ViaMare (N. 26)

Page 11

o costiero A

l riguardo è stato evidenziato come “la causa principale e l’attrazione fondamentale di genti neolitiche in Sardegna furono indubbiamente costituite dall’esistenza, dietro l’arco del golfo di Oristano, delle lagune pescose e dei ristagni ricchi di cacciagione, fra Santa Giusta e Terralba, e del Monte Arci che dista dal mare, nel punto più vicino, appena una decina di chilometri in linea d’aria” (Giovanni Lilliu, La civiltà dei sardi dal neolitico all’età dei nuraghi, 1963). Fu soprattutto la presenza nel Monte Arci dell’ossidiana (l’oro nero della preistoria) a determinare l’intensificazione dei flussi di scambio dell’Isola con le altre regioni mediterranee. Ma proprio l’arrivo dei primi dominatori fenicio-punici doveva arrestare il proficuo rapporto col mare determinando il trapasso delle più importanti attività economiche marittime dalle popolazioni locali ai conquistatori. Successivamente, sotto il dominio di Roma, per i sardi non romanizzati, il mare divenne teatro di guerra e di incursioni pi-

ratesche perdendo il significato di “spazio economico” con conseguente graduale delinearsi di quel distacco dal mare che avrebbe trovato condizioni ancora più favorevoli a seguito della decadenza dell’impero romano e poi in epoca bizantina e alto giudicale. E’ corretto quindi sostenere che le ragioni del mancato sviluppo in Sardegna dell’economia marittima, ed in particolare dell’attività nautica e della pesca, devono essere ricercate nelle peculiarità del suo processo storico. Tant’è che, ancora oggi, in tutti i maggiori centri dediti alla pesca marittima, gli addetti sono prevalentemente di origine ligure, campana, laziale o siciliana: provengono da Camogli, da Resina, da Ponza e da altri centri costieri. Tale stato di cose peraltro, in questi ultimi anni, si sta rapidamente evolvendo in quanto i giovani hanno un rapporto col mare assai positivo. Le condizioni naturali della Sardegna - in particolare le elevate temperature delle acque costiere superficiali e dell’atmosfera, la forte ventosità e la morfologia delle coste

(spesso orlate di stagni e lagune) - hanno invece da sempre favorito l’esercizio dell’attività di produzione del sale marino. La posizione geografica dell’Isola (al centro del Mediterraneo occidentale) ne ha agevolato il commercio su vasta scala. Nelle alterne vicende storiche, alle coste è stata affidata sia la possibilità dei rapporti dell’Isola col mondo esterno e sia la trasmissione - nelle zone interne - della cultura, delle idee e delle esperienze che via via maturavano al di là della riviera. La fascia costiera, nelle diverse epoche, ha rappresentato il nodo per l’inserimento della Sardegna nel contesto mediterraneo ed ha svolto la delicata funzione di “cerniera” tra il mondo posto al di là del mare (i continenti) e quello “interno”. In quanto tale costituisce l’area di più forte espressione delle tensioni che si determinano tra le due realtà geograficamente contrapposte. La linea di costa nella storia dell’umanità ha rappresentato sempre un luogo terminale, di frontiera, che ha esercitato una valenza


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.