identità. Prendiamo esempio dalla storia e traiamo da essa insegnamento, sicuramente si eviterebbero queste inutili polemiche e forse si potrebbe vivere insieme e in pace, mescolando e integrando culture e civiltà diverse. Rosa Muci

ell’era delle truffe online, di portali pronti a rubare gli estremi della carta di credito, la nuova truffa del 2016 arriva direttamente nella vostra cassetta postale e ha l’aspetto di una comunissima raccomandata, ma in busta verde molto simile a quella solitamente utilizzata per l’invio di atti giudiziari. A segnalarlo sono stati centinaia di utenti sui social network; ma di che si tratta? La raccomandata si presenta con un’aria austera ed ufficiale. Ci sono moltissimi timbri e un paio di firme atti a conferire istituzionalità al documento. La raccomandata, si legge tra le denunce, “è molto simile a quella usata per la notifica di atti giudiziari, proveniente dalla Croazia e, più precisamente, dalla città di Pola”. All’interno tutta la certificazione, ovviamente fasulla, di una presunta multa per superamento di limiti di velocità che invita a pagare un ammontare compreso tra i 184,73 ed i 250,65 euro, pena l’avvio di una procedura di pignoramento. Il pagamento si effettua su un IBAN che invece risulta essere italiano. Naturalmente la “multa” non ha alcun valore legale ed è del tutto falsa in quanto non è conforme al dettato normativo italiano, sia nelle forme che nelle notifiche. Se dovesse pervenire a casa vostra una lettera dalla busta verde con un documento simile, allertate immediatamente i Carabinieri o la Polizia. A quanto risulta sono già in corso indagini per risalire agli autori della truffa.


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come è andata a finire?

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Raddoppio Maglie – Leuca: si farà mai? 288 milioni di euro a rischio. Biagio Ciardo, promotore del Comitato 4 Corsie per lo Sviluppo e la Vita: “Attendiamo le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato per sapere chi realizzerà i lavori”

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raddoppio della Maglie-Leuca è un po’ come quelle telenovele che scandiscono stancamente i nostri giorni e al cui mancato finale ci abituiamo. Ma di “Beautiful”, giusto per citare la serie tv infinita più famosa, qui c’è davvero poco: i colpi di scena più che destare l’attenzione dell’incolpevole “spettatore”, hanno reso stucchevole una vicenda che palesa il fallimento totale per 20 e passa anni della classe dirigente e dei nostri politici, incapaci di partorire un progetto sano e condiviso che rendesse più agevole e sicuro attraversare il Tacco d’Italia senza arrecare danni e soprattutto senza anteporre interessi di parte a quelli dell’intero territorio. Tra finanziamenti, ricorsi dei cittadini e delle ditte che concorrevano all’appalto e sentenze di vario grado, qual è la situazione oggi? Abbiamo chiesto un aggiornamento all’ex consigliere provinciale Biagio Ciardo, promotore del “Comitato 4 Corsie per lo sviluppo e la vita” da sempre in prima linea per il raddoppio della famigerata SS 275. Per Ciardo la sua realizzazione “è più di una speranza. Credo che il 2016 sia l’anno dell’inizio dei lavori della Maglie-Leuca. Lo spero per il Salento e per l’intera comunità pugliese e non solo. Diversamente rischieremmo di sfiorare la beffa dei tempi biblici della Salerno-Reggio Calabria e di vedere trasferiti i 288 milioni di euro, stanziati per l’opera, altrove. Probabilmente a Sondrio, dove attendono con ansia lo

1° novembre 2014

storno delle somme per finanziare un loro progetto da anni senza fondi. Loro sì inizierebbero i lavori in tempi da record. Noi no. Infatti, tra inchieste, proteste e pretesti abbiamo sprecato venti anni in inutile attesa”. Venti anni che, secondo il promotore del “Comitato 4 Corsie per lo Sviluppo e la Vita”, “hanno fortemente pesato sullo sviluppo e sulla sicurezza”. Citando l’On. Giacinto Urso, Ciardo sottolinea come “la MaglieLeuca è stata tribunalizzata”. E quando ciò avviene è chiaro che i tempi, le attese e le speranze, scivolano in avanti, aspettando una certezza che tarda ad arrivare”. Oggi a che punto siamo? “Siamo nella fase, speriamo ul-

Fondi stornati? A Sondrio attendono con ansia lo storno delle somme per finanziare un loro progetto. Loro sì inizierebbero i lavori in tempi da record...

tima, della conoscenza delle motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato per capire con certezza il nome della ditta che realizzerà i lavori. Per quanto mi riguarda attendo con fiducia e rispetto la decisione che i magistrati vorranno assumere, a differenza di coloro che, invece, ritengono di accettare le sentenze solo ed esclusivamente se aderenti al loro pensiero, minacciando altrimenti barricate già viste altrove (TAP). Strano modo questo di intendere la giustizia. Eppure nel corso di questi anni più volte, i sedicenti ambientalisti, hanno fatto ricorso all’organo giudiziario senza aver avuto mai una sentenza a loro favorevole”. Per l’ex Consigliere provinciale, “questo è un discorso che esula dall’opera e dalla sua utilità, ma attiene unicamente alla faziosità e alla miopia. La conclusione di quanto detto può essere riassunta nella frase di una ragazza che il giorno di capodanno incontrandomi per strada mi ha salutato dicendomi: “Ti auguro un buon 2016 e tuo tramite auguro al Capo di Leuca di vedere finalmente realizzata quella strada maestra che tutti attendiamo”. Secondo Ciardo, “questo è il sentimento comune dei cittadini salentini. A tutti loro rivolgo un sentito grazie per il sostegno avuto nel corso di questi anni e un sincero augurio per un prospero 2016. Sicurezza stradale inclusa”. Giuseppe Cerfeda


dalla prima pagina

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Tiggiano: bye bye finte pajare In attesa di giudizio. Avevano realizzato 18 “edifici” in zona Parco

senza autorizzazione. Procederanno al ripristino dello stato dei luoghi

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no scandalo in riva al mare, lo avevamo chiamato così il caso delle finte pajare nel Parco Otranto – Santa Maria di Leuca in territorio di Tiggiano. Era la scorsa primavera quando dalla fitta boscaglia, a valle della litoranea che porta a Leuca, spuntavano ben 18 edifici realizzati (o in fase di realizzazione) senza regolamentare autorizzazione. La zona, sottoposta a vincolo paesaggistico e distante poche centinaia di metri da Torre Nasparo, era stata scelta qualche anno prima da una società con sede nel nord Italia, la Rizzante Sas, per dar vita a qualcosa di ancora indefinito, nella più probabile delle ipotesi una struttura ricettiva. Ben 5 ettari di terreno messi insieme con acquisizioni da più proprietari e su cui, stando alle autorizzazioni ottenute, si sarebbero dovuti realizzare solo semplici interventi di pulitura, recupero della zona e ristrutturazione dei muretti a secco. Lavori rivelatisi però un diversivo per giustificare il viavai di mezzi pesanti e per nascondere la realizzazione di ben 15 pajare ex novo, invecchiate ad arte in modo da sembrare antiche, e di 3 nuovi recinti. L’ultimo capitolo della storia, venuta a galla in seguito a controlli della polizia provinciale con l’ausilio di droni, è datato 30 dicembre

2015. Sul finire del vecchio anno infatti la società posta sotto accusa ha ottenuto dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione a ripristinare lo stato dei luoghi. Un intervento che la stessa Rizzante Sas aveva chiesto di effettuare a sue spese dopo esser stata colta in fallo e dopo aver ammesso le sue responsabilità. In data 30 dicembre pertanto la società ha protocollato al Comune di Tiggiano la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Il sindaco Ippazio Antonio Morciano, preso atto della decisione della magistratura, in proposito garantisce: “Anche se i lavori verranno eseguiti sotto l’attenta vigilanza della polizia provinciale, non faremo mancare il nostro controllo. Non dimentichiamo che il Comune di Tiggiano in questa vicenda è parte lesa”. L’autorizzazione della Procura fa seguito al dissequestro dell’area e prevede: che le spese di ripristino siano a carico della società interessata, che tutto il materiale di risulta venga smaltito e che le vecchie pietre vengano stoccate. Un deposito temporaneo in attesa che ne venga determinata la futura destinazione. E aspettando il prossimo capitolo della storia che, plausibilmente, si scriverà nelle aule di tribunale. Lorenzo Zito

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Addio assessore

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paese in lutto per la morte prematura di Francesco Cantoro, 36 anni, assessore agli affari generali di Presicce. La salma dell’uomo, deceduto probabilmente per complicanze legate ad una setticemia, è arrivata in paese da Bari dove era ricoverato dopo una prima degenza presso l’Ospedale di Tricase al quale si era rivolto per un’ustione alla gamba. La camera ardente è stata allestita presso il Palazzo Ducale del Comune di Presicce che ha indetto il lutto cittadino per il giorno successivo al decesso (8 gennaio). Davvero in tanti si sono stretti intorno alla famiglia nel corso dei funerali celebrati sempre lo scorso 8 gennaio nella chiesa di Sant’Andrea. Francesco Cantoro avrebbe dovuto sposarsi in agosto. Tra i tanti messaggi di cordoglio accorato quello del Consigliere regionale di CoR, Erio Congedo: “Francesco era un ragazzo sincero, onesto, generoso, veramente una bellissima persona; un politico capace e coerente che credeva in quello che faceva; un amministratore locale onesto e impegnato per la sua terra e per la sua gente. Per me, per tanti come me era soprattutto un grande, leale, fraterno amico. Francesco ci lascia un ricordo bello e indelebile che la morte non potrà cancellare”. M.Maddalena Bitonti

Gagliano-Leuca: litoranea riapre... per caso Sine die. Nessuno ha idea di quando inizieranno i lavori sul costone. Altra estate “a porte chiuse”?

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ercorrendo la litoranea di Gagliano in direzione sud, giunti a qualche centinaio di metri dal ponte Ciolo, non ci si imbatte più nei segnali di divieto che dallo scorso inverno (e per tutta l’estate) hanno interdetto il traffico ad uno dei tratti di costa più belli del nostro Salento. La chiusura preventiva di 7 km della Provinciale 358 però resta, in attesa di lavori di messa in sicurezza del costone roccioso. La scomparsa dei divieti nei pressi del ponte Ciolo non è infatti segno di una novità: sin da settembre, a poche settimane dal nostro approfondimento sulla vicenda, il passaggio è stato liberato da ignoti che, senza autorizzazione, hanno rimosso tutte le transenne. Il colmo è che da sud, dal punto più “profondo” della litoranea, a ridosso del Santuario di Santa Maria di Leuca, l’accesso è ancora bloccato. “L’interdizione infatti rimane: non c’è stato alcun provvedimento per riabilitare la circolazione”, ci dà

conferma il sindaco di Gagliano Carlo Nesca. “Alla Provincia è noto che i segnali sono stati rimossi e, da quanto mi è dato sapere, prenderà provvedimenti a breve”. Quel che a noi preoccupa, in realtà, è la concezione di “breve”. Perché quella della litoranea chiusa è una storia triste che va avanti da troppo tempo e che si sta portando dietro l’agonia del commercio locale. La scorsa estate avevamo raccolto l’esasperazione di alcuni dei ristora-

tori della zona, precipitata in questi mesi nello sconforto. La rabbia estiva di Nino Peragine, titolare del ristorante “La Passeggiata”, ha iniziato a ceder terreno allo scoramento: “Il nostro fatturato è dimezzato: di questo passo rischiamo di chiudere”. Tutto per un intervento sul costone roccioso che nessuno ha idea di quando possa esser realizzato. Un progetto che ha fatto seguito ad un altro da un milione di euro. Ma se

il primo dopo esser partito era stato bloccato dalla Procura, questo non ha mai preso vita e si è materializzato in un unico letale effetto: la chiusura della strada ad opera della Provincia dopo la segnalazione, da parte della Protezione Civile, del rischio di smottamento della falesia. Dicevamo, dunque, di quella percezione di “breve terime” che preoccupa perché, al di là di tempismo e tempestività relativi (e del tutto assenti) attorno a questa vicenda, ciò che sembra avvicinarsi con più immediatezza è il nuovo periodo di tutela della nidificazione che proibirebbe qualsiasi intervento sul costone roccioso dal 1 marzo al 31 luglio. Restano meno di due mesi, insomma, per scongiurare un copione già visto l’anno scorso e per restituire a salentini e turisti il tratto di costa in tempo per la nuova estate. Il sindaco di Gagliano a luglio aveva affermato di avere qualche perplessità sul progetto promosso dall’amministrazione precedente ed aveva

spiegato di volerne vagliare ogni aspetto prima di procedere verso i lavori. “Non escludo”, spiega oggi, “che possano emergere nuove esigenze, diverse da quelle individuate in precedenza. Noi intanto abbiamo inviato il progetto alla Sovrintendenza e siamo in attesa di un suo parere. Confermo ancora una volta di non avere preclusioni nei confronti di nessuna soluzione. Il mio unico interesse resta quello di risolvere il problema, tutelando tanto l’ambiente quanto turismo ed economia locale”. Un obiettivo che il primo cittadino si è prefissato promettendo di organizzare “quanto prima un tavolo istituzionale che permetta di metter a confronto tutti i responsabili, dai tecnici del Comune a quelli della Provincia, per sbloccare definitivamente la situazione”. Non ci resta che sperare (ancora una volta) che quel concetto di breve sia lo stesso per come lo intendiamo noi. Lorenzo Zito


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come è andata afinire?

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A Ruffano le pale non smettono di girare

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ra il 7 febbraio del 2015 quando titolavamo “Ruffano: pandemonio eolico” illustrando una situazione assai ingarbugliata che aveva riguardato (e riguarda) il parco eolico da realizzare in zona “Occhiazzi”. Proprio in quei giorni, dopo una lunga battaglia durata quasi 7 anni, e non ancora finita, erano stati tolti i sigilli al parco eolico di proprietà dell’Antonio Srl, società facente capo all’imprenditore locale Rocco Fulvio Toma. Dopo un lungo iter giudiziario e infinite battaglie politiche, la Cassazione annullò le condanne a Toma, Nicola Fiorito (sindaco di Ruffano ai tempi dell’autorizzazione) e Claudio D’Ippolito (ex segretario comunale). Il progetto prevede la realizzazione di 11 pale eoliche alte circa 80 metri, da installare a 350 metri di distanza l’una dall’altra, in località Occhiazzi, alle porte di Ruffano. Dopo il sequestro giudiziario e un lungo processo nei tre gradi di giudizio che ha visto condannati in primo e secondo grado l’ex sindaco Fiorito, l’ex segretario comunale e Rocco Toma, con una sentenza di assoluzione della Suprema Corte di Cassazione furono ribaltati i giudizi di primo e secondo grado. La Corte di Cassazione assolse per prescrizione, ma nel dispositivo della sentenza ha dichiarato sostanzialmente che le condanne di primo e secondo grado, per i tre imputati, non erano supportate da prove di concretezza e che al minimo la querelle avrebbe dovuto essere rimandata in appello per un processo equo; la Corte, però, ha anche dichiarato anche di non poterlo fare perché ormai intervenuti i termini prescrizionali. Dopo tale sentenza, la Antonio srl, ha chiesto il dissequestro del parco eolico per

Dopo l’assoluzione di Toma, Fiorito e D’Ippolito. Ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato che non recepisce la circostanza del sequestro giudiziario del parco con la conseguente impossibilità di ottemperare alle prescrizioni della autorizzazione paesaggistica

poter riprendere i lavori di completamento. La Regione Puglia faceva però notare che i lavori non potevano essere ripresi in quanto l’autorizzazione paesaggistica era scaduta per decorso dei termini! L’Antonio srl, di fronte a questo provvedimento, ha fatto rilevare la circostanza come con il sequestro giudiziario del parco eolico, i lavori potessero certo iniziare. Secondo la Regione, però, nonostante il sequestro giudiziario i lavori avrebbero dovuto essere effettuati… La Antonio srl ha così deciso per il ricorso al Consiglio di Stato che si pronuncia ricono-

scendo che era scaduta la autorizzazione paesaggistica ma non facendo cenno alcuno all’impossibilità di realizzare il parco, lavandosene in sostanza le mani. Allo stesso modo non rilevò che quella autorizzazione paesaggistica della Regione Puglia non fosse stata mai revocata, per cui di fatto oggi è in piedi ancora quel documento. Oggi l’Antonio srl ha ancora in piedi un ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato, che non recepisce la circostanza del sequestro giudiziario del parco con la conseguente impossibilità di ottemperare alle prescrizioni

della autorizzazione paesaggistica e che questa non sia stata ancora revocata. La ditta nel contempo si è anche rivolta con ricorso alla Corte Europea, la quale, però, lo ha ritenuto irricevibile in quanto la Antonio srl lo ha presentato contro la citata sentenza del Consiglio di Stato e la Corte Europea può determinarsi solo dopo l’esaurimento di tutti i gradi di giudizio dello Stato Italiano. Sull’intera vicenda l’ex sindaco Nicola Fiorito oggi dice: “Questa complicata vicenda fatta ora di cavilli burocratici e nel tempo iniziata per irrazionali e illogiche prese di posizione e strumentalizzazioni infime, non fa altro che mortificare la volontà di impresa che un imprenditore locale aveva con passione coltivato e sognato. In questo progetto il sottoscritto, in qualità di sindaco dell’epoca, aveva creduto tantissimo e sostenuto, non solo per le ricadute economiche e finanziarie positive per il Comune di Ruffano, ma per un discorso culturale che voleva coinvolgere ed educare all’accoglienza, all’accettazione e all’apertura verso quelle novità che possono portare progresso e miglioramento nella vita di tutti. Oggi si parla tanto di surriscaldamento del pianeta terra dovuto soprattutto alle immissioni di CO2 da idrocarburi nell’atmosfera e la sostituzione di tali fonti energetiche, per quanto è possibile con energie alternative. E quale migliore occasione? La ristrettezza mentale di tanti burocrati e miseri politici, che ora deturpano le campagne locali con autorizzazioni di impianti fotovoltaici”, conclude Fiorito “compromette vero il progresso”. g.c.

Anita, detta Nnita, narrazioni e note dal Salento

Il

nuovo lavoro di Rocco Boccadamo, “Anita, detta Nnita. Lettere ai giornali e appunti di viaggi” (Spagine Edizioni, 2015), parla di noi. Già “Compare, mi vendi una scarpa?” rappresenta un approdo significativo per questo narratore di un Salento a tratti manzoniano in cui gli umili, con le loro vicissitudini e con gli stenti quotidiani, esprimono un’umanità fiera e, può sembrare un ossimoro , persino ludica nella dimensione di creatività e dignità che Quintiliano attribuiva al gioco. Ora, con questo volume, Boccadamo torna nei suoi luoghi fisici e mnestici recando con sé una denuncia velata di sottile ironia. Vi torna con sincera partecipazione emotiva nei confronti di chi ha subìto le vessazioni di un progresso sovente cieco e sordo alle esigenze dell’individuo e della collettività. Tuttavia, il progresso non si governa da solo: a guida della potente macchina ci sono uomini che fagocitano altri uomini: lo ha espresso bene Steinbeck in quel bellissimo romanzo che è Furore. A questi poveri agricoltori il progresso aveva espropriato la terra; beneamato progresso che, dalle nostre parti, anni dopo, avrebbe portato la centrale di Cerano riducendo in ginocchio le colture tradizionali e seminando povertà fra i contadini. La Storia, come osservava Vico, è fatta di corsi e ricorsi. Che cosa accomuna la famiglia rurale di Steinbeck agli agricoltori delle nostre parti? Probabilmente, quel caparbio spirito contadino, quel legame con la terra che mandò a morte anche i kulaki nell’epoca staliniana e che si può riassumere nel motto “Mai chinare la testa!”. Le terre limitrofe a Cerano, ove crescevano succose angurie, hanno sofferto l’inquinamento senza che la questione toccasse le alte sfere, eppure i contadini non si arrendevano e continuavano imperterriti nel loro lavoro sospeso fra bisogno e desiderio, pur sapendo che tanta ostinazione avrebbe potuto ridurli alla fame. L’immagine di questi uomini piegati sui campi è traslata da Boccadamo nella splendida metafora dei due cavalli da tiro

che, maestosi, trainano l’aratro nella consapevolezza esiodea che le stagioni si succederanno sempre e tale regolarità (la regolarità del clima anch’essa purtroppo in via d’essere irrimediabilmente alterata) infonde negli esseri una certa speranza. O, almeno, la infondeva. Il ricordo di Boccadamo corre da Cerano alla sua Marittima: anche qui, la terra ha mutato il suo aspetto e la sua produttività, ma c’è ancora chi raccoglie le olive, chi ne sa aspettare pazientemente la maturazione e crede che quell’olio (sacro alle antiche divinità e oggi, ancora una volta, posto in discussione) costituisca un inarrivabile punto di forza per il Salento. Così i “minuscoli frutti ovali tra il verde e il viola” si alleano con quelli “rossi e dolcissimi” per dipingere di colori e sapori (il sapere, tutto il sapere e non solo quello contadino, non è forse un sapore?) un racconto che, prendendo le mosse dal singolo personaggio, giunge a diventare resoconto corale. Quando Boccadamo scrive, non ha in mente una visione meramente maschile del Salento: contadini erano uomini e donne e, se non bastasse questa evidenza, il titolo del libro chiude definitivamente le porte all’idea che il Salento sia esistito e sia oggi narrato soprattutto quale “terra di maschi”. Senza dubbio, vi sono molti modi di raccontare la femminilità e Boccadamo, lungi dal vestire i panni di uno stilnovista che angelica la creatura femminile o di un misogino che la relega alla mera funzione riproduttiva, delinea con delicata giovialità il ritratto di Anita, ragazza dai “prorompenti seni” che non aveva voluto saperne di andare a scuola e aveva suscitato amori folli in paese non solo per la sua avvenenza, bensì anche per l’acume e la sagacia. Anita, oggi, simpatica nonna ultraottantenne, nelle ore di scuola forava i lobi delle orecchie alle compagne per far posto agli orecchini e, appena adolescente, non aveva esitato a dimostrare un temperamento risoluto, rifiutando il suo primo fidanzatino che già la corteggiava ufficialmente. Anita, operaia in un tabacchificio;

Anita che aveva ricevuto il suo primo bacio a diciassette anni in una casa invasa dal tufo e ne era rimasta spiacevolmente sorpresa, perché non era quello il modo in cui lei lo aveva immaginato. Colpisce, nella narrazione di Boccadamo, la capacità di affrescare i suoi personaggi di là da sterili retoriche e luoghi comuni. È evidente che, in quanto donna, la libertà di Anita fosse limitata ed è evidente che, in paese, non corressero su di lei voci particolarmente benevole, soprattutto dopo il bacio furtivo, eppure non è questo che interessa all’autore. Il fine da raggiungere sembra, invece, quello di tratteggiare un’individualità che agisce in un contesto determinato. Perché solo dal racconto dell’individualità può nascere il corale: non si è mai vista una tragedia in cui vi sia soltanto il coro né Verga o Silone si sarebbero mai sognati di scrivere i loro capolavori senza ‘Ntoni e Berardo Viola. È la differenza che pone in luce il contesto. Si tratta di una differenza intrinseca non solo nei soggetti, ma anche negli oggetti, nelle cose che ci circondano e nei confronti delle quali Boccadamo lamenta la discuria: è il caso di quell’edificio di Castro che ospitava gli orfanelli e che viene ridipinto con un giallo “sparato” che ne deturpa l’intero prospetto. Per quale ragione scrivere di un edificio pubblico che è uno dei tanti? In fondo, sono numerosi gli esempi di cattivo gusto, o semplice noncuranza, da parte delle amministrazioni locali, tuttavia è proprio dello scrittore quel senso estetico che Boccadamo definisce “senso dell’armonia” cui non mancano sollecitazioni positive e, più spesso, negative. Se tutti tacessero, sembra dire tra le righe Boccadamo, il brutto diverrebbe ordinario. A questo proposito, è opportuno precisare che questo libro non è una raccolta di racconti: accanto agli spaccati di vita che, in breve, si è tentato di delineare, compaiono lettere e articoli cui, però, non si trascura mai di conferire una dimensione vissuta e passionale, la medesima dimensione che percorre l’intero volume e lo rende non solo godibile, ma anche commovente, se per “commozione” intendiamo non la romanticheggiante lacrimuccia, ma un vero moto alla riflessione e, possibilmente, all’acquisizione di consapevolezza. Eliana Forcignanò


9/22 gennaio 2016

come è andata a finire?

In sospeso a Tricase

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industriale, navette, Zona Lama, strade e bikesharing

Casarano, ex CISI: solo promesse

Lama. “Entro il 2016 mi proposito di auguro possa finalmente “Come è andata a vedersi. Sono un inguarifinire”, a Tricase bile ottimista: mi farebbe c’erano e ci sono piacere inaugurarlo il 28 delle situazioni in sospeso dicembre 2016. Riuscidelle quali abbiamo chiesto remo? Lo spero davvero conto al sindaco Antonio Coppola. tanto”. 10 Impianto di compostaggio L’assessore Giacomo Elia ottobre ci aveva parlato di 300 mila e zona industriale: novità? 2015 euro per riparare le strade più disastrate: “Il bando è stato pubblicato dall’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Lecce e il Conferma? Su quali strade si interverrà? “Si 15 scadrà il termine per la presentazione delle of- tratta di un mutuo da coprire con fondi comunali. ferte. L’aggiudicazione è prevista entro il 31 gen- È in fase di programmazione. Entro la primavera 2016 dovremmo appaltare i lavori. Abbiamo conaio 2016” Servizio navette: doveva partire a cavallo tra la minciato a prevedere la sistemazione delle strade fine del 2015 e l’inizio del 2016. A che punto del centro e delle frazioni in condizioni peggiori”. siamo? Quando partirà? confermate le stazioni? Infine il bikesharing. Da inizio dicembre sono “Sono confermate le stazioni già annunciate (tutte state approntate le ciclostazioni ma il servizio non fornite di pensilina, oltre a quelle dei nuovi par- partirà prima di aprile (confermato?). Qualcuno cheggi nei pressi del cimitero, al “Comi” e a Ma- contesta che si poteva evitare di lasciare il tutto rina Serra sono: Piazza Cardinale Panico per esposto alle intemperie senza poter usufruire del l’ospedale, Piazza Sant’Andrea a Caprarica, Piazza servizio... “È stata una necessità. Il finanziamento Caduti, Zona 167, Piazza Principessa, Piazza Cap- europeo ci obbligava a contabilizzare tutte le puccini, Tricase Porto, Lucugnano, Depressa. Pre- opere entro il 31 dicembre 2015. Le strutture non vista poi una navetta estiva che collegherà Piazza temono intemperie in quanto progettate e realizPisanelli, Istituto “Comi”, Marina Serra e Tricase zate per esterni. La stazione in piazza Dell’Abate Porto) ed in più si aggiungerà quella di Tutino. Si sarà spostata, probabilmente nei pressi del coè dovuto rinviare l’avvio per sistemare prima la mune, in modo da meglio integrarla con il predistribuzione definitiva dei parcheggi. Le navette zioso ambiente circostante. In questa fase sono già qui. A brevissimo si inizierà. Daremo im- abbiamo dovuto attenerci scupolosamente alle mediata comunicazione”. originarie previsioni di progetto”. Il punto della situazione sul parco verde in zona Giuseppe Cerfeda

tato il simbolico conpolitica, per densato. Cosa è quindi chi la fa, è cambiato da maggio ad bellissima! ora? Semplice… nulla. Consente di Quel che sarebbe doavere vaste possibilità di vuto accadere è un rinconsenso che spesso hanno vigorimento delle il solo costo di una pro29 attività produttive che, messa. Per dar corpo poi a maggio tanto nell’ex CISI, queste promesse basta 2015 quanto nel resto della cittadella inanche fare quel che a Napoli definidustriale, avrebbero dovuto smuovere scono “ammuina”; agitare cioè inutilmente le acque al solo fine di fornire una l’economia e soprattutto creare nuovi parvenza di operatività, fare delle previ- posti di lavoro. Sapete cosa invece è sucsioni oltremodo lusinghiere e ovvia- cesso in realtà? È successo che mente prendersi subito i meriti mediatici un’azienda moderna, una cosiddetta di ciò che si è progettato, tanto poi diffi- start-up che opera nelle energie rinnovacilmente ci sarà modo di controllare; e se bili, ha traslocato; un’avviata azienda dovesse accadere, comunque non si nella ristorazione sta riducendo il suo avrebbe lo stesso clamore mediatico. personale; una del calzaturiero resiste ma Spetta quindi proprio ai giornali, fare il ha venduto agli stranieri; un’altra ha nodo al fazzoletto e cercare di mantenere chiuso definitivamente. Insomma: il dela memoria di alcune di quelle promesse clino che sembrava aver raggiunto ormai fatte o progetti farlocchi, per vederne gli il fondo, ha trovato il modo di andare anesiti a distanza di tempo. Era il mese di cora più giù e la più importate zona inmaggio dello scorso anno e, dalle nostre dustriale della provincia è ormai una colonne ci occupammo di un bando di tetra città fantasma. Alla Regione sembra gara partorito dalla Regione Puglia che esserci ora un’aria nuova, Casarano spera aveva l’obiettivo di assegnare, per un che una brezza favorevole si volga tempo determinato, gli spazi dell’ex quindi anche da queste parti, spera che CISI, una sorta di un contenitore produt- sia passato il tempo degli annunci robotivo, nato giusto vent’anni fa che, posto anti e vuoti e che, finalmente, si creino le all’ingresso di una zona industriale di condizioni per ricominciare a… vivere. Antonio Memmi Casarano, pressoché deserta, ne è diven-

Coppola informa. Su impianto di compostaggio e zona

A

La

raccomandate e affrancatura posta in collaborazione con:


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Rete IDRICA e FoGNARIA A CAStRIGNANo DeL CAPo

Le vie dell’ampliamento

Il

Comune di Castrignano del Capo rende noto di esser pronto a procedere ad un ampliamento della rete idrica e fognaria di quasi 1000 metri per un importo di oltre 215mila euro. Lo comunica in una nota il consigliere Francesco De Nuccio, delegato a viabilità e verde pubblico. Le nuove canalizzazioni interesseranno diversi rioni del paese e delle frazioni e saranno realizzate, per quanto riguarda la fogna nera, lungo le vie Ticino, Magnani, traversa v. Verga, Rigno, Adua, vecchia Giuliano, Rubichi, Fra’ Bonaventura, F. Storella, Giulio Papa, Montegrappa, Q. Ennio. Le strade interessate alla rete idrica invece saranno le vie Rudiae (prolungamento), vecchia Giuliano, traversa v. Verga e traversa v. Porcinara. L’amministrazione comunale ricorda di aver ottenuto per il prossimo biennio , grazie a “costante e fattiva collaborazione con l’ufficio progettazione dell’A.I.P., il completamento della rete fognaria ed il potenziamento di quella idrica su tutto il territorio comunale, per un importo complessivo di 2milioni di euro, laddove è prevista la realizzazione di nuovi impianti di sollevamento e di nuovi collettori. A questi successivi ampliamenti saranno interessate le vie Doppia Croce (porto vecchio), traverse di via Da Vinci e litoranea ovest, in marina di Leuca; la zona 167 e le traverse ad est di via Roma nel Capoluogo; via della Vittoria e vico Trebbia nella frazione di Giuliano”. Interventi attesi da un ventennio in paese e che hanno diffuso uno scetticismo tale nella cittadinanza da condurre, negli ultimi periodi, ad un vero e proprio sconforto a riguardo. Giustificato, tra l’altro, da anni di problemi dovuti ad impianti inadeguati e concretizzatisi in ripetute debordazioni delle fogne anche nel corso della scorsa estate.

attualità

9/22 gennaio 2016

“La migliore gioventù” che inorgoglisce Tricase Sturtup da premio. Roberta Musarò e Ludovico Russo

premiati dall’amministrazione per le loro invenzioni

Il

2015 è stato un anno speciale per due giovani menti tricasine. Roberta Musarò e Ludovico Orlando Russo hanno ricevuto dall’amministrazione comunale di Tricase, nei giorni scorsi, il riconoscimento dedicato a “La migliore gioventù” per essersi distinti in Italia e nel mondo nel campo della ricerca grazie alle loro capacità. Un encomio tra le mura di casa, più precisamente a Palazzo Gallone, che rispecchia il successo internazionale dei due ragazzi. Roberta, 23enne studentessa di giurisprudenza presso Luiss Guido Carli a Roma, ha ideato, in team con due colleghi, Memio il primo portapillole intelligente. Un dispositivo che, tramite un braccialetto reminder in grado di emettere un segnale acustico

roberta musarò

ludovico russo

quando è il momento di assumere i farmaci, migliora l’aderenza alle terapie mediche, componendo ed erogando al momento giusto la dose corretta di medicinali da assumere. Un modo originale e preciso per abbassare l’altissima percentuale di persone (60% circa) che seguono le terapie prescritte dal medico in maniera scorretta. Al portapillole si associa una app dedicata che, in caso di

mancata assunzione dei farmaci invia una notifica sullo smartphone del caregiver, la persona che si prende cura del paziente non autosufficiente. Un’altra invenzione in grado di dare una mano (è proprio il caso di dire) a persone in difficoltà è quella di Ludovico, 26enne ingegnere meccatronico laureato al Politecnico di Torino, dove ha conseguito anche l’Asp (il diploma di Alta Scuola Po-

litecnica). In un team di sei persone ha realizzato Looqui, una soluzione per la comunicazione a distanza tra sordociechi attraverso la Lingua dei Segni tattile. Si tratta di una startup in grado di realizzare soluzioni di telepresenza e la telemanipolazione attraverso mano robotica antropomorfa. La mano, stampata in 3D, trasforma i messaggi internet in movimenti. Una tecnologia che può essere utilizzata anche per la teleriabilitazione. Il premio ricevuto a Tricase dai due giovani ricercatori non è altro che uno dei tanti riconoscimenti già conseguiti. Un dolce ritorno a casa nelle feste natalizie prima di reimmergersi nel loro fruttuoso lavoro, trampolino di lancio per un futuro che appare già luminosissimo.


dai Comuni

9/22 gennaio 2016

ilgallo.it

Casarano: l’arte di girarci intorno

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Un’altra rotonda… sbagliata. Dopo tre mesi (!) di lavori allo snodo per la zona industriale e per contrada Pietra Bianca l’amara scoperta… Di chi la colpa?

C’

erano una volta gli incroci, quelli normali, forse un po’ banali, fatti soltanto da due strade che per l’appunto si incrociavano. Poi arrivarono gli incroci canalizzati, quelli che con un semplice cordolo erano in grado di indirizzare tutto il traffico delle automobili. Con la tecnologia poi arrivarono i semafori con le loro luci ma anche con i tempi morti di un traffico inutilmente accodato a dare la precedenza al nulla, solo perché una luce non permetteva il passaggio. Fino ad arrivare a questi anni in cui l’apoteosi dell’incrocio ha preso la forma tondeggiante ed il nome di “rotonda”. Queste semplici ma ingegnose soluzioni sono ormai dappertutto ed innegabili sono i loro meriti, soprattutto in termini di sicurezza stradale. Anche Casarano ovviamente, pur di rimanere al passo con i tempi, non si è fatto mancare le proprie. Fino ad ora si era limitato a quelle che danno il benvenuto in città, come ad esempio quella in via Taurisano che consente l’innesto alla tangenziale e che ha un inutile, quanto pericolosissima, variante stile Formula 1 che ha già fatto

schiantare improvvidi automobilisti che, nella loro ingenuità, vedendo la strada proseguire dritta pensavano che anche la carreggiata lo fosse mentre, invece, arcani motivi forse legati ad espropri di terreni circostanti, hanno portato al disegno di una doppia curva dal carattere repentino. La tangenziale, poi, è zeppa di rotonde che hanno alcune loro peculiarità, come ad esempio quella di essere completamente al buio in alcuni casi, oppure di essere talmente complesse da essere studiate a tavolino prima di essere affrontate (come nel caso di “Poppolino-Petrose” e del suo groviglio di strade che la

rende un labirinto multi level in cui perdersi è un attimo). Il bello delle rotonde in tangenziale lo si raggiunge però all’innesto con via Taviano quando di rotonde se ne hanno ben due a distanza di meno di 20 metri l’una dall’altra: una sorta di zig-zag da far venire il mal d’auto a chiunque. Mancavano, però, le rotonde in città ed allora si è pensato bene di realizzarne una in prossimità di via Fabrizio de Andrè, quella, per intenderci, vicino agli uffici dell’INPS. L’incrocio e lo spazio a disposizione erano tali da consentire la realizzazione di una rotonda che avrebbe sicuramente portato con sé un aumento

della sicurezza ed un miglioramento anche dell’illuminazione. E così è stato. Anche non avendo una laurea da ingegnere, suppongo che progettare una rotonda non sia un’impresa particolarmente ardua: basta prendere il compasso, un paio di squadrette graduate, una matita, prendere le misure dell’area in cui si va a realizzare e poi disegnarla. Quello che, però, sembrava una banalità, si è trasformato in un calvario per gli automobilisti che è durato qualcosa come tre mesi di lavori; tre mesi in cui uno snodo fondamentale per la zona industriale e per contrada Pietra Bianca è stato bloccato, costringendo anche il traffico pesante a fare deviazioni complicate. La durata apparentemente infinita dei lavori, per un progetto apparentemente semplice, ha ingenerato qualche curiosità ed il sospetto (non proprio infondato) che quel cerchio con il compasso fosse stato in realtà sbagliato. Ed i continui e ripetuti lavori ai vari imbocchi hanno confermato nei fatti i sospetti dei molti. E alla fine la rotonda è diventato un caso anche politico. Ovviamente non ha perso l’occasione il Pd che,

in una nota, ha attaccato la Giunta, imputandola di incompetenza e di superficialità. Oggi l’ormai famigerata rotonda è stata aperta al traffico e “regalando” nuove difficoltà di svincolo dei mezzi pesanti provenienti da via de Andrè: appare quasi evidente e altresì scontato che, per svoltare a sinistra, saranno costretti ad “invadere” la rotonda stessa. Al termine di quest’improvvida avventura però possiamo trarre una conclusione che, purtroppo, è sempre la stessa: l’impossibilità di individuare un responsabile. Ha sbagliato chi ha tracciato quel cerchio con il compasso, ma ha sbagliato anche la parte politica che ha appaltato e poi non se ne è più curata, così come ha sicuramente sbagliato l’ufficio tecnico preposto che, in tutti questi mesi, non ha vigilato su quel che gli operosi operai stessero realizzando e forse la stessa Ditta che, realizzando tante altre rotonde in giro per il Salento, non ha sollevato il dubbio che qui i camion probabilmente non sarebbero passati. Come vedete, tante responsabilità e, come sempre, quando ci sono tanti colpevoli… nessuno è colpevole. Antonio Memmi

Tradizioni del Salento: la ninna nanna

N

inna nanna, due paroline, dolci, preziose. Momenti incantati, di emozioni, di gesti, che ci appartengono, che il tempo non scalfisce, che il cuore conserva. Fanno parte della vita di ognuno di noi. Un fiume di parole tramandato di generazione in generazione, che nel lento ma inesorabile scorrere del tempo ha impresso i tratti delle culture e delle tradizioni di cui è parte integrante. Molte sono state tramandate attraverso il comune artificio del passaparola conservando i caratteri distintivi delle culture a trasmissione orale. Questa forma di racconto con il suo carattere ritmico fatto di parole ripetute, solo apparentemente prive di senso, è da considerarsi un canto popolare a tutti gli effetti. A dispetto di un manifesto carattere semplice e banale queste canzoni nascondono una tradizione molto antica e

carica di significato che è stata studiata e analizzata nel corso degli anni da sociologi e psicologi. La ninna nanna rappresenta una testimonianza di costumi e di rituali di un determinato contesto storico e sociale, soprattutto di quello rurale, riflettendone la cultura ed enfatizzando elementi di mitologia e di leggende. Nel territorio salentino si trovano tradizioni antichissime nella narrazione di questi canti fortemente radicati al contesto sociale della società contadina. Numerose ricerche al riguardo sono state condotte presso l’Università del Salento dal gruppo della Prof.ssa Immacolata Tempesta (in particolare si veda il lavoro di tesi di G. Roi, sui racconti popolari del Salento, di cui I. Tempesta è relatrice). Sono molte le figure immaginarie che compaiono in questi racconti, tra i quali spiccano “I nanniorchi” che, come ri-

corda la parola stessa, possono essere considerati dei veri e propri orchi che, secondo le credenze popolari, mangiano i bambini. Assieme al “carcaiulo”‘ (o Lauru o Munacieddrhru) e alle “maciare” (o streghe), sono personaggi tipici delle credenze popolari salentine”. Ne abbiamo parlato con Immacolata Tempesta, Professore Ordinario di Sociolingiustica dell’italiano nell’Università del Salento. Quali caratteristiche contraddistinguono le ninne nanne salentine? “Nelle tradizioni

culturali-linguistiche in generale c’è tutto un campo dedicato alle ninne nanne che è molto interessante. Queste erano dei canti rivolti ai bambini per tenerli tranquilli, per farli addormentare, o comunque per raccontare loro delle storie. In particolare le ninne nanna hanno spesso a che fare con le immagini di paura dei bambini; queste figure soprattutto salentine narrate dagli anziani raccontavano di storie a volte un po’ complesse, con le quali ci si proponeva anche un obiet-

tivo pedagogico, ovvero abituare il bambino all’idea delle avversità della vita, attraverso dei miti che entravano in queste fiabe, in questi racconti”. Chi è il “Nanniorcu” dunque? “Nanniorcu” è quello che molti, anche più giovani conoscono perché le nostre madri ce lo hanno fatto conoscere, insieme ad altre figure tipiche del Salento. Erano figure fiabesche non sempre positive, persino molto cattive, di una cattiveria però sempre di tipo pedagogico, ma anche figure dispettose. Storie quindi per bambini ma che si raccontavano anche nelle famiglie di sera per passare il tempo. Ci sono poi molte rivisitazioni dialettali delle favole di Fedro: c’è tutta una narrativa molto interessante dal punto di vista dialettale che è strettamente legata alle tradizioni locali, alla cultura locale. Sono storie legate a

figure di spavento perché presenti nella narrativa culturale locale, ma anche in quella nazionale; pensiamo ad esempio ai racconti di Hansel e Gretel nei quali compare la figura della parte negativa della vita. Questo esiste anche nelle tradizioni locali nelle quali ci sono delle figure simboliche che ricorrono: è il caso di narrazioni che hanno come protagonista una specie di folletto locale che viene rappresentato come una creatura molto giocosa che durante la notte pizzica, tiene svegli i bambini, li fa agitare. Per cui per poterlo tenere buono bisogna cantargli una canzone; da qui l’ampio repertorio di canzoni, finalizzate a rendere il folletto più calmo. In generale si ritrovano figure salentine, a volte pugliesi, ma anche appartenenti alla letteratura infantile campana”. Donatella Valente


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Tricase: ma che brave le ragazze del volley!

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on l’inizio del nuovo anno il direttore sportivo dell’ASD Tricase Volley, Stefano Natalizia, fa un bilancio di quanto avvenuto nel 2015 e lancia i suoi propositi per il futuro: “La stagione scorsa è stata sicuramente positiva con il terzo posto conquistato in serie C dalle ragazze allenate dal coach Elio Quarta coadiuvato dal figlio Enrico. Un terzo posto forse sottovalutato da molti”, è il rammarico di Natalizio. “Il traguardo più importante”, prosegue, “è stato raggiunto dal nostro settore giovanile: le ragazze, sotto la guida dell’esperto coach Giuseppe Maggio e grazie anche alla tenacia di Agnese Ippoliti, hanno acquisito, prima esperienza nel campionato di seconda divisione, e successivamente si sono imposte nel campionato provinciale under 14 (aggiudicandosi una finale entusiasmante contro la scuola volley Salento di Lecce), salvo poi ripetersi nel campionato regionale, in semifinale, contro il quotato Terlizzi, ed in finale contro l’Oria, qualificandosi così di diritto per le finali nazionali, disputatesi a Porto San Giorgio nelle Marche”, dove e’ stato raggiunto un discreto 14° posto. Tornati dalle finali nazionali, ad attendere le ragazze del Tricase Volley c’erano le finali provinciali under 13, dove le “piccole” si sono imposte in finale contro un agguerrito Taviano, conquistando il titolo provinciale. “Nel nuovo anno vogliamo confermarci”, è il proposito del ds, “dalle più grandi, allenate da Elio Quarta, alle più piccole, affidate al giovane Enrico Quarta, tutte si stanno imponendo nei rispettivi campionati, con risultati molto soddisfacenti; speriamo alla fine di centrare gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Auguriamo un anno ricco di successi a tutto il volley salentino; a noi stessi, invece, di riuscire a creare più entusiasmo intorno alle nostre atlete. Ringraziamo”, conclude Natalizia, “tutti coloro che ci hanno permesso e che ci permettono oggi, di portare avanti il progetto di crescita del Tricase Volley, gli sponsor, la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Via Apulia, professoressa Eufemia Musarò, la dirigente del Polo Professionale “Don Tonino Bello”, Annalena Manca, le quali ci hanno permesso di allenare le ragazze nelle rispettive palestre; il sempre presente Franco Marra, il vice presidente Rocco Cazzato, il presidente Stefano Luna e tutti coloro che ci seguono con affetto”.

attualità

9/22 gennaio 2016

Giudice di Pace: sede di Alessano sempre a rischio Assenti due addetti. Necessaria unione tra i Comuni del comprensorio di Tricase con quello di Alessano

Si

è tenuta nei locali del Giudice di Pace di Tricase, l’assemblea degli avvocati finalizzata all’urgenza di riunire i Comuni del comprensorio del Giudice di Pace di Tricase con quello di Alessano, che attualmente non sta funzionando a causa dell’assenza dei due addetti di cancelleria per problemi di salute. L’amministrazione comunale di Alessano, infatti, nei giorni scorsi, ha comunicato a chi di competenza il blocco dell’ufficio, che non consente di svolgere le normali funzioni giudiziarie. Presenti avvocati di ambedue i comprensori e solo alcuni sindaci, tra cui il sindaco Coppola di Tricase. L’avv. Rossana Guida, che ha presieduto l’assemblea, ha sottolineato i soddisfacenti risultati raggiunti dal sindaco Coppola, che ha inviato nell’ufficio del GDP di Tricase ben due unità di cancelleria che, unitamente al cancelliere già addetto (inviato dal comune di Tiggiano) stanno assicurando egre-

giamente il servizio giustizia nella predetta sede, una delle pochissime, forse l’unica della provincia, che non sta avendo alcun problema per lo svolgimento delle funzioni. Ha auspicato poi la possibilità di riunire le due sedi dell’Ufficio, in quanto quello di Alessano, a pochissima distanza, rischia di essere trasferito a Lecce e Tricase rischierebbe, in futuro, di perdere il territorio dell’ex Sezione Distaccata di Tribunale, oggi soppressa. In ogni caso, l’urgenza più impellente è quella di non allontanare il servizio giustizia dal territorio, il chè significherebbe, specialmente dopo la gravissima perdita della Sezione Distaccata del Tribunale di Tricase, avvenuta circa due anni fa, negarla

per la seconda volta ai cittadini, gravandoli di costi maggiori che non tutti possono permettersi, oltre ai tempi per arrivare ad una pronuncia giudiziale, che si allungherebbero non poco. L’assemblea, all’unanimità, ha ritenuto fondamentale l’impegno dei sindaci del territorio a scongiurare la chiusura dell’ufficio di Alessano. In particolare, il sindaco Coppola si è impegnato a formulare immediatamente un’istanza di deroga della normativa vigente finalizzata all’accorpamento dei due uffici giudiziari, da sottoporre al vaglio ed alla sottoscrizione di tutti i sindaci di ambedue i comprensori e da inoltrare al ministro di Grazia e Giustizia ed ai Presidenti della Corte d’Appello e del Tribunale di Lecce. Non ci resta che augurarci che tutti i sindaci assenti percepiscano l’estrema emergenza del territorio sul punto giustizia e si attivino nei prossimi giorni per raggiungere efficacemente l’obiettivo sperato. d.z.


9/22 gennaio 2016

dai Comuni

Tiggiano: sagra, festa e fiera Santu Pati. I festeggiamenti per il Santo protettore della virilità

Lunedì 18 la sagra della pestanaca; martedì 19 la fiera agricola

Il

paese festeggia come da tradizione il suo patrono Sant’Ippazio martedì 19 gennaio. I riti religiosi si alterneranno nel corso dell’intera giornata e saranno preceduti, lunedì 18, da un altro appuntamento molto atteso nell’ambito della ricorrenza, ossia la sagra della pestanaca organizzata dalla Pro Loco in Piazza Aldo Moro, fra le più caratteristiche del Salento, giunta alla diciassettesima edizione. L’ortaggio, assai saporito, di colore rosso-viola, per la

sua particolare forma simboleggia la virilità dell’uomo e per questo la sagra viene abbinata ai festeggiamenti in onore di Sant’Ippazio, che della virilità è il protettore. A dire il vero oltre alla Novena di preparazione (con Celebrazione Eucaristica) che si terrà dal 10 al 17 gennaio, alle 18, presso la chiesa di Sant’Ippazio, la festa vivrà di un ulteriore prologo nel fine settimana che la precede; sabato 16, alle 19, la presentazione del restauro dell’Archivio Storico Parrocchiale della chiesa S. Ippazio; domenica 17, presso al sala convegni alle 19,30, la presentazione del libro “Le donne del Sud” di Rina

Bello. Lunedì 18, alle ore 18, la Santa Messa della Vigilia e, dalle 19,30 alle 21, la tradizionale sagra della pestanaca. Martedì 19 gennaio, giorno della festa di Sant’Ippazio, Sante Messe alle 7, 8, 9 e 10,30; alle 15,30 la solenne processione; alle 18, Messa e preghiera per l’Unità dei Cristiani, presieduta dal Vescovo, Mons. Vito Angiuli. Sempre martedì 19, dalle 7 alle 13 in Piazza Olivieri e in via Vittorio Veneto, la tradizionale “Fera de Santu Pati”, fiera agricola con esposizione e vendita di attrezzature e macchine agricole e bestiame. Per l’intera giornata ci sarà la promozione di Aziende agricole aderenti a Coldiretti, Cia e Confcooperative, con l’opportunità di confrontarsi con gli stessi imprenditori. Nel corso della giornata presterà servizio la Banda Filarmonica del Capo di Leuca. Le luminarie saranno a cura della Ditta Parisi Taurisano; alle 21, infine, i fuochi pirotecnici della Ditta Nuova Pirotecnica Padre Pio.

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Ruffano a teatro

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iapre il sipario sulla rassegna teatrale organizzata dall’Associazione O.d.V. Kairòs, un percorso giunto alla settima edizione e cresciuto grazie all’esperienza e al successo del passato. Un cartellone di undici appuntamenti scelti con l’intento di alimentare interesse in un pubblico eterogeneo di adulti e giovanissimi che vede la partecipazione di talentuosi artisti, veri e propri “ambasciatori” del Salento e della Puglia, in qualche caso anche oltre i confini nazionali. Esordio domenica 10 gennaio con la commedia brillante della Compagnia La Busacca e l’evergreen “Taxi a due piazze”: una brillante commedia degli equivoci, scambi di persona, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso che assicurano due ore di sane risate e divertimento. La rassegna offre spunti alla riflessione con gli spettacoli “Shoah, frammenti di una ballata” con Fabrizio Saccomanno e Redi Hasa, violoncellista di fama internazionale; “Senza voce” con Silvia Lodi e Leone Marco Bartolo, sullo sfondo della prima guerra civile combattuta in Italia subito dopo l’Unità; “Digiunando davanti al mare” con Giuseppe Semeraro sulla figura “eroica” di Danilo Dolci, poeta, educatore, sociologo, artista del fare e in ultimo “Gramsci Antonio detto Nino” con Fabrizio Saccomanno, sulla figura privata di un politico e intellettuale tra i più preziosi del ‘900, che chiuderà la rassegna in occasione, non a caso, della festa del 1° maggio. Agli spettacoli di impronta sociale si alterneranno un omaggio a Giorgio Gaber con “Il Grigio” e un altro ai favolosi anni ’60 con “Revolution” interpretati, rispettivamente, da Salvatore Della Villa e da Sara Bevilacqua. Non mancano spunti fiabeschi e spettacolari, adatti ad un pubblico di tutte le età, con “Una storia che non sta né in cielo né in terra” con Daria Paoletta e “Giardini di plastica” dei Cantieri Teatrali Koreja, spettacolo portato in scena in tutto il mondo e premiato in Iran come miglior spettacolo di teatro ragazzi nell’ambito del XVI International Theatre Festival for Children and Young Adults. E ancora, la “Banda degli onesti”, dei Temenos-Recinti Teatrali e la classica commedia dell’arte con “Commedia all’improvviso” del gruppo barlettano de I Nuovi Scalzi. Costo abbonamento: 30 euro, biglietto a teatro 7 euro. Info e prenotazioni: 328.2233833, www.odvkairos.it


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un anno sotto le stelle

Oroscopo 9/22 gennaio 2016

2016

Saturno per tutto l’anno sarà dalla vostra parte, appoggiando il transito di Urano. Difatti, in genere, con i transiti di Urano in congiunzione al Sole natale, si va incontro ad un cambiamento positivo, soprattutto quando, come in questo caso, c’è anche l’appoggio di Saturno. Urano rappresenta il cambiamento e Saturno è legato alla concretezza. La prima e la seconda decade ne gioveranno di più, mentre la terza, pur non avendo transiti ostili, dovrà comunque pedalare da sola e contare sulle proprie forze senza senza aspettarsi grandi favori planetari. Si tratta di transiti potenti, che dovrebbero lasciare il segno, utili sia in amore, sia per il lavoro e non per ultima, la salute. Chi è predisposto a malattie metaboliche, con Giove in opposizione, dovrà prestare attenzione al cibo e magari fare qualche sacrificio.

La prima decade, nei primi mesi dell’anno, potrà usufruire dello strabiliante trigono di Saturno, pianeta della concretezza, della solidità e dell’ordine: possibile un rinnovamento radicale di cui potrete giovarvi a lungo. Non avrete altri sostegni planetari fino a settembre, quando ci sarà anche Giove dalla vostra parte. Anche Marte, a periodi alterni, vi aiuterà, dandovi ulteriore spinta e determinazione. Durante tutto il 2016 Urano continuerà la sua azione favorevole in trigono alla seconda decade, che potrà sfruttare spesso anche il sestile di Marte. Per voi sarà un anno meraviglioso, all’insegna di una forte carica vitale e potrete portare a termine tanti vostri progetti. In amore favorite soprattutto le donne single; se siete già in coppia, il vostro rapporto, se poggia su basi solide, si consoliderà ancor di più. La terza decade, non sarà interessata da transiti planetari degni di nota, a parte il passaggio di qualche pianeta veloce. Pertanto, tutto dipenderà da voi.

Prima decade alle prese con la quadratura di Nettuno che governa la mente. Probabilmente vi sentirete un po’ stanchi, confusi... Il transito potrebbe avere anche risvolti pratici negativi, portate pazienza e rimandate i progetti a tempi migliori. In autunno, avrete Giove a sostenervi. Saturno dopo essere tornato stabilmente nel segno del Sagittario il 18 settembre del 2015, transiterà per buona parte del 2016 nella seconda decade. Questo transito è di fondamentale importanza per molti di voi e segnerà l’inizio di un nuovo ciclo della vostra vita: vi troverete a prendere decisioni importanti, a spazzare via tutto ciò che non serve, a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato, anche a costo di sacrifici. Sappiate, però, che Saturno agisce sempre per il vostro bene. Giove, il vostro pianeta guida, vi darà una mano negli ultimi mesi dell’anno. La terza decade non riceverà grandi aiuti planetari, ma in compenso non subirà neanche transiti ostili: la vostra strada è libera...

Sarà un anno eccezionale, grazie ai favori di Nettuno, Giove e Plutone. Marte nel segno opposto dello Scorpione, potrebbe disturbarvi ma senza arrecare danni ingenti. Si tratterà solo di qualche momento in cui dovrete sfoderare la vostra proverbiale calma. Giove, il pianeta archetipo di fortuna e di espansione, sarà in splendido trigono fino all’autunno, regalandovi buon umore e tante occasioni da cogliere al volo e proteggerà le vostre finanze. Il momento sarà particolarmente propizio soprattutto per la seconda decade, che potrà usufruire anche del potente trigono di Plutone e potrà realizzare progetti di ampia portata. Saranno favoriti gli acquisti immobiliari e guadagni derivanti da investimenti vari, purché facciate bene la vostra parte. e’ un ottimo momento per organizzare matrimoni o trovare l’anima gemella, soprattutto per le donne. Di questi transiti, ne gioverà anche la forma fisica.

La prima decade, per tutto il 2016 dovrà fare i conti ancora con l’opposizione di Nettuno e nei primi mesi dell’anno anche con la quadratura di Saturno. Che dire? Non sarà di certo un anno clamoroso, ma ciò non deve essere un motivo per adagiarsi sugli allori. Bisogna pazientare, rimandare le decisioni importanti a tempi migliori e raddoppiare l’impegno. La seconda decade, avrà sempre come amico Plutone in trigono, che vi aiuterà a portare avanti tanti progetti. Questo transito è affiancato anche dalla congiunzione di Giove, però sappiate che subirete nello stesso tempo, anche il transito negativo di Saturno: ponderate bene le scelte, sia in amore che in ambito professionale. La terza decade nella seconda parte dell’anno, potrà usufruire solo del bel transito di Giove in congiunzione, che dal 9 settembre entrerà nel segno della bilancia; per il resto dell’anno, dovrà pedalare da sola, senza aspettarsi grandi aiuti planetari.

Il n Il an p si n d se N in l’a m l’a La m

La prima decade e soprattutto i nati a cavallo tra la prima e la seconda per tutto il 2016 potranno sfruttare ancora il bel sestile di Nettuno. Vi sentirete in forma e sarete capaci di affrontare più facilmente esami e concorsi. Gli artisti avranno la possibilità di sfruttare al meglio la propria creatività. Il transito, potrebbe anche avere dei buoni risvolti pratici e risultare molto utile sia in ambito professionale che sentimentale. La seconda decade, sarà caratterizzata dalla congiunzione di Plutone, un vulcano che potrebbe portare a sontuosi cambiamenti: prestate attenzione a non fare passi falsi. Giove, comunque sarà in trigono per molti mesi e vi aiuterà a non sbagliare. La terza decade, a parte un veloce trigono di Giove che dovrebbe regalare una bella estate, dovrà pedalare con le proprie forze, tutto dipenderà dal vostro impegno. Per tutti: la quadratura di Marte a periodi alterni, potrebbe destabilizzare un po’, mettendo alla prova la vostra pazienza.


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di Eugenio Musarò

e e i. a a ee e e ti aoo ti

a e e à e a e, o no a a nea

l’oroscopo del 2016

9/22 gennaio 2016

I nati nella prima decade dovranno fare i conti con Nettuno. Non sarà quindi per loro un anno eccezionale. Cercate di mantenere un basso profilo e di attendere che la ruota giri. Non è un transito disastroso ma potrebbe ostacolarvi in ogni campo, oltre ad influire negativamente anche sulla forma fisica e mentale. Da settembre in poi andrà meglio grazie al bel trigono di Giove. La seconda decade, sarà favorita dallo splendido sestile di Urano, che compatibilmente al vostro impegno, potrà apportare anche cambiamenti radicali in ogni campo. Prestate attenzione alle vostre finanze, fino a settembre, a causa della quadratura di Giove. La terza decade, infine, a parte la quadratura di Giove nei mesi estivi, non sarà interessata da transiti particolarmente incisivi. Pertanto tutto è nelle vostre mani e dovrete camminare da soli. Giove transitando nel segno della Vergine fino all’autunno, agirà sulla gestione dei rapporti familiari e, soprattutto sulla gestione dei rapporti patrimoniali.

Il 9 settembre 2016, Giove il pianeta archetipo di fortuna entra nel vostro segno e per molti di voi si apriranno nuovi orizzonti. Il transito dura un anno e si realizza periodicamente ogni 12 anni, per cui è un treno assolutamente da non perdere. La prima decade nei primi mesi dell’anno potrà godere del bellissimo sestile di Saturno, ottimo, per mettere un po’ di ordine nella propria vita: rafforza, solidifica e crea concrete possibilità di miglioramento in ogni campo, favorendo soprattutto quei settori legati alla casa astrologica in cui cade il Sole nel tema Natale. La seconda decade dovrà andare con i piedi di piombo in ogni campo perché Plutone sarà in quadratura per tutto l’anno. Avrete comunque il concreto sostegno di Saturno per molti mesi e la congiunzione di Giove negli ultimi mesi dell’anno. La terza decade, infine, non sarà oggetto di transiti particolarmente positivi o negativi, pertanto, tutto dipenderà da voi.

La prima decade per tutto il 2016 sarà al top grazie allo strepitoso trigono di Nettuno, che oltre a regalarvi una buona forma mentale, potrà avere anche i suoi risvolti pratici sia sul lavoro e sia in amore: favorite le attività artistiche. La seconda decade, purtroppo, dovrà ancora fare i conti con l’opposizione di Plutone e la quadratura di Urano. Con due pianeti di questo calibro contrari, è difficile fare passi avanti, pertanto, dovrete raddoppiare il vostro impegno. Difatti, questa decade, si trova al centro di una grande configurazione astrale denominata la “Grande Croce Cardinale” (Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno), all’interno della quale sarà incisivo l’aspetto tra Urano in Ariete e Plutone in Capricorno. La terza decade, per tutto il 2016, non riceverà grandi transiti planetari: la strada è libera ma tutto dipenderà da determinazione e impegno. L’anello di sosta di Marte nella Bilancia, potrebbe infastidirvi in alcuni periodi dell’anno, rendendovi poco tolleranti e un po’ nervosetti.

Situazione astralecomplessivamente favorevole. Marte, archetipo di energia e azione, sarà di transito nel segno, per quasi tutto il periodo compreso tra il 3 gennaio e il 2 agosto: garantita una buona forma fisica e voi sarete più determinati e testardi del solito. Fate un po’ di sport per scaricare l’eccesso di energia. La prima decade potrà ancora beneficiare dello splendido trigono di Nettuno, ottimo per l’energia mentale e utile soprattutto a chi studia o svolge un lavoro intellettuale; creatività artistica al top. La seconda decade, sarà favorita ancora dal potente sestile di Plutone, transito straordinario e rarissimo di cui bisognerebbe approfittare per trovare un lavoro o ottenere avanzamenti di carriera; per le donne è ottimo anche in amore. Anche Giove in sestile farà la sua parte nei mesi centrali dell’anno. La terza decade potrà usufruire del sestile di Giove in estate; per il resto dell’anno, dovrà camminare da sola senza l’appoggio di altri pianeti.

Il vostro segno gode di bei transiti ormai da molto tempo ed usufruirà dello splendido sestile di Saturno anche nei primi mesi dell’anno. Da settembre in poi, ci sarà anche Giove in trigono a sostenervi, senza trascurare Marte in trigono, che col suo anello di sosta vi regalerà una buona dose di energia fisica, utile soprattutto a chi pratica sport a livello agonistico. La seconda decade e soprattutto i nati tra la seconda e la terza, saranno favoriti dal potente sestile di Urano, il pianeta dei cambiamenti radicali, nonché vostro pianeta guida. Avrete la possibilità di cambiare molte cose in meglio: approfittatene, per partecipare a colloqui di lavoro e concorsi. Le donne favorite anche in campo sentimentale. Per la terza decade, infine, non ci sono in arrivo transiti eclatanti, a parte un sestile di Saturno in autunno, che interesserà soprattutto i nati tra la seconda e la terza decade: dovrete contare più su voi stessi, senza aspettarsi grandi favori dai pianeti.

La prima decade ospiterà ancora per tutto il 2016 la congiunzione di Nettuno, il vostro pianeta guida che rappresenta creatività, immaginazione, misticismo, ispirazione, empatia: è il pianeta dell’arte e dell’intuizione: facile sentire il bisogno di accostarsi di più al proprio credo religioso e dedicarsi di più all’arte. Il passaggio di Nettuno è più mentale che pratico e potrebbe portare un po’ di confusione. La seconda decade, è molto più favorita sul piano pratico, grazie al potente sestile di Plutone attivo per tutto l’anno; per buona parte dell’anno, però, dovrete fare i conti anche con la frenante quadratura di Saturno. Non date, quindi, nulla per scontato e impegnatevi nel fare bene la vostra parte. Le donne potrebbero avere alti e bassi in amore: cercate di mantenere un basso profilo per non aggravare eventuali problemi. La terza decade, infine, è sempre quella meno interessata dai transiti importanti dei pianeti lenti, ma in compenso, non dovrà subire transiti negativi.


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l’appuntamento

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9/22 gennaio 2016

Tricase: la notte bianca del Liceo Classico Giovedì 15. Teatro, letture animate, concerti, mostre fotografiche e di arti visive, degustazioni ispirate al mondo antico, conferenze, dibattiti, incontri con gli autori, presentazioni di volumi e letture di poesie...

È

la scuola più antica d’Italia, da generazioni e generazioni forma le classi dirigenti e le principali “teste” del Paese, ma oggi più che mai è sotto accusa. “Il Liceo Classico è inutile e inadeguato alle esigenze del mondo moderno”, dicono da più parti quelli che lo vorrebbero morto. Invece è vivo e, per dimostrare che è anche vegeto, dall’anno scorso più di duecento sue sedi in tutta Italia aprono le proprie porte al pubblico, dando vita a “La Notte Nazionale del Liceo Classico”, con eventi, rappresentazioni teatrali, letture animate, concerti, performance, mostre fotografiche e di arti visive, degustazioni ispirate al mondo antico, conferenze, dibattiti, incontri con gli autori, presentazioni di volumi e letture di poesie. Una notte bianca il cui scopo è valorizzare la cultura classica e restituire dignità ad una delle poche scuole in Europa che su di essa continua a scommettere. Quest’anno ricorre la II edizione e all’appuntamento di venerdì 15 gennaio partecipa anche il Liceo “Giuseppe Stampacchia” di Tricase, punto di riferimento per tutto il territorio del sud Salento. Alle ore 18 presso la sede del Liceo Classico, sulla Strada provinciale per Lucugnano, una cerimonia darà inizio all’evento, con i saluti del dirigente scolastico Mauro Polimeno e un salto nell’antica Roma, con la rappresentazione della processione delle vestali e la suggestiva accensione del fuoco sacro. Seguirà una

Ferrovie SudEst e Siemens: obiettivo “smart mobility”

Un

nuovo progetto per le Ferrovie SudEst: una mobilità intelligente, un trasporto rapido ed ecocompatibile. Un sogno rispetto a quello che sono oggi le nostre ferrovie. Più di una speranza, si potrebbe azzardare, guardando all’accordo raggiunto tra Fse e Siemens. Le Ferrovie SudEst stanno infatti studiando con l’azienda tedesca un modello di smart mobility sulla falsa riga del trasporto cittadino viennese. Ne dovrebbe venir fuori un progetto di ammodernamento dei trasporti su rotaie, da presentare al Ministero delle Infrastrutture, che rappresenterebbe un rilancio per il territorio inimagginabile fino a poco tempo fa. I punti cardine del progetto sono le energie rinnovabili, il rifacimento della linea ferroviaria ed una gestione in stile metropolitana di superficie. Una svolta per cui spinge anche la Regione ed una manna dal cielo per il turismo, la cui crescita è costantemente rallentata dalla palla al piede delle ridicole infrastrutture offerte dal nostro territorio.

la notte Bianca del liceo classico si terrà venerdì 15 gennaio dalle 18 presso la sede sulla strada provinciale per lucugnano

tavola rotonda sul tema “Liceo Classico: un’occasione per parlarne”: Nello Wrona, giornalista presso “Voci del Salento”, modererà il dibattito cui prenderanno parte il D.S. Mauro Polimeno, Giovanni Laudizi docente dell’Università del Salento, Luigina Marzotta inse-

gnante di latino e greco presso il Liceo, Fernando Musio dell’Avvocatura dello Stato, Antonio Coppola, sindaco del Comune di Tricase, che patrocina l’evento, e Antonio Del Vino Capo Gabinetto della Provincia di Lecce. Alle 19,15 avrà luogo il dialogo con

Alberto Colangiulo, autore de “Il tesoro di Sant’Ippazio” e “Teresa ha gli occhi secchi”. A seguire prenderanno il via le manifestazioni artistiche ad opera degli studenti del Liceo: dai monologhi di teatro classico, alla riproposizione di un Simposio con degustazione di prodotti tipici greci, da un percorso su Ulisse alle letture di poesie, per finire alle rappresentazioni musicali. Da non perdere, alle 20,30, un vero e proprio processo al Liceo Classico, presieduto dall’Avv. Fernando Musio e avente come giudici a latere il Magistrato Carlo Errico e l’avvocato Gianna Cogli. Interessanti saranno gli spunti di riflessione che il processo-spettacolo offrirà: si tratta, infatti, di un esperimento già avvenuto nel 2011 al Teatro Carignano di Torino su iniziativa della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, del Miur e del Mulino. In quel caso ad accusare e a difendere il modello educativo del Liceo

Classico furono rispettivamente l’economista Andrea Ichino e lo scrittore e semiologo Umberto Eco. Il Classico fu assolto. Quale sarà l’esito del processo questa volta? Nella notte dedicata alla cultura umanistica non poteva mancare una rassegna poetica incentrata sul tema del notturno: dalle 21 gli studenti daranno voce ai poeti di ogni tempo e spazio che, rapiti dal fascino della luna, hanno scritto versi indimenticabili. La ciliegina sulla torta sarà il concerto dei Maremoto Cioccolata, a cui è affidata la chiusura dell’evento. È vero che, rispetto a vent’anni fa, si sono dimezzati gli studenti che scelgono di continuare il proprio percorso di studi al Classico ed è vero che il mondo globalizzato presenta dinamiche del tutto nuove rispetto al passato, ma questo non deve intimorire. La cultura classica non è antitetica al progresso e alla modernità, ma ne rappresenta le fondamenta. La legge non scritta dell’utile e del ritorno economico, col pretesto delle competenze professionali richieste dal libero mercato, cerca di affossare questa scuola, presentandola come irrimediabilmente legata al passato; ma il Liceo Classico oltre che le competenze, offre la chiave di comprensione del presente e del futuro. Lo ha scritto Plutarco: “I giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere”. Alessandro Amico (III A Liceo Classico)

Premiate 4 scuole leccesi col bando Memory Safe

Un

finanziamento di quasi 100 mila euro per realizzare “InSiEMe – Inclusivamente Sicuri È Meglio”, il progetto presentato da quattro istituti di Lecce: l’Istituto Tecnico “Grazia Deledda”, il liceo scientifico “Giulietta Banzi Bazoli”, l’Istituto Comprensivo “Galateo Frigole” e l’Istituto Comprensivo “AmmiratoFalcone”. Le scuole sono state selezionate dall’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione e Ricerca Innovativa) nell’ambito di Memory Safe, il bando finanziato dal Ministero del Lavoro e gestito in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Due gli ambiti finanziati: la creazione e l’utilizzo di strumenti didattici innovativi sul tema della sicurezza, e la progettazione e realizzazione di strumenti di formazione che permettono il dialogo tra scuola e mondo del lavoro. Tra i criteri di valutazione delle proposte, la replicabilità e la trasferibilità dei progetti in altri istituti scolastici.


tempo libero

9/22 gennaio 2016

ilgallo.it

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one in programmazi dal 7 gennaio lecce - multisala massimo teL. 0832/307433 Sala 1 16,30-18,30-20,30-22,30

quo vado? 21,30

irrational man

lo dicono le stelle di eugenio musarò (www.eugeniomusaro.it)

Plutone persiste con la sua azione negativa, bloccando molti dei vostri progetti, ma Urano e Giove vi stimolano positivamente.

toro

Gemelli

Sala 3

19 - 21,30

Sala 4

18,40 - 20,30 - 22,30

il ponte delle spie

Nettuno e Plutone sono sempre favorevoli ai tori, che potranno dedicarsi ad alcuni progetti. Datevi da fare e andate incontro ai transiti.

Leone

Bilancia

Vergine

Urano e Saturno in trigono, continuano a rivoluzionare la vita di molti leoni, sia sul piano sentimentale, sia su quello professionale.

Urano in sestile ormai da molto tempo vi sostiene. Impegnatevi e vedrete che qualche interessante cambiamento arriverà.

Nettuno e Saturno bloccano ancora i nati nella prima decade. Plutone favorisce alla grande quelli della seconda . La terza deve pedalare da sola.

Urano e Plutone in posizione negativa ostacolano la seconda decade: portate pazienza e rimandate progetti importanti. Gli altri più liberi di muoversi.

Sala 5

Cancro Plutone e Urano continuano a frenare i vostri progetti: rimandate le decisioni importanti se non volete incappare in qualche delusione!

16,30 - 19 - 21,30

la grande scommessa surBo - the space cinema teL. 0832/812111

quo vado? 18,50 - 21,15

quo vado?

Siete ancora favoriti da transiti eccezionali, pertanto vi conviene sfruttare al meglio questo momento favorevole.

Sala 2

17 - 19,30 - 22

Sala 3 16,30: il piccolo principe 20,30 - 22,45: quo vado?

gallipoli - cinema italia teL. 0833/568653 Sala 1 16,30 (dom)-18,30-20,30-22,30

quo vado? Sala 2 16,30 (dom)-18,30-20,30-22,30

Sala 1 15,30-17,55-20,20-22,45 Sala 2

Scorpione

16 - 18 - 20,15 - 22,30

quo vado?

assolo

Ariete

Sala 1

quo vado?

Sala 2

dal 9 al 22 gennaio

maglie - multisala moDerno teL. 0836/484100

Sala 3

quo vado? Sala 4

quo vado?

16 - 18,30 - 21 16,30 - 19 - 21,30

irratonal man Sala 3

17,30 - 20 - 22,30

la grande scommessa

gallipoli - cinema schipa teL. 0833/568653 16,15 (dom)-18,15: Alvin superstar 20 - 22,30: il ponte delle spie

Sala 5 15,20-17,45-20,10-22,40

Capricorno

Sagittario Persiste la quadratura negativa di Nettuno alla prima decade. Urano, invece, rivoluziona ancora positivamente la vita di molti altri sagittari.

Acquario

Nettuno e Plutone in aspetto positivo continuano a stimolare la vostra vita ma la quadratura di Urano ci mette un po’ il freno.

Urano e Saturno sono sempre in sestile a stimolarvi in ogni campo, apportando a volte dei cambiamenti radicali.

quo vado?

Pesci Nettuno e Saturno continuano a ostacolare la prima decade. La seconda è al top, grazie ai favori di Plutone. La terza deve contare sulle proprie forze.

Sala 6

20,10 - 22,35

quo vado?

17 - 19 - 21

Sala 7 15,10-17,30-19,55-22,20

quo vado? Sala 8

20,30 - 22,50

quo vado? Sala 9

trova i Galletti, telefona martedì 12 gennaio Cerca tra le pubblicità e individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 12 gennaio dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i BIGLIettI per i CINeMA; 1/2 kg di MIGNoN offerti dalla pasticceria DoLCeMeNte di tricase; UN APeRICeNA al ristorante MeNAMè di tRICASe; CoRNetto e CAPPUCCINo offerto dal CAFFè PISANeLLI DI tRICASe; CoRNetto e CAPPUCCINo offerto dal BAR LeVANte di tRICASe; DUe APeRItIVI al Bar MeNAMè di tRICASe PoRto; DUe APeRItIVI al BAR MAL GLeF a MIGGIANo; DUe APeRItIVI presso DoLCI FANtASIe di SAN CASSIANo; BUoNo SCoNto di eURo 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso ottICA MoRCIANo di tRICASe, ANDRANo, tIGGIANo e CAStRo; una bottiglia di VINo da DeLIZIe SALeNtINe tRICASe. NoN soNo ammessi gli stessi viNcitori per almeNo 3 coNcorsi coNsecutivi. NoN si accettaNo NomiNativi della stessa famiglia

telefona martedì 12 gennaio dalle ore 9,30: 0833/545 777

Gallo

PeRiodico

indiPendenTe

di culTuRa, seRvizio ed

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21,45

quo vado? galatina - cinema tartaro teL. 0836/568653 17,15 - 19,30 - 21,45

quo vado?

quo vado? tricase - cinema moDerno teL. 0833/545855 17,15 - 19,30 - 21,45

quo vado? tricase - cinema aurora teL. 0833/545855 16 - 17,45 - 20 - 22,15

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calimera - cinema elio teL. 0832/875283

tricase - cinema paraDiso teL. 0833/545386

17 (festivi) - 19 - 21 (chiuso lun.)

17,15-19,30: il piccolo principe 21,30: il ponte delle spie

il piccolo principe

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