il Fatto Nisseno - Dicembre 2016

Page 24

24

Dicembre

www.ilfattonisseno.it

Fatti & Natale

Giocattolo e giocattolai a Caltanissetta

A Natale torniamo tutti bambini? di Marcella Sardo poter realizzare i sogni di ogni bambino.

C

ome arrivano i regali sotto l’albero? Per i bambini la risposta è ovvia: li porta Babbo Natale con una slitta trainata da renne volanti. I più piccoli non mettono mai in discussione questo mito e considerano credibile l’esistenza diunvillaggio al Polo Nord nel quale vengono creati tutti i giocattoli del mondo. Ma cosa si può trovare dentro il magazzino di Babbo Natale il giorno della vigilia? Ancora una volta, i bambini sono convinti di saperlo. L’immagine nitida creata dalla loro mente richiama i negozi di giocattoli e le centinaia di articoli messi uno accanto all’altroe che, solo alla vista, fanno scintillare gli occhi. Nonostante l’incessante evolversi del tempo e il cambiamento degli stili di vita, i giocattolairestanonell’immaginario collettivo figure capaci di

Ma chi erano e chi sono, adesso, i giocattolai nisseni? Alcuni hanno chiuso da tempo le loro attività, altri sono diventati un’istituzione nel settore, altri sono aperti da poco e ancora hanno una storia da voler raccontare. Tornando indietro con la memoria anche un uomo con i capelli imbiancati dall’età non può fare a meno di fantasticare pensando a quando, da piccolo, entrava in un negozio di giocattoli. Oltre mezzo secolo fa i giochi si svolgevano soprattutto nei cortili dei palazzi e nelle strade. Giochi

di gruppo che insegnavano ai bambini a diventare adulti sviluppando il valore della cooperazione, della competizione, della divisione dei ruoli, della capacità di riflettere per trovare soluzioni creative. A Caltanissetta tra i preferiti c’erano la “Briccica” e “Salta la corda”. Bastava veramente poco per allestire un passatempo di gruppo e i giocattoli erano pensati per assecondare questo stile di vita. I regali per i bambini erano soprattutto trottole, biglie, yo-yo, cerchi e girandole. Giocattoli da poter acquistare anche in negozi che vendevano articoli di cartoleria, biciclette, intimo o tabacchi. C’è chi ricorda Giannone o Licitri ma, tra gli anni ’50 e metà degli ’80, ad andare di moda era soprattutto la Standa. Se, però, si chiudono gli occhi e si pensa a quale fosse lo “storico paese dei balocchi” la risposta è indiscutibile: il negozio di Maira. Quel luogo, che si trovava al centro di corso Vittorio Emanuele, era così affascinante da togliere il fiato a qualsiasi bambino. “I giocattoli ora sono principalmente di plastica o di materiale elettronico – ricorda Biagio -. In passato, invece, erano tutti di legno o di latta, dipinti con colori vivaci e si muovevano grazie alla fantasia del bambino o con una piccola carica a molla”. Entrare nel negozio e guardare quella lunga pila di giocattoli negli scaffali era già parte integrante del regalo che si sarebbe ricevuto. C’è chi, inoltre, ricorda ancora la bancarella della signora Sara e la sua tenda che affaccia-

va in via Gattuso, visibile già da corso Vittorio Emanuele.A queste due realtà, in ordine cronologico, sono seguite Model Center, Disneyland, Primavera (successivamente trasformato in “La Girandola”), Fantasylandia, Toys Planet, My Teddy e Birikkini. Ciascuno dei giocattolai ancora presenti in città cerca di seguire le regole del mercato secondo la propria ispirazione. C’è chi offre unascelta tra 30–40 mila articoli diversi, chi fa una selezione tra quelli più amati dai bambini, chi si è affiliato a una grande catena nazionale e chi presenta solo articoli di nicchia ma dal grande fascino. Non conta la strategia ma solo far felice chi acquista il dono e chi lo riceverà. La società si sta evolvendo, i giovani con le loro famiglie, si trasferiscono in altre città per motivi di lavoro e alcuni giocattolai nisseni si sono mossi per andare incontro alle esigenze dei pro-

racconti di chi li ha visti di persona, dei negozi attuali sappiamo tutto. Merito del sito internet, dell’e-commerce e di Facebook.

pri clienti. “Una delle cose più belle di questo lavoro è quella di sapere di aver virtualmente ricongiunto una famiglia – ha raccontato la famiglia Paxia, titolare del negozio Disneyland -. Per questo abbiamo deciso di supportare i nostri clienti e farci carico della spedizione del regalo che hanno appena acquistato”. Una cosa accomuna i giocattolai “moderni” e li distingue da quelli “antichi”. Se dei negozi del passato restano solo i

casionispeciali.Natale, compleanno e il giorno dei morti e, se il padre faceva parte di una società o associazione, a qualcuno arrivava anche il dono per la Befana- ricorda Antonia -. Ma nei pacchi non si trovavano solo giocattoli perché, per le famiglie meno abbienti, quella di dicembre era l’occasione ideale per poter acquistare indumenti nuovi. I genitori, però, anche allora erano pronti a fare sacrificie, all’abito o al paio di scarpe,cercavanosempre di accom-

Cosa è cambiato in mezzo secolo nel mondo dei giocattoli? Quei bambini che stavanocon gli occhi incollati alle vetrine di Maira sono diventati prima genitori e poi nonni e, a distanza di decenni, si avverte che a cambiare sia stato “tutto” e “niente”. La vera differenza, infatti, sta nellaprospettiva che si sceglie per osservare la realtà. È cambiata la confezione, il marketing, la tipologia dei prodotti, la vendita online e il nome del giocattolaio ma non il presupposto di base: ogni regalo è sempre accompagnato dal sorriso di un bambino. “Quando ero piccola mia madre ci faceva trovare i regali solo per le oc-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.