GS Ottobre 2012

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OPPOSIZIONI ATTACCANO LA GIUNTA PRIVA DI SENSO DEMOCRATICO Il Comune di Santa Maria di Sala poteva aderire alla città Metropolitana di Venezia od optare per il passaggio alla Provincia di Padova. Decisione storica non semplice che avrebbe richiesto una seria ponderazione dei fattori pro e contro l’una o l’altra scelta. Vediamo come si sono mosse, nella circostanza, le nostre forze politiche. — GENERAZIONI PER CRESCERE — L’amministrazione comunale (Generazioni per Crescere) ha subito deciso per l’adesione alla città metropolitana convocando frettolosamente e quasi furtivamente una assemblea di cittadini (ovviamente non partecipata) e soprattutto informando la cittadinanza con una lettera del 14.09.2012. Lettera intempestiva poiché anticipa una decisione che il Consiglio Comunale adotterà solo il 26 settembre. Il Sindaco dirà, poi, in Consiglio Comunale, che erano state interpellate le associazioni di categoria, scordandosi che egli rappresenta (meglio, dovrebbe rappresentare) anche gli altri 17 mila cittadini salesi. — — — CIVICA INSIEME — — — (Partito Democratico) La Civica Insieme (Partito Democratico) ha entusiasticamente aderito alla città metropolitana che dovrebbe, a suo avviso, valorizzare le autonomie locali ed il territorio. Stranamente questo partito, sempre attento ai processi di formazione delle decisioni ed alla trasparenza degli atti, non ha avuto alcunché da ridire sul comportamento della Giunta Comunale. — — MOVIMENTO 5 STELLE — — Il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione di contrarietà alla costituenda Città Metropolitana perché la legge istitutiva “contiene inammissibili lacune sulla democraticità della scelta e sulla rappresentatività di chi governerà la Città metropolitana, configurando una disciplina elettorale

di tipo indiretto in contrasto con l’art.5 della costituzione”; Perché “trasferisce alla Città metropolitana importanti funzioni dei comuni come la pianificazione generale territoriale, la promozione ed il coordinamento delle sviluppo economico e sociale e altre, con una conseguente ed ampia limitazione di sovranità comunali”; Perché “tale disciplina elettorale nei confronti di un ente con così ampie deleghe non garantisce che la volontà dei cittadini della Città metropolitana venga effettivamente rispettata atteso che il sindaco metropolitano potrebbe verosimilmente essere eletto dai soli cittadini del comune capoluogo”. Il Movimento 5 stelle ha espresso con la sua mozione “parere negativo circa l’adesione del Comune di S. Maria di Sala alla Città Metropolitana di Venezia così come delineata dal D.L. 95” ed ha invitato la Regione a “promuovere verso il Governo una proroga di sei mesi per l’adesione alla Città Metropolitana e un decreto correttivo che consideri la realtà policentrica del territorio della Provincia di Venezia e che ridefinisca la struttura, i tempi e le modalità di istituzione dell’Area Metropolitana della Laguna veneta, della Riviera del Brenta e del Veneto orientale”. — — — — LISTA SALESE — — — — Più critico il gruppo della Lista Salese, prima con il consigliere Vanzeto che ha stigmatizzato il comportamento dell’amministrazione comunale nella intera vicenda dicendo che: “... grave è la comunicazione alle famiglie del 14 settembre in cui il sindaco dice: “si è deciso di far parte della Città metropolitana”. Si è deciso da chi?? Cosa siamo venuti a fare noi qui questa sera in consiglio comunale? Se con tanta leggerezza e sfacciataggine si scavalcano le prerogative del Consiglio Comunale che lo si convoca a fare?

Tornando al nostro impegno di questa sera - ha proseguito Vanzetto - dobbiamo fare una prima considerazione relativa alla composizione ed al ruolo della Città Metropolitana che ci sembra tutto sommato una riedizione della Provincia di Venezia chiamata in un altro modo... Di fatto il territorio del nuovo Ente rimarrà quello della Provincia di Venezia, le funzioni sono sostanzialmente quelle delle Provincie, il ruolo chiave della governance viene rinviato allo statuto. Statuto che potrebbe cambiare il modo di eleggere gli amministratori ma anche lasciarlo com’è. E non fidiamoci di tutte le belle prospettive elencate nella lettera del sindaco poiché sono solo illusorie aspettative contrabbandate per certezze”. Vanzetto pone all’attenzione dei consiglieri alcuni interrogativi sapendo solo che la composizione dell’organo dirigente e la sua selezione sarà decisa da uno statuto che si dovrà fare (magari da sindaci guidati da logiche di parte) e su cui ben poco si potrà influire. “Su che base ci siamo impegnati?? a quanta e quale sovranità comunale abbiamo rinunciato? Appare a tutti evidente che il nuovo organismo, avendo la stessa competenza territoriale della Provincia, avrà gli stessi limiti della Provincia che deve muoversi in uno spazio angusto quando, invece, ci vorrebbe, sulla materia, una visione di largo insieme. Ma nemmeno scegliere di salire sul carro di Padova è così semplice e scontato - ha proseguito il consigliere - sia perché anche quella Provincia è interessata da cambiamenti importanti, sia perché non conosciamo i dati di attrazione e sia perché anche nei confronti di Padova resteremmo un comune marginale di confine. Infine a noi suona molto male -ha conclusio Vanzetto- la strettissima tempistica e la fretta imposta, quasi a volerci impedire di ragionare su un tema tanto complesso e coinvolgente.

In questi casi serve una riflessione in più ed un coinvolgimento diretto dei cittadini”. Anche il capogruppo Paolo Bertoldo, nel suo intervento ha stigmatizzato l’operato della Giunta comunale che ha scavalcato con noncuranza il Consiglio Comunale chiamato ad esprimersi sull’argomento all’adesione alla città Metropolitana e, soprattutto, non sentendo il parere dei cittadini. “Perché i sindaci - si è chiesto Bertoldo - non si sono coalizzati per chiedere una moratoria? Perché non si è coinvolto subito il Consiglio Comunale, le forze politiche e la popolazione? Noi crediamo che la poca correttezza democratica ed istituzionale dimostrata in questa circostanza rappresenti un grave Vulnus istituzionale ed offenda tutti i consiglieri. In coscienza, esprimere un parere al buio mi sembra un errore, per questo noi consiglieri della Lista Salese non parteciperanno al voto ed in segno di forte ed indignata protesta non proseguiremmo la seduta del Consiglio Comunale”. — — — — LEGA NORD — — — — La posizione della Lega Nord (non rappresentata in Consiglo Comunale) è stata illustrata dal consigliere Vanzetto che ha dato lettura di: “un contributo al tema in discussione elaborato della Lega Nord Salese e che ogni consigliere avrebbe dovuto ricevere, se l’Amministrazione glielo avesse inviato.” La Lega Nord critica alcuni importanti aspetti della legge istitutiva della Città metropolitana e si interroga sulla opportunità di aderire alla Città metropolitana e finisce col chiedere una “dilazione dei tempi di istituzione del nuovo Ente al fine di informare e coinvolgere i Cittadini in questa importante decisione”ed in via subordinata di “deliberare l’adesione alla Provincia di Padova” su cui il nostro Comune gravita funzionalmente.

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