Giunta al suo sesto numero, GTK tende a mostrare in maniera sempre più chiara la propria versatilità e a professare una visione multidimensionale della Gestalt Therapy. Si tratta di un processo di progressiva dilatazione del campo, che dopo la concentrazione dei primi numeri su alcune tematiche fondative, allarga ora lo sguardo su orizzonti diversi, su questioni variegate. Il filo rosso resta la convinzione che nella ricerca clinica come nell’arte, nella lettura della società e della storia come nella prassi terapeutica, il modello nato a New York negli anni Cinquanta del secolo scorso mostri ancora tutta la sua viva e sorgiva freschezza. È infatti questa flessibilità ermeneutica della Gestalt Therapy il vero nerbo del numero.