1/2018
N O T I Z I A R I O D E L L’ A M B I TO T E R R I TO R I A L E S O C I A L E D I C A M P O B A S S O
Il Municipio di Campobasso
L’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso approva la “Carta per la Cittadinanza Sociale” Unico esempio in campo regionale L’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, ha approvato la “Carta per la Cittadinanza Sociale”, unico esempio in campo regionale. Presso la Sala consiliare di Palazzo San Giorgio, si è tenuta la riunione del Comitato dei Sindaci con all’ordine del giorno l’approvazione della “Carta per la Cittadinanza Sociale”. A presiedere l’assemblea il Sindaco del Comune capofila, Antonio Battista, il quale già dalle prime battute, ha tenuto a precisare che “l’importante traguardo Segue a pag. 2
I NOSTRI SERVIZI UFFICI DI CITTADINANZA
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Area Disagio Economico
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Area Disabilità
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Area Minori Area Anziani
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APPROFONDIMENTI
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RETE SPRAR
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SERVIZIO CIVILE
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SOCIAL NEWS
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UFFICI DI CITTADINANZA
Fase di concertazione con il Terzo Settore
raggiunto è merito non solo della città di Campobasso, ma anche della rete creatasi negli anni tra amministrazioni e risorse del territorio. Questa è la sfida del domani – ha affermato Battista – riuscire a creare le condizioni favorevoli per poter ripartire dal Sociale, uscire dalla crisi, dove a pagare sono inevitabilmente i più deboli”. Da queste parole, ha trovato spunto l’allora assessore alle Politiche Sociali della Regione Molise, Vittorino Facciolla, intervenuto per suggellare l’importanza della riunione. E in particolare ha concentrato l’attenzione sul disagio economico, “occorre dare una mano a chi davvero ha bisogno – ha detto l’assessore regionale – a chi non ha davvero i mezzi e voce per poter andare avanti. Il Governo nazionale ha messo in atto il Reddito d’Inclusione, per la prima volta nella storia della nostra Repubblica. È un passaggio epocale che saprà dare risposte giuste ed opportune. Bisogna offrire sostegno agli svantaggiati – ha concluso Fac2
ciolla – e la Regione farà la sua parte provvedendo con dei finanziamenti aggiuntivi”. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Campobasso, con delega all’Ambito Sociale, Alessandra Salvatore, ha riconosciuto nella Carta per la Cittadinanza Sociale uno strumento valido per avvicinarsi il più possibile agli utenti e, più in generale, ai cittadini. Nel rimarcare la sua importanza, ha messo in evidenza le competenze di tutti coloro che hanno lavorato
La Coordinatrice ATS, Dott.ssa Raffaella Rosa
Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.1/2018 UFFICI DI CITTADINANZA
al raggiungimento del risultato. Il direttore dell’Ufficio di Piano, Vincenzo De Marco, condividendo l’apprezzamento dell’assessore Salvatore, ha confermato le competenze della struttura, definendo l’Ambito Sociale, “una realtà oramai ben rodata, che sta assolvendo a compiti sempre più importanti, portando avanti azioni non solo regionali ma anche a carattere nazionale, come il ReI appunto. Di giorno in giorno i risultati sono tangibili, grazie al lavoro delle professionalità, della squadra e della rete che si sta concretizzando nel tempo. E sono convinto – ha concluso De Marco – che la Carta per la Cittadinanza Sociale si dimostrerà un valore aggiunto ai servizi che già offriamo, sarà una nuova apertura sulla cittadinanza, dalla quale daremo ma raccoglieremo anche le indicazioni che ritorneranno sicuramente utili per migliorare le prestazioni stesse”. La Carta per la Cittadinanza Sociale, definisce, documenta e regola i diritti e i doveri dei cittadini, delle amministrazioni e delle organizzazioni, in termini di Servizi Sociali. Più concretamente, la Carta per la Cittadinanza Sociale è il documento con il quale l’Ambito Territoriale Sociale si impegna verso i cittadini al fine di tutelare i diritti di cittadinanza sociale. Un vero e proprio “Patto”, così può essere definito, tra tutte le parti coinvolte: i responsabili e gli operatori dei servizi, cittadini e utenti, famiglie, rappresentanze politiche, scuole, organizzazioni del territorio, parti sociali, associazionismo, imprese sociali, volontariato, Caritas, parrocchie, media. Attraverso tale do-
cumento, l’Ambito Territoriale Sociale si impegna con i cittadini, si impegna a garantire i diritti di Cittadinanza Sociale e ad assicurare la qualità dei servizi offerti mediante la partecipazione attiva dei cittadini stessi. La comunità sociale interessata, grazie alla Carta per la Cittadinanza Sociale, viene messa a conoscenza di quali sono i propri diritti e doveri, di ciò che può essere richiesto alle istituzioni e quali sono gli accessi per la partecipazione attiva. La Carta per la Cittadinanza Sociale diventa un chiaro riferimento agli articoli 3, 30, 33, 34 della Costituzione Italiana, che sanciscono e tutelano il rispetto dei seguenti e preminenti principi: Uguaglianza, Imparzialità, Tutela della dignità della persona. Principi che rifiutano ogni forma di discriminazione basata sulla condizione sociale, sul sesso, sull’appartenenza etnica, sulle convinzioni religiose, e impegna tutti gli attori sociali al rispetto di tali principi.
Il Presidente del Comitato dei Sindaci alla presentazione
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AREA DISAGIO ECONOMICO
Il Reddito d’Inclusione Dal primo luglio saranno eliminati i requisiti familiari
Dal 1 Gennaio 2018 il ReI, Reddito di Inclusione Sociale è la misura che va a sostituire il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione). Si tratta, quindi, di uno strumento unico di contrasto alla povertà destinato alle famiglie più bisognose. Il Rei prevede un beneficio economico, erogato mensilmente tramite la Carta Rei (una carta di pagamento elettronica) in più anche un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa gestito dai servizi sociali del Comune. L’assegno mensile che viene erogato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovo, prevede un importo variabile, a seconda del nucleo familiare, da 187,50 euro mensili fino a 539,82 euro. Il Progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, che operano in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti no profit. I beneficiari del Rei sono i nuclei familiari, che possiedono determinati requisiti di residenza, familiari, economici. Per quanto riguarda i requisiti economici, hanno accesso le famiglie con: valore ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro, indicatore ISRE ai fini ReI non superiore a 3.000 euro, patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro, e un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro (la soglia si riduce a 6.000 euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, e 8.000 euro per i nuclei composti da due persone). I requisiti di residenza e soggiorno sono: il richiedente deve essere congiuntamente cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo; residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda. La Legge di Bilancio per il 2018 ha stabilito l’eliminazione degli attuali requisiti familiari, a far data dal 1° luglio 2018, e che sono: presenza di un minorenne; presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertata; presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.
Lo Staff ReI
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.3/2017 AREA DISAGIO ECONOMICO
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AREA DISABILITÀ
Fondo Per la Non Autosufficienza, che cos’è e lo stato dell’arte
Sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti
Il fondo per la non autosufficienza è stato istituito nel 2006 con la Legge del 27 dicembre 2006, n. 296, con l’intento di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti. Si tratta di un programma Nazionale che ha il compito di distribuire i fondi alle varie regioni, cosicché ogni regione stila un programma ad hoc, che viene poi recepito dai vari Ambiti Sociali per la consequenziale attuazione. L’Ambito Sociale, a sua volta, collabora con il Distretto socio-sanitario di zona e, nello specifico, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, di seguito ATS, coopera con il Distretto socio-sanitario di Campobasso. Quest’ultimo fa da riferimento non solo all’ATS di Campobasso ma anche all’ATS di Riccia-Bojano. Attualmente, si dispone di soli due medici, uno per ogni Ambito Sociale, diventando questo il principale motivo dei vari ritardi ESCLUSI FONDO NAZIONALE AUTOSUFFICIENZA
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burocratici. In aggiunta, le visite domiciliari del medico del distretto e dell’assistente sociale dell’ATS non sempre possono coincidere, per via dei diversi orari di servizio e per un’organizzazione interna differente. La commissione del Fondo per la non Autosufficienza, nominata dall’ATS, è composta dalle seguenti figure: dott. Vincenzo De Marco (Direttore ATS di Campobasso), dott.ssa Raffaela Rosa (Coordinatore ATS di CB), dott. ssa Eleonora Spagnolini (Assistente Sociale area disabilità dell’ATS di CB), dott.ssa Tiziana Scellini (delegata del Direttore del Distretto socio-sanitario), dott.ssa Marina Torresi (medico specialista del Distretto socio-sanitario), Anna Iaciofano (Segretaria Verbalizzata). La delegazione, in prima istanza, vaglia tutte le domande ammissibili al programma, facendo riferimento al regolamento e ai criteri del Programma regionale.
Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.1/2018 AREA DISABILITÀ
Per quanto riguarda FNA 2016, la Regione nel suo programma aveva stabilito che gli utenti già valutati nel programma precedente (FNA 2015) non andavano rivisti, mentre andavano valutati tutti i nuovi utenti. Questa decisione è maturata al fine di evitare ulteriori ritardi di gestione. Inoltre, nel momento in cui sono state effettuate le nuove valutazioni, tutte le domande, sia quelle già valutate in precedenza che quelle nuove, sono state portate, come da regolamento regionale, in Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) presso il Distretto. In tale sede viene compilata la Scheda per la Valutazione Multidimensionale dell’Anziano (SVAMA) semplificata che ha portato ad un punteggio di gravità. Successivamente, la commissione dopo aver analizzato e valutato tutte le domande ha provveduto alla stesura di una graduatoria, dove vengono distinti i richiedenti il contributo da
coloro che hanno fatto richiesta di assistenza domiciliare. Per coloro che hanno optato per questa seconda tipologia di erogazione, è stato possibile procedere immediatamente con il servizio, considerato che l’ATS si è potuto avvalere di una cooperativa che già eroga il servizio stesso. Invece, per i richiedenti il contributo, si è in attesa del trasferimento dei fondi regionali, mentre si è potuto adempiere ai soli primi dieci in graduatoria, dietro autorizzazione della Regione all’utilizzo delle economie provenienti dal FNA 2015. In considerazione di tale situazione, l’ATS ha potuto predisporre i soli atti di liquidazione senza poter procedere agli atti successivi. Solo quando si potrà effettuare i pagamenti, non solo saranno erogate le spettanze, ma ai beneficiari saranno concessi anche tutti gli arretrati maturati dal 1° Giugno 2017.
CONTRIBUTO ECONOMICO CON SWAMA
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AREA MINORI
Portato a termine il Progetto “Compiti-amo” Supporto scolastico e non solo
Area minori, supporto scolastico, si conclude il progetto “Compiti-amo”. Su iniziativa del Comune di Campobasso, e con il partenariato dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, il Progetto mira al supporto scolastico ed è già attivo da qualche anno con riscontri più che positivi. Attraverso le azioni messe in campo, si intende fornire non solo strumenti didattici, ma anche strumenti di supporto necessari al processo formativo. Tutto ciò per prevenire l’insuccesso scolastico ma anche per offrire, ai minori maggiormente esposti al rischio di emarginazione, opportunità di inclusione. Il progetto ha dato il dovuto risalto anche alle attività ludiche, momenti fondamentali per consolidare relazioni con i coetanei e con gli adulti. Per lo svolgimento del progetto sono state impegnate diverse sedi dislocate in varie parti della città, come: Associazione di Quartiere “Campobasso Nord”, in collaborazione con l’Associazione di Quartiere “San Giovannello”, Associazione “Shomer-Onlus”, Associazione “Il Nostro Quartiere San Giovanni”. In totale sono stati 50 i bambini che hanno aderito, di cui 30 minori e 20 delle “scuolette” aggiuntive. I partecipanti provenivano dalle scuole primaria e secondaria di primo grado, con i seguenti bisogni: Bisogni educativi speciali (BES), minori segnalati dai sevizi sociali, minori con difficoltà oggettive. Le finalità e gli obiettivi raggiunti: fornire sostegno e supporto scolastico, offrire occasione di crescita personale e di gruppo, sviluppare una rete tra Servizi, Privato Sociale e Territorio, dare alle famiglie e al minore un supporto educativo e scolastico, promuovere relazioni di benessere per la crescita individuale anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie, della scuola, e del territorio. Nel mese di maggio, presso “Parco San Giovanni”, si è tenuto lo spettacolo conclusivo del progetto di “Giocoleria e Magia” di Luca La Gatta. Giocoliere campobassano che ha fatto della sua passione un lavoro, gira l’Italia organizzando spettacoli d’arte e di strada. Sempre in viaggio con il suo monociclo, lo si riconosce facilmente poiché costantemente in giro con la sua bombetta in testa, un frack, grandi occhiali neri, una valigia di cartone. Uno spettacolo che ha riscosso il successo che meritava e che ben si è conciliato con le finalità del Progetto. Ai partners, Associazione di Quartiere ed Associazione “Shomer-Onlus”, A.T.S. di Campobasso, C.D.H., va riconosciuto il contributo nel supporto ed organizzazione degli eventi.
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.1/2018 Un bilancio più che positivo per l’assessore Salvatore
“La settimana del buon invecchiamento”, giunta alla quarta edizione Il sindaco Battista: estendere le attività a tutto l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso
AREA ANZIANI
Si è ripetuta anche quest’anno “La settimana del buon invecchiamento”. Tema della quarta edizione, “Ricordo e memoria”, dando seguito al progetto “Campobasso città amica della demenza”. La manifestazione è stata coordinata dalle Politiche sociali del Comune di Campobasso, in collaborazione con i centri per Aziani e l’Asrem. La prima settimana di maggio ha previsto un programma variegato, con spettacoli, momenti ricreativi con giochi quali: torneo di scopa, La presentazione del Progetto di ballo, e cruciverba. Tutte attività che hanno avuto lo scopo di impegnare gli anziani in diverse attività, dimostrando che questo atteggiamento migliora le condizioni di vita. Soddisfatta dell’esito della Settimana del buon invecchiamento, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Campobasso, Alessandra Salvatore, che così ha commentato: anche quest’anno abbiamo ripetuto tale iniziativa, con la convinzione e la consapevolezza della sua utilità e per far intendere che gli anziani sono una risorsa e devono tenersi allenati per continuare ad essere questa risorsa per l’intera comunità. Abbiamo previsto dei momenti ricreativi – ha concluso l’assessore Salvatore – che fanno bene al corpo ed alla mente. Grazie a tutti coloro che credono in queste iniziative e che impegnano il loro prezioso tempo a renderle attualizzabili”. A complimentarsi del lavoro svolto è stato il primo cittadino di Campobasso, Antonio Battista. Il sindaco, dopo aver dato una previsione del quadro poco rosea, di una società sempre più anziana, l’Itala è destinata a diventare uno dei paesi più vecchi al mondo, ha affermato la volontà di programmare nei prossimi anni altre iniziative simili, con il coinvolgimento di tutti i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso. Il dottor Cosimo Dentizzi, responsabile del Centro Alzheimer, Asrem Campobasso, ha ricordato il valore dei Centri per gli Anziani, qualificandoli come “punta di diamante”per l’invecchiamento attivo, “la Città in questo modo è più vicina alle persone che vivono i disagi che comporta l’invecchiamento, “bisogna dare sempre più spazio a tali iniziative anche per formare e far capire alla gente che determinate attività fanno bene al corpo e al cervello”. A contribuire al successo della manifestazione, anche l’associazione Cargo, con l’avvocato Barca, che ha portato in scena lo spettacolo “Un giorno in Procura”, il cui ricavato è stato destinato ai Centri per Anziani della Città. 9
AREA ANZIANI
Il progetto “Palestra della mente- esercizi mentali nella terza età”
Il progetto “Palestra della mente - esercizi mentali nella terza età”, elaborato e proposto dai professori Antonio Cerio e Loreto Tizzoni. Il Progetto è finalizzato a suggerire una serie di attività tese a mantenere attiva la mente anche dopo i 60 anni. Molti studi recenti sostengono che a partire dai 50 anni la massa celebrale del nostro cervello, se non si attivano procedure semplici e mirate, inizia un lento ma progressivo processo di regressione. Per ridurre questo rischio è necessario partecipare attivamente a varie attività. Ognuno di noi può, nel corso della propria esistenza, ed in particolare nella media età, contribuire a realizzare una propria “riserva cognitiva” ovvero una modalità con la quale vengono elaborate e immagazzinate le informazioni del mondo che ci circonda. In sostanza, si tratta di attivare, anche con opportuni esercizi, una serie di meccanismi neuronali che consentono di mantenere le funzioni celebrali attive e quindi garantire un periodo di “floridità mentale” più lungo. Infatti, è ampiamente dimostrato che un individuo con una elevata riserva cognitiva resiste più a lungo ad un eventuale danno neurologico causato da malattie tipiche della terza età. Prima si inizia il percorso mirato e a mantenere le facoltà mentali, meglio si affronteranno gli eventuali problemi neurologici che potrebbero insorgere. Molti studi e statistiche confermano che le persone che svolgono costantemente attività cognitive e sociali, che coltivano interessi durante l’età adulta, affrontano con maggiore facilità e successo situazioni complesse o difficili anche nella parte più matura della propria esistenza. In molte città italiane le associazioni e le istituzioni hanno già avviato da anni e in accordo tra di loro, percorsi mirati per persone della terza età, riconoscendo negli studi e nei suggerimenti delle neuroscienze un nuovo filone di medicina preventiva, che senza investire grandi risorse economiche, consente alle persone di affrontare il lungo cammino della terza età con minori problemi neurologici e intellettivi, e quindi, con migliore tenore di vita per sè e per i familiari.
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Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.1/2018
Giornate di formazione sul Welfare generativo e ReI Con gli specialisti Paolo Brambilla e Nicoletta Baracchini
Tenute le giornate di formazione sul Welfare generativo e ReI. I primi due giorni di formazione, tenutisi nel mese di febbraio, hanno visto la presenza del relatore Paolo Brambilla, specialista in formazione dei Servizi Sociali. Mentre ad aprile, la giornata formativa è stata tenuta dalla giurista Nicoletta Baracchini, esperta di legislazione sociale e sanitaria. Il programma di formazione/ supervisione con Brambilla – fa sapere la referente del Disagio Economico dell’ATS, Raffaella Ferro – è scaturito dalla forte volontà di “cambiamento” dell’organizzazione dei servizi, al fine di potenziarne l’efficacia e l’efficienza. L’ambizione consiste nel superare l’assistenzialismo per proporre prassi condivise, nell’ottica sistemico-relazionale. Di conseguenza, detto programma è stato strutturato per collocarsi affianco alle disposizioni dirigenziali di riordino dell’assetto organizzativo dell’intero sistema di servizi sociali del territorio di Campobasso. In particolare, si pone l’accento su alcune questioni: di tipo metodologico – la “ricomposizione sistemica (nell’ottica del lavoro di rete e per evitare proliferazione/sovrapposizione/dispersione di attività e risorse)” degli interventi comunali, regionali, statali e comunitari di ambito rispetto al contrasto alla povertà e all’inclusione sociale, trattandosi di materia trasversale alle aree di presa in carico; di tipo strategico – la messa a regime di un sistema locale che superi le frammentazioni territoriali e le suddivisioni amministrative (l’ATS, le sub articolazioni territoriali), offrendo procedure, processi di presa in carico, strumenti e linee guida orientati alla garanzia dei diritti sociali omogenea a livello locale; di tipo gestionale or-
APPROFONDIMENTI
FORMAZIONE
ganizzativo – la ricerca di una lettura, quanto più possibile comparata agli aspetti peculiari del lavoro sociale, dei carichi di lavoro intesi come la coerente ripartizione tra risorse umane e professionalità erogata e domanda espressa dai cittadini, tra interventi e bisogni, tra attività e presa in carico, al fine di valutare (e garantire) efficacia negli esiti, efficienza organizzativa, economicità nella gestione; di tipo professionale – la costituzione di gruppi di lavoro, omogenei e trasversali, per l’elaborazione non solo di strategie concrete di presa in carico, ma anche di riflessioni teoriche, culturali, progettuali e programmatiche che rispondano alle domande significative di benessere a livello locale. Nella giornata di formazione con la Baracchini, invece, ha avuto i seguenti obiettivi: allineare le competenze sul sistema normativo ReI, con cenni rispetto alle novità in materie di ISEE e SIUSS; evidenziare gli aspetti organizzativi del Comune coordinato a livello di ambito; rinforzare la conoscenza e la consapevolezza dei ruoli e delle responsabilità che l’assistente sociale assume nell’attuazione del ReI; definire le responsabilità dell’assistente sociale quale attore principale – a volte unico- di attività classificate quali livelli essenziali; fornire strumenti e metodi di lavoro efficaci ed efficienti, che consentano la scientificità e la riproducibilità del processo valutativo e la informatizzazione della progettazione anche al fine di presidiare la verifica degli adempimenti, la misurazione dei risultati e dei cambiamenti, nonché la valutazione d’impatto del progetto ReI sui nuclei beneficiari e sul contesto territoriale di riferimento.
Un momento della formazione con Brambrilla e De Marco
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APPROFONDIMENTI
PROGETTI
Progetto “You and me family”, l’Ambito presenta la candidatura Al Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia
Progetto “You and me family” (one parent families network). L’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, ha proposto la propria candidatura all’Avviso pubblico per il finanziamento dei progetti afferenti le politiche per la famiglia del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Progetto intende realizzare uno spazio e un tempo genitori-bambini dei nuclei familiari monoparentali, inteso come servizio di consulenza psico-socio-educativa rivolto ai genitori, dove poter esprimere sentimenti, emozioni e vissuti che accompagnano la relazione quotidiana con i figli e dove poter ricevere un sostegno alle competenze genitoriali e condividere esperienze, criteri educativi e problematiche legate alle fasi di crescita del bambino. Contemporaneamente, si pone l’obiettivo di realizzare uno spazio ed un tempo per i genitori, potenziando le reti formali ed informali, creando occasioni di socializzazione ma anche di spazi di respiro e di benessere individuale e collettivo anche attraverso la costruzione di reti di supporto relazionale-comunitario. Questo spazio verrà gestito attraverso incontri in luoghi diversi, ma contestualmente con i bambini e le figure genitoriali: i bambini avranno modo di sperimentare, attraverso il gioco, forme “sane” di socializzazione, mentre i genitori avranno la possibilità di affrontare tematiche di loro interesse, concordate di volta in volta, anche attraverso metodologie specifiche utilizzate dalle figure professionali che condurranno il gruppo, in un clima però di condivisione, partecipazione e confronto. Attraverso le diverse azioni poste in essere, infatti, si intende realizzare anche uno spazio di consulen12
za sociale, psicologica, legale aperto alle famiglie monoparentali dei minori, anche attraverso incontri tematici periodici, in cui i familiari, ascoltando e confrontando il proprio vissuto e le proprie esperienza, analoghe o molto diverse tra loro, potranno raggiungere il grado di consapevolezza necessaria anche a modificare atteggiamenti, comportamenti e direzioni che, magari, creano (spesso anche inconsapevolmente) disagio. Le diverse azioni saranno finalizzate alla costruzione di un sistema organizzativo che abbia come finalità quelle individuate attraverso le varie attività laboratoriali ed in particolare nella ricerca intervento che si volgerà nella seconda fase del progetto. Lo scopo è finalizzare l’autosostenibilità del gruppo e la sua implementazione, che saranno favorite anche attraverso la realizzazione di una community virtuale e la disseminazione delle attività, delle informazioni utili
Io Sociale - Notiziario ATS Campobasso - n.1/2018 APPROFONDIMENTI
PROGETTI
relative a servizi, progetti, attività formali ed informali, anche al fine di rendere fruibili ad altre famiglie monoparentali del territorio Molisano i risultati della progettazione nel tempo. Nello specifico saranno attivate delle azioni di sostegno alla genitorialità e supporto alla formazione dei figli, dei laboratori creativi e artistici per famiglie e figli, azioni trasversali di promozione e potenziamento del servizio educativo domiciliare. Il target specifico del progetto è costituito dai nuclei familiari monoparentali, in quanto famiglie particolarmente fragili. Dai dati Istat, risultano essere principalmente formati da donne sole con figli minori, che necessitano sia di supporti nella gestione e nella crescita sana dei propri figli, sia di supporti che favoriscano spazi e tempi per la cura del sé, dell’essere persone e non solo genitori. Dal report Istat “Matrimoni, separazioni e divorzi” del 14 novembre 2016, si evince un aumento, su tutto il territorio nazionale delle separazioni e dei divorzi con consequenziale aumento delle famiglie monoparentali. Inoltre, dai dati dell’ultimo censimento Istat sulla popolazione emerge che in Italia i nuclei familiari sono 16.648.813 di cui 2.651.827 sono nuclei monoparentali. In Molise i nuclei familiari sono 85.918 e quelli monoparentali sono 12.652. L’iniziativa vede coinvolti nel partenariato anche: Be Free Cooperativa Sociale; ASSeL Cooperativa Sociale Onlus; Associazione Culturale Incas.
Il nuovo Reddito di Inclusione e gli adempimenti del Sistema Informativo unitario dei Servizi Sociali
APPROFONDIMENTI
SIUSS ROMA
Al Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia Si tenuto a Roma, lo scorso mese di marzo, l’evento intitolato: Il nuovo Reddito di Inclusione e gli adempimenti SIUSS (Casellario dell’assistenza). Al convegno, tenuto da Alessandro Ciglieri, esperto in progettazione sociale, ha preso parte anche una rappresentanza dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso. Il Decreto Legislativo n. 147/2017 ha avviato nel nostro paese il Reddito di Inclusione quale misura “strutturale” di contrasto alla povertà. Il Decreto rafforza gli adempimenti da parte degli Enti locali relativamente alla trasmissione dei dati al Casellario dell’Assistenza, ora SIUSS (Sistema Informativo unitario dei Servizi Sociali). L’evento ha avuto come obiettivo la presentazione degli aspetti normativi, gestionali ed operativi della Carta ReI, analizzando gli adempimenti amministrativi, in capo agli Enti erogatori, afferenti il Casellario dell’Assistenza/SIUSS. Oltre alla parte teorica il programma della giornata ha previsto anche esercitazioni e simulazioni che hanno reso ancora più comprensibile la variegata casistica. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dunque, ha istituito il Sistema informativo unitario dei servizi sociali, per le seguenti finalità: assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali e delle prestazioni erogate dal sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e di tutte le informazioni necessarie alla programmazione, alla gestione, al monitoraggio e alla valutazione del le politiche sociali; monitorare il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni; rafforzare i controlli sulle prestazioni indebitamente percepite; disporre di una base unitaria di dati funzionale alla programmazione e alla progettazione integrata degli interventi mediante l’integrazione con i sistemi informativi sanitari, del lavoro e delle altre aree di intervento rilevanti per le politiche sociali, nonché con i sistemi informativi di gestione delle prestazioni già nella disponibilità dei comuni; elaborare dati a fini statistici, di ricerca e di studio. Il SIUSS integra e sostituisce, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il sistema informativo dei servizi sociali, di cui all’ articolo 21 della legge n. 328 del 2000, e il casellario dell’assistenza, di cui all’ articolo 13 del decreto - legge n. 78 del 2010.
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SPRAR
SPRAR: il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati
Trattare il tema dell’accoglienza con particolare riferimento al sistema di integrazione è un’operazione delicata poiché è alto il rischio di cadere nel banale. Tanti gli spunti, i dati, le storie, le tematiche e le problematiche per raccontare un mondo in costante evoluzione, nel quale opera una diffusa rete di istituzioni, associazioni, operatori, volontari, animati da un unico obiettivo e un sentimento comune che vede nel riconoscimento dei diritti e nell’assicurare una protezione il senso profondo del loro lavoro. La storia della rete SPRAR, di un Paese, l’Italia e di una Regione, il Molise, che da anni si trovano a fronteggiare l’emergenza dei rifugiati proprio adottando il sistema dell’accoglienza integrata.
La Rete SPRAR Il sistema di accoglienza in Italia opera su due livelli: una prima forma, che comprende gli hotspot e i centri di prima accoglienza, e una seconda, il cosiddetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Il sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati (SPRAR) si presta ad essere osservato più attentamente ed approfonditamente per una serie di motivi: primo fra tutti, per la peculiarità della sua storia, per il percorso che ha portato alla sua istituzione: “istituito dalla legge n. 189/2002 (anche detta Bossi-Fini, n.d.r.), il sistema raccoglie l’eredità del Programma Nazionale Asilo (PNA), un’esperienza consortile di accoglienza di comuni e realtà del terzo settore, nata nel 2001 da un protocollo d’intesa tra ministero dell’interno, alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati UNHCR) e associazione nazionale comuni italiani (ANCI)”. Gli enti locali (Comuni, Unioni di comuni, Province) sono i capofila dei diversi progetti territoriali diffusi lungo la penisola, che gestiscono attraverso la collaborazione di realtà del terzo settore. Gli enti capofila del progetto partecipano volontariamente ad un bando di rilevanza pubblica per l’accesso al finanziamento del progetto, che afferisce al Fondo nazionale per le politiche e i servizi d’asilo (FNPSA) gestito dal Ministero dell’Interno e previsto nella legge finanziaria dello stato. È lo stesso Ministero dell’Interno, dunque, che “disciplina il bando per la presentazione di proposte di progetto di accoglienza integrata da parte degli enti locali”. Tra la fine del 2012 e la fine del 2013 il sistema ha più che triplicato i posti in accoglienza a disposizione, passando da 3000 a 9402. Nel 2014, anno in cui è stato promulgato un ulteriore bando triennale (2014/16), il sistema può accogliere 13020 beneficiari tra i posti ordinari con un’ulteriore aggiunta di 6490 posti disponibili ed il coinvolgimento di 30 province, 10 unioni di comuni e 375 comuni per un totale di 415 enti locali coinvolti e 456 progetti
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SPRAR attivati. Come conseguenza di questi ed altri più modesti ampliamenti dei progetti territoriali, hanno beneficiato dell’accoglienza integrata del sistema SPRAR nel corso del 2014, 20.975 richiedenti asilo e/o titolari di protezione. A febbraio 2018 risultano finanziati 876 progetti (681 ordinari, 143 per minori non accompagnati, 52 per persone con disagio mentale o disabilità) affidati a 758 enti locali titolari di progetto (658 comuni, 18 Province, 22 Unioni di Comuni, 5 Comunità Montane e 55 altri enti tra ambiti territoriali e sociali, consorzi intercomunali, società della salute) coinvolgendo in totale oltre 1.200 comuni. Risultano così finanziati 35.869 posti (31.647 ordinari, 3.488 per minori non accompagnati, 734 per persone con disagio mentale o disabilità). L’obiettivo principale dello SPRAR è la presa in carico della singola persona accolta, in funzione dell’attivazione di percorsi individualizzati di (ri)conquista della propria autonomia, per un’effettiva partecipazione alle comunità locali, in termini di integrazione lavorativa ed abitativa, di accesso ai servizi del territorio, di socializzazione, di inserimento socio- economico. Il coordinamento ed il monitoraggio dei progetti sono garantiti dal Servizio Centrale, una struttura operativa istituita dal ministero dell’interno e affidata con convenzione ad ANCI, in base alla legge 189/2002. Il Servizio Centrale ha compiti di monitoraggio, informazione, promozione, formazione, consulenza e assistenza tecnica agli enti locali, nonché di gestione delle attività di inserimento delle persone in accoglienza. Lo SPRAR, dunque, è un sistema fortemente connotato dal suo funzionamento decentrato e territoriale, e strutturalmente fondato su un lavoro sinergico, sussidiario, tra i diversi piani delle istituzioni locali e nazionali e gli enti del terzo settore; esso, proponendosi di accompagnare ogni singolo beneficiario nel raggiungimento di una più completa autonomia all’interno del contesto ospitante, rappresenta un modello di (seconda) accoglienza carico di potenzialità e prospettive. Tutto ciò ne fa, oltre che una prassi già operante nel contesto nazionale, pure un caso di studio per altri paesi europei. I progetti devono implementare il principio base del sistema SPRAR: l’accoglienza integrata, che implica la costituzione di una rete locale (con enti del terzo settore, volontariato, ma anche altri attori) per curare un’integrazione a 360 gradi nella comunità locale, da realizzarsi attraverso attività di inclusione sociale, scolastica, lavorativa, culturale. Nella regione Molise Evidentemente, anche le politiche di accoglienza nel territorio molisano risentono delle tendenze determinatesi a livello nazionale. Come tutte le altre regioni italiane, anche questo piccolo e periferico territorio è stato chiamato a fare la sua parte nella predisposizione degli spazi e dei tempi dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Nel corso del 2014, la regione ha ospitato 1.156 migranti forzati, di cui 713 nelle 13 strutture di accoglienza temporanea e 443 nei 13 progetti SPRAR attivi sul territorio. Sono coinvolti nel sistema di accoglienza circa 400 operatori, molti dei quali giovani laureati locali. Già questo dato conferma la specificità della questione migranti richiedenti asilo in riferimento ad un territorio, sostanzialmente periferico come quello regionale, e storicamente caratterizzato, dal fenomeno opposto dell’emigrazione verso l’altrove più ricco del pianeta. Il Molise, da questo punto di vista, esemplifica la
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SPRAR vicenda nazionale del paese Italia, trasformatosi nel corso degli ultimi decenni da paese di partenza a paese d’approdo di migranti. È proprio questa prospettiva, insieme alla dimensione ridotta del territorio, che rendono la regione terreno di sperimentazioni anche per ciò che concerne l’accoglienza dei migranti oggigiorno. Nel marzo 2018 siamo passati a ben 32 progetti SPRAR di cui ben 27 di tipo ordinario e 5 dedicati ai minori non accompagnati. Il Progetto KARIBU Il Progetto “KARIBU” si inserisce all’interno della rete nazionale SPRAR, finanziata dal Ministero dell’Interno e gestita e monitorata dal Servizio Centrale, organo del Ministero affidato in convenzione all’Anci. La titolarità del Progetto “Karibu” è dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, in partenariato con i Comuni di Castellino, di Ferrazzano e di Lucito ed è gestito dalla Cooperativa Sociale Onlus ASSeL – Assistenza e Lavoro , in collaborazione con Promidea, a partire da gennaio 2018. Il progetto, della durata triennale, prevede un’accoglienza integrata di nuclei familiari e uomini soli per un totale di 65 posti. Allo stato attuale “Karibu” ospita 22 beneficiari tra nuclei familiari monoparentali e uomini singoli, tutti di nazionalità africana e per i quali sono stati già programmati percorsi individuali di integrazione. L’accoglienza integrata dura da un minimo di sei mesi a mediamente un anno, periodo durante il quale si cerca di trasferire ai beneficiari gli strumenti necessari ad una fattiva integrazione sul territorio regionale e nazionale. Le strutture messe in campo dal progetto sono dislocate nei Comuni partner del progetto e sono così suddivise: • • • •
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unità abitative site nel Comune di Castellino destinate all’ospitalità di nuclei familiari; appartamenti situati nel Comune di Campobasso destinati a famiglie e uomini singoli; appartamento ubicato nel Comune di Ferrazzano destinato all’accoglienza di nuclei familiari; appartamento presso il Comune di Lucito destinato ad ospitare uomini singoli;
L’Equipe multidisciplinare che segue gli utenti del progetto è composta da 23 figure professionali così suddivise: • 1 Responsabile di progetto • 1 Referente dell’Equipe • 1 Referente amministrativo • 1 Esperto rendicontazione • 1 Assistente sociale • 1 Psicologo • 1 Orientatore al lavoro • 1 Operatore legale • 2 Mediatori linguistico-culturali • 1 Operatore dell’alfabetizzazione • 1 Addetto alla comunicazione • 1 Educatore • 4 Operatori dell’integrazione • 6 Operatori dell’accoglienza Uno dei punti di forza di questo progetto è la rete di relazioni e di rapporti lavorativi instaurati con le numerose realtà del territorio molisano e non operanti nel settore.
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Ambito Sociale, Comune di Ripalimosani ed Istituto scolastico Attività di doposcuola con i ragazzi del Servizio civile
SERVIZIO CIVILE
Attività di doposcuola con i ragazzi del Servizio civile. L’iniziativa è partita nel Comune di Ripalimosani, in sinergia con l’Amministrazione comunale, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso ed Istituto Scolastico Comprensivo di Ripalimosani. Le quattro volontarie del progetto “Arancio Campobasso” dell’Agenzia Agorà, sono state impegnate in attività di doposcuola e ludoteca. L’obiettivo del progetto è quello di creare uno spazio nel quale i bambini possono socializzare, svolgere attività ricreative e culturali. Nello specifico, un centro con connotazioni ludico-ricreative, che offre ai ragazzi la possibilità di svolgere, attraverso un sostegno didattico, compiti scolastici e attività ricreative. E’ importante sottolineare la connotazione educativa del centro, considerata la presenza sul territorio sia di minori a rischio di disagio e sia bambini diversamente abili che necessitano di sostegno individuale educativo e di un supporto per l’inserimento nel gruppo dei pari. I minori coinvolti sono tutti i bambini tra i sei e i dodici anni residenti nel Comune di Ripalimosani. Le quattro volontarie, in sinergia con le insegnanti curriculari, si concentrano anche su attività di laboratorio, come: laboratori didattici e manipolatori con attività artistiche, laboratori espressivi con attività corporee, teatrali e musicali. Le attività si svolgono presso i locali messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, il centro è aperto tre pomeriggi alla settimana ed è attrezzato per accogliere bambini diversamente abili.
Il Servizio Civile Nazionale e i numeri dell’Agenzia Agorà Nel settore del volontariato, riveste una particolare importanza il Servizio Civile Nazionale. Nel passato il Servizio Civile veniva visto come un modo per sottrarsi all’obbligo della leva militare che molti giovani erano costretti ad affrontare per legge. Caduto questo vincolo il ruolo, la rilevanza e il significato che il Servizio Civile rivesta tutt’ora per le nuove generazioni è totalmente differente. Oggi tale servizio viene visto in un’ottica futura, come una possibilità di apprendere praticando una professione, oppure specializzarsi in un settore di cui si hanno già le conoscenze affinando le stesse con le ore di tirocinio prestate nelle sedi di svolgimento delle stesse. Inoltre, Il Servizio Civile Nazionale è un modo di difendere la patria e rappresenta un’opportunità professionale e formativa per i giovani il cui “dovere” è la difesa della Nazione – che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico con le seguenti finalità – così cita il testo di legge con il quale si istituì, legge 6 marzo 2001 n. 64 e sancito dall’articolo 52 della Costituzione. Durante il periodo di 12 mesi il giovane ha la possibilità di vivere un’esperienza che nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica che in quella fascia di età viene vista anche come un primo stipendio e rappresenta un forte incentivo all’impegnarsi in ciò che potrebbe trasformarsi anche in una prima occasione di lavoro. I volontari percepiscono un’indennità pari ad euro 433,80 mensili (Decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77) per un impegno settimanale massimo di 30 ore articolate in base alla natura dei progetti. Da non trascurare il forte significato educativo che riveste tale servizio formando e plasmando il carattere, le conoscenze e il modus operandi del giovane volontario costituendo un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese. Attualmente, sono in servizio presso i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 47 volontari dell’Agenzia Agorà – Agenzia di Promozione e Sviluppo Sociale no-profit iscritta alla prima classe dell’Albo Nazionale degli enti di Servizio Civile ex legge 64/01 potendo contare su 315 sedi di attuazione di progetto dislocate su tutto il territorio nazionale e all’estero. Per l’annualità 2014/2015 l’Agorà ha avviato in servizio n. 180 giovani volontari dai 18 ai 29 anni passati a n.278 per l’annualità 2015/ 2016 ne n.324 per l’annualità 2016/2017. Il numero di volontari richiesti per l’annualità 2017/2018, nell’ambito del bando scaduto lo scorso 17 ottobre 2016, è pari a n.424 distribuiti su 17 progetti presentati. Dunque, un’occasione che i ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e i 28 anni non possono e non devono lasciarsi sfuggire.
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SOCIAL NEWS Dal 1° luglio le domande per il Rei Presso gli Uffici di Cittadinanza sociale dei Comuni Il Reddito di Inclusione denominato “REI”, misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, è attiva dal mese di dicembre 2017 e non ha scadenza. La novità interessante, dal 1° luglio saranno annullati i requisiti familiari, rendendo la misura universale. Le domande possono essere presentate, presso gli Uffici di Cittadinanza Sociale dei Comuni di residenza afferenti l’ATS di Campobasso. Il contributo concesso per 18 mesi si calcola in base alla composizione del nucleo familiare, da un minimo di 187 euro ad un massimo di 530 euro mensili. Fino al 1° luglio sono in vigore i seguenti requisiti familiari che, a partire da detta data, saranno soppressi: la misura è rivolta ai nuclei familiari in cui siano presenti componenti di età inferiore ai 18 anni, figli disabili, donne in stato di gravidanza accertata, un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione. Rimarranno sempre in vigore i requisiti di residenza, due anni in Italia, e quelli relativi alla condizione economica, di cui il prioritario, un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore ad euro 6.000,00. Infine, nessun componente deve essere intestatario di autoveicoli, ovvero motoveicoli immatricolati la prima volta nei ventiquattro mesi antecedenti la richiesta. Per ogni ulteriore informazione si rimanda allo sportello competente, sito in via D’Amato n. 5/C, aperto dal Lunedì al Venerdì, dalle 09:00 alle 13:00; il pomeriggio Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 15:00 alle 18:00; Telefax: 0874-360045; Email: sportelloreiatscb@gmail.com Domande sempre aperte Progetto Home Care Premium Dal 27 aprile 2017 sono state riaperte le graduatorie del Progetto Home Care Premium, pertanto è possibile presentare domanda accedendo sulla propria area personale con il PIN dispositivo “Entra in MyINPS” sul sito www.inps.it, nella sezione dedicata “Gestione dipendenti pubblici: domanda di assistenza domiciliare (Progetto Home Care Premium)”, inserendo i dati richiesti dell’ISEE socio sanitario e della categoria disabilità; le graduatorie, da quest’anno a carattere nazionale, saranno aggiornate nei primi giorni di ogni mese. Per ogni ulteriore informazione si rimanda allo sportello competente, sito in via D’Amato n. 5/C, aperto dal Lunedì al Venerdì, dalle 09:00 alle 13:00; il pomeriggio Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 15:00 alle 18:00; Telefax: 0874-360045; Email: sportellosocialehcpcb@gmail.com Servizio Civile A breve sarà possibile effettuare domanda per le selezioni A breve si apriranno le selezioni del Servizio Civile presso l’Agenzia Agorà, rivolte a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana. Il Servizio Civile volontario ha la durata di 12 mesi ed è un’esperienza unica qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica. I volontari percepiscono un’indennità pari ad euro 433,80 mensili (Decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77) per un impegno settimanale massimo di 30 ore articolate in base alla natura dei progetti. Le relative informazioni saranno presto disponibili sui siti www. ambitosocialecb.it e www.gruppoawa.it.
Auguri Vittorio! La redazione di Io Sociale, a nome del Dirigente dell’Ufficio di Piano, dei colleghi dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso e di tutto lo Staff del Gruppo Awa, esprime con affetto gli auguri al dott. Vittorio Scarano per il conseguimento della laurea Magistrale in Letteratura e Storia dell’Arte con una tesi su “La veduta e il paesaggio in Marcello Scarano”, studio critico sull’opera del maggiore pittore molisano del ‘900. Caro Vittorio, congratulazioni per l’ulteriore traguardo raggiunto con successo!
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Campobasso Baranello Busso Casalciprano Castelbottaccio Castellino del Biferno Castropignano Duronia Ferrazzano Fossalto Limosano Lucito Mirabello Sannitico
Molise Montagano Oratino Petrella Tifernina Pietracupa Ripalimosani Roccavivara Salcito San Biase Sant’Angelo Limosano Torella del Sannio Trivento Vinchiaturo
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Giacomo Gattozzi
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Raffaele D’Elia, Presidente Gruppo AWA Vittorio Scarano, Referente Comunicazione ATS Gabriella Laurelli, Giuseppe P. Fazio.
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