si consolò al pensiero che ciò che conta è la qualità, non la quantità. Sarebbe stata una scorreggina rispetto a quelle che era solito fare, ma vuoi mettere la soddisfazione! In ogni caso fece di tutto per mettere insieme quanto più gas potesse e si massaggiò la pancia, mentre volava svelto, raggranellando un bel po' di butano. Giunse così in un attimo alla biblioteca e disse con la sua vociaccia rauca:”Principessa, lasci che l'aiuti io, il cavaliere scorreggiante” e detto questo si fermò proprio sopra l'edificio, alzò la gamba sinistra di quel tanto che bastava per ottenere dalla posizione il massimo beneficio in termini di sforzo e...niente, ci fu solo uno stranissimo, insolito colpo di singhiozzo che stupì il drago, il quale un istante dopo divenne, dal rosso fuoco che lo caratterizzava, di un bel bronzo carico e...booommm, uno scoppio lo fece saltare in aria e dissolversi in una fontana di colori, neanche fosse un fuoco d'artificio. I pesciolini rimasero incantati dallo spettacolo pirotecnico e applaudirono a lungo. Poi si congratularono con tutti quelli che erano stati coinvolti nell'operazione. In particolare si congratularono con il commando, che passò alla storia come “gli uomini dalle mani di fata”, e con la solitaria tinca. Furono insigniti con molte onorificenze dalle stesse mani della regina, felice fino all'estasi di aver ridato al suo regno la pace, la serenità e l'aria buona che non guasta mai.
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