Pino Rotta - E' UN MONDO COMPLESSO

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SPAZIO PREORDINATO - Nello Spazio Preordinato vi è una reciproca e continua interferenza costitutiva tra l’uomo e l’ambiente. Elementi che stanno inscritti nella storia culturale dei popoli sono leggibili nel tipo di organizzazione e fruizione dell’ambiente. Se prendiamo ad esempio il modello di città di tipo europeo e ci caliamo dentro come osservatori che scendono dal cielo, possiamo fare una sorta di ingrandimento delle funzioni logiche ed antropologiche dello spazio. La città europea, basata sul modello a quadrilatero mutuato dall’urbanistica dell’antica Roma, ha una divisione degli spazi che sono rispondenti alle funzioni rituali, produttive, al soddisfacimento dei bisogni primari, al riposo e/o divertimento. In qualunque città di questo tipo un europeo si dovesse trovare, seppur per la prima volta, la sua capacità di orientamento non subirebbe intralci insormontabili. C’è sempre una cattedrale, un municipio che in genere segnano il “centro” della città, ma ci sono altri luoghi riconoscibili come uffici, ospedali, alberghi che riconosciamo avendo esperienza culturale delle loro funzioni. Ma perchè la città europea ha questi modelli? Se ci pensiamo bene dobbiamo ricondurre il modello di città al modello di abitazione che nel nostro passato così come nel nostro presente, pur nel mutare delle abitudini di vita, continua ad essere organizzata per soddisfare i nostri bisogni primari e secondari (il modello contadino abbiamo iniziato ad abbandonarlo solo da circa mezzo secolo!). Una casa europea (che un tempo era un ambiente unico dove si svolgeva anche l’attività produttiva) è organizzata con una divisione dello spazio funzionale alle attività: alimentari (cucina), produttivesociali (salotto), ricreative (soggiorno/stanza da letto), funzioni igieniche e salutari (bagno). In ognuno di questi luoghi si realizza, anche ritualizzandola, un’attività. Si mangia in cucina e non in camera da letto (città: ristorante), ma in cucina si riunisce anche tutta la famiglia (in genere!) nello stesso tempo per consumare i pasti (città: luoghi di rito), si ricevono gli ospiti e si trattano affari nel salotto (città: uffici, municipio), ci si riposa o si ascolta musica in camera da letto o nel soggiorno (alberghi, pub). La maggiore o minore conoscenza della città e della casa determina anche una familiarità più o meno estesa con i codici di comunicazione verbale e simbolica con quell’ambiente e con le persone che lo popolano e questo determina un nostro rapporto culturale ed emotivo con lo spazio e nello spazio. SPAZIO SEMIDETERMINATO – Anche all’interno dei luoghi particolari di una casa (o ad esempio di un ufficio) esiste un particolare rapporto di tipo culturale ed emotivo che ci lega allo spazio, alle persone ed agli oggetti che lo occupano (spesso anche ai vuoti, alle assenze). Vi sono delle zone spaziali nascoste in cui agiscono le nostre emozioni e il livello della nostra abitudine a percepire quei luoghi. Così avremo delle Aree di uso immediato (tavolo/sedia) che a secondo della loro collocazione e distanza da noi modificano il nostro senso di costrizione. Aree che misuriamo non solo funzionalmente ma anche emotivamente in rapporto ai punti a portata di mano (area di lavoro) che fanno sentire o meno un senso di limitatezza. Aree di immediato contatto senza alzarsi, in cui ci muoviamo in modo adeguato riducendo i fattori che possono ad esempio ridurre la nostra capacità di concentrazione. Dentro questi spazi esistono zone che sono funzionali ai nostri bisogni emotivi, come la Zona di Fuga sociale (quella in cui si tende a mantenere l’isolamento), la Zona di Attrazione sociale (quella in cui si tende a riunirsi). Ripetiamo per chiudere questo argomento che le differenze culturali ci fanno percepire e quindi attivano reazioni emotive del tutto diverse. Ciò che in una cultura rappresenta uno Spazio Preordinato in un’altra può essere Spazio Semiordinato. Un esempio può essere tratto dalla collocazione dei mobili rispetto alle pareti nelle culture occidentali ed orientali; nelle stesse culture la differente concezione filosofica ha prodotto modelli urbanistici ed architettonici del tutto differenti (es. la topografia centrifuga orientale in contrasto con quella a linee perpendicolari occidentale, ed ancora la concezione orientale dei giardini come panorama avvolgente entro cui ci si “muove” rispetto a quella occidentale di sfondo attraverso cui si “passa”). SPAZIO INFORMALE. Abbiamo già fatto un esempio sul processo mentale che ci spinge ad una determinata azione in presenza di uno stimolo sonoro (rumore del motore di un’automobile) ed


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