Aprile 2017

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lo

Speck

Trentino

Lo speck, la specialità trentina per eccellenza, oggi si presenta al pubblico appassionato di gastronomia. Conosciuto per il suo carattere rustico e affumicato, la storia dello speck affonda le sue radici nel mondo contadino, già a partire dal XVIII secolo. Per i contadini, lo speck era considerato un’importante fonte di energia durante i lavori nei campi e, grazie alla sua produzione, era possibile conservare tutto l’anno la carne dei maiali, tradizionalmente uccisi durante il periodo natalizio. Ancora oggi, lo speck vive grazie all’esperienza dei contadini trentini e alla loro passione per il proprio prodotto: alla base di questo cibo prelibato vi è un segreto gelosamente custodito, una ricetta che nella storia del Trentino si tramanda di generazione in generazione. Lo speck ricetta trentina nasce dall’unione dei

due metodi per la conservazione della carne: la stagionatura, usata di solito nell’area mediterranea e l’affumicatura, tipica del Nord-Europa. Così è stato creato un prodotto tipico, inconfondibile nella produzione e nel gusto, creato secondo la tradizionale regola “poco sale, poco fumo e tanta aria”. Per la produzione dello speck Segata vengono utilizzate unicamente cosce di suino selezionate: il prodotto è il risultato di un particolare processo eseguito sulla coscia disossata di maiale cruda, la quale viene trattata ed affumicata per permetterne la conservazione nel tempo. A seconda della ricetta lo speck può essere servito con o senza crosta di spezie, e tagliato a cubetti, listarelle o fette spesse. Nelle montagne trentine, lo speck viene servito tagliato a pezzetti. Per saperne di più, visitate www.segata.com


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