491 appunti di fisiologia

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Piso vasodilatazione dell’arteriola afferente ed efferente; l’endotelina, prodotta dall’endotelio vasi renali e dalle cellule del mesangio, provoca vasocostrizione dell’arteriola afferente ed efferente → ↓ FER e ↓ VFG (produzione elevata in diverse patologie del glomerulo: alterazioni associate a diabete mellito); PGE1, PGE2 e PGI2 provocano vasodilatazione (soprattutto a livello dell’arteriola afferente) → ↑ FER e ↑ VFG (hanno effetto in condizioni patologiche (emorragia) in cui attenuano gli effetti vasocostrittori di simpatico e angiotensina II prevenendo vasocostrizioni che possono portare a ischemia renale); la bradichinina stimola il rilascio di NO e PG → vasodilatazione → ↑ FER e ↑ VFG. Autoregolazione renale Tutti i distretti, tranne il polmonare, sono in grado di autoregolarsi, ossia di mantenere il flusso costante, in un ambito di variazione pressoria (ambito di autoregolazione), grazie all’effetto miogeno (di Bayliss) che consiste nella contrazione/rilasciamento della muscolatura (→ cambia la resistenza) stimolata dallo stato di distensione dovuta all’aumento/diminuzione della pressione (se ↑ Pa → perché non incrementi il flusso ↑ R). Nel rene questo meccanismo è fondamentale per mantenere costanti il FER e quindi la VFG: se la Pa aumenta da 100 a 120, senza autoregolazione, la VFG aumenta da 180 a 216 l/die che, con riassorbimento tubulare invariato, comporta un aumento dell’escrezione urinaria da 1,5 a 36 l/die → completa deplezione del volume ematico in 2 ore. Nell’ambito di autoregolazione (75-180 mmHg) le variazioni di FER sono minime e VFG rimane costante, mentre il volume urinario (Vu) aumenta in maniera significativa, incrementando l’escrezione di acqua e sodio (diuresi e natriuresi pressoria: controllo renale della Pa) grazie a modificazioni del riassorbimento: ↑ Pa →  riassorbimento H2O e Na+ → ↑ diuresi e natriuresi. Nel rene il meccanismo di autoregolazione principale è il feedback tubulo-glomerulare e in misura minore il meccanismo miogeno (di Bayliss) e il bilancio glomerulo-tubulare (permette di mantenere il riassorbimento bilanciato con la filtrazione quando ci sono variazioni della VFG). Feedback tubulo-glomerulare: per questo meccanismo sono fondamentali la macula densa, costituita da cellule del tubulo contorto distale, e l’apparato iuxtaglomerulare, costituito da cellule del mesangio in stretto rapporto con l’arteriola afferente ed efferente. Le cellule della macula densa sono dei sensori che monitorano la concentrazione del NaCl nel tubulo distale: • se ↑ Pa → ↑ FER → ↑ VFG → ↑ la concentrazione di NaCl nel filtrato e quindi alla macula densa che libera sostanze paracrine (ATP che agisce attraverso recettori purinici di tipo 2 (P2) e adenosina (agisce attraverso i recettori A1A)) che determinano vasocostrizione dell’arteriola afferente e diminuisce la produzione di renina da parte delle cellule iuxtaglomerulari provocando vasodilatazione parziale dell’arteriola efferente → ↓ Pc → ↓ VFG; • se ↓ Pa → ↓ FER → ↓ VFG → ↓ la concentrazione di NaCl → la macula densa libera sostanze paracrine (PGE2) che determinano vasodilatazione dell’arteriola afferente e aumenta la produzione di renina da parte delle cellule iuxtaglomerulari che fa aumentare l’angiotensina II provocando vasocostrizione dell’arteriola efferente → ↑ Pc → ↑ VFG. A livello del rene inoltre, se ↓ Pa, le cellule iuxtaglomerulari sono stimolate a produrre renina tramite altri due meccanismi: 1) si innesca il riflesso barocettivo → ↑ attività del simpatico

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