Il Futurista Marche 01/2013

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a togliere nulla al settore passeggeri. Passeggeri che sono lontani da quel milione all’anno inizialmente auspicato e, anzi, si mostrano in calo: da gennaio a dicembre 2012 (dati Assaeroporti), sono stati 564.576, con un calo del 7,5%. Strategico diviene quindi, anche in virtù di questi dati, il traffico merci. Infatti, date le tante imprese marchigiane, tipicamente medie e medio – piccole, molte delle quali ormai volte all’internazionalizzazione, un aeroporto potenziato dal punto di vista delle strutture dedicate alle merci diverrebbe una notevole risorsa. Il traffico cargo potrebbe rappresentare davvero la svolta, per lo scalo anconetano, anche nella

visione più ampia legata al lavoro che la stessa Regione Marche sta portando avanti in merito alla Macroregione Adriatico – Ionica. Fondamentale, in questo senso, e del resto in linea con le direttrici indicate dal Piano Aeroporti del governo, anche operare, nel futuro, in un’ottica di rete con altre infrastrutture aeroportuali, piuttosto che di competizione: con Bologna, Rimini e Pescara, cioè, si potrebbero realizzare sinergie efficaci, sia dal punto di vista del trasporto passeggeri che merci. Ma del resto, l’opportunità di collaborazioni si mostra prima di tutto e con evidenza a livello locale: tra le altre grandi infrastrutture marchigiane

non c’è, infatti, solo il porto di Ancona, ma anche l’Interporto delle Marche, nel comune di Jesi. Sinergia di infrastrutture per il traffico merci, economie di scala. La questione sta iniziando ad avere una sua rilevanza anche a livello politico, dopo il “sasso” lanciato nello stagno dall’associazione Zeropositivo, sulla scorta del pensiero di un esperto come Carlo Pietrosanti, consulente aziendale, già Executive Vice President di Aeroporti di Roma. La “sfida” è stata per ora raccolta dal Comune di Falconara Marittima, tramite il vicesindaco Clemente Rossi. Jesi che farà?

Autovalutazione nelle scuole: convegno Uil ad Ancona Autovalutarsi per migliorare. Le scuole marchigiane hanno da tempo iniziato processi di autovalutazione che, una volta messi in rete e condivisi con gli altri istituti, possono suggerire modifiche e migliorie per innalzare i livelli di qualità. Se ne è parlato all’Itis Volterra di Ancona a metà gennaio in un convegno organizzato dalla Uil Scuola Marche e al quale hanno partecipato Claudia Mazzucchelli (segretaria regionale Uil Scuola), dell’assessore regionale all’Istruzione Marco Luchetti, Massimo Di Menna (segretario nazionale Uil Scuola), Rosa Venuti (presidente nazionale Irase), Michele Calascibetta (direttore Usr Marche), Mirella Paglialunga (dirigente scolastica e coordinatrice regionale della rete Au.Mi.), Isolina Marcelli (ispettore tecnico del Miur e referente Invalsi per le Marche), Giancarlo Cerini (ispettore tecnico del Miur e autore, nel 2012, del libro Una certa idea di valutazione. Apprendimenti, insegnanti, scuole, sistema: questioni aperte) e Maurizio Tirittico (esperto in politiche scolastiche, già ispettore tecnico, svolge attività formativa e convegnistica. Saggista e autore, collabora con l’Università Roma 3). A moderare l’incontro, Elio Carfagna, ex dirigente scolastico dell’ Istituto alberghiero di Cingoli. Dai dati emersi gli studenti marchigiani hanno voti superiori alla media e non copiano. Il punteggio medio nazionale è di 200, le Marche sono a 205. Sopra la media italiana e tra le prime del centro Italia. Questo per quanto riguarda l’italiano. Nella matematica, stesso trend: 203 punti e primato della fascia geografica.

gen/feb 2013

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