Traumatologia forense 1/2015

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traumatologia forense / settembre 2015

perficiale, dopo la sua divisione dal nervo peroneo profondo a livello del colletto del perone, si porta verso il basso fra il muscolo estensore delle dita e i muscoli peronei, attraversa la fascia crurale al terzo medio-inferiore della gamba e a questo livello si divide nei nervi cutanei dorsali mediale e intermedio. Il nervo cutaneo dorsale intermedio decorre lungo la parte laterale del dorso del piede, innervando la cute e le fasce circostanti e formando i nervi digitali dorsali per il terzo, quarto e quinto dito si anastomizza con il nervo cutaneo dorsale laterale, ramo del nervo surale. In occasione della revisione chirurgica del nervo plantare laterale, in concomitanza alla rimozione del chiodo endomidollare, si ebbe modo di isolare il ramo plantare laterale del tibiale posteriore che si presentava inglobato da tessuto fibroso ma continuo, procedendosi quindi ad accurata neurolisi. Dal referto operatorio si evince chiaramente come il disturbo parestesico sofferto dalla signora Rossi non fosse attribuibile a una lesione da infissione delle viti (come ipotizzato), bensì all’inglobamento da parte del tessuto fibroso post-operatorio. Tale evenienza rientra pienamente nelle complicanze essendo di per sé non prevedibile né evitabile dall’operatore, ma dipendente dai processi cicatriziali tipici di ogni

Note

soggetto.

la segnalazione e la valutazione di eventi sentinella,

n.1

1. Si definisce “errore medico” un’omissione di intervento o un intervento inappropriato a cui consegue un evento avverso clinicamente significativo. Rientra nella definizione il concetto che non tutti gli eventi avversi sono dovuti a errori, ma solo quelli evitabili. Non sempre è facile stabilire se un evento avverso sarebbe stato evitabile e, dunque, dovuto a errore oppure no. L’errore medico viene considerato oggi l’evento conclusivo di una catena di fattori, nella quale il contributo dell’individuo che l’ha effettivamente commesso è l’anello finale, ma non necessariamente il maggiore responsabile (Editoriale: L’errore in medicina, in Bollettino d’informazione sui farmaci, 3, 99, 2001). 2. La “complicanza” è una malattia o una situazione patologica che si presenta in associazione con un’altra (Dizionario Medico Illustrato Dorland), oppure che viene ad aggiungersi nel corso di una malattia, distinta sia dalle manifestazioni abituali di essa e sia dalle conseguenze delle lesioni da essa provocate (Dizionario dei Termini Tecnici di Medicina, Gagliardi Ed.); infatti, durante il decorso della malattia, o anche durante la convalescenza, possono sorgere complicazioni morbose, in quanto nell’organismo debilitato possono trovare terreno propizio al loro sviluppo gli agenti causali di altre alterazioni morbose (Dizionario di Medicina, Utet Ed.) 3. “Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e degli operatori coinvolti… contribuendo alla prevenzione e alla gestione del rischio clinico attraverso: …la rilevazione,

errori, “quasi-errori” ed eventi avversi valutando le cause e garantendo la natura riservata e confidenziale delle informazioni raccolte”.

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