il domani

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CALABRIA il Domani

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Sabato 15 Novembre 2008

L’esponente socialista spiega il sodalizio col Cavaliere: «Non esistono più gli schemi del Novecento. Berlusconi è un innovatore e Veltroni un conservatore»

Mancini: ecco perché scelgo il Pdl «Il Pd alleandosi con Di Pietro ha finito per completare il lavoro delle Procure» COSENZA — Quando ha deciso definitivamente che era il caso di cambiare aria? Chi e cosa lo hanno convinto in modo netto? Ci racconti un aneddoto… «Mi rendo conto che un certo modo di fare politica e anche giornalismo in Calabria riduce tutto al pettegolezzo, all’incontro notturno, alla trama nascosta e però per quanto mi riguarda il mio percorso politico e le mie decisioni sono limpide e trasparenti. Tutto alla luce del sole». Ci faccia capire… «Con il voto di aprile il quadro politico è profondamente cambiato. Ormai anche in Italia si va rafforzando un sistema che poggia su due soli partiti il Pd e il Pdl. Chi vuole fare politica deve scegliere rispetto a questo nuovo assetto». Giusto. Ma perché lei non ha scelto il Pd? «Perché sarei stato incoerente e avrei tradito la mia storia». Veramente i suoi detrattori dicono il contrario: il tradimento è stato quello di andare nel Pdl... «Ma nemmeno per idea. Il Pd in aprile ha fatto una scelta chiara: si è alleato con Di Pietro ed ha lasciato a casa i socialisti così cancellando la nostra rappresentanza dal Parlamento e finendo il lavoro iniziato dalle procure di Borrelli, Caselli e Boemi all’inizio degli anni Novanta». E però adesso il rapporto tra Veltroni e Di Pietro sta scricchiolando… «Ma niente affatto! Ha seguito la vicenda della vigilanza Rai? Veltroni si è suicidato per non rompere con l’eroe di “Mani Pulite”. Anzi diciamo la verità fino in fondo: ormai chi detta la linea al Pd è Di Pietro». Non pensa di esagerare? «Assolutamente no. La piazza, il

giustizialismo, l’antiberlusconismo hanno sconfitto definitivamente l’approdo riformista di quel partito». Eppure verso i socialisti l’atteggiamento di Veltroni sembra cambiato… «Bella forza: prima ci ammazza e poi ci manda i fiori. Non si faccia illusioni. Si ricordi la frase di D’Alema: i socialisti nel migliore dei casi sono inutili nel peggiore sono dannosi. Il Pd ha bisogno di mosche cocchiere che lo sostengano ricevendo in cambio modesti strapuntini. La linea della subalternità al Pd non fa per me». E quella che ha sposato Nencini? «Guardi, è venuto a Cosenza a farsi applaudire da coloro che avevano infangato Giacomo Mancini da morto definendolo ladro e mafioso. Una cosa ignobile! E per cosa? Per avere un assessoricchio al Comune di Cosenza dove c’è il sindaco peggiore di Italia! (lo dicono le statistiche…)». Quella manifestazione al Cinema Italia di Cosenza ha avuto un peso nella sua scelta? «Ha fugato anche l’ultimo timore. Essere definito da incalliti antisocialisti “un macigno” sulla strada della loro unità solo perché nella mia attività politica ho difeso, pagandone prezzi enormi, la storia migliore del socialismo calabrese, mi ha fatto capire che lì non c’è alcuna agibilità politica per un socialista che voglia mantenere la schiena diritta». E quindi l’approdo al Pdl: unico riferimento per i riformisti ha detto. Non le sembra di esagerare? «Niente affatto. E per chi, come me, è socialista e può vantare una gloriosa e centenaria storia familiare socialista è naturale stare dalla par-

COSENZA — Il Partito Democratico

COSENZA Oggi i Democratici ufficializzeranno la proposta di ricandidatura per le elezioni del 2009

ufficializzerà oggi la proposta di ricandidatura del presidente uscente Mario Oliverio alla guida dell'Amministrazione Provinciale di Cosenza alle elezioni 2009. La proposta - del resto già anticipata sulle nostre colonne - sarà presentata dalla coordinatrice provinciale del Pd, Maria Francesca Corigliano, all’assemblea costituente convocata dalla presidente provinciale Simona

Giacomo Mancini

te di chi realizza le riforme e contro chi le osteggia. Impegnarsi con chi ha iniziato a cambiare il Paese e contro chi favoleggia di un pericolo per la democrazia e si limita ad agitare la piazza. Considero giusto e coerente lavorare insieme a chi predilige i fatti alle chiacchiere, premia i meriti e taglia gli sprechi, investe nei diritti e nelle garanzie per i cittadini e lotta contro gli ingiusti privilegi delle corporazioni». I più cattivi dicono che abbia perseguito un suo interesse personale? «Guardi che se fosse stato vero questo avrei aderito al Pdl prima delle elezioni politiche. Ha visto che accoglienza che mi hanno tributato?». In effetti a Roma c’era tutto il gotha di Forza Italia in ottica Pdl. Il coordinatore Verdini, il capogruppo Cicchitto, il portavoce Capezzone. Un’accoglienza coi fiocchi. Ma che c’entra con la mia domanda? «Beh pensa che se fossi andato da loro prima delle elezioni mi avrebbero negato di continuare a fare il de-

Diacovo per le ore 17,00, nel Salone di Rappresentanza del Comune di Cosenza. «L'Assemblea di domani - dichiara Maria Francesca Corigliano - segna un momento importante nella vita

del nostro partito, in considerazione del ruolo strategico che la Provincia di Cosenza interpreta, quale baluardo storico del centrosinistra in Calabria». Dal fronte del centrodestra, invece,

Realacci: «La Calabria è molto indietro» ministro dell’Ambiente del Governo ombra del Pd, ha partecipato ieri mattina a Cosenza ad una conferenza stampa sul tema “Territorio, imprese e sviluppo sostenibile. Dal mezzogiorno idee e proposte sul federalismo e sulla crisi”. Realacci ha parlato della situazione dei rifiuti, dopo la dichiarazione di Berlusconi che pone la Calabria tra le regioni in emergenza. «E' vero: la Calabria è indietro, è necessario partire dalla raccolta differenziata, che qui è molto indietro», ha detto Realacci. «Poi bisognerà realizzare un sitema di impianti. Non bisogna ridursi come è accaduto in Campania o a Catania. Bisogna agire su-

«Guardi, ogni giorno ne hanno scritto una differente. Quella del giorno dopo smentiva quella del giorno prima. Hanno detto che avrei fatto il presidente della Regione, il presidente della Provincia di Cosenza, il sindaco della città, il parlamentare europeo. Lo sa una cosa?». Sono tutto orecchi… «Mi sono un po’ offeso perché non hanno scritto che farò il ministro. Siccome lo ha fatto prima sia mio nonno che il mio bisnonno, a passare come pecora nera della famiglia non mi sta bene..!». Certo l’ironia non le fa difetto ma a proposito di pecora nera, in conclusione, mi permette una domanda diciamo pure cattiva? «Spari!». Qualcuno ha scritto che suo nonno si sarà rivoltato nella tomba a saperla nel Pdl… «Guardi per me sarebbe facile farmi scudo di mio nonno evocando tante sue decisioni controcorrente e lungimiranti come quella di allearsi con dei giovani fascisti nel 1993 che gli permisero di diventare il primo sindaco di Cosenza eletto dai cittadini. E, però, mio nonno non c’è più da sei anni ed è giusto tenerlo fuori dalle vicende politiche di oggi. Anche se…». Anche se? «Ricordo che anche a lui è capitato che critici in malafede e a corto di argomenti lo attaccassero dicendo che il padre, che lui venerava, non avrebbe mai potuto condividere una sua scelta». E suo nonno come rispondeva? «Se ne infischiava, anzi se ne fotteva e andava avanti. Anch’io me ne fotto e vado avanti per la mia strada». Domenico Martelli

Il Pd rivuole Mario Oliverio presidente

RIFIUTI Il ministro ombra del Pd ieri a Cosenza. Perugini minaccia di rivolgersi a Bertolaso

COSENZA — Ermete Realacci,

putato?». Messa così non posso darle torto… «Invece ho scelto di guidare la mia comunità in una battaglia di cui già conoscevo l’esito negativo. E però un dirigente serio deve anche pagare prezzi salati. Io ho rinunciato a fare il deputato pur di non arrendermi all’alleanza Veltroni Di Pietro…». Un Mancini nel centrodestra: un valore aggiunto o un problema? «Intanto non esistono più gli schemi del Novecento che servono a connotare destra e sinistra. Se guardo all’Europa vedo Blair innovatore come Cameroon e come Sarkozy. Berlusconi in Italia è un innovatore, Veltroni un conservatore. E poi se la sinistra è Di Pietro a Roma, Loiero in Calabria e Perugini a Cosenza io mi sento profondamente di destra. Anzi di estrema destra». Eppure si confronterà nella costruzione del Pdl con donne e uomini che hanno una storia di destra. Problemi? «Assolutamente no. Ne sono onorato. Ho sempre avuto rispetto per uomini come Filosa, Valensise Adimari. La loro dignità, l’approccio etico con la politica, la spinta verso una più diffusa legalità rappresentano un punto di riferimento ideale irrinunciabile». Ed il suo ruolo adesso? Che partita giocherà? «Sono l’ultimo arrivato, e per questo mi impegnerò con umiltà, ma anche con grande determinazione. Insieme ai miei amici voglio portare un contributo per costruire una prospettiva di buon governo anche in Calabria che è soffocata da anni di cattiva amministrazione». E rispetto alle prossime scadenze elettorali? Sono state fatte tante ipotesi…

bito». «Non siamo nelle condizioni di doverci considerare in un'emergenza ineludibile», ha detto a margine della conferenza stampa il sindaco di Cosenza, Perugini. «Ieri - ha dichiarato - abbiamo tenuto una lunga riunione, con i sindaci di Castrolibero e di Rende, visto che i nostri tre comuni rappresentano quasi i due terzi dell'intero bacino consortile, e con i soci privati della Vallecrati. Alla fine ho dichiarato che o il sistema attuale è in grado di azzerare i cumuli di immondizia che ci sono in città o mi recherò personalmente dal sottosegretario Bertolaso». «Siamo ad un punto di svolta, ma ognuno di noi deve assumersi le sue responsabilità. Ho trovato un

sistema che funzionava male e del quale non ho alcuna responsabilità. Non ho responsabilità per il passato, ma mi assumo fino in fondo la responsabilità per dare ai cittadini una città più pulita», ha affermato il sindaco. «Per questo ho fatto compiere a questa amministrazione uno sforzo notevolissimo: ripianare un debito di dieci milioni di euro di debiti verso la Vallecrati», ha dichiarato ancora Perugini. «Da oggi voglio vedere la città più pulita, domani la voglio vedere ancora più pulita. Gli impegni che sono stati assunti da parte della società vanno nella direzione di due o tre giorni per risolvere l’emergenza», ha concluso Perugini. (Agi).

si è lontani dall’ufficializzazione del candidato alla presidenza della Provincia. Anche se da tempo circola il nome dell’azzurro Pino Gentile, che però sarebbe ancora dubbioso se accettare o meno la candidatura.

Mario Oliverio


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