IL MAGAZINE DELL’IMPRENDITORE, DEL PROFESSIONISTA E DELLA FAMIGLIA
PROFESSIONI
Una questione di etica
P
arlare di etica in un mondo come quello in cui viviamo oggi potrebbe far sorridere chi, guardandosi intorno, non può non notare come questo termine sembri riferirsi sempre di più ad un lontano passato. Eppure l’etica dovrebbe essere un prerequisito ineludibile, una base indispensabile, un principio irrinunciabile per qualunque attività umana, proprio perché dovrebbe trattarsi di un qualcosa di non normato e forse di nemmeno normabile, ma connaturato con la più auspicabile delle nature umane. Il primario che acquista valvole cardiache scadenti e che ritrova successivamente pazienti in gravi condizioni o addirittura morti dopo l’intervento, non desta riprovazione per il fatto di aver percepito denaro per fare scelte NUMERO 2 | MARZO - APRILE 2015
sbagliate, quanto per il fatto stesso di averle fatte. Il politico che percepisce tangenti per pilotare un appalto non è da condannare per aver violato una o più leggi dello Stato, ma perché ha commesso un’azione che nella sua posizione non doveva essere commessa, perché l’etica avrebbe dovuto impedirglielo. Anche a livello d’impresa alimentare quello dell’etica è un argomento di cui si sente un gran bisogno e ciò si evince chiaramente da molti eventi, come per esempio dal fatto che tutti i maggiori standard certificabili internazionali impongono al candidato la redazione di un codice etico, cioè di una dichiarazione d’intenti in cui la direzione dell’impresa fissa i paletti di comportamento, a cui ufficialmente dichiara che si atterrà per il futuro. Etica, onestà e trasparenza si intravedo-
L’etica professionale e lavorativa non può essere insegnata e regolamentata, o c’è o non c’è. a cura di Ferruccio Marello
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