ANNO IV
2/2019
N O T I Z I A R I O D E L L’ A M B I TO T E R R I TO R I A L E S O C I A L E D I C A M P O B A S S O
Il convegno sul Reddito di Cittadinanza all’ex GIL
L’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso fa “scuola” e sistema
I NOSTRI SERVIZI
Giornata di approfondimento e discussione sul Reddito di Cittadinanza Giornata di approfondimento e discussione sulla nuova misura governativa: il Reddito di Cittadinanza. Una giornata destinata ad avere un posto privilegiato nella storia dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso. Le attese sono state confermate a pieno, la larga partecipazione e l’apprezzamento per l’intuizione e l’organizzazione, da parte di tutti gli organi, enti, ordini ed associazioni preposte, hanno reso l’incontro presso l’Auditorium ex GIL di Campobasso, un vero e proprio evento di rilevanza regionale e oltre, considerato che si sono registrate iscrizioni di professionisti provenienti anche da fuori regione. L’Ambito Territoriale Segue a pag. 2
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Area Disagio Economico
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Area Disabilità
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Area Anziani
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Area Minori
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PROGETTI SOCIAL NEWS
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UFFICI DI CITTADINANZA
Sociale di Campobasso si è assunto l’onere e le responsabilità di creare un momento di confronto, unico, non solo su una misura di contrasto al disagio economico, quale il Reddito di Cittadinanza, ma anche di creare quei presupposti necessari per una riflessione costruttiva, su un periodo che da più parti è stato definito di cambiamento del welfare nazionale, con tutti gli aspetti di innovazione e di precarietà, propri di ogni fenomeno sociale volto al nuovo. Quello del 16 maggio 2019 rimarrà nella memoria di tutti, o almeno di chi, e sono in molti, lavora nel Sociale per dare dignità e pari condizioni alle fasce deboli. Una giornata proficua e condivisa, dove tutti gli attori coinvolti hanno preso consapevolezza che i tempi sono oramai maturi per scrivere un nuovo capitolo delle Politiche Sociali: merito dell’ATS di Campobasso di averne scritto la prefazione. Dopo questo doveroso ed obiettivo preambolo, possiamo passare ora ai contenuti dell’evento. Nel pomeriggio di giovedì 16 maggio 2019, l’ATS di Campobasso, ha voluto la giornata di approfondimento e discussione sugli aspetti normativi, gestionali ed operativi riguardanti la misura Reddito di Cittadinanza, Legge 26/2019. Evento che ha ricevuto il patrocinio della Regione Molise, dell’Università degli Studi del Molise e del Comune di Campobasso, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, PON Inclusione, The
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World Bank e le Cooperative sociali, Gruppo AWA – Assel, Welcome, Agorà, e SIRIO. Ad introdurre i lavori Vincenzo De Marco, Direttore dell’ATS di Campobasso, moderatore dell’incontro che ha avuto anche valenza formativa, accreditato presso l’Ordine degli Assistenti Sociali e presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, e riconosciuto anche ai fini della formazione continua per i Consulenti del Lavoro. Il Dirigente ha innanzitutto ringraziato i Sindaci ed amministratori locali intervenuti, gli Enti, le Associazioni e Cooperative, la società ICCS Informatica del Gruppo Maggioli, i collaboratori tutti che hanno reso possibile l’iniziativa, soffermandosi sui nomi della Coordinatrice dell’ATS Campobasso, Raffaela Rosa e dei componenti la Segreteria organizzativa: Vittorio Scarano, Pierpaolo Tanno e Clorinda Variano. Nell’introdurre l’argomento, De Marco ha parlato di una misura complessa, di contrasto alla povertà e volta all’inclusione lavorativa e sociale, con ripercussioni diretti sui cittadini. Partendo da una panoramica generale, sui 5 milioni di poveri assoluti in Italia, il Dirigente ha tracciato sinteticamente l’iter legislativo che ha preceduto la misura, iniziano dal
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Siamo partiti con il SIA, poi il ReI fino ad arrivare al Reddito di Cittadinanza, con un impatto di circa 8 miliardi di euro, tutte misure che hanno trovato gli Ambiti sociali partner di riferimento principale.
1992 con le Politiche di inclusione dell’Unione Europea, fino a marzo scorso con le sole nazioni Italia e Grecia ancora sprovviste del Reddito di Cittadinanza, “siamo partiti con il SIA, poi il ReI fino ad arrivare al Reddito di Cittadinanza, con un impatto di circa 8 miliardi di euro – ha detto De Marco – tutte misure che hanno trovato gli Ambiti sociali partner di riferimento principale”. Il Dirigente, nel fare una prima analisi dei dati, ad
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L’intervento del Dirigente ATS Vincenzo De Marco
aprile ci sono stati i primi beneficiari del RdC, ha messo in evidenza come i numeri sono pressoché raddoppiati rispetto al ReI, “siamo passati da una media annua di circa 500 beneficiari ReI dell’ATS Campobasso, con una erogazione media di 230euro, a circa mille beneficiari del Reddito di Cittadinanza ad aprile scorso, di cui 700 della sola città di Campobasso, con una erogazione media di 420 euro mensili. Di questi utenti – ha anticipato De Marco già sappiamo che l’80% saranno di competenza dell’Ambito Sociale, perché si tratta di nuclei familiari con problematiche sociali e non solo specificatamente lavorative, dove sarà da noi predisposta una valutazione e pianificazione multidimensionale”. Il dottor De Marco, a conclusione del suo intervento, ha offerto alla vasta platea uno spunto di riflessione, sulla opportunità di realizzare una cabina di regia comune regionale e aperta ai canali nazionali, composta da tutti gli attori coinvolti dalla misura, per meglio armonizzare ed implementare le azioni di programma. A seguire, ha preso la parola il Presidente del Comitato dei Sindaci ATS Campobasso,
Antonio Battista. Anche in questa occasione, ha ribadito la sua forte perplessità sui Centri per l’Impiego, non ancora pronti al ruolo chiamati ad assolvere, sostenendo l’impellenza di un piano di ristrutturazione. Sulla giornata di approfondimento, ha apprezzato il lavoro dell’ATS Campobasso, che ben ha compreso la necessità di un momento di formazione, “dobbiamo essere all’altezza delle aspettative che questa misura ha creato e sono tante – ha detto Battista – anche perché se non si riesce in questo intento, si creano tante tensioni che si scaricano proprio sui Sindaci. Il dibattito di oggi è particolarmente interessante – ha aggiunto Battista - sicuramente sarà produttivo e propedeutico alla realizzazione di un sistema di aiuto alle persone più bisognose. Ho avuto da sempre una posizione ferma, bisogna evitare di dare soldi ai poveri come misura fine a se stessa, non si fa altro che illuderli e creare solo assistenzialismo. Bisogna puntare alle politiche di inclusione – ha concluso Battista – stiamo par-
L’intervista al Dirigente ATS Vincenzo De Marco
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La platea dell’Auditorium ex GIL di Campobasso
lando di una materia delicatissima, fatta da mille sfaccettature, ma sono anche convinto che l’Ambito Sociale di Campobasso sarà pronto a questa sfida perché da sempre ha lavorato per cercare la dignità delle persone, dei nostri utenti, chiamandoli per nome, affrontando le problematiche e criticità con lo spessore e l’intensità della preparazione e della professionalità dei suoi operatori”. A rappresentare la Regione Molise, è intervenuto l’assessore regionale con delega al Lavoro e Politiche sociali, Luigi Mazzuto. Il titolare del welfare molisano ha ribadito l’impegno che la Regione sta mettendo in atto, anche in campo nazionale, al fine di migliorare il complesso piano organizzativo, dando garanzie anche sui Centri per l’Impiego, “in Commissione Politiche sociali della Conferenza delle regioni stiamo discutendo delle problematiche che oggi abbiamo – ha detto Mazzuto – ottenendo i fondi necessari per la riorganizzazione dei Centri per l’Impiego, in termini di personale e di formazione. Il Reddito di Cittadinanza – ha continuato Mazzuto – avverte la necessità di una riorganizzazione più generale del mondo del lavoro, dove
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il Centro per l’Impiego è chiamato a ricoprire il ruolo cardine, assieme agli Ambiti sociali – ha concluso Mazzuto – e insieme, anche durante la formulazione del nuovo Piano Sociale Regionale, lavoreremo per affrontare queste nuove esigenze, alle nuove prospettive che il Reddito di Cittadinanza apre”. Confronto e Formazione, sono i punti su cui misurarsi nei prossimi mesi e dare risalto alla formazione per gli addetti ai lavori è stata Daniela Grignoli, Presidente del Corso di studi in Scienze del Servizio Sociale dell’Unimol, “una tematica che ci trova coinvolti in prima fila – ha detto la Grignoli - preparare il personale è un passaggio delicato e sostanziale per il buon esito della misura stessa”. La docente universitaria ha poi indicato i due termini sui quali verte tutta la programmazione, Povertà e Politica attiva per il lavoro, mettendo in evidenza il dato sconfortante della regione, in merito alla disoccupazione, in special modo giovanile: uno su due è senza lavoro. Alludendo al Giro d’Italia, evento sportivo concomitante alla giornata di approfondimento su RdC, la Grignoli ha infine augurato che da “maglia rosa” della disoccupazione, il Molise passi a quella nera.
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La sessione di Formazione con protagonista Alessandro Ciglieri
“Una misura che per intensità di aiuto si contraddistingue nel panorama europeo” Terminati i saluti delle istituzioni che hanno collaborato all’evento, è stato dato il via alla sessione di formazione, con Alessandro Ciglieri, collaboratore Banca Mondiale, organismo che presta assistenza specialistica al Ministero del Lavoro e Politiche sociali. L’esperto in materia, particolarmente portato alla divulgazione, ha presentato la misura, prima negli aspetti tecnici per poi soffermarsi, nella seconda parte, sul ruolo che vedrà impegnato l’Ambito Sociale. La novità rilevante della nuova misura è l’innalzamento della soglia di povertà, rispetto al precedente Reddito di Inclusione, da 2.250 euro, per un nucleo monofamiliare, a 6mila euro. Ciò significa che lo Stato è chiamato ad intervenire per colmare tutte quelle condizioni di povertà conclamata, fino al raggiungimento della soglia di povertà stabilita, “il Reddito di Cittadinanza – la definizione di Ciglieri - prevede un contributo economico alla famiglia, tarato sui indici economici e adeguato con dei coefficienti, condizionato ad un percorso di empowerment lavorativo e/o sociale. Una misura che per intensità di aiuto si contraddistingue nel panorama europeo”. Il Reddito di Cittadinanza subentra al Redito di Inclusione, per il quale le domande sono terminate il 28 febbraio scorso. I beneficiari ReI del Molise sono giunti a quota 2.190, di questi buona parte sono passati al RdC: nessun impedimento a chi vuole restare nel ReI, senza passare a RdC, per continuare a goderne fino alla naturale scadenza. Mediamente, i beneficiari si sono attestati su quota 500 annua. Confrontando il Rei con RdC, i valori si sono pressoché raddoppiati, sia di numero che in termini di beneficio: sono state 4.949 domande di Reddito nella Provincia di Campobasso, 1.439 in quella di Isernia, pari al 60% dei potenziali, con una previsione di accoglimento delle domande che va verso il 70%.
La sessione formativa con Alessandro Ciglieri
I beneficiari dell’Ambito Sociale di Campobasso sono circa mille, di cui 646 del solo Comune capofila. Ciglieri, prima di entrare nel merito, ha voluto rimarcare un punto di criticità della nuova programmazione, una comunicazione e divulgazione non corretta ed esaustiva su RdC, che poi ha dato spazio alle interpretazioni più stravaganti e a chi lavora sulle notizie false. La domanda va presentata al CAF e Poste Italiane o per via telematica sul portale dedicato. Altra novità introdotta dal Reddito di Cittadinanza, la somma a sostegno dell’affitto o mutuo. Tra i requisiti economici, un Isee limite di 9.360 euro (Isee ordinario in corso di validità, Isee minori nel caso di nuclei familiari con minorenni, Isee corrente, a fronte di una variazione della situazione lavorativa avvenuta nei 18 mesi precedenti alla richiesta del Rdc, che abbia determinato una riduzione del reddito familiare di almeno il 25%). In merito al patrimonio immobiliare, il valore deve essere inferiore a 30mila euro, esclusa la prima casa, poi un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro (è questo il vincolo forse più rigido che potrebbe escludere situazioni che, in realtà, versano in condizioni di disagio), un reddito familiare non
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superiore a 6mila euro, adeguato ad un parametro di scala di equivalenza, che varia in base al numero e all’età dei componenti della famiglia. Vengono inclusi nel calcolo, e quindi sottratti dal beneficio massimo del Reddito di Cittadinanza, i trattamenti assistenziali sottoposti alla prova dei mezzi che dipendono cioè dalla condizione economica: assegno per nucleo familiare con tre figli minori; assegno di maternità; la carta acquisti; l’assegno sociale; la pensione di invalidità civile. Invece, non devono essere comunicati i redditi derivanti da: attività socialmente utili; servizio civile; contratto di prestazione occasionale; libretto di famiglia; tirocinio. La durata della Carta è di 18 mesi, con un mese di interruzione, per poi ripartire con ulteriori 18 mesi di erogazione. Nel mese successivo viene tolto dalla carta il 20% delle eventuali somme non spese, fino al totale azzeramento ai sei mesi dal primo beneficio, “della comunicazione non fatta – ha aggiunto Ciglieri – sicuramente possiamo annoverare una guida alla spesa, che ha portato al panico i beneficiari. Oltre a loro, chi soffre le conseguenze sono anche le attività commerciali, riconosciute valide ai fini della spesa ammissibile”. Un obiettivo parallelo della misura è proprio quello di contribuire ad un rilancio degli acquisti, apportando benefici diretti all’economia. Fermo restando che è possibile ritirare liquidi solo 100
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euro del beneficio complessivo, 210 per le famiglie numerose, in merito alle spese ammissibili, solo su canale fisico in Italia tramite pos (supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie) troviamo beni e servizi di base, con un ampliamento previsto per acquisti di parafarmaci, prodotti tecnologici non di lusso (come smartphone e tablet), articoli di abbigliamento e mobilio. Inoltre, è possibile pagare con un bonifico unico mensile o il mutuo o l’affitto, è ammesso anche il pagamento delle bollette delle utenze. Sono vietate spese relative al gioco di azzardo, materiale pornografico, armi, vietati anche gli acquisti su siti di e-commerce. Non è possibile provvedere all’acquisto di servizi finanziari e creditizi, servizi di trasferimento in denaro, servizi assicurativi, articoli di gioielleria, pellicceria, acquisti presso gallerie d’arte e in club privati. La parte che concerne i requisiti necessari per l’accoglimento della domanda si completa con l’assenza nel nucleo familiare di autoveicoli nuovi o di cilindrata, navi ed imbarcazioni ed è obbligatoria la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID), presso il Centro per l’Impiego, entro 30 giorni dall’accoglimento della domanda. Oltre ai requisiti economici sono previsti anche quelli di cittadinanza e residenza: il richiedente deve essere cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni: italiano o dell’Unione Europea; cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di
Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.2/2019 UFFICI DI CITTADINANZA
lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso; cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario - come individuato dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30 - titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; titolare di protezione internazionale. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. L’esperto Ciglieri, nella seconda parte dedicata alla formazione, ha focalizzato l’intervento sulle competenze comunali e dell’Ambito Territoriale Sociale. “Come per il Rei - ha riferito Ciglieri - cosi per RdC competono al Comune i controlli su anagrafe, residenza e soggiorno, come anche i controlli dei Vigili urbani per la composizione del nucleo familiare e nel merito sono stati inseriti dei correttivi proprio per evitare la formazione di nuclei familiari ad hoc”. Altro aspetto vincolante per le amministrazioni, che saranno presto coinvolte direttamente con l’accesso in piattaforma INPS, è la gestione dei contributi economici a sostegno del reddito, da comunicare obbligatoriamente al Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (SIUSS), in quanto saranno imputati per il calcolo dello stesso RdC. Non sono imputabili, a tale fine, l’indennità di accompagno, bonus bebè etc. Nel momento in cui la domanda RdC è accolta, e il beneficiario va automaticamente in Sgate per gli sgravi sui tributi comunali, l’iter procedurale può seguire due percorsi: il Patto per il Lavoro e il Patto per l’Inclusione Sociale e questo dipende dalla tipologia di utenza. In realtà, sulla piattaforma e nell’area riservata all’analisi preliminare, saranno quattro le opzioni possibili: la prima, che coincide con il Patto per il Lavoro, interesserà i nuclei familiari dove si riscontra la sola problematica legata all’occupazione e, quindi, rimane in capo ai Centri per l’Impiego. Seconda opzione, il Patto per l’Inclusione sociale, nel caso in cui il bisogno è composito, e sono chiamati ad intervenire i Servizi sociali del Comune/Ambito Sociale, con la valutazione multidimensionale. Terza opzione, quando si presenteranno analisi complesse, dove sarà necessario predisporre una rete di interventi con tutte le Istituzioni, Servizio sociale, Distretto sanitario, Centro per l’Im-
piego, Scuole, Giustizia minorile, Inail, etc. Infine, quarta ed ultima possibilità, quando la problematica sarà prettamente sanitaria e rimane circoscritta a tale ambito. Alessandro Ciglieri ha espresso più di qualche perplessità in merito alle competenze del Centro per l’Impiego, sulla valutazione ed analisi del caso di natura sociale, “forse la via maestra da seguire è quella di intessere accordi e fare rete e decidere insieme il percorso più opportuno da intraprendere”. Infatti – ha aggiunto Ciglieri - rispetto a quanto ora definito, nel caso in cui l’operatore del Centro per l’Impiego ravvisi che nel nucleo familiare del beneficiario siano presenti particolari criticità in relazione alle quali sia difficoltoso l’avvio di un percorso di inserimento al lavoro, per il tramite della piattaforma digitale, invia il richiedente ai servizi comunali competenti per il contrasto alla povertà, che si coordinano al livello di Ambito Sociale territoriale, per la valutazione multidimensionale. L’invio comunque dovrà essere corredato dalle motivazioni che l’hanno determinato, dopo l’esito degli incontri con il nucleo familiare, avvenuti presso il Centro per l’Impiego. Infine, nel merito degli interventi previsti per il Sociale, saranno finanziati i tirocini formativi, con le relative indennità di legge, percorsi di sostegno educativo, assistenza domiciliare, di mediazione familiare e di pronto intervento sociale. Tra le novità più salienti, oltre ai Patti di lavoro o di inclusione, i beneficiari saranno chiamati, ognuno secondo il proprio profilo socio lavorativo, a svolgere dalle 8 alle 16 ore settimanali di lavoro utile alla collettività, presso il Comune, per l’intero periodo di fruizione del sostegno al reddito. Potranno essere impegnati nel settore Ambiente, Assistenza, Protezione civile, Cultura, Turismo. Le coperture finanziarie si troveranno nelle due misure che si sommano e si integrano, il Fondo povertà e PON Inclusione. Prima di dare spazio agli interventi della platea, con tutti gli attori coinvolti dalla misura RdC, hanno chiuso il ciclo di interventi Carlo Schiatti, collaboratore di Banca Mondiale e referente finanziario per il Molise, Abruzzo, Marche ed Umbria, e Laura Pirazzoli, che ha portato i ringraziamenti della Organizzazione. L’evento del 16 maggio si è potuto agevolare del contributo dell’Istituto Alberghiero di Vinchiaturo, per il servizio Buffett, e dell’Istituto “Pertini” di Campobasso per il servizio hostess.
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AREA DISAGIO ECONOMICO
L’esperienza di un beneficiario, “potenziale” Pizzaiolo
Il Reddito di Inclusione e le azioni di integrazione sociale
Dal 1° marzo 2019 non è più possibile fare domanda di Reddito di Inclusione, con l’avvio della nuova misura del Reddito di Cittadinanza. Comunque, chi ha acquisito il diritto del ReI, continuerà a beneficiarne fino alla naturale scadenza, se non si decide di fare domanda di RdC. C’è da dire che circa 80% degli aventi diritto Rei sono già transitati al Reddito di Cittadinanza. Con il Reddito di Inclusione, sono state introdotte novità e una nuova impostazione del contrasto alla Povertà, che ha anticipato l’attuale misura. Per l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, in termini economici, il ReI ha comportato un trasferimento annuo di circa un milione di euro, con una media di assistiti che ha superato le 500 unità. Per loro è stato redatto un progetto personalizzato, da parte dello staff multidisciplinare, volto al pieno reinserimento sociale e lavorativo. Dalla teoria si è passati alla pratica, dunque, e per entrare meglio nell’argomento, riportiamo il caso di Francesco Cardonio, un ragazzo Campobassano di 21 anni, beneficiario del ReI, assieme al suo nucleo familiare composto da tre persone. L’assistente sociale, ai primi colloqui, ha intuito che Francesco era un ragazzo molto motivato, nonostante avesse abbandonato la
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scuola precocemente. Frequentava l’Istituto Tecnico Commerciale “L. Pilla”, ma ha deciso di non proseguire in quanto lo studio non è mai stato di suo interesse, perché ha sempre voluto lavorare. I suoi genitori avevano un ristorante, il fratello lavora in una pizzeria a Torino e l’altro fratello è titolare di una Pizzeria a Campobasso. Ha partecipato anche al programma Garanzia Giovani, svolgendo un tirocinio di sei mesi presso una pizzeria. L’assistente sociale, tenendo conto del quadro generale e degli interessi di Francesco, ha deciso di attivare, gratuitamente, un Corso di Formazione da Pizzaiolo, della durata di 100 ore presso il CSFO, in Via Campania. Grazie a questo Corso di Formazione, Francesco ci dice di aver acquisito le conoscenze teoriche e pratiche per esercitare al meglio questo lavoro e soprattutto è molto contento anche di aver stretto legami duraturi con i suoi compagni di corso. “Credo che sia stato un ottimo percorso formativo – le parole del corsista - perché ho acquisito una buona conoscenza sulla parte pratica che potrebbe sembrare semplice ma è complessa. Attualmente sono alla ricerca di lavoro, sono molto
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fiducioso perché già ho svolto dei colloqui di lavoro presso alcune pizzerie, però il mio sogno è quello di aprire un’attività tutta mia, so che ci vuole tempo, ma aspetterò con pazienza e soprattutto mi impegnerò nel realizzare questa mia ambizione. Spero che un giorno riuscirò a realizzarmi – chiude Francesco - e spero anche di condurre una vita serena, lavorando giorno dopo giorno. Per il momento vorrei continuare ad imparare i trucchi del mestiere, anche continuando con la formazione, per migliorarmi e per arrivare preparato al traguardo”.
Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.2/2019 In tutto sono state 330 le domande pervenute
Fondo Nazionale per la non Autosufficienza 2017, pronte le graduatorie
Definite le graduatorie per FNA 2017. Sono state 330 le domande pervenute per il Fondo Nazionale per la non Autosufficienza, di queste 293 per la lettera A), 33 domande per la lettera B), infine 4 domande per la lettera C). Il Fondo Nazionale per la non Autosufficienza, istituito con Legge 296/2006, art. 1, co. 1264, nasce con l’intento di voler garantire un adeguato sostegno a persone con disabilità grave e ad anziani non autosufficienti, al fine di favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio evitando il rischio di istituzionalizzazione, nonché per garantire, su tutto il
AREA DISABILITÀ
previa valutazione personale delle condizioni del paziente, interventi differenti che variano dalla corresponsione di un contributo spettante al Caregiver (pari a euro 400,00 mensili), alla possibilità di usufruire del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), avvalendosi del supporto di Cooperative o soggetti accreditati di servizi di cura e assistenza domiciliare. Per la lettera B), sono state 33 le domande di cui 31 ammesse. Secondo il bando, la lettera B) era rivolta ai minori con disabilità grave, riconosciuta ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/92, per i quali è previsto un soFNA 2017 120 90
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LETTERA "A"
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CONTRIBUTI ECONOMICI
territorio nazionale, l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali, contribuendo in tal modo al miglioramento della qualità della vita del paziente e dei suoi familiari. Come anticipato, 293 richiedenti hanno contrassegnato nella domanda la lettera A), di queste 231 sono state ammesse, i beneficiari sono 121 di cui 95 per il contributo economico 26 per l’assistenza domiciliare. Infatti, da bando i destinatari della misura potevano essere persone, adulte e anziane, in condizioni di dipendenza vitale che necessitano di assistenza continua, e per i quali è prevista la possibilità di scegliere,
stegno economico idoneo ad implementare differenti progetti formativi, volti a favorire l’apprendimento di nuove competenze, oltre che l’autonomia comunicativa e relazionale. Infine, per la lettera C), le domande pervenute sono state 4 e tutte ammesse, il bando era rivolto a Centri Socio Educativi Diurni, i quali hanno la possibilità di implementare attività sperimentali rivolte a soggetti con disabilità grave che hanno terminato il percorso di studi e che frequentano la struttura. Infine, è stato pubblicato il nuovo bando FNA 2018, di cui si rimanda la consultazione alle News di questo notiziario.
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AREA ANZIANI
Quinta edizione della “Settimana del buon invecchiamento”
Seminari, attività di prevenzione e momenti ludico-ricreativi
Presso il Centro Santo Stefano, si è conclusa la quinta edizione della “Settimana del buon invecchiamento”. Le attività svolte hanno previsto attività di prevenzione e ricreative, nello specifico: seminari sulla prevenzione oncologica, corsi di aggiornamento sulle malattie neurodegenerative e poi spazio anche a tornei di ballo, cruciverba, carte, esibizioni teatrali, musica, canto, poesia, danza, tradizioni. Un percorso che mira alla qualità di vita degli anziani, sempre più protagonisti nella società. Anche quest’anno sono stati i sette Centri Sociali della città capoluogo ad animare le giornate di riflessione e di relazione, alla presenza dei Presidenti, dell’Amministrazione comunale di Campobasso, Centro Alzheimer. Sono intervenuti il sindaco Antonio Battista, il responsabile del centro Alzheimer, Mino Dentizzi, l’Assistente Sociale dell’ATS Campobasso referente in materia, Alessia Cerio e poi i Presidenti dei Centri: Gabriella Taverna, Luca Simone, Giuseppe Pio, Antonio Di Vincenzo, Antonio Stelluto, Nadia Di Martino, Silvia Tricarico. I centri sociali anziani della Città di Campobasso sono i seguenti: “L’Amicizia”, “Nicola Scarano”, “L’Incontro”, “L’Iniziativa”, “Santo Stefano”, “Monforte”, “Colle dell’Orso”.
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.2/2019 Oltre 60 ragazzi coinvolti, anche con bisogni educativi speciali
A termine il progetto Supporto scolastico “CompitiAMO”
Ha avuto termine il Progetto di Supporto scolastico denominato “CompitiAMO”. Iniziato nel mese di gennaio 2019, si è concluso il 31 maggio scorso, con un evento che ha trovato insieme i ragazzi e le loro famiglie: uno spettacolo di giocoleria e magia, proposto ed organizzato dal Centro Documentazione Handicap. Il progetto ha previsto l’iscrizione di 30 ragazzi, a questi si sono aggiunti altri 30 minori frequentanti le attività della Scuoletta. Il progetto ha previsto la collaborazione del Centro Documentazione Handicap di Campobasso e delle volontarie dell’Associazione ActionAid. Le attività si sono svolte durante le ore pomeridiane, dalle 15 alle ore 18, per tre giorni a settimana, e precisamente nelle giornate di lunedì mercoledì e venerdì, osservando due turni orari per garantire l’afflusso strutturato dell’utenza ed offrire un’adeguata attenzione alla preparazione scolastica dei ragazzi. I fruitori del supporto sono stati gli alunni frequentanti la scuola primaria e la scuola secondaria di 1° grado, anche con Bisogni Educativi Speciali (BES), segnalati e non dalle scuole, dalle Associazioni di Quartiere, dall’ATS di Campobasso per le seguenti motivazioni: svantaggio culturale, sociale ed economico; disturbo specifico dell’apprendimento; difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana in quanto appartenenti ad etnie diverse; minori soggetti a segnalazione da parte del Tribunale per i Minorenni; minori che presentano difficoltà scolastiche oggettive. Le attività sono state svolte presso
AREA MINORI
tre sedi della Città: la sede dell’Associazione di “Quartiere Campobasso Nord”, per i residenti nel quartiere CEP e nelle contrade limitrofe; i locali comunali di Via Muricchio, piano terra, per i residenti in zona centro/ S. Antonio Abate, Fontana Vecchia e dintorni; la sede dell’Associazione “Il Nostro Quartiere S. Giovanni”, per i residenti in zona San Giovanni dei Gelsi/ Colle dell’Orso, Vazzieri. Il progetto, anche in questa edizione ha raggiunto gli obiettivi prefissati, quali: la promozione del benessere sociale e scolastico del bambino e dell’adolescente attraverso un miglioramento della “presenza” nel sistema socio-educativo degli alunni; il rafforzamento del concetto di inserimento del minore nel contesto globale e non individuale del sistema educativo; la sinergia continua, costruttiva e condivisa degli interventi sociali e scolastici; l’adozione di strategie idonee messe in atto, avvalendosi di figure professionali esperte, al fine di prevenire e/o contenere il disagio scolastico e familiare; l’integrazione nel tessuto sociale dei minori individuati, attraverso un lavoro di informazione, di conoscenza e di avvicinamento alle realtà sociali esistenti sul territorio di riferimento; il confronto e collaborazione con le agenzie di terzo settore presenti sul territorio.
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PROGETTI
Dal 1° luglio al via la seconda fase per le domande Home Care Premium Si riaprono i termini per i servizi di assistenza domiciliare non autosufficienti dell’INPS
Dal 1° luglio si riaprono i termini di presentazione delle domande per Home Care Premium 2019. Dopo la prima scadenza fissata per lo scorso 6 maggio, le domande potranno essere presentate partendo dalle ore 12 del 1° luglio 2019 e fino al 31 gennaio 2022, medesimo orario. Si aprirà la seconda fase, durante la quale potranno presentare nuova domanda, sia coloro che non sono rientrati nella graduatoria del 4 giugno, sia coloro che non hanno avuto modo di presentarla nei precedenti termini previsti dal bando. A tal proposito, è fondamentale essere in possesso del Pin Dispositivo rilasciato dall’Inps per accedere alla piattaforma e procedere con la compilazione della domanda. Ricordiamo che il bando Home Care Premium 2019 prevede l’erogazione di prestazioni finalizzate a garantire la cura a domicilio delle persone non autosufficienti (con un’invalidità minima del 67%). Pertanto, possono presentare domanda: i dipendenti e i pensionati pubblici, diretti e indiretti, i loro coniugi, per i quali non sia intervenuta sentenza di separazione, i parenti e affini di primo grado anche non conviventi, i soggetti legati da unione civile e fratelli o le sorelle del titolare, se sono tutori o curatori. Le prestazioni previste sono: Prevalenti, e riguardano l’erogazione di contributo economico mensile, finalizzato al rimborso delle spese sostenute per l’assunzione di un assistente domiciliare; Integrative, e prevedono servizi a carattere domiciliare, svolti in particolare da OSS, Educatori Professionali e Operatori del Sollievo. L’ammontare del contributo mensile è condizionato da due fattori che definiranno la graduatoria per accedere al beneficio: il grado di disabilità, il valore Isee socio-sanitario in modalità ristretta del beneficiario. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il bando scaricabile dal sito www.inps.it. e lo Sportello Sociale HCP. Infatti, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, in collaborazione con la Cooperativa ASSeL, in vista del Bando Home Care Premium 2019, fornisce informazioni, delucidazioni e assistenza agli utenti che vogliono essere guidati nella presentazione della domanda, presso lo Sportello Sociale HCP, sito in Via L. D’Amato 5/C (Campobasso). Per gli orari di apertura dello Sportello si rimanda alla consultazione delle News all’ultima pagina del Notiziario.
Il corso di formazione con Paolo Brambilla
PROGETTI
Due pesi e due misure, dall’assessment alla valutazione dei risultati Verso un metodo di misurazione condiviso della complessità assistenziale
Si è tenuto il corso di formazione denominato “Due pesi e due misure, dall’assessment alla valutazione dei risultati”. Presso l’Incubatore sociale, di Campobasso, il docente Paolo Brambilla, Assistente Sociale Specialista libero professionista, formatore, consulente di Enti Pubblici e di organizzazioni del privato sociale e del volontariato, ha incontrato gli operatori dell’ATS di Campobasso, grazie all’interessamento dell’assistente sociale Raffaella Ferro. L’argomento che ha tenuto banco nei due giorni di formazione, 24 e 25 maggio, è stato l’ipotesi di un modello di misurazione dei risultati dei sevizi sociali, anche alla luce della programmazione nazionale di contrasto alla povertà, il Reddito di Cittadinanza. Brambilla più volte ha richiamato la necessità di un modello condiviso di valutazione, per programmare gli interventi e meglio regolare la loro intensità, con ricadute positive sul lavoro del Servizio sociale e sull’erogazione del servizio stesso, “quando parliamo di misurabilità, intendiamo efficienza, efficacia, concretezza, attendibilità, gestire la complessità dando il giusto ordine di priorità – ha riferito il docente – un possibile modello che presume nuove vedute e criteri, oramai non più differibili”. Un nuovo modello che si propone una rilettura di alcune metodiche di valutazione sociale alla luce del contesto territoriale e dell’assetto organizzativo dei servizi. Sarebbe necessaria anche la rielaborazione di una metodologia di lavoro sociale per la gestione della fase di assessement, oltre che della rielaborazione di una strategia valutativa che, a partire dal quadro di assessement e degli obiettivi definiti, possa portare ad una misurazione dei risultati spendibile sia sul versante dell’utenza che dell’organizzazione. Un metodo di misurazione condiviso della complessità assistenziale e dell’intensità della presa in carico sociale, a partire da fattori osservabili e indicatori e la possibilità di “pesare” la casistica trattata, in relazione ai fattori individuati, sono queste le nuove frontiere per chi opera nel Sociale.
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.2/2019
Entra nel vivo delle attività il progetto “Municipality4Roma” Tra gli obiettivi, l’inclusione scolastica e socio-lavorativa della popolazione Rom dell’ATS Entra nel vivo delle attività il progetto “Worthwhile Opportunities Through Shared Resources And Knowledge For Inclusive Municipalities”. Acronimo “Municipality4Roma”, finanziato dalla Commissione Europea al Consiglio Nazionale delle Ricerche in partenariato con il Comune di Campobasso. L’iniziativa ha come obiettivo il contrasto alle discriminazione dei Rom attraverso attività mirate a accrescere la consapevolezza sulla loro condizione e a superare stereotipi e pregiudizi al fine di migliorare la loro integrazione nella società. Inoltre intende favorire il miglioramento del grado di inclusione scolastica e socio-lavorativa della popolazione Rom residente a Campobasso e nei Comuni compresi dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, evitando fenomeni negativi quali la dispersione scolastica, l’inattività, la devianza. Vuole garantire una cooperazione tra i vari attori sociali, in attuazione delle azioni di sistema previste dalla Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti 2012/2020 (UNAR, Presidenza del Consiglio, 2012), la quale punta ad accrescere la partecipazione dei Rom ai diritti educativi, del lavoro, della salute e abitativi, nonché ai relativi processi decisionali attraverso i cosiddetti “Tavoli Rom”. Tra le attività specifiche, l’azione di sensibilizzazione. Prevista dal progetto, si sviluppa attraverso l’implementazione di un programma di lavoro per Operatori (dipendenti pubblici e privati) e Rom composto dalle seguenti attività: indagine sui fabbisogni formativi, condotta attraverso la somministrazione di questionari e di focus group. Tale attività è funzionale alla messa a punto delle successive attività formative; formazione frontale per Operatori e Rom a partire dai principi e dalla legislazione europea di contrasto alle discriminazioni, dalle “buone pratiche” inclusive già operate nel territorio campobassano e dai punti di forza e di debolezza esistenti rispetto all’obiettivo di accrescere il grado di inclusione scolastica e lavorativa dei Rom; mutuo apprendimento (mutual learning) durante il quale Operatori e Rom saranno impegnati nella progettazione degli spazi di partecipazione ai diritti e ai doveri per promuovere nuovi processi di attivazione, colmare le distanze e migliorare la capacity building istituzionale. Accanto a queste attività operative, il progetto prevede anche un’intensa campagna di comunicazione e di disseminazione dei risultati progettuali, con il diretto coinvolgimento dei partner europei e la creazione di strumenti informativi (sito web, moodle platform per la formazione a distanza, ecc.). Infine, nel mese di maggio 2019 è partita la campagna di comunicazione progettuale e la somministrazione dei questionari in tema di antidiscriminazione, con riferimento alle persone Rom, compilati dai dipendenti pubblici del Comune di Campobasso e dagli operatori dell’ATS di Campobasso.
PROGETTI
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L’inziativa intende inoltre favorire il miglioramento del grado di inclusione scolastica e socio-lavorativa della popolazione Rom residente a Campobasso e nei Comuni compresi dell’ATS di Campobasso
La somministrazione del questionario
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PROGETTI
L’esperienza di alcuni anziani con il Progetto Argento I volontari del Servizio Civile, parte integrante della vita degli assistiti
L’Agenzia Agorà - società cooperativa sociale - avente per mission la progettazione, la gestione e la realizzazione di servizi e attività sociali, iscritta alla prima classe dell’Albo Nazionale degli enti di Servizio Civile ex lege 64/01, quest’anno ha avviato 430 ragazzi al Servizio Civile Universale in Campania, Calabria e Molise con 17 progetti. Sono 167 i volontari molisani che operano su 7 progetti: Mondi Connessi, Argento Campobasso, Arancio Campobasso, Azzurro Molise 1.0, Turchese Molise, Avion Isernia 1.0 e Avion Fornelli 1.0. All’interno dell’ATS di Campobasso, dal 15 gennaio, hanno preso servizio 93 volontari attraverso i progetti Argento Campobasso, Arancio Campobasso e Mondi Connessi. In Campania sono stati avviati 9 progetti, Ambra Irpinia 1.0, Avion Avellino 1.0, Blu Avellino 1.0, Oro Partenio 1.0, Pervinca Bucciano 1.0, Pervinca Irpinia 1.0, Pervinca Sannio 1.0, Turchese Avellino 1.0 e Verde Irpinia 1.0, che coinvolgono 241 giovani volontari, mentre in Calabria è in corso un solo progetto, Grigio Cosenza 1.0, con 22 volontari. Il Progetto Argento Campobasso, con mission il benessere dell’anziano, coinvolge 40 ragazzi dei quali 29 operano nell’ATS di Campobasso: 3 volontari su Baranello, 24 su Campobasso e 2 su Petrella Tifernina. Attuare strategie di intervento che aiutino gli anziani a sentirsi meno soli è di fondamentale importanza. La platea degli ultra 65enni residenti nell’ATS di Campobasso è di circa 20mila unità. Inoltre, fonti Istat hanno rilevato che in Italia il 13% della popolazione vive da solo. A fronte di tutto ciò, i Volontari offrono servizi importanti perché garantiscono alle persone anziane non autosufficienti e in condizioni di fragilità, interventi di supporto socio-assistenziale nel proprio domicilio necessari per limitare l’isolamento sociale e migliorare la qualità della vita. Lo scopo, in fondo, è proprio quello di facilitare l’accesso ai servizi offerti dal territorio, dai più banali a quelli più importanti. Grazie ai volontari viene reso maggiormente agevole e flessibile anche l’accesso al sistema di informazione e orientamento all’offerta pubblica con un importante servizio di segretariato sociale. Ridurre il disagio delle persone anziane, con particolare riferimento a chi vive in nuclei monoparentali e/o è privo di adeguato supporto della rete familiare e amicale, è l’obiettivo primario dell’Agenzia Agorà e dei volontari che operano all’interno di questo progetto. Fin ora abbiamo parlato di noi, è il memento di sentire l’altra parte, gli assistiti, e abbiamo ascoltato la signora Filomena Petrecca di Baranello: “Noi anziani, a Baranello, stiamo abbastanza bene, è un posto tranquillo. Io vivo proprio in Paese ed è comodo perché non guido, quindi avere tutto sotto casa è una fortuna. Per gli altri che abitano nelle campagne non è tanto facile muoversi e questo è uno dei maggiori problemi di chi è anziano. Se è vero che in Paese ho tutti i servizi necessari, quali la farmacia, le poste e gli alimentari, la stanchezza e l’età mi limitano nei servizi quotidiani. A volte mi sento così stanca che anche andare a fare la spesa o passare in farmacia, diventa un problema. Il fatto che ci siano tre ragazze del Servizio Civile disponibili ad aiutare me, ma anche altri, è una vera risorsa. Tutte quelle attività che prima sembravano “pesanti” ora vengono agevolate grazie al loro aiuto. Io vivo sola perché ho scelto di non sposarmi e di non avere figli in quanto da giovane mi sentivo bene con questa scelta, però ora, a 77 anni, capita di sentirmi sola. In paese vorrei che ci fosse qualche struttura dedicata a noi anziani dove poterci incontrare, soprattutto d’inverno, per passare qualche ora in compagnia giocando a burraco, a carte o semplicemente a chiacchierare, per non sentire il peso della solitudine. D’estate invece, con le belle giornate, verso sera, quando fa più freschetto, basta scendere in piazza per scambiare due chiacchiere con altre persone. Ma c’è da dire che l’inverno è sempre più lungo e per fortuna che in questi mesi almeno ho avuto il piacere di avere le ragazze del Servizio Civile”. Passiamo ora ad un’altra esperienza, quella della signora Cesina Parente: “Mio marito ha un grave problema di salute, quindi, spesso, non può muoversi di casa. Impossibile lasciarlo solo, soprattutto se si tratta di molto tempo. Perciò sono molto contenta dell’aiuto delle ragazze del Servizio Civile. Spesso faccio riferimento a loro per ricette mediche, per andare in farmacia o anche per fare la spesa. Quando vengono le ragazze sono contenta, preparo il caffè e scambiamo due chiacchiere, così la giornata passa più velocemente e, spesso, le intrattengo con i racconti della mia gioventù. Stare tanto tempo chiusi in casa è noioso e deprimente e per questo motivo mi fa piacere quando loro passano da me”. Il sentirsi considerati è certamente il bene più prezioso per un anziano.
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.2/2019
Il sogno dell’ospite Serge Alain: la licenza media, la lingua e un’azienda agricola
PROGETTI
I centri S.P.R.A.R, luoghi di accoglienza e di integrazione
L’ATS di Campobasso, in collaborazione con la cooperativa ASSeL, sita in Via D’Amato 5/C a Campobasso, gestisce gli S.P.R.A.R. Integramondo e Karibu. Sono i progetti messi in campo, di cui possono beneficiare i migranti titolari di Protezione Sussidiaria o i Rifugiati. I servizi erogati sono: mediazione linguistica e culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio (l’iscrizione anagrafica, l’iscrizione al SSN e l’inserimento scolastico), formazione professionale, inserimento lavorativo (tirocini, borse lavoro), orientamento all’inserimento abitativo, tutela legale e tutela psico-socio-sanitaria (sostegno psicologico individuale e assistenza sanitaria). Le cronache sempre più spesso ci raccontano storie di migranti, storie di uomini, donne e bambini, costretti all’immigrazione per sfuggire a dittature, colpi di stato e alle più disparate condizioni d’emergenza. Dalle storie emergono toccanti resoconti di viaggi della speranza, di chi lotta contro il mare per sottrarsi ad un triste destino. E’ il caso di Serge Alain Ndjiya, un ospite S.P.R.A.R., che ci racconta la sua avventura e le sue speranze riposte anche nel progetto di accoglienza. “Mi chiamo Serge Alain Ndjiya, ho 34 anni e vengo dal Camerun. Inizio dicendo che dal 2016 sono in Italia, ho impiegato sette mesi per arrivare a Messina. Io sono del Camerun e per arrivare in Libia, Nazione dalla quale sono partito, mi sono dovuto spostare in molti stati dell’Africa in pullman e in treno: dal Camerun sono andato a Lagos in Nigeria, spostandomi subito dopo a Benin City, capitale dello stato di Edo, sempre in Nigeria. Qui sono stato poco tempo, per poi andare in Togo, poi in Burkina Faso, dopo in Mali, in seguito in Niger e in Algeria e, infine, in Libia. È stato un viaggio faticoso, per fortuna avevo dei soldi, altrimenti non avrei potuto affrontare nemmeno la metà dei mesi. Non ho bei ricordi della Nigeria e peggio ancora della Libia. Sono andato via dal mio Paese perché non si è liberi. Lavoravo come commerciante di mezzi agricoli e spesso dovevo spostarmi per crearmi contatti o per acquistare la merce. Ci sono interi villaggi dove si soffre la fame, paesi distrutti dalla guerra civile e questo, oggettivamente, non è modo di vivere. Dopo aver attraversato tutti quegli Stati, sono arrivato in Libia e con una barca, assieme ad altri migranti, siamo arrivati a Messina. Era il 2016. Qui sono rimasto un mese e mezzo. Un Centro d’Accoglienza Temporaneo e qui ho avuto molte difficoltà, innanzitutto per la lingua. In seguito sono stato mandato in Puglia, a Bari, in un Cara, e anche qui ho avuto tante difficoltà. Insomma, non è stato proprio quello che immaginavo. Ho ricevuto la protezione sussidiaria e quindi sono stato inserito in un progetto S.P.R.A.R. Mi hanno assegnato allo S.P.R.A.R. Integramondo di Campobasso e ad agosto 2018 sono arrivato in questa città, Campobasso. Sono stati mesi
intensi, pieni di esperienze, si organizzano molte attività, a Dicembre, per esempio, ogni giorno c’era un evento diverso. Partecipo a tutte le iniziative, cerco di seguire un po’ tutto. Ho svolto vari corsi di formazione: Pasticceria, Primo Soccorso, Antincendio, Rischio Medio. Sono andato sempre a scuola d’italiano e i miei maestri Giacomo e Ilaria mi hanno aiutato tantissimo con la lingua, sono migliorato e riesco a mantenere anche conversazioni più complicate. Ora vado tutti i giorni a scuola d’italiano, al CPIA di Campobasso, per quattro ore al giorno e tra non molto dovrò sostenere l’esame della licenza media perché il mio titolo di studio, acquisito in Camerun, non è riconosciuto in Italia. Sono cattolico e qui a Campobasso ho seguito il corso di catechismo e mi sono anche battezzato. Tra poco dovrebbero attivarmi anche un tirocinio presso un’azienda in provincia di Campobasso, speriamo bene. Se riuscirò a mettermi da parte i soldi, la prima cosa che farò è iscrivermi a Scuola guida, così potrò prendermi la patente, che è molto importante. Mi piace molto vivere a Campobasso, è una città piccola e tranquilla. Il Camerun mi manca molto, più che il mio Paese mi manca mia nonna. È l’unica persona che mi è rimasta e vive con una mia parente lontana, ha 95 anni e sente molto il peso dell’età. In genere ogni due giorni mi sento con lei tramite questa nostra parente che se ne prende cura, alla quale io ne sono molto grato. Vorrei restare qui per sempre, perciò mi sto impegnando molto. A me piace lavorare nel settore agricolo e nell’allevamento, mi piacerebbe avere una serra tutta mia. È un progetto complicato e ho tanto ancora da imparare, però l’importante è impegnarsi e, soprattutto, dedicare molto tempo all’apprendimento della lingua italiana, perché ho capito che è il modo migliore attraverso il quale posso integrarmi al meglio”.
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SOCIAL NEWS Informazioni e assistenza presso lo sportello di via D’Amato
Riaperti i termini per le domande Home Care Premium Pubblicate le graduatorie dei primi ammessi
Dal 1° luglio si riaprono i termini di presentazione delle domande per Home Care Premium 2019. Dopo la prima scadenza fissata per lo scorso 6 maggio, le domande potranno essere presentate partendo dalle ore 12 del 1° luglio 2019 e fino alle ore 12 del 31 gennaio 2022, medesimo orario. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il bando scaricabile dal sito www.inps.it. e lo Sportello Sociale HCP. Infatti, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, in collaborazione con la Cooperativa ASSeL, in vista del Bando Home Care Premium 2019, fornisce informazioni, delucidazioni e assistenza agli utenti che vogliono essere guidati nella presentazione della domanda, presso lo Sportello Sociale HCP, sito in Via L. D’Amato 5/C, Campobasso.
Pubblicato il nuovo bando - Fondo Nazionale per la non Autosufficienza 2018 Dal 1° luglio si riaprono i termini di presentazione delle domande per Home Care Premium 2019. Dopo la prima scadenza fissata per lo scorso 6 maggio, le domande potranno essere presentate partendo dalle ore 12 del 1° luglio 2019 e fino alle ore 12 del 31 gennaio 2022, medesimo orario. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il bando scaricabile dal sito www.inps. it. e lo Sportello Sociale HCP. Infatti, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, in collaborazione con la Cooperativa ASSeL, in vista del Bando Home Care Premium 2019, fornisce informazioni, delucidazioni e assistenza agli utenti che vogliono essere guidati nella presentazione della domanda, presso lo Sportello Sociale HCP, sito in Via L. D’Amato 5/C, Campobasso.
Informazioni presso gli Uffici di Cittadinanza
Contrasto alle povertà e Reddito di Cittadinanza Reddito di Cittadinanza, chiedi informazioni agli Uffici di Cittadinanza comunali. Dal 6 marzo è possibile inoltrare domanda di RdC presso i CAF, telematicamente sul portale dedicato e dopo il quinto giorno del mese alle Poste. Il richiedente deve essere cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni: italiano o dell’Unione Europea; cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso; cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario - come individuato dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30 - titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; titolare di protezione internazionale. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Requisiti economici. Il nucleo familiare deve essere in possesso di: un valore Isee inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro; un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro); un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Per ulteriori e più specifiche informazioni si può chiedere agli Uffici di Cittadinanza Sociale del Comune.
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